Understatement

figura retorica

Understatement è un termine della lingua inglese e indica una figura retorica che consiste nello sminuire il peso o la gravità di un certo fatto, oltre i limiti della verosimiglianza in modo paradossale.

"Dr. Livingstone, I presume?"

In lingua italiana understatement può essere tradotto con il significato di sottostima. Il termine è stato introdotto nel panorama linguistico dagli studi di linguistica cognitiva. È usato con ironia o per ridurre un effetto reale; può essere considerato l'esatto contrario della figura retorica nota come iperbole.

Esempio d'uso dell'understatement:

  • Mi sento un po' affamato - non mangio da tre giorni. In questo caso un po' sottostima l'essere molto affamato.

Eventi realmente accaduti

  • L'ammiraglio inglese David Beatty, dopo aver osservato due incrociatori da battaglia inglesi esplodere sotto i colpi dei tedeschi nella battaglia dello Jutland il 31 marzo 1916 si rivolse all'ufficiale Alfred Ernie Montacute Chatfield commentando così[1]:
(inglese)
«Chatfield, there seems to be something wrong with our bloody ships today.»
(italiano)
«Chatfield, sembra che oggi ci sia qualcosa che non va con le nostre maledette navi...»
  • Il 14 aprile 1970 si verificò l'esplosione di uno dei serbatoi dell'ossigeno della navicella spaziale Apollo 13, diretta verso la Luna, che costrinse l'equipaggio a una drammatica corsa contro il tempo per elaborare una improvvisata procedura di emergenza per il rientro a terra. Subito dopo il verificarsi dell'esplosione, l'astronauta John Swigert comunicò l'incidente al centro di controllo di Houston, dicendo:
(inglese)
«Houston, we have a problem»
(italiano)
«Houston, abbiamo un problema»

In realtà la frase estatta pronunciata da Swigert rivolgendosi al JSC fu: "Okay, Houston, we've had a problem here" [2][3]("OK, Houston, abbiamo avuto un problema qui"); successivamente il comandante James Lovell pronunciò una frase simile: "Houston, we've had a problem" ("Houston, abbiamo avuto un problema"), ma la frase è ormai universalmente passata alla storia nella forma "Houston, abbiamo un problema", divenendo famosa come un classico esempio di understatement, al punto che tuttora viene spesso utilizzata ironicamente nel linguaggio comune, quando ci si trova di fronte a inaspettati e serissimi inconvenienti.

  • Il 24 giugno 1982 il pilota Eric Moody era al comando di un Boeing 747 nel volo 9 della British Airways diretto ad Auckland. Dopo aver attraversato un pennacchio di ceneri vulcaniche sprigionate dall'eruzione del vulcano Galunggung nell'isola di Giava in Indonesia, tutti i 4 motori si spensero. L'aereo iniziò a planare e perdere rapidamente quota. Il comandante si rivolse ai passeggeri così[4]:
(inglese)
«Ladies and Gentlemen, this is your Captain speaking. We have a small problem. All four engines have stopped. We are doing our damnedest to get them going again. I trust you are not in too much distress.»
(italiano)
«Signore e Signori, qui è il capitano che parla. Abbiamo un piccolo problema. Tutti i quattro motori si sono fermati. Stiamo facendo tutto il possibile per farli ripartire. Confido che non siate troppo angosciati.»

Alla fine riuscirono a far ripartire i motori, e l'aereo atterrò senza danni.

(inglese)
«Obviously a major malfunction...»
(italiano)
«Evidentemente un grave malfunzionamento...»

Tuttavia, in quell'istante egli stava osservando la telemetria al computer, e non le immagini reali, quindi non è stato intenzionale.

(inglese)
«Dr. Livingstone, I presume»
(italiano)
«Il Dr. Livingstone, presumo»

può forse essere considerata la vetta dell'understatement.

Altri usi

Il termine understatement viene inoltre utilizzato per indicare l'atteggiamento di chi rifiuta di palesare il proprio status sociale attraverso oggetti costosi o comunque appariscenti, tendendo a nascondere in maniera sobria e discreta la propria ricchezza.

Questo modus vivendi è diffuso soprattutto nei paesi anglosassoni e del nord Europa.

Note