La Val Lapisina o Valle di Fadalto è la breve vallata (ca. 10 km) che parte da Vittorio Veneto e si incunea tra le prealpi Bellunesi, mettendo in comunicazione l'alta Marca Trevigiana con l'Alpago (Lago di Santa Croce) attraverso il valico detto Sella di Fadalto.

Val Lapisina
La Val Lapisina da Negrisiola; in evidenza il notevole impatto antropico: si notano il viadotto dell'autostrada A27 e il canale che indirizza l'acqua del Meschio verso la centrale di Caneva.
StatiItalia (bandiera) Italia
Regioni  Veneto
Province  Treviso
Località principaliVittorio Veneto
Comunità montanaComunità Montana delle Prealpi Trevigiane

Il toponimo è forse legato ad un personaggio romano, probabilmente un possidente, chiamato Lappius o Lavius.

Territorio

La Val Lapisina è una tipica valle glaciale, scavata dal ramo di un antico ghiacciaio che seguiva l'attuale corso del Piave. Il ramo, a sua volta, si divideva formando da una parte quella che oggi è la valle del Soligo (Valmareno) e dall'altra l'anfiteatro morenico collocato tra Vittorio Veneto e Conegliano. Al termine dell'era glaciale, si è assistito al franamento dei monti del circondario, sicché tutt'oggi i corsi d'acqua sono perlopiù sotterranei; alcuni di questi, affiorando, alimentano il lago Morto (gli altri bacini sono di origine artificiale).

La valle ad ovest è delimitata dalla dorsale del Col Visentin e ad est dal gruppo del Pizzoc-Millifret. Il paesaggio si caratterizza principalmente per la presenza di tre laghi (da sud, il lago di Negrisiola, il lago del Restello e il Lago Morto), motivo per cui è soprannominata Valle dei Laghi Verdi. Notevole è anche la presenza dell'Autostrada A27 che attraversa la Val Lapisina poggiando spettacolarmente su altissimi piloni, in forte impatto con il paesaggio circostante.

Centri abitati

Nella valle si trovano anche numerosi borghi abitati (tra i quali Savassa, Negrisiola, San Floriano, Nove e Fadalto) per un totale di poco meno di 1.000 residenti.

La Val Lapisina nell'arte

Sembra che la Val Lapisina abbia ispirato il paesaggio che incornicia le figure dell'opera di Tiziano Vecellio Amor Sacro e Amor Profano, nella quale si possono riconoscere sulla destra il lago Morto, sulla sinistra la torre di San Floriano.

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