Albrecht Dürer

pittore, incisore, matematico e teorico dell'arte tedesco

Albrecht Dürer (Norimberga, 21 maggio 1471 - Norimberga, 6 aprile 1528), pittore, xilografo e matematico, viene considerato il massimo esponente della pittura tedesca rinascimentale.

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Autoritratto con fiore d'eringio, 1493, Parigi, Louvre

Biografia

La formazione

È il terzogenito dell'orafo Albrecht il Vecchio (1427 - 1502) e di Barbara Holper (1452 - 1514), figlia del maestro del marito, che avrà altri ventun figli.

Il padre, che era divenuto cittadino norimberghese nel 1468 mutando il proprio cognome ungherese Ayas in Dürer, di analogo etimo, porta - nello stemma familiare è infatti rappresentata una porta aperta - non ha lasciato testimonianze della sua attività artigiana, tranne un autoritratto a punta d'argento, eseguito nel 1486, attualmente custodito nella Collezione Albertina di Vienna.

Trasferitosi nel 1475 nell'attuale casa della Burgstrasse 493, nei cui pressi sorgono le case di Michael Wolgemut, il maggior pittore della città, e del padrino di Albrecht, Anton Koberger, importante editore tedesco, il padre tiene nella propria bottega il figlio a partire dal 1483; il 30 novembre 1486, pur con qualche contrarietà, lo lascia entrare nella bottega del Wolgemut: di questo periodo di apprendistato, durato fino alla fine del 1489 o ai primi mesi del 1490, restano diversi disegni, ma nessuna xilografia certa né dipinti.

«Quando ebbi finito l'apprendistato, mio padre mi fece viaggiare. Rimasi assente quattro anni, finché mio padre mi richiamò. Partii dopo la Pasqua del 1490 e tornai a casa nel 1494, dopo la Pentecoste». Sarebbe stato dapprima a Nordlingen, incontrando Friedrich Heslin, seguace di Rogier van der Weyden, poi a Ulm e, agli inizi del 1492 a Colmar, ospite di tre dei figli di Martin Schongauer, il grande pittore appena scomparso; nell'aprile è ospite di un quarto figlio dello Schogauer a Basilea, dove si ferma a lungo e incide la prima sua xilografia documentata, un San Girolamo per l'edizione delle Epistulae beati Hieronymi dell'agosto 1492, oltre a produrre disegni per incisioni di un'opera di Terenzio, non pubblicata, e per il Ritter von Turn del 1493 e della Stultifera navis di Sebastian Brandt edita nel 1494.

Alla fine del 1493 è a Strasburgo, dove dipinge l' Autoritratto con fiore d'eringio del Louvre, già su pergamena e trasferito su tela, datato e recante l'iscrizione "My sach die gat als es oben schtat" - la cosa va come lassù si ordina - dove il fiore, simbolo di fedeltà, fa presumere che il ritratto, morbido nel tocco, con profilo sostenuto e colori freddi, fosse destinato alla fidanzata Agnes Frey. Tornato infatti nel maggio 1494 a Norimberga, il 14 luglio sposa Agnes, abitando con lei nella casa paterna fino al 1509.

Il viaggio in Italia

Dall'autunno 1494 alla primavera 1495, compie un primo viaggio nell'Italia Settentrionale dove subisce l'influenza di maestri come, Andrea Mantegna e Giovanni Bellini. Le sue opere di questo periodo, xilografie, ritratti e quadri su motivi religiosi, risentono però ancora delle influenze tardogotiche. Con un secondo soggiorno a Venezia (1505-1506) Dürer entra in più consapevole contatto con la grande pittura rinascimentale e ne viene più profondamente influenzato.

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Autoritratto (1498)

Al ritorno in Germania sviluppa una completa padronanza del bulino realizzando una serie di capolavori sia sul piano della tecnica che di quello della concentrazione fantastica. Questo periodo culmina con tre opere allegoriche, Il cavaliere, la morte e il diavolo, San Girolamo nello studio e Melancholia (1514); in questa incisione compare un celebre quadrato magico. Nel 1512 diviene pittore della corte di Massimiliano I e nel 1520 si reca nei Paesi Bassi per essere confermato pittore di corte dal successore Carlo V. Qui subisce l'influenza di Luca da Leida ed entra in contatto con pittori fiamminghi che probabilmente lo portano ad avvicinarsi alla attività di ritrattista, verso la quale lo stimolano le richieste della borghesia cittadina, allora nel suo periodo di massima prosperità. Dal 1521 al 1526 realizza i suoi capolavori della maturità, ritratti e quadri di soggetto religioso. Tre i primi i massimi risultati sono Bernhard von Rasten, Hieronymus Holzschuler, Jakob Muffel e Johann Kleberger. Tra i secondi i Quattro Apostoli, testimonianza della spiritualità maturata con la riforma luterana e apice della sua ricerca pittorica tesa alla ricerca della bellezza espressiva e della precisione della rappresentazione della persona umana e della rappresentazione prospettica dello spazio. Alle sue finalità artistiche dedica anche importanti studi teorici che si collegano alle ricerche dei pittori-matematici del Rinascimento italiano: del 1525 è un trattato di prospettiva nel ambito della geometria descrittiva e nel 1528 sono pubblicati 4 libri sulle proporzioni del corpo umano.

Opere

Segue una selezione delle opere più importanti di Dürer.

Incisioni

  • Große Passion Christi e Apokalypse, 1496–1498, incisioni su legno

Le tre incisioni più importanti:

  • Ritter, Tod und Teufel, 1513, incisione su rame
  • Der heilige Hieronymus im Gehäus, 1514, incisione su rame
  • Melencolia I, 1514, incisione su rame

Opere

 
Ritratto di Elsbeth Tucher, 1499 (Kassel, Alte Meister)
 
Marter der zehntausend Christen, 1507 (Vienna, Kunsthistorisches Museum)

Musei

Elenco dei musei che espongono opere dell'artista:

Curiosità

Voci correlate

geometria descrittiva

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Collegamenti esterni

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