Giovanni Soro
Giovanni Soro (Venezia, ... – 1544) è stato un crittologo italiano. A partire dal 1506 ricopràì la carica di Segretario alle Cifre, magistratura incaricata dal Consiglio dei Dieci di decifrare i messaggi in codice.
Carriera
Nel 1510, Soro aveva già decodificato i cifrari delle maggiori corti europee, obbligandole ad elevare i propri standards. Il suo servizio fu di grande aiuto per la Repubblica di Venezia, nel suo tentativo di contrastare l'intensa attività di spionaggio che si svolgeva all'epoca sul suo territorio, e che spesso si trovava a doversi confrontare con la professionalità di crittografi quali François Viète, francese padre della notazione algebrica.
L'abilità di Giovanni Soro era tale che gli furono concessi dalla Repubblica due assistenti e uno studio all'interno del Palazzo Ducale, presso la Sala dei Segreti, fino al 1542. Anche la Curia Romana, per volere di Papa Clemente VII si avvalse talvolta dei suoi servigi, per testare l'affidabilità dei propri codici. Girò però la voce che Soro, per fedeltà alla Serenissima, avesse volontariamente rassicurato il Papato sull'impenetrabilità di codici in realtà da lui decifrati, per evitare un ulteriore innalzamento dei parametri di sicurezza, che avrebbe danneggiato il proprio lavoro.
Giovanni Soro è da alcuni considerato il padre della crittologia moderna, infatti scrisse diversi saggi relativi alla propria attività di crittografo e criptanalista in Italiano, Francese, Spagnolo e Latino, sfortunatamente non ancora ritrovati.