Trivignano

località del comune di Venezia
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Trivignano è una località del comune di Venezia situata nella terraferma (Municipalità di Chirignago-Zelarino).[2]

Trivignano
frazione
Trivignano – Veduta
Trivignano – Veduta
Chiesa parrocchiale di Trivignano
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Veneto
Città metropolitana Venezia
Comune Venezia
Territorio
Coordinate45°31′35″N 12°11′33″E
Altitudinem s.l.m.
Abitanti2 812[1]
Altre informazioni
Cod. postale30174
Prefisso041
Fuso orarioUTC+1
Patronosan Pietro apostolo
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Trivignano
Trivignano

Si trova a nord-ovest di Mestre lungo la via Castellana (SR 245), ed è l'ultimo centro abitato del comune di Venezia prima del confine con Martellago e Peseggia.

Storia

L'etimo del toponimo è incerto. Sebbene tutti gli studiosi vi riconoscano la radice tri- ("tre"), non è ancora chiara l'origine della seconda parte del nome. Così l'Agnoletti lo fa derivare da "tre vie", mentre Antonio Niero da "tre borgate" (ricollegandosi al latino vicus); una spiegazione popolare lo collega a "tre vigne".

Sotto Napoleone costituì un comune autonomo. In seguito il municipio venne spostato a Zelarino, divenendone frazione, e ne seguì le sorti quando questo fu soppresso e il suo territorio accorpato al comune di Venezia (1926).

Monumenti e luoghi d'interesse

La parrocchiale

L'intitolazione a San Pietro apostolo è recente: prima dell'intervento del patriarca di Venezia Giovanni Urbani (1968) la chiesa era dedicata a San Pietro in Vincoli e, di conseguenza, la festa patronale ricorreva il 1º agosto e non il 29 giugno.

Carlo Agnoletti colloca le origini della chiesa all'epoca degli Ottoni, periodo in cui fu istituita la festa di San Pietro in Vincoli. Il parroco Francesco Fabro, invece, le anticipa addirittura all'Impero di Teodosio II, quando avvenne il miracolo delle catene di San Pietro. Probabilmente fu sin dagli inizi cappella della Pieve di Mestre (allora dipendente dalla diocesi di Treviso) e venne citata per la prima volta in un documento del 1297.

Dopo il 1443 gli veniva annessa la chiesa, oggi scomparsa, di Sant'Andrea di Fossola, più tardi detta dei Santi Filippo e Giacomo del Tarù.

Difficile datare l'istituzione della parrocchia: molte fonti parlano del 1559, ma essa viene citata chiaramente solo a partire dal 1633.

La costruzione di numerose ville venete nel territorio aumentò notevolmente il numero di oratori dipendenti dalla chiesa di Trivignano: nel Settecento se ne contavano sei, ma oggi si conta solo quello della Madonna del Rosario al Tarù (presso il casino Lisso).

La chiesa è stata nel tempo profondamente rimaneggiata. L'altare maggiore fu riconsacrato il 9 agosto 1565 e l'intero edificio il 1 maggio 1640. Altri interventi notevoli sono stati quelli del 1857, mentre il campanile è stato restaurato nel 1983[3].

Le ville

Trivignano è stato uno dei luoghi favoriti per l'erezione delle ville venete che sorsero specialmente lungo la via Castellana. Da ricordare, in particolare, villa Da Mosto (oggi adibita a centro parrocchiale, sembrerebbe di origine secentesca) e Ca' Lin-Santon-Boer con il vicino casino da caccia detto casino Lisso e l'annesso oratorio.

I mulini

Il Marzenego ha alimentato per secoli un'intensa attività molitoria, ma attualmente restano gli ex mulini Scabello e Ca' Bianca. Quest'ultimo, in particolare, ha origini antichissime: sembra che esistesse già nel 1085, quando era proprietà delle monache di Sant'Eufemia a Venezia. Passato ad un altro convento, nel 1568 fu potenziato ma divenne demaniale in seguito alle soppressioni napoleoniche del 1806. L'aspetto originale è stato gravemente danneggiato quando il mulino è stato adattato a cartiera, peraltro attualmente in stato di abbandono.

Note

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