Nino Sacerdoti
Nino Sacerdoti (Modena, 1 luglio 1873 – Milano, 18 luglio 1954) è stato un ingegnere italiano.

Biografia
Figlio di Emilio Sacerdoti e di Benedettina Donati, sorella di Lazzaro Donati, dopo il primo biennio di matematica all’Università di Modena, si trasferì a Milano per proseguire gli studi al Politecnico dove si laureò nel 1891 quale ingegnere civile.
Intraprese, appena laureato, la libera professione a Milano ed ebbe studio professionale, prima con l'ing. Achille Manfredini, più tardi con l'ing. Cesare Chiodi, a cui rimase sempre legato da particolare stima ed amicizia.
Divenne, grazie alla particolare competenza acquisita e alla elevata coscienza professionale, tra i migliori e più considerati professionisti italiani nel campo delle perizie per danni di incendio. A lui ricorsero, durante la sua lunga carriera, le principali Compagnie d'assicurazione italiane e straniere operanti in Italia per perizie di particolare rilievo (per esempio gli venne affidata quella della « Rinascente » dopo l'incendio che distrusse il palazzo nel dicembre 1918). Tanta era la considerazione e stima, di cui era circondato, che spesso fu designato come unico perito sia dalle Compagnie assicuratrici che dalle parti danneggiate. Frequentemente anche fu chiamato come arbitro in complesse questioni peritali.
Accanto all'intensa attività professionale, trovò il tempo di occuparsi anche agli interessi generali, sia relativi alla professione che alla vita cittadina. Nel 1898 fu Relatore della Commissione per uno studio di massima sulle linee di accesso al Sempione, relazione che fu pubblicata sul « Monitore tecnico » (1899, n. 2). Il Collegio Ingegneri e Architetti di Milano lo chiamò nel suo Comitato Direttivo nel 1904. Fu Segretario Generale del Comitato Esecutivo dell'XI Congresso degli Ingegneri tenutosi a Milano nel 1906. Per la sua competenza fu per molti anni utilizzato ed apprezzato nei Comitati e Commissioni del Collegio e successivamente del Sindacato Ingegneri. Nel 1926 fu Tesoriere del Collegio. Nel 1937 fu nominato Presidente della Commissione per le controversie individuali del lavoro del Sindacato Ingegneri. Anche il Comune di Milano ricorse a lui fin dai suoi giovani anni in svariati organi dell'amministrazione comunale : — fu designato dal Comune quale Consigliere della Congregazione di Carità nel 1903; — negli anni successivi fece parte di numerose Commissioni fiscali (per la tassa sulle aree fabbricabili, sulla tassa del valore locativo, ecc.) e tecniche del Comune (per le ispezioni alle case abitate, ecc.).
Particolare attenzione e studio dedicò ai problemi delle Acque pubbliche : nel 1905 fece parte del Comitato pro Navigazione interna e più tardi del Comitato centrale di Consulenza tecnica della Associazione per le Acque pubbliche.
Grande interesse ebbe fin da giovane per le questioni relative alle costruzioni popolari: Fin dal 1901 e 1902 egli affermava la sua competenza e le sue vedute in questo campo con letture sugli « Alberghi popolari » e su « La questione delle case operaie in Milano », che furono riprodotte sul « Monitore tecnico », dove pure figurò, nel 1903, la sua relazione per la « Commissione per lo studio delle case popolari a Milano », allora istituita dal Collegio degli Ingegneri. Sul « Problema dell'alloggio delle classi meno abbienti nelle grandi città » fece pure una relazione al X Congresso degli Ingegneri nel 1903.
L'interesse e la competenza da lui dimostrata in questo settore ne fecero un prezioso collaboratore dell'Istituto autonomo delle Case Popolari di Milano, di cui fu Consigliere dal 1904 al 1938 e a cui diede una larga attività anche come Membro di molte Commissioni tecniche dell'Istituto stesso.
Questo suo contributo di attività all'Amministrazione dell'Istituto gli valse la medaglia d'oro di benemerenza attribuitagli dal Comune di Milano nel 1936.
Fu Direttore dal 1924 al 1938 del « Monitore tecnico », a cui cominciò a collaborare nel 1898 sotto la direzione di Achille Manfredini.
Trovò asilo in Svizzera nel novembre 1943 per sfuggire alla persecuzione nazifascista degli ebrei. Rientrato a Milano nel 1945 non riprese la libera professione, ma rimase ugualmente accanto alla vita professionale. Risorto nel 1946 il Collegio degli Ingegneri di Milano, collaborò attivamente al Sodalizio con comunicazioni e note; a lui si deve una dettagliata e precisa « Storia del Collegio » — frutto oltreché di ricerche d'archivio, dei ricordi personali della sua lunga e intima consuetudine con gli uomini che illustrarono la professione a Milano dal 1900 in poi pubblicata sui primi numeri della nuova serie degli « Atti del Collegio ». Continuò a contribuire agli Atti, che lo ebbero membro del Comitato Direttivo, con note e recensioni bibliografiche fino alla fine.
Onorificenze
Bibliografia
- Nino Sacerdoti, il Traforo del Sempione, Monitore Tecnico, n. 27, 1899,
- Nino Sacerdoti, La questione delle case operaie in Milano, Monitore Tecnico, n. , 1902
- Necrologio del Dr. Ing. Nino Sacerdoti, Atti del Collegio degli Ingegneri di Milano, n. 9-10 settembre-ottobre 1954
- Egidio Moleti di Sant’Andrea, Carlo Pizzardi, In memoria dell’Ing. Nino Sacerdoti, Monitore Tecnico, n. 4, luglio-agosto 1954