Chiesa di Nostra Signora del Carmine e Sant'Agnese
Template:Infobox edifici religiosi La chiesa di Nostra Signora del Carmine e Sant'Agnese è una delle molte chiese storiche di Genova. È situata nel quartiere detto del Carmine in via Brignole De Ferrari, a poca distanza dalla centrale via Balbi e dalla stazione ferroviaria di Genova-Principe.
Cenni storici
Chiesa di Sant'Agnese
Il primo impianto della chiesa di Sant'Agnese fu edificato nel 1192 nei pressi dell'omonima via nello storico sestiere genovese di Prè; parte della sua antica struttura, in particolare del muro maestro e di una colonna in mattoni, è ancora oggi visibile all'interno di un palazzo di via Polleri al civico 4.
Nel corso dei secoli, eretta a parrocchia dell'arcidiocesi di Genova, per la sua ricostruzione e conservazione furono stanziati fondi direttamente dal Senato della Repubblica di Genova, concordandosi per le spese con l'allora arcivescovo cardinal Antonio Sauli, emanando due decreti il 18 settembre e il 12 ottobre del 1590. A causa della lungaggine durante i lavori di ricostruzione, i massari dovettero però richiedere nuovamente l'intervento del senato genovese con due esposti il 24 maggio e il 5 settembre del 1594.
Atti notarili del giugno 1620 attestano la demolizione totale del precedente campanile e la conseguente ricostruzione. L'antica parrocchia fu soppressa nel 1797, unita alla parrocchia di Nostra Signora del Carmine il 26 novembre dello stesso anno e infine chiusa al culto religioso nel 1798. La chiesa fu quindi demolita nel 1820 per ragioni urbanistiche.
Chiesa di Nostra Signora del Carmine
Venne eretta nel 1254 in seguito allo sbarco di Luigi IX re di Francia, rifugiatosi presso la Repubblica di Genova dopo la guerra persa contro i tartari. Al suo seguito si trovavano alcuni frati Carmelitani, che presero in affitto una proprietà comprendente una cappella, intitolata all'Annunziata, datata 1182 nella quale poter officiare le messe.
Dopo una lunga controversia con i frati Benedettini della vicina abbazia di San Siro, ottennero il permesso di costruire una chiesa con l'approvazione dello stesso arcivescovo Gualtiero da Vezzano; la prima pietra venne posta il 21 maggio o 9 giugno nel 1262 dal vescovo della diocesi di Brugnato monsignor Filippo Da Passano. La successiva opera di edificazione, ampliamento, modifiche interessò l'area fino al XIV secolo. Modifiche strutturali si intrapresero ancora nel XV secolo con l'allungamento della chiesa nell'odierno ingresso e con l'aggiunta delle cappelle esterne della navata destra e sinistra nel XVI e XIX secolo. Il 7 luglio del 1637, per la seconda volta, la chiesa fu consacrata dal vescovo della diocesi di Noli monsignor Angelo Mascardi di Sarzana.
Un documento del 7 dicembre 1666 attestano la vendita dei beni immobili per il rifacimento del tetto della chiesa, lavori che furono nuovamente necessari nel 1679 per altre riparazioni; le spese per tali operazioni superarono di molto le 10 000 lire. Nello stesso secolo (1660) fu intrapreso inoltre l'innalzamento del campanile, già ricostruito totalmente nel 1417.
Dopo aver abbandonato la chiesa per alcuni anni, i fondatori vi tornarono per restarvi fino al 1797, anno in cui l'ordine Carmelitano venne soppresso per ordine napoleonico. Dopo la riapertura al culto l'8 giugno del 1799, la chiesa venne aggregata alla Parrocchia di Sant'Agnese con la dignità di priorato. Una terza consacrazione della chiesa avvenne il 29 giugno del 1833 con celebrazione del vescovo monsignor Agostino De Mari della diocesi di Savona.
I primi lavori di restauro vennero intrapresi nel 1928, 1934 e 1936. Recenti sono i lavori portati a termine sulle pareti esterne mentre nel 2006 è iniziato il rifacimento degli stucchi interni.
La struttura
La struttura originaria comprendeva, oltre alla chiesa, anche un chiostro, del quale rimane ancora oggi qualche traccia, e un convento in seguito demolito nel 1870 per il tracciamento della strada per l'Albergo dei Poveri.
La chiesa mantiene intatta una delle poche absidi rimaste a pianta rettangolare, tipica del gotico degli Ordini Mendicanti del XIII secolo. Cori della stessa forma erano presenti in Genova nella chiesa di Sant'Agostino di piazza Sarzano, poi modificati per ospitare un coro più ampio. Attualmente rimane tale forma in rari casi, ad esempio nell'abbandonato monastero di Valle Christi a Rapallo.
La facciata, restaurata nel 1892, non presenta motivi di grande interesse. L'interno mantiene invece la struttura gotica iniziale, con capitelli originari, ad oggi anneriti da una verniciatura bituminosa.
Opere d'arte
- Controfacciata
- Le anime del Purgatorio di Giovanni Battista Carlone
- San Simone Stock e la Vergine di Pietro Paolo Raggi
- Santi Carmelitani di Giovanni Raffaele Badaracco
- Ingresso e vano laterale
- Il Giudizio finale di Aurelio Lomi
- La vestizione del beato Nuno Álvares Pereira di Domenico Cresti detto il Passignano
- La Circoncisione di Giovanni Battista Carlone
- La Pentecoste opera forse attribuita a Gioacchino Assereto
- Cappelle della navata destra
- Dio Padre nella volta del XVI secolo con chiave in ardesia
- La Vergine che intercede per le anime del Purgatorio di Giovanni Andrea De Ferrari nella prima cappella
- San Luigi conduce i Carmelitani di Giovanni Battista Carlone nella seconda cappella
- La Vergine con papa Giovanni XXII di Andrea Carlone nella seconda cappella
- Visitazione e Annunziata di Giovanni Battista Resoaggi nella terza cappella
- Morte di San Girolamo di Pietro Sorri nella quarta cappella
- Cena in Emmaus di Giovanni Battista Carlone nella quarta cappella
- Estasi di Santa Teresa di Pietro Paolo Raggi nella quarta cappella
- Purificazione a Adorazione dei Magi di Giovanni Battista Resoaggi nella cappella di fondo
- Cappelle della navata sinistra
- San Giovanni Battista, san Nicolò e san Benedetto di Simone Balli del 1616 nella prima cappella
- Eliseo che purifica l'acqua di Gerico di Giovanni Battista Carlone nella prima cappella
- Eliseo che moltiplica l'olio alla vedova di Andrea Carlone nella prima cappella
- Natività di Giovanni Battista Paggi nella seconda cappella
- San Francesco da Paola di Bernardo Castello nella seconda cappella
- Sacra Famiglia con i santi Anna e Gioacchino di Giovanni Battista Resoaggi nella terza cappella
- Sant'Alberto carmelitano che salva i compagni opera attribuita a Giovanni Battista Merano nella terza cappella
- Elia che confonde i sacerdoti di Baal di Andrea Carlone nella terza cappella
- Assunzione della Vergine di Giovanni Battista Paggi del 1596 nella quarta cappella
- Santa Teresa che riceve da Maria un monile di Castellino Castello nella quinta cappella
- Sant'Agnese che rifiuta le nozze principesche opera iniziata da Giovanni David e terminata da Carlo Alberto Baratta nella quinta cappella
- Presentazione della Vergine al tempio attribuita alla scuola pittorica di Luca Cambiaso nella quinta cappella
- La Vergine e san Giovanni Battista di Raffaele Badaracco nella sesta cappella
- Gloria di sant'Agnese, scultura lignea di Nicolò Stefano Traverso del 1790 nella cappella di fondo
- Tentazione di sant'Agnese di Giovanni David e Carlo Alberto Baratta nella cappella di fondo
- Vergine e le anime del Purgatorio di Giovanni Battista Carlone nella cappella di fondo
Bibliografia
- Nadia Pazzini Paglieri, Rinangelo Paglieri, Chiese in Liguria, Genova, Sagep Editrice, 1990, ISBN 88-7058-361-9.
Voci correlate
Altri progetti
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