Qahtaba ibn Shabib
Template:Avvisounicode Qaḥṭaba ibn Shabīb (in arabo ﻗﺤﻄﺒـة ﺑﻦ ﺷﺒﻴﺐ?), generale abbaside che guidò le forze rivoluzionarie abbasidi alla conquista del potere, continuando l'opera avviata da Abu Muslim, rimasto in Khorasan.
Qahtaba[1] ibn Shabīb b. Khālid b. Maʿdān al-Ṭāʿī, dei B. Nabḥān era forse nipote d’un seguace del quarto califfo ʿAlī b. Abī Ṭālib, nonché primo Imam sciita. Qahtaba fu tra i 12 nuqabāʾ che a Merv giurarono nel 718-9 fedeltà ad Abū Muslim per aiutarlo a rovesciare il potere omayyade, portando al califfato il pretendente abbaside (allora in realtà del tutto ignoto ai più e per il quale ci si limitava a usare l’espressione “al-Riḍā min Ahl al-Bayt”, ovvero “colui di cui è soddisfatta la Gente del Casato”.
La prima azione militare di Qahtaba fu svolta a Sarakhs, impegnando il kharigita Shayban che egli sconfisse e uccise. Dal Khorasan al Gorgan, fino all’Iraq fu una trionfale ma impegnativa progressione che lo portò a sconfiggere Tamīm, il figlio dell’ultimo wali omayyade del Khorasan, Nasr ibn Sayyar, conquistando Tus (oggi Mazar-i Sharif) e, il 4 maggio 748, Nishapur, per sconfiggere il 1º agosto di quell'anno il forte esercito omayyade guidato da Nubata ibn Hanzala al-Kilabi che s’era impadronito di nuovo del Gurgan.
Sconfiggendo il 18 marzo 749 l’esercito omayyade di Ibn Hubara, in una battaglia a Jābalq, Qahtaba si apriva la strada alla definitiva vittoria, resa irreversibile dalla resa a Nihāvand del generale omayyade Mālik b. Adham al-Bāhilī che, in cambio della salvezza sua e dei suoi uomini, consegnò la città assediata alle forze abbasidi.
Il 27-28 agosto 749 anche il walī d’Iraq, Yazīd b. ʿUmar b. Hubayra, fu sgominato, costringendolo ad abbandonare Kufa.
Qui, nella moschea in cui era stato assassinato nel 661 il quarto Califfo ʿAlī, fu proclamato califfo Abū l-ʿAbbās al-Saffāḥ ma alla cerimonia non era presente Qahtaba, inopinatamente, quanto misteriosamente, caduto e affogato nelle acque del fiume Tigri mentre lo attraversava.
Note
Bibliografia
- Lemma «Qaḥṭaba» (Moshe Sharon), su: Encyclopaedia of Islam, new edition.
- Anonimo, Akhbār al-Dawla al-ʿAbbāsiyya wa fīhī akhbār al-ʿAbbās wa wuldihi, ed. A. A. Duri, Beirut, 1971