Emilia-Romagna
L'Emilia-Romagna è una regione dell'Italia nord-orientale costituita ufficialmente il 7 giugno 1970[3] di 4.442.501 abitanti, con capoluogo Bologna. Tra gli abitanti, circa 460.000 hanno origini non italiane[4].
Emilia-Romagna regione | |
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Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Amministrazione | |
Capoluogo | Bologna |
Presidente | Vasco Errani (Partito Democratico) dal 1999 |
Territorio | |
Coordinate del capoluogo | 44°30′38″N 10°57′25″E |
Altitudine | 211[1] m s.l.m. |
Superficie | 22 451,29 km² |
Abitanti | 4 442 501[2] (01-05-2011) |
Densità | 197,87 ab./km² |
Province | 9 |
Comuni | 348 |
Regioni confinanti | Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Toscana, Veneto |
Altre informazioni | |
Fuso orario | UTC+1 |
ISO 3166-2 | IT-45 |
Codice ISTAT | 08 |
Nome abitanti | emiliani e romagnoli |
PIL | (PPA) 106.791,9 mln € |
PIL procapite | (PPA) 31.900 € |
Cartografia | |
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Sito istituzionale | |
È bagnata a est dal Mar Adriatico, confina a nord con il Veneto e la Lombardia, a ovest con il Piemonte (lungo un confine di poco meno di 8 km) e la Liguria, a sud con la Toscana, le Marche nonché la Repubblica di San Marino. Essa è composta dall'unione di due regioni storiche: l'Emilia, che comprende le province di Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Modena, Ferrara e buona parte di quella di Bologna con il capoluogo, e la Romagna, con le rimanenti province di Ravenna, Rimini, Forlì - Cesena e la parte orientale della provincia di Bologna (Imola e zone limitrofe). La Romagna storica comprende territori nel Nord delle Marche e nella Toscana orientale.
Le aree che costituiscono la regione attuale sono popolate fin da tempi remotissimi, come ci indicano vari ritrovamenti: il caso più famoso è quello del sito di Monte Poggiolo, presso Forlì, dove sono stati rinvenuti migliaia di reperti datati a circa 800.000 anni fa, a dimostrazione che la zona era già abitata nel Paleolitico.
Geografia
La via Emilia fatta costruire dal console romano Marco Emilio Lepido, con il suo percorso che segue approssimativamente la linea pedecollinare in direzione NordOvest-SudEst, divide il territorio della regione in due parti aventi estensioni pressoché equivalenti: la parte settentrionale (47,8 % della superficie complessiva) è pianeggiante, mentre le colline (27,1% del territorio) e le montagne (25,1%) si trovano nella fascia meridionale della regione.
Rilievi e coste
La parte piana della regione, compresa tra la linea pedemontana e il Po, si allarga progressivamente da ovest verso est sino a formare sul Mare Adriatico un fronte di oltre 100 km tra il delta padano e la Punta di Gabicce.
Invece la zona montuosa-collinare conserva per tutto il suo sviluppo una larghezza quasi costante di circa 40 km. Il versante emiliano dell’Appennino è costituito da una serie di contrafforti che dallo spartiacque principale scendono a pettine e separano valli anch’esse parallele. Le maggiori altitudini si trovano nel settore centrale, che culmina nel Monte Cimone (2.165 m).
La pianura è il risultato dei depositi alluvionali portati dal Po e dai fiumi appenninici. Nell'alta pianura si sono depositati i materiali più grossolani (ghiaia, sabbia) e pertanto il suolo risulta molto permeabile. Nella bassa pianura i depositi sono più minuti e perciò meno permeabili. Nella parte orientale, rivolta all'Adriatico, si passa da un settore interno di terre già da tempo rassodate e messe a coltura alle vaste aree di recente bonifica idraulica, per qualche tratto al di sotto del livello del mare.
La grande pianura si affaccia al mare con una costa unita e assai uniforme, gli ampi arenili e il mare poco profondo si prestano assai bene all'intensa attività turistica balneare.
Idrografia
Il reticolo idrografico è costituito, nella metà occidentale della regione, da una serie di corsi d'acqua, ad andamento più o meno parallelo, che percorrono le valli innestate sull'asse pedemontano e che poi divagano nella bassa pianura fino a sfociare nel fiume Po; nella parte orientale, a cominciare dal Reno, i fiumi si gettano direttamente nell'Adriatico. A parte il Po, tutti i corsi d'acqua della regione hanno portate irregolari con andamento torrentizio. È notevole la rete di canali di derivazione che prelevano le acque dal Po per l'irrigazione e assicurano il drenaggio delle zone depresse. Si ha pertanto una “bassa” irrigua, dedicata all'allevamento per la produzione di latte e formaggio (Parmigiano-Reggiano e Grana Padano); poi le "valli" bonificate, in buona parte investite a cereali; quindi la pianura non irrigata, coltivata a frutticoltura specializzata (Cesena[5]), e le colline adibite a vigneto o a coltura promiscua; infine i prati, i pascoli e i boschi dell'alta collina e della montagna.
Clima
Il clima dell'Emilia-Romagna è di tipo prevalentemente sub-continentale, tendente al sublitoraneo e dunque al mediterraneo solo lungo la fascia costiera. L'Adriatico infatti è un mare troppo ristretto per influire significativamente sulle condizioni termiche della regione. Caratteristiche di base di questo clima sono il forte divario di temperatura fra l'estate e l'inverno, con estati molto calde e afose, e inverni freddi e prolungati. La parte settentrionale, inclusa nella Pianura Padana, ne possiede pienamente le caratteristiche: afa estiva e nebbia abbastanza frequente durante l'inverno dove si raggiungono temperature rigide con giornate di gelo e nebbia che non riesce a dissolversi nemmeno nelle ore centrali del giorno, mantenendo spesso la temperatura prossima allo zero. Durante la notte la temperatura può scivolare al di sotto dello zero e talvolta si sviluppano estese gelate che possono perdurare anche per l'intera giornata, ma sia chiaro, giornate fresche e un po' più piacevoli non mancano del tutto.
In genere gli episodi di maltempo sono generati dalle perturbazioni di stampo atlantico-mediterraneo (con minimi di bassa pressione posizionati sul medio-alto Tirreno o sul mar Ligure) o da quelle, più fredde, sospinte da venti di bora; sporadicamente soffia anche il burian, vento di origine artico-russa che riesce a raggiungere anche abbastanza bene questa regione sferzandola con gelide raffiche ventose. In estate l'afa la fa da padrona e le temperature sono molto alte, vi sono elevati tassi di umidità, in particolare nelle zone pianeggianti, mentre nelle zone montuose il caldo risulta meno opprimente. Si possono registrare anche diversi giorni consecutivi di caldo e sole intenso, e durante tale periodo soleggiato si possono sviluppare temporali anche di forte entità. L'autunno è molto umido, nebbioso e fresco fino alla metà di novembre; con il procedere della stagione le temperature scendono, fino a poter divenire freddo ed avere caratteristiche prettamente invernali. La primavera rappresenta la stagione di transizione per eccellenza, può risultare anche un po' fredda o relativamente fresca o per contro essere un anticipo d'estate, ma nel complesso risulta mite. Le precipitazioni sono di mediocre quantità nella pianura: in genere da 650 a 800 mm in media, per anno. Via via che si passa alla fascia collinare e poi montana, esse aumentano rapidamente e si fanno decisamente copiose nell'alto Appennino. Si superano i 1500 mm in quasi tutta la zona appenninica interna e anche i 2000 mm nelle zone prossime al crinale dell'Appennino Emiliano centro-occidentale. Qui è abbondante la quantità di precipitazioni che cade in forma nevosa nei mesi fra Novembre e Marzo, per quanto nevicate di minore entità si verifichino spesso anche in Aprile. Anche la pianura peraltro è visitata non di rado, in inverno, dalla neve (con medie intorno ai 35 cm nelle città emiliano-romagnole poste lungo l'asse della Via Emilia). La nevosità in pianura aumenta generalmente spostandosi verso le zone pedecollinari e procedendo da Oriente verso Occidente, con picchi più rilevanti, rimanendo sempre in pianura, nella zona tra Forlì e Faenza per quanto riguarda la Romagna e tra Bologna e Modena per quanto riguarda l'Emilia. Il regime delle precipitazioni è comunque caratterizzato da due massimi, uno primaverile e uno autunnale, che non divergono molto fra loro per quantità, ma segnano quasi ovunque la prevalenza del secondo. La stagione più asciutta è l'estate e in conseguenza di questo andamento pluviale, il regime dei corsi d'acqua è spiccatamente torrentizio, con forti piene improvvise alternate a periodi di grandi magre.
L'Emilia-Romagna ha quindi fondamentalmente tre climi, che possono essere sommariamente divisi nel padano (Semi-Continentale), nel montano e nel marittimo. Ricapitolando gli inverni sono quindi più o meno freddi, con precipitazioni talvolta nevose fino in pianura, gelate talvolta intense e temperature massime mantenute più o meno basse dalle nebbie persistenti talvolta tutto l'arco del giorno. L'estate, invece, è calda e afosa, con temperature massime che si possono spingere anche oltre i 35° e minime che talvolta non scendono sotto i 20°. La primavera è piuttosto piovosa e gradevole da aprile a maggio; anche l'autunno presenta le medesime caratteristiche ed è fresco e gradevole fino a novembre, quando diventa fresco, umido e talvolta freddo. Il clima della fascia montana è invece fortemente influenzato dall'altitudine, ma anche dall'esposizione al sole e al vento. Generalmente ha inverni molto più freddi della pianura, con minime costantemente sottozero nei mesi più freddi e temperature minime che possono raggiungere i -15°, -20°. La neve cade come detto piuttosto abbondante da novembre a marzo, ma spesso alcune "spolverate" sui rilievi più alti avvengono anche in ottobre e in aprile. In un anno cade solitamente almeno un metro di neve anche a quote inferiori ai 700 m s.l.m., e si arriva anche a 1,5 m intorno agli 800 m s.l.m.. Nelle zone oltre i 1000 m s.l.m. ovviamente gli accumuli nevosi sono ancora più abbondanti. Le temperature estive sono gradevoli, con media delle massime sui 25-28° in luglio, ma punte anche oltre i 30° e minime sui 10-15°. L'estate è in generale breve e l'autunno inizia già a settembre, diventando freddo dopo la metà di ottobre; anche la primavera è breve e fresca, inizia in aprile e termina in giugno. La fascia costiera (anche per via della latitudine lievemente più meridionale) ha caratteristiche un po' diverse dalla fascia della pianura settentrionale emiliana, in quanto presentano inverni freschi (la neve cade quasi ogni anno ma non mancano giorni gradevoli di clima) e estati calde, ma un po' più miti...ed è proprio qui che risiede il limite settentrionale della coltivazione dell'ulivo, microclimi miti dei laghi prealpini a parte.
Negli ultimi vent'anni la regione Emilia-Romagna ha subito un mutamento piuttosto drastico del proprio clima rispetto al periodo di riferimento 1961-1990, con aumenti significativi delle temperature medie (+1,1 °C) ed estreme (in particolare durante la stagione estiva, + 2 °C) e cambiamenti nei regimi stagionali e nell'intensità delle precipitazioni[6]......
Ambiente
Politica ambientale
Nel territorio dell'Emilia-Romagna ricadono 2 parchi nazionali, entrambi condivisi con la Toscana: il Parco nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna e il Parco nazionale dell'Appennino Tosco-Emiliano. Nel territorio della regione ricadono inoltre 14 parchi regionali nonché numerose altre aree naturali protette.
L'amministrazione della regione vanta da vent'anni una rigorosa politica di sostenibilità dello sviluppo. Per contro critici autorevoli rilevano obiettano che l'assoluta libertà lasciata ai comuni nella dilatazione delle aree urbane, è un fenomeno che sta drasticamente contraendo i terreni più fertili della pianura padana[7].
Flora e fauna
La vegetazione spontanea è stata pesantemente ridotta dall'intervento umano particolarmente in pianura. Sopravvivono però alcune aree boschive rilevanti come il Bosco di Mesola, ora riserva naturale, e la pineta in Provincia di Ravenna. A partire dal pedemonte e sino ai 900 m. di quota si estende l'orizzonte submesofilo[8], caratterizzato dai boschi nei quali domina la roverella e, più in alto, il cerro insieme al castagno. Tra i 900 m. e i 1500 m. è il regno della faggeta. Rimane discretamente conservato l'abete bianco, oggi protetto nella riserva integrale della Foresta di Campigna (Forlì-Cesena).
Anche la fauna è stata molto impoverita dalle modificazioni dell'ambiente operate dall'uomo.
Nei campi agricoli sono presenti lepri, ricci, fagiani e tanti altri animali, mentre nelle zone umide (specialmente nel Delta del Po) troviamo numerosi aironi, anatre e anche le nutrie.
Nei boschi dell'Appennino, vivono volpi, cervi, tassi, caprioli, lupi, scoiattoli,...
Vegetazione costiera
La vegetazione presente negli ambienti costieri dell’Emilia Romagna è caratterizzata da specie vegetali psammofile e specie alofile.
Le specie psammofile sono in grado di sopravvivere su suoli sabbiosi a scarsa ritenzione idrica e caratterizzano gli ambienti della spiaggia e delle dune che normalmente, grazie al dilavamento dell'acqua piovana, presentano valori di salinità poco elevati.
Le specie alofile invece sono tolleranti ad elevati valori di salinità e sono quindi tipiche delle zone umide salmastre.
Aree protette
Storia
Il territorio dell'Emilia-Romagna è stato abitato fin dall'antichità, come dimostrano vari ritrovamenti in diverse zone. In particolare, nel 2010, durante i lavori per la costruzione del nuovo carcere di Forlì, è stata trovata la più grande necropoli preistorica della regione, risalente a 4.000 anni fa, il che dimostra che già l'area era stabilmente abitata a tale epoca[9].
L'Emilia-Romagna comprende due zone un tempo ben distinte: l'Emilia e la Romagna. L'Emilia prende il nome dall'antica Via Emilia, la strada fatta costruire dal console romano Marco Emilio Lepido per collegare Ariminum a Placentia. Romagna, in latino Romània, è il termine con cui era chiamata la zona circostante l'antica Pentapoli bizantina di Ravenna, Forlì, Forlimpopoli, Classe e Cesarea (antica città oggi non più esistente).
L'identità etno-culturale della Romagna è sempre stata forte mentre per l'Emilia la questione è controversa. Infatti, a partire dal 568 d.C. (anno dell'arrivo dei Longobardi nella Pianura Padana) fino al 1859, questo territorio si è chiamato Lombardia[senza fonte] (o Longobardìa, in contrapposizione a Romània, l'odierna Romagna); i suoi abitanti erano definiti lombardi[senza fonte].
È vero però che questa definizione fu imposta dai Longobardi dopo aver invaso parte del territorio della regione romana composta dalle città di Forum Livii (Forlì), Forum Cornelii (Imola), Faventia (Faenza), Bononia (Bologna), Mutina (Modena), Regium (Reggio Emilia), ovvero l'VIII regione di Augusto, denominata appunto Aemilia.
Al momento dell'unità d'Italia, questo comportò il cambiamento di diversi toponimi e l'estensione dell'Emilia fino a comprendere Ferrara e quello che era il suo ducato[10] Ad esempio, Reggio Emilia, prima dell'Unità d'Italia, era chiamata semplicemente Reggio o anche Reggio di Lombardia. In effetti, come dice Roberto Balzani, sindaco di Forlì: "L'Emilia Romagna è l'unico caso, fra il 1859 e il 1861, di una regione sorta dall'aggregazione di entità statali diverse e preesistenti"[11].
Antichi stati della regione
Le principali entità statali storiche che hanno caratterizzato il territorio della regione sono il Ducato di Parma e Piacenza, il Ducato di Modena e Reggio e il Ducato di Ferrara, poi confluito nello Stato Pontificio; la Romagna, con non poche eccezioni, è stata parte, nominalmente, per dodici secoli dello Stato Pontificio, anche se per tutto il Medio Evo molte città si sono governate con larga autonomia, in particolare la ghibellina Forlì; Bologna è stata per alcuni periodi città di confine tra Longobardìa e Romània, ma fra alterne vicende lo Stato Pontificio ha quasi sempre avuto il sopravvento fino al Risorgimento.
Suddivisione amministrativa
L'Emilia-Romagna si divide in 9 province; la più recente è quella di Rimini, una volta compresa in quella di Forlì (oggi Forlì-Cesena).
- Provincia di Bologna (con 60 comuni)
- Provincia di Ferrara (con 26 comuni)
- Provincia di Forlì-Cesena (con 30 comuni)
- Provincia di Modena (con 47 comuni)
- Provincia di Parma (con 47 comuni)
- Provincia di Piacenza (con 48 comuni)
- Provincia di Ravenna (con 18 comuni)
- Provincia di Reggio nell'Emilia (con 45 comuni)
- Provincia di Rimini (con 27 comuni)
Onorificenze
— 11 ottobre 2010
Arte
Libri dedicati all' Emilia Romagna
- AA VV., Dal grande fiume al mare, Pendragon, 2003, pp. 320;
Istruzione
In regione sono presenti quattro università, tutte dislocate in Emilia, e tutte nella classifica delle 45 università italiane[13]:
- Bologna: l'università più grande della regione e una delle principali a livello nazionale, è la più antica università del mondo occidentale, grazie alla quale la città è soprannominata "La Dotta". Ha quasi 100.000 studenti. Nella classifica del The Times sulle migliori università mondiali l'ateneo è risultato 173º,[14][15] risultando così al primo posto a livello nazionale per prestigio e qualità.
- Parma: università riconosciuta con storia secolare, accoglie molti studenti soprattutto dalla provincia della Spezia, ha quasi 30.000 studenti.
- Modena-Reggio Emilia: università che è divisa in due sedi (alla sede storica modenese nel 1998 si è aggiunta Reggio), è stata eletta nel 2007 da il Sole 24 Ore come miglior università pubblica[16].
- Ferrara: università fondata dal marchese Alberto V d'Este su concessione del Papa Bonifacio IX, ad oggi ha quasi 20.000 studenti.
In tutti gli altri capoluoghi sono presenti sedi distaccate con facoltà autonome, come ad esempio le succursali dell'Università di Bologna presenti in Romagna (Forlì, Cesena, Ravenna e Rimini) e dell'Università Cattolica di Milano e del Politecnico di Milano a Piacenza.
Economia
L'Emilia-Romagna è considerata una delle regioni più ricche d'Europa, con tassi d'occupazione che superano il 70% (80% a Modena e Reggio Emilia); il tasso di disoccupazione della regione (3,4%) corrisponde ad un regime di piena occupazione[17]. Questo ha favorito negli ultimi anni un enorme arrivo di immigrati nelle città, che in tre province (Reggio Emilia, Piacenza, Modena) ha portato l'incidenza di immigrati sulla popolazione totale intorno al 10%.[18]
Con una statistica di giugno 2007 condotta da Unioncamera, Bologna e Modena sono risultate rispettivamente la terza e la quarta città più ricche d'Italia, dietro solo a Milano e Biella.[19] Nella classifica de Il Sole 24 ore Bologna è risultata essere la città italiana col più alto tenore di vita.[20]
La regione, secondo un'altra indagine svolta da Eurostat nel 2002, è risultata la 23ª regione europea per quanto riguarda il PIL pro capite, terza italiana dopo la provincia autonoma di Bolzano e la Lombardia[21]. Ancora nel 2005 il PIL pro capite era al terzo posto in Italia, e su una media europea del 100% superava il 128%[22].
Dati economici
Di seguito la tabella che riporta il PIL d il PIL pro capite prodotto nell'Emilia-Romagna dal 2000 al 2008[23]:
2000 | 2001 | 2002 | 2003 | 2004 | 2005 | 2006 | 2007 | 2008 | |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Prodotto Interno Lordo (Milioni di Euro) |
106.293,5 | 110.431,6 | 113.722,5 | 116.548,1 | 120.655,6 | 124.184,7 | 130.456,0 | 136.537,3 | 139.529,4 |
PIL ai prezzi di mercato per abitante (Euro) |
26.869,6 | 27.778,7 | 28.378,1 | 28.739,0 | 29.314,5 | 29.784,1 | 31.021,1 | 32.130,2 | 32.396,7 |
Di seguito la tabella che riporta il PIL[23], prodotto in Emilia-Romagna ai prezzi correnti di mercato nel 2006, espresso in milioni di euro, suddiviso tra le principali macro-attività economiche:
Macro-attività economica | PIL prodotto | % settore su PIL regionale | % settore su PIL italiano |
Agricoltura, silvicoltura, pesca | € 2.642,6 | 2,05% | 1,84% |
Industria in senso stretto | € 30.834,0 | 23,94% | 18,30% |
Costruzioni | € 6.867,6 | 5,33% | 5,41% |
Commercio, riparazioni, alberghi e ristoranti, trasporti e comunicazioni | € 24.444,8 | 18,98% | 20,54% |
Intermediazione monetaria e finanziaria; attività immobiliari ed imprenditoriali | € 30.830,4 | 23,94% | 24,17% |
Altre attività di servizi | € 18.915,3 | 14,69% | 18,97% |
Iva, imposte indirette nette sui prodotti e imposte sulle importazioni | € 14.260,6 | 11,07%% | 10,76% |
PIL Emilia-Romagna ai prezzi di mercato | € 128.795,3 |
Settori macro economici regionali
In Emilia-Romagna l'economia è molto sviluppata. Come nel resto d'Italia, vi sono numerose piccole aziende a conduzione familiare, con produzioni di vario tipo. Inoltre sono molto diffuse le cooperative, soprattutto nelle province di Reggio Emilia, Modena, Bologna e Forlì-Cesena[24].
Il confronto dei dati regionali dei macro settori economici con quelli nazionali mette in evidenza come nella regione il peso del settore industriale sull'economia regionale sia superiore al dato nazionale, evidenziando quindi la forte vocazione industriale dell'Emilia-Romagna. Peraltro, come accade per la regione Veneto questa maggiore incidenza dell'industria, si riflette su un minor peso che ha sull'economia regionale tutto quanto ricade nel settore Altri Servizi, dove essenzialmente sono raggruppati i servizi resi dalla pubblica amministrazione, sanità, servizi sociali ed istruzione pubblica.
==== Settore primario ==== xD Nel settore primario, la regione può contare su un forte sviluppo su tutta la Pianura Padana e in Romagna. Sono molti i prodotti DOP e IGP coltivati in regione, ed è diffuso l'allevamento di bovini e suini. L'Emilia-Romagna, condividendo il territorio della Pianura Padana, è una regione fertilissima (il rapporto tra raccolto e seminato è tra i più alti d'Italia); questo è il frutto di lavori di bonifica cominciati in epoche anche remote; la rete d'irrigazione e canalizzazione è efficiente e non per caso alcune delle più grandi aziende di macchinari agricoli, come la Goldoni e la Landini, hanno sede qui. Le colture tipiche sono cerealicole (grano e mais soprattutto), fruttifere (la prima produttrice italiana di pesche e pere e anche con mele, albicocche, susine e ciliegie), ortofrutticole (ai primi posti in Italia ed Europa per produzione di insalate, finocchio, pomodori, lattuga, rapa, ravanello, carote,patate, zucchine, zucche, peperoni, cetrioli e molti altri) e vinicole anche fino a 800 metri in collina; da ricordare il primato nazionale nella produzione di barbabietola da zucchero. Le maggiori aziende alimentari hanno sede in Emilia. Anche il settore dell'allevamento è molto sviluppato in specie quello suino e bovino.
Il ministero delle Politiche agricole e alimentari, in collaborazione con la regione Emilia-Romagna, ha riconosciuto 184 prodotti emiliani e romagnoli come "tradizionali"
Settore secondario
Anche il settore secondario è molto sviluppato e molto variegato a seconda della provincia poiché ognuna di esse ha delle peculiarità: a Parma sono presenti numerosissime industrie alimentari di dimensioni mondiali come Barilla e Parmalat, a Reggio Emilia, Modena e Bologna sono molto diffuse le industrie meccaniche con nomi illustri come ad esempio: Ducati, Ferrari, Italjet, Moto Morini, Maserati e Lamborghini. La regione si dimostra quindi presente in ogni settore produttivo, dal chimico di Ravenna al meccanico dell'Emilia centrale, dal tessile all'elettronico passando per il ceramico della zona modenese per arrivare al settore logistico di Piacenza.
Settore terziario
Il settore terziario è anch'esso sviluppato; la Riviera romagnola è centro d'attrazione turistica sia d'estate per la ricca ed organizzatissima ricettività (più di 5000 alberghi) che negli altri periodi dell'anno per i numerosi locali d'intrattenimento giovanile; si stima che durante un anno siano circa 10 milioni di turisti che la popolano; italiani e moltissimi stranieri soprattutto dalla Germania e dai Paesi Bassi[25]. Discreto anche il turismo invernale sulle località sciistiche dell'Appennino, fra cui ricordiamo Sestola e le altre località alle pendici del Monte Cimone, e il Corno alle Scale, nel bolognese. Molto sviluppato il turismo artistico nelle città d'arte, specialmente dall'estero. Complessivamente gli arrivi nel 2007 sono stati di 6.574.335 italiani e 2.090.979 stranieri[26].
La regione è il nodo commerciale più importante del paese, Bologna è un nodo ferroviario di primaria importanza nel Nord e la sua stazione merci è la più grande d'Italia come volume di traffico. In Emilia confluiscono, poi, alcune tra le principali autostrade del paese (A1, A13, A14, A15, A21 e A22). Il porto di Ravenna è il più grande del Mare Adriatico.
Demografia
Città principali
L'Emilia-Romagna è la regione col maggior numero di città ai primi posti in Italia per popolazione, con 9 città che contano oltre 100.000 abitanti, 7 città fra le 30 più popolate in Italia, e 10 fra le prime 50.
Segue un elenco delle dieci città principali dell'Emilia-Romagna ordinate per numero di abitanti:
Posizione | Posizione in Italia | Stemma | Comune di | Popolazione (ab) |
Superficie (km²) |
Densità (ab/km²) |
Altitudine (m s.l.m.) |
Provincia |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|
1º | 7º | File:Bologna-Stemma.png | Bologna | 382.473 | 140,73 | 2.664 | 54 | BO |
2° | 19º | File:Parma-Stemma.png | Parma | 187.310 | 260,77 | 717 | 57 | PR |
3° | 21º | File:Modena-Stemma.png | Modena | 185.228 | 183,23 | 1.002 | 34 | MO |
4º | 22º | File:Reggio Emilia-Stemma.png | Reggio Emilia | 170.420 | 231,56 | 715 | 58 | RE |
5º | 25º | File:Ravenna-Stemma.png | Ravenna | 159.754 | 652,89 | 245 | 4 | RA |
6º | 29º | File:Rimini-Stemma.png | Rimini | 143.793 | 134,52 | 1.042 | 5 | RN |
7º | 30º | Ferrara | 135.476 | 404,36 | 333 | 9 | FE | |
8º | 37º | File:Forlì-Stemma.png | Forlì | 118.312 | 228,19 | 509 | 34 | FC |
9º | 44º | File:Piacenza-Stemma.png | Piacenza | 103.399 | 118,46 | 859 | 61 | PC |
10º | 49º | File:Cesena-Stemma.png | Cesena | 97.204 | 249,47 | 383 | 44 | FC |
Ecco un elenco delle altre città per numero di abitanti:
Pos. | Stemma | Comune di | Popolazione (ab) |
Superficie (km²) |
Densità (ab/km²) |
Altitudine (m s.l.m.) |
Provincia |
---|---|---|---|---|---|---|---|
11º | Carpi | 69.344 | 131,14 | 527 | 47 | MO | |
12º | Imola | 69.266 | 204,96 | 338.02 | 26 | BO | |
13º | File:Faenza-Stemma.png | Faenza | 58.299 | 215,72 | 264 | 35 | RA |
14º | File:Sassuolo-Stemma.png | Sassuolo | 41.336 | 38,56 | 1.076 | 121 | MO |
15º | Casalecchio di Reno | 35.436 | 17,37 | 2.031 | 61 | BO | |
16º | Riccione | 35.314 | 17,11 | 2.059 | 12 | RN | |
17º | Cento | 34.867 | 64,80 | 534 | 15 | FE | |
18º | File:Formigine-Stemma.png | Formigine | 33.832 | 46,82 | 707 | 82 | MO |
19º | File:Lugo (Italia)-Stemma.png | Lugo | 32.891 | 116,92 | 280 | 12 | RA |
20º | File:Castelfranco Emilia-Stemma.png | Castelfranco Emilia | 32.174 | 101,31 | 301 | 42 | MO |
21º | San Lazzaro di Savena | 30.096 | 44,70 | 694 | 62 | BO | |
22º | Cervia | 28.578 | 82,19 | 347 | 5 | RA | |
23º | San Giovanni in Persiceto | 27.210 | 114,40 | 233 | 21 | BO | |
24º | Fidenza | 26.352 | 95,15 | 266 | 75 | PR | |
25º | Cesenatico | 25.623 | 45,13 | 553 | 2 | FC | |
26º | Scandiano | 24.735 | 49,81 | 496 | 95 | RE | |
27º | Correggio | 24.722 | 77,79 | 315 | 31 | RE | |
28º | Vignola | 23.371 | 22,70 | 1.062 | 125 | MO | |
29º | Mirandola | 23.346 | 137,00 | 176 | 18 | MO | |
30º | Comacchio | 23.087 | 283,81 | 82 | 0 | FE |
Cittadini stranieri
Al 31 dicembre 2010 i cittadini stranieri residenti in regione sono 500.597. I gruppi più numerosi sono quelli di:
fonte Istat
Cucina
Amministrativamente unite, l'Emilia e la Romagna hanno tradizioni, usi alimentari e culinari in diversi casi differenti. La cucina emiliana - ma si dovrebbe parlare di una costellazione di cucine, risultato di quasi otto secoli di autonomia delle città emiliane - ha fama riconosciuta di una cucina solida, saporita e generosamente condita. La cucina romagnola è, in confronto, assai più semplice e ruvida, come scrisse il forlivese Piero Camporesi: «di gusto primitivo, quasi di fondo barbarico».
Salute
Sport
Lo sport in Emilia-Romagna è praticato e diffuso in molti settori, sia a livello agonistico che dilettantesco, sia per quanto riguarda gli sport più comuni che quelli meno diffusi a livello nazionale.
Politica
Infrastrutture
Il sistema infrastrutturale dei trasporti dell'Emilia-Romagna consiste in linee ferroviarie, aeroportuali, autostradali, stradali, marittime e fluviali.
Voci correlate
Altri progetti
- Wikisource contiene alcuni canti dell'Emilia-Romagna
- Wikiquote contiene citazioni di o su Emilia-Romagna
- Wikizionario contiene il lemma di dizionario «Emilia-Romagna»
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Note
- ^ db-city.com
- ^ Dati ISTAT
- ^ http://lanostrastoria.regione.emilia-romagna.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/100
- ^ http://ermes.regione.emilia-romagna.it/notizie/attualita/societa_multietnica
- ^ http://www.efreshvideo.com/index.php?page=watch&f_videoid=617
- ^ http://www.arpa.emr.it/clima
- ^ Antonio Saltini
- ^ http://www.ermesambiente.it/wcm/foreste/sezioni_laterali/documentazione/pubblicazioni/pagine/Articoli/2000_5/gualberto.pdf
- ^ Le amazzoni di Forlì. Sotto il nuovo carcere i resti di due donne guerriere
- ^ Ferrara infatti è nata in una zona paludosa e isolata nell'alto Medioevo e quindi dopo la fine della dominazione romana senza aver mai fatto parte dell'Emilia augustea (la via Emilia, tra l'altro, dista da Ferrara più di 40 miglia romane). Con la creazione del Ducato di Ferrara e Modena, il territorio ebbe maggiori rapporti con la vera Emilia storica. Tuttavia storicamente il territorio ferrarese è sempre stato più legato, attraverso rapporti commerciali, culturali, e militari con Bologna e Ravenna (più facilmente raggiungibili via acqua, dato che Ferrara sorgeva nella Padusa ed era difficilmente raggiungibile via terra). Ecco che quindi risulta chiaramente forzato l'inserimento della territorio ferrarese nell'Emilia durante l'unificazione d'Italia.
- ^ Comune di Forlì, su www2.comune.forli.fc.it. URL consultato il 5 marzo 2010.
- ^ D.P.C.M. 11 ottobre 2010, ai sensi dell'art.5, comma 5, del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 19 dicembre 2008
- ^ Secondo la classifica redatta dal Sole24Ore nell'anno 2006, visibile qui
- ^ http://www.timeshighereducation.co.uk/hybrid.asp?typeCode=144
- ^ http://www.topuniversities.com/worlduniversityrankings/results/2007/overall_rankings/top_400_universities/
- ^ http://www.unimore.it/sole24ore.pdf
- ^ http://www.emiliaromagnalavoro.it/numerilavoro.htm
- ^ L'Emilia-Romagna è la capitale degli immigrati, su espresso.repubblica.it. URL consultato il 19-09-2009.
- ^ Milano è la città più ricca d'Italia, Crotone e Caserta in coda, su quotidianonet.ilsole24ore.com. URL consultato il 19-09-2009.
- ^ la Repubblica: E' Bologna la città più vivibile del Belpaese, su repubblica.it. URL consultato il 19-09-2009.
- ^ http://www.regione.emilia-romagna.it/wcm/ERMES/pagine/Dpef2006-2010/3.2.competitivita-sistema.htm
- ^ Dati Eurostat al 2005
- ^ a b Dati Istat - Tavole regionali
- ^ Scheda regionale Eurostat
- ^ http://www.comuni-italiani.it/08/turismo.html
- ^ Dati Istat 2007
Collegamenti esterni
- Template:Dmoz
- Il portale della Regione Emilia-Romagna
- Il portale dell'Assemblea legislativa delle Regione Emilia-Romagna
- Lo statuto della Regione Emilia-Romagna
- Sito delle città d'arte dell'Emilia-Romagna
- La Cultura dell'Emilia e della Romagna
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- Sito ufficiale di informazioni turistiche