Chiaia (o Chiaja) è un quartiere che insieme al quartiere Posillipo e San Ferdinando forma la municipalità n.1 del comune di Napoli.

Chiaia
Parte superiore del quartiere da Piazza Amedeo
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione  Campania
Provincia  Napoli
Città Napoli
CircoscrizioneMunicipalità I
Altri quartieriPosillipo
San Ferdinando
Codice postale80121, 80122 e 80132
Superficie2,71 km²
Abitanti41,779 ab. (2001)
Densità15,42 ab./km²
Mappa dei quartieri di Napoli
Mappa dei quartieri di Napoli

Mappa dei quartieri di Napoli

Dati urbanistici, territoriali e demografici

Il quartiere confina a nord con i quartieri Fuorigrotta, Vomero e Montecalvario, a est con il quartiere San Ferdinando e a ovest con Posillipo; a sud si affaccia sul golfo di Napoli.

Etimologia

 
La Riviera di Chiaia nel 1865 (Foto di Giorgio Sommer

Il suo nome deriva dal termine latino plaga, attraverso il catalano platja o il castigliano playa (che significa spiaggia), poi declinatosi in Chiaja per motivi linguistico-dialettali [1]. Su alcune lapidi viarie del quartiere si nota ancora la dicitura Chiaja mentre su altre il quartiere è semplicemente Chiaia.

Storia

Nella sua conformazione odierna Chiaia nacque nel XVI secolo consistendo esclusivamente in un borgo al di fuori delle mura cittadine. Tutto il terreno posto per lungo tratto fra il mare e la collina del Vomero fu ornato da giardini, alberi e fontane dal viceré duca di Medina nel 1692 sotto il regno di Carlo II[2].

Le piattaforme viarie furono completamente cambiate nella seconda metà del 1800, quando attraverso una colmata a mare si avanzò la linea costiera creando Via Caracciolo, e successivamente con la realizzazione, nell'ambito del Piano di Risanamento ed Ampliamento, del Rione Amedeo e di Via dei Mille.

Monumenti e luoghi di interesse

Sicuramente la Villa Comunale di Napoli (ex Villa Reale) è l'attrazione principale del quartiere. Consta di un enorme Cassa Armonica decorata con vetri colorati, l'acquario (il secondo più antico d'Europa), la Casina Pompeiana, un congruo numero di statue di varie fatture e una grande mole di fontane e due spazi di esposizione in stile greco per mostre di arte moderna. Sono da citare gli innumerevoli chioschi che sorgono ai lati della villa e la vegetazione ricca di piante e alberi di forte interesse botanico.

Per il quartiere Chiaia passa anche il Corso Vittorio Emanuele, che parte dalla stazione di Mergellina e arriva fino alla piazza dove sorge il Museo Nazionale Archeologico, dove sono presenti opere di origine greca, latina e egizia.

 
Piazza dei Martiri
 
Palazzo Caravita di Sirignano dalla Riviera di Chiaia

In Piazza dei Martiri sorge l'imponente monumento ai martiri napoletani il cui alto obelisco è circondato da quattro leoni.

Grazie alle grandi firme che hanno impiantato negozi nella zona e principalmente fra Piazza dei Martiri e di Via Carlo Poerio, Chiaia è diventato uno dei principali centri per lo shopping di alto livello in Italia e raccoglie vetrine delle più rinomate firme mondiali e alcuni fra i negozi storicamente più importanti della città a livello internazionale (ad esempio il famoso negozio di cravatte "Marinella" che ha come clienti Tony Blair, George W. Bush e tante altre personalità internazionali).

Trasporti e viabilità

 
La Fontana della Sirena in piazza Sannazaro

L'uscita della Tangenziale di Napoli più vicina al quartiere è l'uscita Fuorigrotta nell'omonimo quartiere. Il quartiere Chiaia è raggiungibile, dunque, imboccando Via Giulio Cesare e immettendosi nella Galleria Laziale

Il quartiere è servito, oltre che dai bus e tram cittadini, dalla stazione Parco Margherita della Funicolare Chiaia, dalle stazioni Piazza Amedeo, della linea 2, e Mergellina della linea 2 e della linea 6 della Metropolitana di Napoli. Sono in costruzione altre 3 fermate della linea 6 nel quartiere: Arco Mirelli, San Pasquale e Chiaia - Monte di Dio.

I due principali assi viari sono la Riviera di Chiaia e via Caracciolo, che percorrono in lungo i due lati della villa comunale. Le piazze principali sono Piazza Sannazaro e Piazza della Repubblica, mentre Piazza dei Martiri, via Calabritto, via Poerio e vico Belledonne ospitano numerosi negozi d'alta moda ed altrettanti lounge bar, ristoranti e discoteche, tra i quali si consuma la movida notturna napoletana.

Note

  1. ^ Un'antica etimologia, oggi abbandonata, supponeva che "il luogo fosse la plaga olimpica dove Napoli antica celebrava i giochi, e le feste di Giove". Cfr. Giambattista Ajello Napoli e il luoghi celebri delle sue vicinanze, 1845.
  2. ^ Questa ridente passeggiata è sempre animata da continua concorrenza e specialmente nelle mattine d'inverno e nelle sere d' estate, ed è rischiarata la sera da moltissimi lumi a gas sostenuti da candelabri di ferro fuso. Risuona nelle ore mentovate di concerti musicali eseguiti dalle bande de' reali eserciti, o dalla scuola del reale albergo de' poveri, ed allora ha veramente l'aspetto di pubblica festa più che di pubblica passeggiata. La strada della riviera ricostrutta nel 1835, e rinnovata tutta intera nella forma dei suoi palazzi, è adornata di spazioso terrapieno per coloro che hanno vaghezza di cavalcare, e richiama nelle stesse ore grandissimo numero di cocchi che la percorrono a diporto, invitati dalla vaghezza e posizione di questa contrada, e dallo stesso aere temperato e benigno che qui si respira per le colline che la difendono dal settentrione. Bastera dire che nella villa reale allignano e danno frutto annualmente a cielo sereno quelle musae sapientum le quali non solo in altri climi meno clementi, ma nella stessa Napoli o a poca distanza, hanno mestieri di calorico artificiale per mantenersi in vita, e germogliare. Questa spiaggia tranquilla e ridente la quale suol essere dimora prediletta degli stranieri che vengono in Napoli, circa tre secoli indietro era incolta e deserta. Non era compresa nella città, né fece parte di essa infino a che non venne abbattuta l'antica porta di Chiaia nel 1782. Sembrava a' barbareschi il luogo più opportuno a sorprendere la città, e fu per uno sbarco di alcune fuste turche ne' tempi vicereali che si levò un piccolo forte nel luogo detto ancora oggi della torretta. Ed un principe di casa nobilissima, nell'edificare il palazzo ora posseduto da S.A. il Conte di Siracusa, fratello del Re, credé necessario di aggiungervi quella piccola torre quadra, che oggi ancora si vede. Giambatista Ajello, Napoli e il luoghi celebri delle sue vicinanze, 1845.

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