Donario di Attalo

monumento dell'antica Pergamo
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Il Galata suicida (Ludovisi), Palazzo Altemps Il Donario di Attalo era un monumento dell'antica Pergamo. Decorato da sculture in bronzo del caposcuola locale Epigono, tra cui il Galata morente e ilo Galata suicida, è oggi noto, solo in parte, grazie a copie marmoree dell'epoca romana.

Il Galata morente, Musei Capitolini

Storia e descrizione

Il donario celebrava la vittoria sulla tribù celtica dei Galati stanziata in Asia Minore e vicina al Regno di Pergamo. Minacciando i vicini con la richiesta di tributi, essi erano infine stati attaccati e sconfitti da re Attalo I nel 240 a.C., presso le fonti del Caico, nonostante l'alleanza di essi col diadoco Antioco III. Con tale vittoria, paragonata dagli abitanti di PErgamo a quella degli Ateniesi sui Persiani, il regno si garantì notevoli conquiste territoriali e una rinnovata potenza nello scacchiere del Mediterraneo orientale.

A ricordo dell'impresa venne fatto erigere, sull'acropoli di Pergamo, un donario, che si ipotizza essere stato formato da una base cilindrica sulla quale, sollevato di due/tre metri di metri, si trovava un gruppo statuario. Sull'entità, forma e numero di queste statue si sono registrate varie ipotesi. Probabilmente erano in bronzo e rappresentavano i Galati vinti, con acceni patetici che ne esaltavano la grandezza e la dignità e quindi, di riflesso, la portata dell'impresa.

Sicuramente del gruppoo facevano parte il Galata suicida e il Galata morente, noti da copie romane marmoree rispettivamente a Palazzo Altemps e ai Musei Capitolini. In entrambe i protagonisti sono attentamente caratterizzati dal punto di vista etnico, con gli zigomi alti, le lunghe ciocche della capigliatura, i baffi e la collana torques al collo, testimoniando l'occhio analitico degli artisti di Pergamo[1].

Esitono altre sculture con simili accenti patetici, pose compatibili e alcuni dettagli simili (come il modo disegnativo di rappresentare il sangue che esce dalle ferite), però non posseggono le caratterizzazioni etniche delle altre, forse per desiderio del copista di usare fisionomie più genericamente "classiche". Tra queste statue dubitativamente accostate al donario di Attalo ci sono:

Altre immagini

Note

  1. ^ De Vecchi-Cerchiari, cit., p. 84.

Bibliografia

Voci correlate

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