L'Anticristo (saggio)

opera filosofica di Friedrich Nietzsche
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L'Anticristo. Maledizione del Cristianesimo (Der Antichrist) è un libro di Friedrich Nietzsche pubblicato originariamente nel 1895. Fu in realtà scritto nel 1888, ma i suoi contenuti controversi spinsero Franz Camille Overbeck e Heinrich Köselitz a posticipare la sua pubblicazione.[1]

L'Anticristo. Maledizione del Cristianesimo
Titolo originaleDer Antichrist
File:CES Anticristo 1924.jpg
Inserzione pubblicitaria del 1924
AutoreFriedrich Nietzsche
1ª ed. originale1888
Generesaggio
Sottogenerefilosofico
Lingua originaletedesco

Descrizione

Il filosofo annuncia nell'introduzione che si starebbe rivolgendo a quei pochi che possano comprenderlo («Questo libro è riservato a pochissimi»)[2]. L'etica di Nietzsche in quest'ultimo periodo è legata alla volontà di potenza, che è considerato altra cosa rispetto alle speculazioni che ne farà il nazismo o alle falsificazioni della sorella Elisabeth nel libro omonimo.[3]

Nietzsche accorpa come Cristianesimo ogni forma di male sociale per il quale il mondo soffre e quello morale da cui è oppresso l'uomo. San Paolo utilizzò le masse e gli oppressi per arrivare al potere e così cercano di fare, quando Nietzsche scrive, i socialisti. Questi il filosofo tedesco li liquida con disprezzo come cristiani. Il Cristianesimo avrebbe costruito una metafisica del mondo dietro al mondo venendo poi rincorso dal Romanticismo e dall'idealismo tedeschi.

Arthur Schopenhauer, che durante la giovinezza Nietzsche aveva scelto come educatore, sarebbe un nemico della vita, un cristiano (la noluntas, la negazione della vita come prassi del nichilismo). Georg Wilhelm Friedrich Hegel e Schopenhauer sono solo due facce della stessa medaglia. Anche il nuovo corso della Germania dominata dal nazionalismo e dalle paure xenofobe sarebbe il prodotto del potere delle masse e quindi ancora una volta della religione cristiana. Tutto è inquadrato nell'ambito dello stesso fenomeno.

L'unico vero "cristiano" sarebbe Gesù Cristo (poiché il Cristianesimo sarebbe un rovesciamento dell'insegnamento iniziale, l'anticristo coincide con il promulgatore di quello) un uomo morto in croce e non risorto, secondo il parere del filosofo. Il Cristo di Nietzsche è diretta filiazione dal protagonista de L'idiota, romanzo di Fëdor Dostoevskij, come I demoni, da cui è invece ripresa (sempre ne L'Anticristo) la teoria che identifica nella forza e l'importanza di un dio il riflesso di quella del suo popolo.

L'analisi considera poi tutta una serie di episodi e frasi della Bibbia che evidenzierebbero la volontà dei ceti sacerdotali ebraici di tenere lontano l'uomo dal sapere, alimentando falsità e superstizione. Una religione come il Buddhismo sarebbe molto più realistica del Cristianesimo in quanto essa non insegna la lotta contro il peccato ma quella contro il dolore e sarebbe più tollerante.

In chiusura presenta il Codice di Manu, uno dei testi sacri dell'Induismo come esempio di una legislazione modello di una civiltà aristocratica strutturata in caste e promulga la Legge contro il Cristianesimo.

Edizioni

Note

  1. ^ (EN) Nietzsche Chronicle, su dartmouth.edu. URL consultato il 14 dicembre 2011.
  2. ^ Friedrich Nietzsche, Prefazione.
  3. ^ Maurizio Ferraris, “Nietzsche e la volontà di potenza”, in Piero Di Giovanni, Nietzsche e la civiltà occidentale, Anteprima, 2004.
  4. ^ Friedrich Nietzsche, p. 93.

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