Io piaccio

film del 1955 diretto da Giorgio Bianchi
Versione del 5 apr 2012 alle 15:36 di Marcok (discussione | contributi) (+critica)

Io piaccio è un film del 1955, diretto da Giorgio Bianchi. È una commedia con elementi fantascientifici.

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Paese di produzioneItalia
Durata92 min
Generecommedia, fantascienza
RegiaGiorgio Bianchi
SoggettoMarcello Marchesi, Vittorio Metz
SceneggiaturaMarcello Marchesi, Vittorio Metz
FotografiaAnchise Brizzi
MontaggioAdriana Novelli
MusicheNino Rota
ScenografiaPiero Filippone
TruccoLibero Politi
Interpreti e personaggi

Il film è noto anche col titolo La via del successo con le donne.

Trama

Il professor Maldi (Walter Chiari), ricercatore per conto della società del commendator Tassinetti (Aldo Fabrizi), sperimenta su vari animali, e in particolar modo sul cappone Gildo, un suo preparato che dovrebbe infondere coraggio agli uomini; pressato da Tassinetti, che non vuole acquistargli un centrifugatore svizzero, Maldi decide di sperimentare su di sé l'ultima versione del suo composto, senza aspettare di conoscerne la reazione sul cappone.

Ben presto, il timido Maldi si ritrova desiderato da tutte le donne che incontra, in special modo da Doriana (Dorian Gray), amante di Tassinetti, ma anche dalle mogli di Tassinetti e di un imprenditore cui il commendatore vorrebbe chiedere un finanziamento: piuttosto che coraggio, la sua scoperta fornisce un irresistibile fascino per ventiquattro ore. Subodorato l'affare, Tassinetti decide di investire sulla scoperta di Maldi, producendo il "Fascinol" a livello industriale, anche per potersi fare perdonare dall'amante. Tuttavia, quando il cappone Fulvio viene trovato senza vita nella gabbia, il timore che il "Fascinol" sia un elisir mortale, spegne gli entusiasmi, mentre una serie di equivoci, in buona parte causati dal guardiano Nicolino (Peppino De Filippo), accompagnano la storia verso l'epilogo, che vede Sandra (Bianca Maria Fusari), assistente di laboratorio da sempre innamorata di Maldi, trovare il coraggio di dichiararsi a lui, e di decidere assieme di rifiutare l'affare del "Fascinol", poiché i sentimenti non possono essere qualcosa di producibile artificialmente.

Critica

«Commedia sviluppata con un pizzico di fantascienza e qualche cenno di satira di costume, che impegna, con esiti piuttosto modesti, un agguerrito cast di popolari interpreti e le prestigiose firme degli sceneggiatori Metz e Marchesi.»

Note

Collegamenti esterni