Francesco Nuti

attore, regista, sceneggiatore, produttore cinematografico e cantante italiano (1955-2023)

Francesco Nuti (Prato, 17 maggio 1955) è un attore, sceneggiatore, regista e produttore cinematografico italiano.

Francesco Nuti ospite al Giffoni Film Festival nel 1990
David di Donatello David di Donatello per il miglior attore 1983
David di Donatello David di Donatello per il miglior attore 1985

Biografia

Esordi

Francesco Nuti inizia la propria carriera artistica quando è ancora studente, esibendosi come attore dilettante con monologhi che egli stesso scrive, continuando anche dopo essere stato assunto come operaio in un'industria tessile di Prato.[1] Sul finire degli anni settanta entra a far parte del gruppo cabarettistico dei Giancattivi, già formato da Alessandro Benvenuti e Athina Cenci. In quegli anni il trio partecipa a trasmissioni televisive di successo come Black Out e Non Stop. Sempre con i Giancattivi, sotto la direzione dello stesso Benvenuti, compie il suo esordio cinematografico nel 1981, con il film Ad ovest di Paperino che ripropone parte del repertorio del gruppo.

Nel 1982 Nuti abbandona il trio e inizia la carriera solista con alcuni film diretti da Maurizio Ponzi: Madonna che silenzio c'è stasera (1982), Io, Chiara e lo Scuro (1983) e Son contento (1983), che gli danno una certa notorietà, in particolare per il ruolo del giocatore di biliardo nel secondo dei tre film con cui si aggiudica il David di Donatello ed il Nastro d'Argento come migliore attore protagonista.

Nuti regista

In seguito Nuti passa anche dietro alla macchina da presa e con il suo primo film, Casablanca, Casablanca (1985) – ideale seguito di Io Chiara e lo Scuro – vince il premio come miglior regista esordiente al Festival Internazionale del Cinema di San Sebastián e il secondo David di Donatello come miglior attore.[2] Realizza successivamente altre pellicole di successo: Tutta colpa del Paradiso (1985), Stregati (1986), Caruso Pascoski di padre polacco (1988), Willy Signori e vengo da lontano (1990), Donne con le gonne (1991).

Nello stesso periodo si dedica anche alla musica. Nel 1988 partecipa al Festival di Sanremo con la canzone Sarà per te – in seguito incisa anche da Mina – e duettando con Mietta nel brano Lasciamoci respirare, composto dal cantautore Biagio Antonacci ed inciso nel 1992.

Nel 1994 dirige ed interpreta l'ambizioso OcchioPinocchio che non incontra i favori del pubblico. In seguito torna a fare film che riprendono il filone che ha decretato il suo successo, ma senza ripeterne i fasti: Il signor Quindicipalle (1998), Io amo Andrea (2000) e Caruso, zero in condotta (2001) ottengono infatti tiepidi consensi ai botteghini, non paragonabili a quelli della seconda metà degli anni ottanta.

Il declino commerciale diventa presto anche declino personale: negli anni successivi, infatti, Nuti comincia a soffrire di depressione, tenta il suicidio e ha gravi problemi di alcolismo.[3] Il 12 maggio 2006 è protagonista di un'intervista a Radio 24 che viene interrotta anticipatamente a causa del suo stato di forte alterazione.[4]

L'incidente

Alla vigilia del ritorno sul set per girare il film da tempo annunciato, Olga e i fratellastri Billi, con Sabrina Ferilli e Isabella Ferrari, il 2 settembre 2006 Nuti entra in coma a causa di un ematoma cranico dovuto ad un incidente domestico e viene ricoverato e operato d'urgenza alla testa presso il Policlinico Umberto I di Roma.[5]

Il 24 novembre dello stesso anno esce dal coma e viene trasferito nell'ospedale Versilia di Lido di Camaiore, centro specializzato nella riabilitazione neuromotoria. Nel maggio 2007, alcune notizie di stampa affermano un miglioramento di Nuti e la possibilità che torni a camminare.[6]

Ai primi di giugno del 2008, l'ex compagna Annamaria Malipiero da cui ha avuto la figlia Ginevra nel 1999, comunica che l'attore è uscito dall'ospedale e continua la riabilitazione.[7]

A febbraio 2009 il fratello Giovanni rilascia un'intervista al quotidiano di Firenze La Nazione, annunciando il ritorno a casa di Francesco[8] e, nel maggio dello stesso anno, durante la presentazione del saggio di Matteo Norcini Francesco Nuti. La vera storia di un grande talento, dichiara che con Francesco ha iniziato a scrivere un libro di poesie intitolato Poesie raccolte.[9] Intanto l'amico Giovanni Veronesi, già collaboratore di molti suoi film, esprime la volontà di portare nelle scuole italiane i film di Francesco Nuti.

Nel giugno 2009 la Cineteca Nazionale gli dedica una retrospettiva alla Sala Trevi di Roma.[10]

Dal 2010

Un documentario a lui dedicato dal titolo Francesco Nuti... e vengo da lontano viene presentato al Festival Internazionale del Film di Roma 2010. Il comunicato che annuncia il documentario contiene anche aggiornamenti sullo stato di salute del regista: costretto su una sedia a rotelle e muto dal giorno dell'incidente.[11] Nell'occasione il fratello ha affermato di sentire «un sentimento nuovo e forte: il compito di ridare voce a mio fratello, compito impossibile per il medico».[12]

Il 18 novembre 2010 l'attore e regista riappare in pubblico al cinema Eden di Prato per presentare il suo CD Le note di Cecco, realizzato con il fratello Giovanni e con Marco Baracchino.[13] Il 29 novembre torna ad apparire in TV dopo quattro anni di assenza, ospite della trasmissione di Rai 2 I fatti vostri, dove appare ancora fortemente provato dalla conseguenze dell'incidente, incapace di parlare e con gravi problemi di mobilità: in una lettera afferma di voler tornare a fare cinema e di avere pronte due sceneggiature.[14] Il 16 gennaio 2011 compare nella trasmissione di prima serata di Canale 5 Stasera che sera!, condotta da Barbara d'Urso, apparendo sofferente. Questo intervento ha suscitato notevoli critiche e ha in parte contribuito alla chiusura della trasmissione, che non avrebbe indugiato nel fare spettacolo della sofferenza dell'artista.[15][16]

Filmografia

Regista

Sceneggiatore

Attore

Produttore

Discografia

Riconoscimenti

Note

  1. ^ Enrico Giacovelli, La commedia all'italiana, Gremese Editore, 1995, pag. 257. ISBN 9788876058738
  2. ^ (EN) San Sebastián International Film Festival, su imdb.com, IMDb. URL consultato il 27-05-2010.
  3. ^ Nuti, malore in casa, salvato dai pompieri, in la Repubblica, 23 aprile 2003. URL consultato il 20-07-2010.
  4. ^ Donne con le gonne, in Mediaset.it, 10 ottobre 2009. URL consultato il 23-9-2010.
  5. ^ Cinema. Francesco Nuti in coma dopo una caduta, operato alla testa, in Rai News, 3 settembre 2006. URL consultato il 20-07-2010.
  6. ^ Migliorano le condizioni di Francesco Nuti, su news.cinecitta.com, cinecitta.com, 17 maggio 2007. URL consultato il 01-10-2009.
  7. ^ Francesco Nuti è felice di essere tornato a vivere, in Quotidiano.net, 10 giugno 2008. URL consultato il 20-07-2010.
  8. ^ Francesco Nuti torna a casa, in TGcom, 11 febbraio 2009. URL consultato il 20-07-2010.
  9. ^ Nuti scrive poesie, pronte 2 sceneggiature, in Ansa, 21 maggio 2009. URL consultato il 20-07-2010.
  10. ^ Centro Sperimentale di Cinematografia, Cinema Trevi: Francesco Nuti, di padre toscano, su fondazionecsc.it. URL consultato il 20-7-2010.
  11. ^ Omaggio a Nuti al Festival di Roma, in TGCom, 8 ottobre 2010. URL consultato l'11-10-2010.
  12. ^ Fulvia Caprara, Basta silenzio, Nuti è con noi, in LaStampa.it, 21 ottobre 2010. URL consultato il 19-11-2010.
  13. ^ Il ritorno in pubblico di Nuti, in TGcom, 19 novembre 2010. URL consultato il 19-11-2010.
  14. ^ Francesco Nuti torna in tv dopo quattro anni, in La Nazione, 29 novembre 2010. URL consultato il 3-12-2010.
  15. ^ Nicoletta Diella, Barbara d'Urso intervista Francesco Nuti sofferente: scatta la polemica, in ilquotidianoitaliano.it, 17 gennaio 2011. URL consultato il 18-01-2011.
  16. ^ STASERA CHE SERA CHIUDE/ Mediaset cancella il programma di Barbara D’Urso della domenica di Canale 5, in ilsussidiario.net, 19 gennaio 2011. URL consultato il 19-1-2011.

Bibliografia

  • Matteo Norcini, Francesco Nuti. La vera storia di un grande talento, Empoli, Ibiskos Editrice Risolo, 2009. ISBN 9788854606418.
  • Morando Morandini, et al., Il Morandini 2009. Dizionario dei film, Bologna, Zanichelli, 2009. ISBN 9788808122551.

Collegamenti esterni