Marcello Amero d'Aste Stella

ammiraglio e politico italiano

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Marcello Amero d'Aste-Stella
Dati militari
Paese servito Regno d'Italia
Forza armata Regia Marina
ArmaMarina
Anni di servizio1866 - 1931
Grado Ammiraglio d'armata nella riserva
GuerreGuerra italo-turca
Studi militariScuola di Marina di Genova
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Marcello Amero d'Aste-Stella (Leca d'Albenga, 1 aprile 1853Roma, 17 settembre 1931) è stato un ammiraglio e senatore italiano.

Biografia

Il marchese Marcello Amero D'Aste Stella fu un ammiraglio italiano della Regia Marina, Ministro della Marina e, più tardi, Senatore del Regno d'Italia.

Nacque a Leca, frazione del comune di Albenga, in provincia di Savona, figlio di Giuseppe Amero e Marina D'Aste, le sue origini provengono da un'antica famiglia di marinai ligure e discendente del Comandante della flotta genovese durante la battaglia di Lepanto, lo zio è Alessandro D'Aste, senatore e ammiraglio del Regno di Sardegna [1]. Il suo nome completo è Marcello Paolo Camillo e il suo cognome al momento della nascita è Amero, cambiato per regio decreto in Amero d'Aste Stella[2]. La sua famiglia aveva ottime tradizione nella regia marina sarda; non fu per lui difficile entrare nella regia scuola di marina di Genova, dal quale ne uscì guardiamarina nel 1871.

A 18 anni, dopo il conseguimento del grado di guardiamarina, partecipò assieme al Duca di Genova ad un viaggio di circumnavigazione attorno al mondo, che tornato in Italia, i meriti ricevuti in questo viaggio lo segnalarono fra gli alti ranghi della marina italiana.[3]

L'allora viceammiraglio Amero d'Aste prese parte alla guerra italo-turca nell'ambito della quale comandò la squadra navale che appoggiò gli sbarchi italiani in Cirenaica. Il 18 aprile 1912, quando il Governo italiano decise di estendere la guerra ai possedimenti ottomani dell'Egeo, fu nominato comandante delle operazioni navali in quel teatro geografico, destinato alla seconda squadra navale italiana, della quale ne assunse il comando e decise di scegliere come ammiraglia la nave da battaglia Regina Margherita. Ebbe compiti di appoggio e di difesa al contingente italiano di sbarco, comandato dal generale Ameglio. Alla squadra da lui comandata gli venne affidato il compito di trasportare dalla Libia a Rodi il Corpo di spedizione. Inoltre collaborò alla preparazione delle prima impresa dei Dardanelli e fu importante nell'occupazione dell'Isola di Rodi. Diede consiglio al Generale Giovanni Ameglio di sbarcare nella rada di Kalitea. La sua decisione portò al minimo le perdite, l'operazione avvenne con rapido successo, difatti il 4 maggio le truppe italiane scesero a terra. Arrivati davanti alla rada in questione, il vece ammiraglio decise di mandare una squadra di ricognizione prima di far scendere le truppe, questa dopo 2 ore di ricognizioni comunicò alla flotta che non era presente nessun nemico, quindi Amero decise di sbarcare le truppe, con alla testa il generale Giovanni Ameglio.[4] Il 5 occupavano già Rodi. Nello stesso mese, il 30 maggio 1912 il marchese D'Aste Stella riportava a Taranto la sua squadra.

Ricoprì la carica di Ministro della Marina dal 1º ottobre 1911 al 16 marzo 1912. Fu sposato con Assandri Annunziata, detta Nunzia, dalla quale ebbe quattro figli Alessandro, Gaetano, Maria Teresa, Bruno. Ottenne il titolo di marchese non dalla nascita ma solo il 23 giugno 1912.[5]

Nei mesi dopo gli fu ordinato di fare una dimostrazione navale vicino alle coste della Siria, perché il momento politico era delicato, difatti il 22 agosto uscì con la seconda squadra, formata da due divisioni di tre unità ciascuna. Gli venne raccomandato cautela nell'esecuzione dell'azione dimostrativa. La sua strategia riuscì ad intervenire sul morale, difatti separò le due divisioni e senza sparare un corpo riuscì a seminare il panico nelle zone costiere dell'Asia Minore e della Siria. Tuttavia ciò non bastò, ed i turchi non concludevano rapidamente la pace come volevano gli italiani. Il 12 ottobre venne trasmesso al Viceammiraglio l'ordine di eseguire, a fini politici, il bombardamento di Smirne, ma il 15 ottobre vennero fermati gli accordi preliminari e gli venne dato l'ordine di annullare l'operazione.[6]

Dopo la guerra fu promosso Ammiraglio e, fino al 25 agosto 1914, fu comandante in capo dell'armata navale italiana. Fu nominato Senatore da re Vittorio Emanuele III con relatore Fiorenzo Bava Beccaris il 30 dicembre 1914. Per raggiunti limiti di età fu messo in ausiliaria nel 1918 e nel 1923 venne infine nominato ammiraglio d'armata della riserva.

Come senatore ebbe anche alcuni incarichi diplomatici a Costantinopoli, all'Aja ed a Londra[7]. Dal 1921 fu presidente della commissione parlamentare d'inchiesta che censì i danni e le perdite della Grande Guerra e continuò a partecipare ai lavori del Senato fino alla sua scomparsa, avvenuta a Roma il 17 settembre del 1931. Riposa nella cappella di famiglia a Roma nel complesso Monumentale del Verano.

Onorificenze

Medaglia d'onore d'oro per lunga navigazione marittima (20 anni)

Note

Scheda del Senatore

Collegamenti esterni