L'essere e il nulla

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L'essere e il nulla è un saggio di ontologia fenomenologica pubblicato da Jean-Paul Sartre nel 1943.

L'essere e il nulla
Titolo originaleL'Être et le néant: Essai d'ontologie phénoménologique
AutoreJean-Paul Sartre
1ª ed. originale1943
Generesaggio
Lingua originalefrancese

Analisi

Durante la sua prigionia di guerra (1940-1941) Sartre lesse Essere e tempo, di Martin Heidegger, una ricerca ontologica condotta con la visione ed il metodo della fenomenologia di Edmund Husserl (che di Heidegger fu il maestro). L'opera di Heidegger fu in effetti prodromica a quella sartriana, il cui sottotitolo recita "Saggio fenomenologico sull'ontologia". Il saggio di Sartre è manifestamente influenzato da Heidegger, sebbene l'autore francese nutrisse profondo scetticismo riguardo ad ogni forma in cui l'umanità potesse raggiungere una sorta di stato personale di realizzazione comparabile con l'ipotesi heideggeriana di re-incontro con l'Essere. Nella sua più tetra descrizione de L'essere e il nulla, l'uomo è una creatura ossessionata da una visione di "compiutezza", che Sartre chiama ens causa sui,[1][2] e che le religioni fanno coincidere con Dio. Venuti al mondo nella realtà materiale del proprio corpo, in un universo disperatamente materiale, ci si sente inseriti nell'essere (con la "e" minuscola). La coscienza è in uno stato di coabitazione con il suo corpo materiale, ma non ha alcuna realtà obiettiva; è nulla (nel senso etimologico di nulla res, "nessuna cosa"). La coscienza ha l'attitudine di concettualizzare le possibilità, e di farle apparire, o di annichilirle.

Note

  1. ^ "Esistente a causa di sé stesso", ovvero "che è causa di sé". Tradizionalmente, un essere che non deve la propria esistenza ad altro essere, per cui Dio o un essere supremo, si confronti il concetto di primum mobile.
  2. ^ L'ontologia di Sartre

Bibliografia

  • Virgilio Melchiorre, Essere e parola: idee per una antropologia metafisica, Editore Vita e Pensiero, 2001, ISBN 88-343-0363-6, 9788834303634

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