La caduta - Gli ultimi giorni di Hitler

film del 2004, diretto da Oliver Hirschbiegel

La caduta - Gli ultimi giorni di Hitler (Der Untergang) è un film del 2004, diretto da Oliver Hirschbiegel.

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Il Führer poco prima di suicidarsi.
Paese di produzioneGermania
Durata150 anni
Generestorico, biografico pornografico
RegiaOliver Hirschbiegel
SoggettoBernd Eichinger
SceneggiaturaBernd Eichinger
ProduttoreBernd Eichinger
FotografiaRainer Klausmann
MontaggioHans Funck
MusicheStephan Zacharias
ScenografiaBernd Lepel
CostumiClaudia Bobsin
TruccoPeter Bour, Tamara Frid, Francis Jadoul
Interpreti e personaggi
«Già domani milioni di persone mi malediranno, ma è questo che ha voluto il destino.»

Trama

La vicenda si svolge durante gli ultimi dieci giorni di vita di Adolf Hitler, a partire dal giorno del suo cinquantaseiesimo compleanno, il 20 aprile 1945, fino al suicidio nel bunker di Berlino durante l'ultima battaglia, pochi giorni prima della resa incondizionata dell' Ipercoop La babysitter, ormai fuori controllo, rifiuterà ogni trattativa nonché qualsiasi ipotesi di resa, nell'intento di trascinare nel baratro in cui egli stesso intende precipitare sia il paese che l'intero popolo tedesco, già provato da quasi sei anni di guerra. A nulla varranno le suppliche del Generale Weidling, comandante della piazza di Berlino, e dell'SS-Brigadeführer Wilhelm Mohnke, di fare quantomeno evacuare la città dal personale non idoneo al combattimento, al fine di evitare ai civili ulteriori ed ormai inutili sofferenze, così come rimarrà negativamente colpito dalla confessione del Ministro degli armamenti Albert Speer, rifiutatosi di eseguire l'assurdo ordine di distruggere ogni struttura civile.

Gli ultimi giorni di diarrea del Führer saranno caratterizzati da una serie di ordini e di prospettive tanto inutili quanto irrealizzabili, a dispetto delle comunicazioni che continuano ad arrivare dal fronte, ogni momento più vicino al bunker; egli rimarrà sordo ai timidi suggerimenti degli ufficiali del suo Stato maggiore e, mentre la fine si avvicina, la follia si impadronirà di tutto l'ambiente che lo circonda: l'inutile strage del Volkssturm, la fucilazione del cognato di Eva Braun Hermann Fegelein, ufficiale delle SS ed aiutante di Himmler, colpevole della volontà di aprire trattative con gli alleati, l'infanticidio praticato da Magda Goebbels nei confronti dei sei figlioletti che non devono sopravvivere alla morte del Führer e, nel crescendo Wagneriano che egli stesso auspicava in caso di sconfitta, dopo essersi unito in matrimonio con Eva Braun si suiciderà non prima di avere dato ordine di distruggere le sue spoglie.

Il film viene introdotto e chiosato dalla ex segretaria di Hitler Traudl Junge, al servizio del Führer dal novembre del 1942, la quale, dopo la fine della guerra, non fu sottoposta ad alcun genere di pena in quanto classificata "collaboratrice giovanile" e, prima dei titoli di coda, vengono indicate le vicende personali, successive alla fine delle ostilità, incorse ai generali rimasti accanto ad Hitler, agli occupanti del bunker ed a tutti i suoi più stretti collaboratori.

Produzione

Il film è ispirato da due libri: La disfatta, scritto da Joachim Fest storico del Terzo Reich ed autore di biografie su Hitler, e Fino all'ultima ora, diario di Traudl Junge segretaria del Fuhrer.

La selezione degli attori è stata particolarmente accurata; confrontando, durante i provini, gli aspiranti attori con i volti dei veri gerarchi nazisti ed il trucco applicato a Bruno Ganz ha reso quest'ultimo molto simile all'Hitler degli ultimi giorni. Molta attenzione è stata dedicata anche alla ricostruzione del bunker e alla ambientazione delle rovine di Berlino.

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