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La gastroplastica verticale è un intervento di chirurgia bariatrica di tipo gastroresettivo che consiste nel creare una piccola tasca gastrica, comunicante con il resto dello stomaco attraverso uno stretto orifizio chiamato ‘’’neopiloro’’’, grazie al posizionamento di una ‘’’banderella’’’ in polipropilene estensibile. Questo intervento permette di raggiungere rapidamente un grado di sazietà pur avendo ingerito poche quantità di alimenti[1][2][3][4].
La tasca gastrica può essere formata seguendo due tecniche:
secondo ’’’Mason’’’: la tasca viene separata attraverso una cucitura dello stomaco;
secondo ‘’’MacLean’’’: la tasca viene tagliata e cucita nello stesso tempo da una suturatrice meccanica in modo che rimanga separata dal resto dello stomaco ed evitare il rischio di un cedimento delle cuciture. File:Gastroplastica verticale.jpgGastroplastica verticale tratto da “Consenso informato” S.I.C.OB
Con questo intervento si ottiene una riduzione del 50/60% circa del peso in eccesso presente nel periodo precedente all’operazione[5].
I vantaggi
buon calo ponderale
tecnica esecutiva semplice
la tecnica MacLean può essere effettuata attraverso laparoscopia
bassa percentuale di complicanze
Gli svantaggi
richiesto un forte coinvolgimento del paziente nel seguire un regime dietetico adeguato
intervento non consigliato ai pazienti che soffrono di disturbi del comportamento alimentare
non del tutto reversibile dal punto di vista anatomico
Rischi connessi all'intervento
I rischi che potrebbero insorgere a distanza di tempo dopo gastroplastica verticale sono:
restringimento cicatriziale dove viene messa la benderella associato a vomito,
la benderella potrebbe “consumare” la parete dello stomaco; nella maggior parte dei casi viene eliminata con le feci,
fistola gastro-gastrica: si può creare un passaggio diretto tra la tasca gastrica e l'altra parte dello stomaco,
un'abbondanza di cibo ingerito può provocare la dilatazione della tasca gastrica, ciò determina il recupero del peso,
rari episodi di reflusso gastro-esofageo, che potrebbe causare esofagite.
È da tenere presente che la maggior parte di queste complicanze risultano essere risolvibili attraverso un nuovo intervento chirurgico
Su 13.871 interventi raccolti nel Registro Italiano della Società Italiana di Chirurgia dell’Obesità e delle Malattie metaboliche (S.I.C.OB.) la mortalità operatoria è stata dello 0.15% a seguito di interventi di gastroplastica in generale[6].
^ W. J. Pories, Bariatric Surgery: Risks and Rewards, in The Journal of Clinical Endocrinology & Metabolism, vol. 93, n. 11, 2008, pp. S89-S56. URL consultato l'11 gennaio 2012.
^ S. Shahzeer, Bariatric Surgery. A primer, in Canadian Family Physician, vol. 56, 2010, pp. 873-879. URL consultato il 9 febbraio 2012.
^ N. Runkel, Bariatric Surgery, in Deutsches Arzteblatt International, vol. 108, n. 20, 2011, pp. 341-346. URL consultato l'8 febb 2012.
^ M. J. F. Bult, Surgical treatment of obesity, in European Journal of Endocrinology, vol. 158, 2008, pp. 135-145. URL consultato il 9 febbraio 2012.