Roberto Benigni
Roberto Remigio Benigni (Castiglion Fiorentino, 27 ottobre 1952) è un attore, comico, regista, personaggio televisivo e sceneggiatore italiano.

Oscar al miglior attore 1999
Oscar al miglior film straniero 1999Fra i numerosi riconoscimenti per il suo lavoro, vanta il ricevimento di due Premi Oscar come miglior attore e per il miglior film in lingua straniera La vita è bella. È stato l'unico interprete maschile italiano, (ed il primo non anglofono in assoluto), a ricevere l'Oscar come miglior attore protagonista, recitando nel ruolo da protagonista in un film in lingua straniera, dopo quello vinto da Sophia Loren nel 1962. Fu inoltre candidato al Premio Nobel per la letteratura 2007[1] (principalmente per l'impegno profuso in favore della diffusione della Divina Commedia di Dante Alighieri). .
Noto e popolare monologhista teatrale, dalla comicità ironica e dissacrante, è diventato personaggio pubblico tra i più noti e apprezzati in Italia e nel mondo. Le sue apparizioni televisive mettono in scena un carattere gioioso e irruente, facendo leva sulla sovversione del clima dei programmi di cui è ospite. Benigni si è impegnato come lettore, interprete a memoria e commentatore della Divina Commedia di Dante Alighieri, ricevendo consensi di pubblico e critica.
Infanzia, adolescenza e giovinezza
Roberto Remigio Benigni nasce a Castiglion Fiorentino nella frazione di Manciano La Misericordia in Val di Chiana provincia di Arezzo, il 27 ottobre 1952 da Luigi Benigni (1919 – 2004) e Isolina Papini (1919 – 2004), entrambi contadini.[2][3][4] Roberto è il più giovane dopo le sorelle Bruna (1945), Albertina (1947) e Anna (1948), di carattere allegro ed espansivo sin da giovanissimo, si trasferisce nel 1958 con tutta la famiglia a Prato, nella frazione di Vergaio, dove vive tuttora la sua famiglia di origine.
Iscritto dapprima in un seminario fiorentino, lo abbandona dopo l'alluvione del 4 novembre 1966, per compiere gli studi secondari nell'istituto tecnico commerciale Datini di Prato conseguendo il diploma di ragioniere. La sua vera grande passione è però lo spettacolo. Nel 1983 durante le riprese di Tu mi turbi conosce l'attrice cesenate Nicoletta Braschi che diventerà sua moglie il 26 dicembre 1991 con una cerimonia privata; da quel momento l'attrice sarà praticamente presente in tutti i film diretti dal marito.
Carriera
Prime esperienze
Dopo avere iniziato come cantante e musicista debutta sul palcoscenico nel dicembre del 1971, non ancora ventenne, al Teatro Metastasio di Prato con lo spettacolo Il re nudo di Evgenij L'vovič Švarc, diretto da Paolo Magelli. A Firenze fa la conoscenza fondamentale di Luigi Delli, Carlo Monni e Donato Sannini e successivamente gli viene presentato dai suddetti Marco Messeri, col quale si avvia - i due durante i settanta portano in scena in coppia vari spettacoli (Bertoldo Azzurro, Mi Voglio Rovinare, Pa ra pa pà, Scherzo di Mano etc) scritti e diretti dallo stesso Messeri - verso forme di spettacolo comico d'avanguardia, di scherzo popolare da strada. Intanto, nell'autunno del 1972, Benigni si trasferisce a Roma.
Qui collabora anche con Lucia Poli nella compagnia Beat '72 nel Teatro dei Satiri e nel Teatro San Genesio, partecipando a diversi spettacoli; di alcuni cura anche la regia. Nel 1975 fa un incontro fondamentale per la sua carriera, con Giuseppe Bertolucci, che scrive per lui il monologo Cioni Mario di Gaspare fu Giulia, che ottiene grandissimo successo dapprima al Teatro Alberico di Roma e portato poi su tutti i palcoscenici italiani.
Il personaggio di contadino toscano che egli delinea, in gran parte autobiografico, contiene già l'ambivalenza che caratterizza anche in seguito le sue interpretazioni: da un lato, una smisurata esuberanza gestuale e soprattutto verbale, che ricorre volentieri all'eloquio plebeo e all'aperta irriverenza verso qualsiasi forma di autorità; dall'altro lato un candore quasi infantile, che lascia spesso intravvedere una vena di surreale e malinconica poesia. Nel 1976 viene invitato al Premio Tenco che contribuirà in modo notevole alla sua affermazione e a cui parteciperà anche nel 1977, 1979, 1981 e 1986.
Provocazioni con Giuseppe Bertolucci
Il personaggio di Cioni suscita anche grande scandalo e molti interventi censori, nella serie televisiva Onda libera (il cui titolo originale sarebbe dovuto essere Televacca), e Vita da Cioni, approdando infine al cinema nel 1977 nel film, diretto e sceneggiato dallo stesso Giuseppe Bertolucci, Berlinguer ti voglio bene, che ne asseconda l'estrema mobilità e la loquacità incontenibile. La pellicola attraversa numerose traversie, prima di affermarsi presso una parte di pubblico e critica come un film cult. I censori dell'Italia democristiana dell'epoca avversano la pellicola, impedendone la diffusione in molte sale. Benigni non trova un forte supporto, anche da parte della critica specializzata, che non si schierò con l'artista.
L'immagine del primo Benigni si forma dunque come personaggio scomodo e ribelle, di nicchia, osteggiato da una parte ed amato dall'altra, imprevedibile e sempre capace di provocare sorprese e, a volte, choc. Simpatizzante del Partito Comunista Italiano, il 18 settembre 1983 apparve alla Festa de l'Unità di Reggio Emilia, dove prese in braccio e dondolò il leader Enrico Berlinguer, persona molto seria. Fu un fatto senza precedenti; fino ad allora, i politici italiani erano noti per la loro seriosità e formalità, e Berlinguer era forse il più serio di tutti. L'evento segnò una svolta, dopo la quale i politici sperimentarono nuovi modi, frequentando anche manifestazioni meno formali e in generale modificando lo stile della loro vita pubblica verso un'apparenza più familiare.
Durante il Festival di Sanremo 1980, di cui è presentatore, scandalizza il pubblico inscenando un bacio appassionato, in diretta televisiva, con la conduttrice Olimpia Carlisi, ma soprattutto fa storia il suo epiteto Wojtilaccio, una via di mezzo tipicamente toscana, tra l'irriverente e l'affettuoso per apostrofare il Papa venuto dall'Est, Giovanni Paolo II. In seguito compare ancora in televisione, come ospite d'onore in spettacoli condotti da Pippo Baudo (ancora al Festival di Sanremo del 2002) e Raffaella Carrà, nonché nei talk-show americani, soprattutto quello, popolarissimo, di David Letterman.
Con Bertolucci collaborerà ancora nel 1983 con un'antologia di spettacoli tenuti dal comico nelle piazze e nei teatri di tutta Italia, Tuttobenigni, replicata poi in videocassetta nel 1996 con Tuttobenigni 1995/96. È proprio tramite Bertolucci che Benigni entra in contatto con lo sceneggiatore Vincenzo Cerami col quale affronterà la fase più matura della carriera.
I primi successi e la televisione
Mentre prosegue l'attività cinematografica in ruoli di secondo piano, tranne nel ruolo da protagonista di un bizzarro maestro elementare nel film Chiedo asilo di Marco Ferreri, nel 1978 partecipa al programma televisivo di Renzo Arbore L'altra domenica, nelle vesti di uno stralunato e improbabile critico cinematografico. La collaborazione con Arbore continua con altri due film: Il pap'occhio del 1980 e FF.SS. del 1983 nel primo si racconta l'inaugurazione di un fantomatico, e in grande anticipo sui tempi, Centro Televisivo Vaticano: la seconda è un viaggio goliardico nei vizi dell'Italia degli anni ottanta compiuto da una donna delle pulizie, raccontato in una fantomatica sceneggiatura volata via dallo studio di Federico Fellini.
Entrambe le pellicole si attirano i fulmini censori e le ire del maestro riminese, che tenterà un'azione legale contro il regista. Benigni soprattutto nella prima pellicola è letteralmente scatenato: da antologia le scene sul balcone papale, dove il nostro si affaccia al posto del Pontefice, e soprattutto l'impagabile monologo con l'affresco del Giudizio Universale, dapprima tagliato dalla censura e poi riproposto integralmente nel 1998, alla pubblicazione in videocassetta. Nel febbraio 2005 Benigni torna ancora insieme ad Arbore in televisione come ospite a sorpresa in un suo programma di grande successo, Speciale per me - meno siamo meglio stiamo, dove recita un canto della Divina Commedia di Dante Alighieri.
Il 27 ottobre 2005, inoltre, è ospite della trasmissione Rockpolitik, accanto ad Adriano Celentano e Luisa Ranieri, dove si esibisce in un monologo di tre quarti d'ora sulla libertà di espressione, riproponendo, in una versione tutta personale e aggiornata all'attualità politica del momento, una celebre scenetta del film Totò, Peppino e la malafemmina (in cui il Principe de Curtis dettava una strampalata lettera a Peppino). Per finire poi con citazioni su libertà e democrazia tratte da Voltaire e Socrate.
Dietro la macchina da presa e l'incontro con Troisi
Nel 1983 inizia la sua carriera di regista cinematografico con Tu mi turbi, film in quattro episodi dove ha ancora modo di mostrare la sua incontenibile verve nella scena famosa della guardia al Milite Ignoto. Il film viene apprezzato da pubblico e critica, quest'ultima però accoglie tiepidamente la sua prova dietro la macchina da presa.
Grandissimo successo al botteghino e di cassetta lo ottiene poi, nel 1984, Non ci resta che piangere, scritto, diretto ed interpretato con Massimo Troisi, pieno di gag e tormentoni entrati nel linguaggio comune e divenuti immortali. I due comici, grandi amici, simili per l'uso personale della parola e della mimica e per il ricorso al dialetto, ma anche profondamente diversi per l'appartenenza a due universi culturali tra loro assai distanti, appaiono come complementari in questo che restò il loro unico film recitato in coppia.
Sbarcato per la prima volta negli Stati Uniti d'America, recita in tre film diretti dall'amico Jim Jarmusch: Daunbailò (Down by law) del 1986, nella serie di cortometraggi Coffee and Cigarettes del 1987 - ampliata e riproposta nel 2004 - dove l'attore toscano si cimenta col mondo cupo e soffocante dell'emarginazione nelle metropoli americane e in Taxisti di notte del 1991, film ad episodi nel quale recita, in una Roma spenta e desolata, la parte di un tassista toscano che uccide un prete con la sua scabrosa confessione su amori non proprio ortodossi. Pellicole diventate cult per molti cinefili. Ruolo più brillante, invece, quello che affronta con Blake Edwards nel 1993, nel nuovo film della serie della Pantera Rosa intitolato Il figlio della Pantera Rosa, dove gli viene affidata la parte del figlio dell'ispettore Clouseau, l'indimenticabile Peter Sellers.
Gli anni novanta
Nel 1988 inizia una proficua collaborazione con lo scrittore e sceneggiatore Vincenzo Cerami in quattro pellicole da lui anche prodotte per la sua Melampo Cinematografica che ottengono uno straordinario successo di pubblico: nella prima, Il piccolo diavolo, recita al fianco di Walter Matthau; nella seconda, Johnny Stecchino si sdoppia in due personaggi e nella terza, Il mostro, allude certamente al famigerato mostro di Firenze per i delitti del quale in quegli anni si celebrava il processo a Firenze. In questi film mette a tacere la sua vena più aggressiva e popolana per concentrarsi, sempre con lo strumento comico dell'equivoco, su tematiche scottanti e attuali come appunto il mostro di Firenze e il fenomeno del pentitismo mafioso.
Nel 1990 ha invece l'occasione di recitare in un film diretto da Federico Fellini, La voce della luna, tratto dal libro Il poema dei lunatici di Ermanno Cavazzoni, accanto a Paolo Villaggio, nel quale l'attore rinuncia per la prima volta alla maschera e al vernacolo per tratteggiare un personaggio lunare e inquieto, tutto teso ad ascoltare voci misteriose provenienti da un pozzo. L'anno seguente recita nella fiaba musicale di Sergej Prokofiev Pierino e il lupo, sotto la direzione del prestigioso direttore d'orchestra Claudio Abbado.
La vita è bella
Nel 1997 raggiunge la consacrazione internazionale con l'acclamatissimo La vita è bella, il film che racconta la tragedia dell'Olocausto. La pellicola suscita un vero e proprio vespaio a causa dell'argomento trattato, in contrasto troppo stridente, secondo alcuni, con la comicità presente nel film. Benigni, figlio di un ex-deportato (Luigi Benigni fu deportato durante la guerra in un campo di lavoro nazista, ed il film si basa in parte sulle sue esperienze), difenderà sempre la sua scelta di trattare un tema così delicato con approccio diverso: la sceneggiatura tragicomica, in realtà, non fa altro che accentuare la drammaticità e la commozione di alcune scene, proprio grazie a questo contrasto.
Ne risulta una traduzione in fiaba, se si vuole, di una tragedia fino ad allora ritenuta "raccontabile" solo in modi rigorosi (come nel lungometraggio di Spielberg Schindler's List); ma, proprio come una fiaba, il film di Benigni esorcizza quella che è una tragedia vera, e lo fa ponendo l'accento su un aspetto "tragico nella tragedia", cioè dell'effetto devastante che essa può avere su un bambino. Nella pellicola è proprio il padre, impersonato dall'attore toscano, a salvare il destino e l'animo del figlio. Fino al 2011, è stato il film italiano ad avere riscosso maggiori incassi al cinema in Italia.[5]
21 marzo 1999, la notte dei tre Oscar e fama internazionale
Il film riceve sette nomination all'edizione degli Oscar del 1999, portandone a casa tre nella notte del 21 marzo 1999[6]: quello per la miglior colonna sonora a Nicola Piovani, quello come miglior film straniero e quello per il miglior attore protagonista a Benigni. Benigni fu il primo attore non anglofono a vincere in questa categoria, il quinto a vincerlo per una commedia e, insieme a Laurence Olivier, l'unico ad aver vinto tale premio in un film diretto da sé stesso. Fu anche il quarto artista nella storia a ricevere nello stesso anno le nomination come attore, regista e sceneggiatore, dopo Orson Welles, Woody Allen e Warren Beatty.
Memorabile fu il momento della consegna del premio da parte di Sophia Loren. Annunciato dalla Loren con la celebre frase "And the Oscar goes to... Robbertoo!", l'attore toscano balzò sui braccioli e gli schienali delle sedie della sala e raggiunse il palco passando sopra le teste dei divi di Hollywood presenti, suscitando clamore e divertendo ampiamente il pubblico americano, abituato alla formalità della notte degli Oscar. Proprio questa gag improvvisata e il discorso di ringraziamento in un inglese stentato lo resero particolarmente simpatico ed apprezzato negli Stati Uniti. Dopo aver ricevuto le nomination, Benigni incontrò l'allora presidente della Repubblica Italiana Oscar Luigi Scalfaro e, stringendogli la mano, esclamò: Ora ho l'Oscar nelle mie mani!. Oltre a questo, il film fa incetta di premi: 5 Nastri d'Argento, 9 David di Donatello, e il prestigioso Gran Premio della Giuria al 51º Festival di Cannes, con uno scatenato Benigni che si distende ai piedi di un estasiato Martin Scorsese, presidente. Questo film è anche un omaggio di Benigni alla sua terra natale, infatti il film è girato per la gran parte nella città di Arezzo, bellissimi gli scorci di piazza Grande e di tutto il centro storico e la provincia.
Subito dopo quel successo colossale e probabilmente irripetibile, sceglie di comparire in un film per famiglie di produzione francese Asterix e Obelix contro Cesare, diretto da Claude Zidi, accanto a Gérard Depardieu nella parte di Obelix, a Christian Clavier nella parte di Asterix e alla modella Laetitia Casta, interpretando Detritus, il perfido consigliere di Giulio Cesare.
Un controverso Pinocchio
Nel 2001 inizia la lavorazione di Pinocchio, uscito l'anno seguente, di cui firma la regia, la sceneggiatura (con Vincenzo Cerami) e la produzione. Si tratta del film più costoso della storia del cinema italiano.[7] Al botteghino il film ottenne risultati molto eterogenei: in Italia fu un buon successo, mentre nel resto del mondo (e in particolare negli USA) fu un flop, arrivando a malapena a coprire i costi di produzione.[8] In America il film fu duramente stroncato dalla critica, su RottenTomatoes (il celebre aggregatore di recensioni cinematografiche) si possono contare 53 recensioni negative su 53. Infatti, il film riceverà 6 nomination al Razzie Awards e ne vincerà uno come peggior attore protagonista[9].
Benigni venne preso di mira ancora una volta da parte della critica. Una polemica nasce dalla scelta di Benigni di non aver incluso sui manifesti il nome del creatore di Pinocchio Carlo Collodi. La risposta del comico sarà: "Collodi è un'assenza che più presenza non si può, è come dire che la Bibbia è tratto dall'omonimo romanzo di Dio. Tutti al mondo sanno che Pinocchio è di Collodi".
La tigre e la neve
Nel 2004 produce, scrive e dirige il suo ottavo film, sempre al fianco della moglie Nicoletta Braschi, intitolato La tigre e la neve, uscito nelle sale il 14 ottobre 2005. Si tratta della riproposizione di tematiche già presenti nel film La vita è bella (un uomo qualunque, ilare e giocoso innamorato di una donna) ambientata stavolta in un altro tragico contesto: la guerra in Iraq. Nel film, con Benigni e la Braschi, appaiono Jean Reno e Tom Waits. Il film si rivela un discreto successo di pubblico in patria, ma viene accolto freddamente dalla critica nazionale ed internazionale.
Ritorno a teatro con TuttoDante
Un rapporto particolare lega poi l'attore toscano con la Divina Commedia e Dante: tiene letture sull'argomento in diverse università ed è molto apprezzato per le sue recitazioni a memoria di interi canti del poema: resterà memorabile quella dell'ultimo canto del Paradiso avvenuta il 23 dicembre 2002 nel teatro di posa degli Umbria Studios a Terni, alla presenza di un folto pubblico televisivo, ispirate dalla tecnica della poesia estemporanea, una forma d'arte popolare in Toscana.
A partire dal 27 luglio 2006, in Piazza Santa Croce a Firenze, Benigni ha tenuto un ciclo di letture dantesche. Tredici canti, uno per sera, letti e commentati, come in un unico grande racconto, dall'attore toscano più noto nel mondo. I canti della Divina Commedia che sono stati scelti sono i primi dieci, il XXVI e il XXXIII dell'Inferno e il XXXIII del Paradiso. Dal successivo novembre Benigni ha poi portato in giro per l'Italia le sue letture dantesche, in un tour chiamato Tutto Dante. Nel corso del 2007 lo spettacolo è stato proposto in alcune carceri italiane.
Ispirato al tour Tutto Dante, la Rai ha prodotto uno show, che vede protagonista lo stesso Benigni, diviso in una prima serata evento ed altre dodici seconde serate. Il 29 novembre 2007 è andata in onda su Rai Uno la prima puntata della serie in cui Benigni ha letto 14 canti della Divina Commedia, preceduti da una sua personale spiegazione. La prima puntata è stata seguita da 10.997.000 telespettatori. Il programma Tutto Dante continua per 13 puntate in seconda serata su Rai Uno a partire dal 6 dicembre. Dal dicembre 2008, lo spettacolo Tutto Dante ha varcato i confini nazionali per intraprendere un viaggio che ha portato Roberto Benigni e Dante in giro per l'Europa, gli Stati Uniti, il Canada e l'America del Sud, per poi concludersi definitivamente il 6 settembre 2009 all'Arena di Verona.
Sanremo 2009
Dopo sette anni, Roberto Benigni torna al Festival di Sanremo alla prima puntata nell'edizione 2009, anche se questo aveva acceso varie polemiche riguardo agli esorbitanti compensi elargiti all'attore toscano. Tuttavia la partecipazione di Benigni al festival sorprende tutti, per l'ennesima volta: durante il suo monologo il comico dà sfogo a tutta la sua satira, prendendo di mira, tra gli altri, ancora una volta Silvio Berlusconi e la cantante in gara Iva Zanicchi, la quale si risentirà molto dell'intervento di Benigni, reputandolo la causa della sua eliminazione dal concorso canoro[10]. Alla fine della sua esibizione Benigni in merito alle polemiche sulla canzone di Povia in gara nello stesso festival, inerente allo scottante tema dell'omosessualità, il comico toscano recita a memoria una lettera scritta da Oscar Wilde al suo giovane compagno, durante la prigionia in Inghilterra per i suoi sentimenti omosessuali.
Tour mondiale di TuttoDante
Il 7 marzo 2009, Benigni ha inaugurato a Parigi il tour che ha portato La Divina Commedia in giro per il mondo. Lo spettacolo è stato un grande debutto: Benigni esordisce annunciando che "è la prima volta che sono in scena all'estero, così dal vivo". Il Grand Rex rende omaggio all'attore toscano con una prolungata standing ovation alla fine dello show che ha entusiasmato i circa 3.000 presenti.[11][12]
In seguito lo spettacolo è stato rappresentato a Bruxelles, Londra, molte città della Germania e della Svizzera, per concludersi nel mese di giugno con varie date negli Stati Uniti, Canada, Buenos Aires e Madrid.
Sanremo 2011
A due anni di distanza dall'ultima apparizione al Festival, il 17 febbraio 2011, in occasione della terza puntata di Sanremo dedicata ai 150 anni dall'Unità d'Italia[13][14][15], Roberto Benigni si presenta all'Ariston cavalcando un cavallo bianco e viene accolto dal pubblico che si alza in piedi per celebrarlo, intrattenendolo per più di 50 minuti (che gli hanno fatto raggiungere picchi di ascolti vertiginosi, come uno share del 60%)[16], narrando la storia dell'Unità d'Italia, dell'Inno di Mameli e della bandiera italiana (durante l'esegesi dell'Inno degli italiani, Benigni afferma che la bandiera italiana nacque da un'ispirazione di Giuseppe Mazzini da alcuni versi della Divina Commedia, precisamente i vv. 31-33 del XXX canto del Purgatorio). Chiude cantando da solista, l'Inno nazionale italiano senza accompagnamento, a cui segue una lunga standing ovation del pubblico dell'Ariston.[17]
Dopo aver assistito al discorso ed essersi emozionato, il Presidente della Repubblica Italiana Giorgio Napolitano propone di proiettare il video nelle scuole[18] e, commentando il discorso dell'attore toscano, gli scrive una lettera di apprezzamento: «Ha saputo esprimere agli italiani il sentimento dell’identità nazionale usando i simboli della nazione, la bandiera, l’inno e la storia».[19]
Benigni a San Leo per la cittadinanza onoraria ad Umberto Eco
Dopo alcuni mesi torna per parlare dei referendum sempre con la sua immancabile ironia e fa da testimone riguardo alla cittadinanza onoraria conferita allo scrittore Umberto Eco.
Ritorno al cinema con Woody Allen
Torna al cinema con il celebre regista Woody Allen nel suo nuovo film To Rome with Love[20][21], insieme all'attrice Penelope Cruz[22], girato nei mesi di luglio e agosto 2011 a Roma.[23]
Polemiche
Nel dicembre 2011, a seguito della performance di Roberto Benigni durante lo show televisivo "Il più grande spettacolo dopo il week end" condotto da Fiorello, l'assessore comunale di Reggio Calabria, Luigi Tuccio (Pdl), ha definito su Facebook l'artista toscano con i termini: "ebreo, comunista, miliardario". Vi sono state molte proteste e sono state richieste le dimissioni di Tuccio. Benigni, incontrando Ivan Tripodi (PdCI), il politico di Reggio Calabria che ha fatto esplodere il caso di antisemitismo di Tuccio, ha affermato che, pur non appartenendo alla comunità ebraica, la definizione di “ebreo” lo “inorgoglisce profondamente”.
Roberto Benigni nella cultura popolare
Il 10 gennaio 1999, Papa Giovanni Paolo II ha visto il film La vita è bella in una proiezione privata assieme a Roberto Benigni. Benigni ha dichiarato come, raccontando alla madre l'avvenimento, lei non gli abbia mai creduto.
L'asteroide 21662 Benigni, scoperto nel 1999, è stato così intitolato in suo onore.
Il 5 ottobre 2008, Benigni ha letto un brano della Genesi (capitoli 4 e 5), durante la maratona televisiva promossa dalla Rai La Bibbia giorno e notte.
Onorificenze, premi e riconoscimenti
- 1987 - Nastro d'Argento Premio miglior attore con Daunbailò.
- 1989 - David di Donatello Premio miglior attore con Il piccolo diavolo.
- 1992 - Cittadino Onorario di Cesena[26]
- 1992 - Nastro d'Argento Miglior attore con Johnny Stecchino.
- 1992 - David di Donatello Speciale per Johnny Stecchino.
- 1998 - Nastro d'Argento Miglior attore con La vita è bella.
- 1998 - Nastro d'Argento Miglior sceneggiatura con La vita è bella.
- 1998 - Nastro d'Argento Miglior soggetto con La vita è bella.
- 1998 - David di Donatello Miglior sceneggiatura con La vita è bella.
- 1998 - David di Donatello Miglior attore con La vita è bella.
- 1999 - Bafta Miglior attore con La vita è bella.
- 1999 - Screen Actors Guild Miglior attore con La vita è bella.
- 1999 - Oscar al miglior attore con La vita è bella.
- 1999 - Oscar al miglior film straniero con La vita è bella.
- 1999 - nomination al miglior film con La vita è bella.
- 1999 - nomination al miglior regista con La vita è bella.
- 1999 - nomination alla miglior sceneggiatura originale con La vita è bella.
- 1999 - Laurea honoris causa in Filosofia conferita dall'Università Ben Gurion del Negev (Israele).
- 2001 - Premio De Sica
- 2002 - Uomo per la pace
- 2003 - Laurea honoris causa in Psicologia conferita dall'Università Vita-Salute San Raffaele.
- 2006 - Nastro d'Argento Miglior soggetto originale con La tigre e la neve.
- 2007 - Laurea honoris causa in Lettere conferita dalla Katholieke Universiteit Leuven il 14 febbraio.
- 2007 - Laurea honoris causa in Filologia Moderna conferita dall'Università degli studi di Firenze il 28 giugno.
- 2008 - Premio César onorario (alla carriera) ricevuto il 23 febbraio.[27]
- 2008 - Premio Regia Televisiva per la categoria Evento con Tutto Dante.
- 2008 - Laurea honoris causa in Lettere conferita dalla University of Malta il 22 aprile.
- 2008 - Laurea honoris causa in Arti della Comunicazione conferita dalla Touro University, primo ateneo ebraico in Italia, il 22 maggio.[28]
- 2009 - Premio internazionale «Galileo 2000, per la cultura nell'arte»[29].
- 2010 - Premio Internazionale Mario Luzi. Sezione Benemeriti della Repubblica.
- 2012 - Laurea honoris causa in Filologia Moderna conferita dall'Università della Calabria.
- 2012 - Laurea honoris causa in Lingua e Letteratura Italiana conferita dall'Università Aristotele di Salonicco. [30]
Libri
- Non ci resta che piangere, con Massimo Troisi, Milano, A. Mondadori, 1984.
- Johnny Stecchino, con Vincenzo Cerami, Roma-Napoli, Theoria, 1991. ISBN 88-241-0250-6
- Tuttobenigni-Berlinguer ti voglio bene-Cioni Mario di Gaspare fu Giulia, con Giuseppe Bertolucci, Roma-Napoli, Theoria, 1992. ISBN 88-241-0295-6
- Quando Benigni ruppe il video. I primi testi televisivi di Roberto Benigni, Torino, Nuova ERI, 1992. ISBN 88-397-0659-3
- Il mostro, con Vincenzo Cerami, Milano, Longanesi, 1994. ISBN 88-304-1236-8
- E l'alluce fu. Monologhi & gag, Torino, Einaudi, 1996. ISBN 88-06-14184-8
- La vita è bella, con Vincenzo Cerami, Torino, Einaudi, 1998. ISBN 88-06-14741-2
- Io un po' Pinocchio. Roberto Benigni racconta il suo film tra le pagine del romanzo di Collodi, Firenze, Giunti, 2002. ISBN 88-09-02677-2
- La tigre e la neve, con Vincenzo Cerami, Torino, Einaudi, 2006. ISBN 88-06-18419-9
- Il mio Dante, Torino, Einaudi, 2008. ISBN 978-88-06-19503-8
Teatrografia
Attore
- Il re nudo di Evgenij L'vovič Švarc diretto da Paolo Magelli (1971)
- I burosauri di Silvano Ambrogi diretto da Donato Sannini (1972)
- Le fiabe del Basile di Vilda Ciurlo (1972)
- Il giudice Bacacay diretto da Donato Sannini (1973)
- La contessa e il cavolfiore di Mario Moretti e Lucia Poli, diretto da Donato Sannini (1973)
- Bertoldo azzurro scritto e diretto da Marco Messeri (1973)
- Le metamorfosi di Ovidio diretto da Lucia Poli (1974)
- La corte delle stalle di Franz Kroetz diretto da Donato Sannini (1974)
- La festa scritto e diretto da Lucia Poli (1974)
- Mi voglio rovinare di Marco Messeri (1974)
- Il mito della caverna da Platone diretto da Donato Sannini (1975)
- Cioni Mario di Gaspare fu Giulia di Roberto Benigni e Giuseppe Bertolucci
- Crazy Freud di Donato Sannini (1977)
- Tuttobenigni '80-81 di Roberto Benigni (1980-1981)
- Tuttobenigni '83 di Roberto Benigni (1983)
- Tuttobenigni '89 di Roberto Benigni (1989)
- Pierino e il Lupo insieme a Claudio Abbado (1990)
- Tuttobenigni 95/96 di Roberto Benigni (1995-1996)
- Tutto Dante piazza Santa Croce Firenze (2006)
- Tutto Dante tour italiano (2006-2007)
- Pierino e il Lupo insieme a Claudio Abbado (2008)
- Tutto Dante tour mondiale (2008-2009)
Filmografia
Attore
- Sorelle Materassi, regia di Mario Ferrero (1972)
- Onda libera, regia di Beppe Recchia (1976)
- Berlinguer ti voglio bene, regia di Giuseppe Bertolucci (1977)
- Chiaro di donna (Clair de femme), regia di Costantin Costa-Gavras (1979)
- Chiedo asilo, regia di Marco Ferreri (1979)
- La luna, regia di Bernardo Bertolucci (1979)
- Letti selvaggi (episodio Una mamma), regia di Luigi Zampa (1979)
- I giorni cantati, regia di Paolo Pietrangeli (1979)
- Ma che cos'è questo amore, regia di Ugo Gregoretti - film TV (1979)
- Il pap'occhio, regia di Renzo Arbore (1980)
- Il resto del Pap'occhio regia di Renzo Arbore (1981) - inedito
- Il minestrone, regia di Sergio Citti (1981)
- Anche i ladri hanno un santo, regia di Giampiero Tartagni (1981)
- Morto Troisi, viva Troisi!, regia di Massimo Troisi (1982) - film TV
- "FF.SS." - Cioè: "...che mi hai portato a fare sopra a Posillipo se non mi vuoi più bene?", regia di Renzo Arbore (1983)
- Effetti personali, regia di Giuseppe Bertolucci (1983)
- Tu mi turbi, regia di Roberto Benigni (1983)
- Non ci resta che piangere, regia di Roberto Benigni e Massimo Troisi (1984)
- Tuttobenigni, regia di Giuseppe Bertolucci (1986)
- Daunbailò (Down by Law), regia di Jim Jarmusch (1986)
- Coffee and Cigarettes, regia di Jim Jarmusch (1986)
- Il piccolo diavolo, regia di Roberto Benigni (1988)
- La voce della luna, regia di Federico Fellini (1990)
- Taxisti di notte (Night on Earth), regia di Jim Jarmusch (1991)
- Johnny Stecchino, regia di Roberto Benigni (1991)
- Il figlio della pantera rosa (Son of the Pink Panther), regia di Blake Edwards (1993)
- Il mostro, regia di Roberto Benigni (1994)
- La vita è bella, regia di Roberto Benigni (1997)
- Asterix e Obelix contro Cesare (Asterix et Obelix contre Cesar), regia di Claude Zidi (1999)
- Pinocchio, regia di Roberto Benigni (2002)
- Caterina va in città, regia di Paolo Virzì (2003) - cameo
- Coffee and Cigarettes, regia di Jim Jarmusch (2003)
- La tigre e la neve, regia di Roberto Benigni (2005)
- La commedia, regia di Amos Poe (2010)
- To Rome with Love, regia di Woody Allen (2012)
Regista
- Tu mi turbi (1983)
- L'addio a Enrico Berlinguer (1984)
- Non ci resta che piangere (1984)
- Il piccolo diavolo (1988)
- Johnny Stecchino (1991)
- Il mostro (1994)
- La vita è bella (1997)
- Pinocchio (2002)
- La tigre e la neve (2005)
Sceneggiatore
- Berlinguer ti voglio bene, regia di Giuseppe Bertolucci (1977)
- Chiedo asilo, regia di Marco Ferreri (1979)
- Tuttobenigni, regia di Giuseppe Bertolucci (1983)
- Tu mi turbi, regia di Roberto Benigni (1983)
- Non ci resta che piangere, regia di Roberto Benigni e Massimo Troisi (1984)
- Coffee and Cigarettes, regia di Jim Jarmusch (1986)
- Il piccolo diavolo, regia di Roberto Benigni (1988)
- Johnny Stecchino, regia di Roberto Benigni (1991)
- Il mostro, regia di Roberto Benigni (1994)
- La vita è bella, regia di Roberto Benigni (1997)
- Pinocchio, regia di Roberto Benigni (2002)
- La tigre e la neve, regia di Roberto Benigni (2005)
Film documentario
- Fellini, sono un gran bugiardo (2002) regia di Damian Pettigrew
- Memorie, ma non solo... (2008) regia di Paolo Brunatto
Attore televisivo
- Sorelle Materassi (1972)
- Vita da Cioni (1976)
- Onda libera - Televacca (1976)
- Del resto, fu un'estate meravigliosa, regia di Luciano Michetti Ricci (1977)
- L'altra domenica, con Renzo Arbore (1978)
- Il comizio, regia di Paolo Brunatto (1978)
- Il Parolaio, regia di Marco Melani (1978)
- Ladra di sogni, regia di Fiorella Infascelli (1978)
- Ma cos'è questo amore (1979)
- Festival di Sanremo (1980) - conduttore
- Morto Troisi, viva Troisi! (1982)
- L'Uovo Mondo, di Paola Pascolini (1982)
- Dante: Inferno e Paradiso - Roberto Benigni recita la Divina Commedia (2001)
- L'Ultimo del Paradiso (2002)
- Il Quinto dell'Inferno (2007)
Regista televisivo
Apparizioni TV
- 19, 26 dicembre 1976, 2, 9 gennaio 1977 - Onda libera - Rete due
- 15 marzo 1977 - Automobili - Rete due
- 21 dicembre 1977 - Del resto fu un'estate meravigliosa - Rete due
- 9 marzo 1978 - Cantautori a Sanremo - Rete due
- 25 giugno 1978 - All'arca! All'arca! - Rete due
- 1 ottobre 1978/27 maggio 1979 (ogni domenica) - L'altra domenica - Rete due
- 13, 20, 27 ottobre 1978 - Vita da Cioni - Rete due
- 4 giugno 1979 - TG2 - Rete due
- 7-9 febbraio 1980 - Festival di Sanremo - Rete uno
- 29 giugno 1980 - Ieri e Oggi - Rete due
- 25 dicembre 1980 - TG2 - Rete due
- 6 dicembre 1981 - Telepatria international ovvero: niente paura... siamo italiani - Rete due
- 31 dicembre 1981 - 3-2-1... ed è '82 - Reti Rai unificate
- 13 gennaio 1982 - Tencottantuno - Rete due
- 18 aprile 1982 - Blitz - Rete due
- 5 febbraio 1983 - Festival di Sanremo - Rete uno
- 9 febbraio 1983 - Mixer - Rete due
- 20 febbraio 1983 - Domenica In - Rete uno
- 27 febbraio 1983 - Blitz - Rete due
- 6 maggio 1983 - Azzurro '83 - Rete due
- 27 giugno 1983 - TG1 speciale elezioni '83 - Rete uno
- giugno 1984 - Serata d'onore - Raiuno
- 8 dicembre 1984 - Prisma - Raiuno
- 15 dicembre 1984 - Fantastico 5 - Raiuno
- 9 novembre 1985 - Fantastico 6 - Raiuno
- 13 novembre 1985 - Première - Italia 1
- 17 novembre 1985 - Drive In - Italia 1
- 30 gennaio 1986 - Buonasera Raffaella - Raiuno
- 23 febbraio 1986 - Domenica In - Raiuno
- 13 dicembre 1986 - Fantastico 7 - Raiuno
- 31 dicembre 1986 - Premiatissima 1987 - Canale 5/Italia 1/Rete 4
- 1 maggio 1987 - Pronto, chi gioca? - Raiuno
- 5 maggio 1987 - Gran Premio Internazionale della TV - Canale 5
- 25 giugno 1987 - III Festival Nazionale delle Orchestre - Raiuno
- 1 ottobre 1988 - Fantastico 9 - Raiuno
- 5 novembre 1988 - Magazine 3 - Raitre
- 30 dicembre 1989 - Fantastico 10 - Raiuno
- 10 novembre 1990 - Prisma - Raiuno
- 19 ottobre 1991 - Fantastico 12 - Raiuno
- 14 dicembre 1991 - Prisma - Raiuno
- 30 maggio 1993 - Babele - Raitre
- 19 dicembre 1993 - Ciak - Canale 5
- 22 dicembre 1993 - La tombola di Sanremo - Raiuno
- 31 dicembre 1993 - Speciale TG1 - Raiuno
- 21 ottobre 1994 - Ciak - Italia 1
- 25 ottobre 1994 - Numero uno - Raiuno
- 1 novembre 1994 - Target - Raiuno
- 19 gennaio 1995 - Ciak - Italia 1
- 4 febbraio 1996 - TG1 - Raiuno
- 3-4 aprile 1996 - Il Fatto - Raiuno
- 5 aprile 1996 - Storie - Raidue
- 9 giugno 1996 - Il mondo di Troisi - Raidue
- 10 dicembre 1997 - Il Fatto - Raiuno
- 18 dicembre 1997 - TG1 - Raiuno
- 15 aprile 1999 - Striscia la notizia - Canale 5
- 10 maggio 2001 - Il Fatto - Raiuno
- 9 marzo 2002 - Festival di Sanremo - Raiuno
- 23 dicembre 2002 - L'ultimo del Paradiso - Raiuno
- 12 febbraio 2003 - Striscia la notizia - Canale 5
- 26 febbraio 2005 - Speciale per me - Raiuno
- 27 ottobre 2005 - Rockpolitik - Raiuno
- 21 febbraio 2006 - Il senso della vita - Canale 5
- 13 novembre 2006 - Domenica in-Ieri, oggi e domani - Raiuno
- 23 gennaio 2007 - Striscia la notizia - Canale 5
- 29 novembre 2007 - Il Quinto dell'Inferno - Raiuno
- 6 dicembre 2007 - Tutto Dante-Il Trentatreesimo del Paradiso - Raiuno
- 13 dicembre 2007 - Tutto Dante-Il Primo dell'Inferno - Raiuno
- 20 dicembre 2007 - Tutto Dante-Il Secondo dell'Inferno - Raiuno
- 25 dicembre 2007 - Tutto Dante-Il Terzo dell'Inferno - Raiuno
- 27 dicembre 2007 - Tutto Dante-Il Quarto dell'Inferno - Raiuno
- 1º gennaio 2008 - Tutto Dante-Il Quinto dell'Inferno - Raiuno
- 3 gennaio 2008 - Tutto Dante-Il Sesto dell'Inferno - Raiuno
- 10 gennaio 2008 - Tutto Dante-Il Settimo dell’Inferno - Raiuno
- 17 gennaio 2008 - Tutto Dante-L'Ottavo dell’Inferno - Raiuno
- 24 gennaio 2008 - Tutto Dante-Il Nono dell’Inferno - Raiuno
- 31 gennaio 2008 - Tutto Dante-Il Decimo dell’Inferno - Raiuno
- 7 febbraio 2008 - Tutto Dante-Il Ventiseiesimo dell’Inferno - Raiuno
- 14 febbraio 2008 - Tutto Dante-Il Trentatreesimo dell'Inferno - Raiuno
- 10 dicembre 2008 - La storia siamo noi - Raidue
- 25 dicembre 2008 - Pierino e il Lupo - Raiuno
- 17 febbraio 2009 - Festival di Sanremo - Raiuno
- 8 novembre 2010 - Vieni via con me - Rai 3
- 24 gennaio 2011 - Striscia la notizia - Canale 5
- 17 febbraio 2011 - Festival di Sanremo - Rai 1
- 18 giugno 2011 - Tutti in piedi - Current
- 5 dicembre 2011 - Il più grande spettacolo dopo il weekend - Rai 1
Musica
Canzoni
- Vogliamo un mondo più migliore (1972)
- Zappa, zappa contadino (1972)
- È morto mio padre (1972)
- I due bambini (1972)
- Sono finito in manicomio (1972)
- La processione (1972)
- Che cagne le donne (1972)
- La puttana (1972)
- Il deputato (1972)
- Playboy (1972)
- Lo statale (1972)
- La marcia degli incazzati (1975)
- L'inno del corpo sciolto (1979)
- Pantheon (1980)
- Mi piace la moglie di Paolo Conte (1981)
- Quando penso a Berlusconi (1995)
- È tutto mio (1995)
- Quanto t'ho amato (1995)
- Le proprietà di Berlusconi (2010 a Vieni via con me)
Discografia
Album
- 1972 - Il cabaret di Roberto Benigni
- 1976 - Antologia
- 1980 - Benigni
- 1984 - Musicando
- 1996 - Canzoni del tour 95/96
- 2002 - Quanto t'ho amato
Raccolte
Singoli
- 1976 - La marcia degli incazzati/La storia di Carlo (Cetra, SP 1622)
- 1979 - L'inno del corpo sciolto/Playboy (Philips, 6025234)
- 1980 - Pantheon/Paese (Philips, 6025248)
- 1983 - Via con me/Le chic et le charme (RCA Original Cast, BB 6656) (seconda canzone cantata da Paolo Conte)
- 2002 - Sanremo 2002 (Virgin Records, 724354645723)
Partecipazioni fuori gara al Festival di Sanremo
Bibliografia
- Massimo Martinelli, con Carla Nassini e Fulvio Wetzl, Benigni Roberto di Luigi fu Remigio, Milano, Leonardo, 1997.
- Stefania Parigi, Roberto Benigni, Napoli, Edizioni Scientifiche Italiane, 1988. ISBN 88-7104-053-8
- Andrea Cosentino, La scena dell'osceno. Alle radici della drammaturgia di Roberto Benigni, Roma, Odradek, 1998. ISBN 88-86973-09-8
- Giorgio Simonelli, con Gaetano Tramontana, Datemi un Nobel. L'opera comica di Roberto Benigni, Alessandria, Falsopiano, 1998. ISBN 88-87011-11-7
- Alessandro Cuk, Da Berlinguer all'oscar. Il cinema di Roberto Benigni, S.l., Alcione, 1999.
- Guido Guidi Guerrera, con Piero Ceccatelli, Benigni ragazzo di Prato, Firenze, Loggia de' Lanzi, 1999. ISBN 88-8105-180-X
- Stefano Masi, Roberto Benigni, Roma, Gremese, 1999. ISBN 88-7742-381-1
- Cristina Borsatti, Roberto Benigni, Il Castoro Cinema n. 205, Editrice Il Castoro, 2002, ISBN 88-8033-211-2
- Marcello Garofalo et al., Roberto Benigni, Milano, Mondadori, 2002.
- Caterina Selvaggi, Lo sguardo multiplo. Cinema e letteratura in Bellocchio, Benigni, Bergman, Bertolucci, Dardly e Pasolini, Milano, FrancoAngeli, 2007. ISBN 978-88-464-8797-1
- Francesco Mininni, Andrea Bellandi, Roberto Benigni. Da «Berlinguer ti voglio bene» alla «Divina Commedia»: il percorso di un comico che si interroga su Dio, Firenze, Società Editrice Fiorentina, 2011. ISBN 978-88-6032-178-7
Voci correlate
Curiosità
- Roberto è l'unico attore italiano ad aver ricevuto un Premio Oscar come miglior attore protagonista ed è inoltre stato il primo attore di non madrelingua inglese ad essere riuscito nell'impresa, venendo eguagliato dal francese Jean Dujardin nel 2012 che però recita nel film muto The Artist.
- Per l'apparizione al Festival di Sanremo del 2009 percepì un compenso di 350 000 euro e per quella del 2011 percepì 250 000 euro che annunciò di voler donare in beneficenza all'Ospedale Pediatrico Meyer di Firenze. Nel 2012 tuttavia dal centro pediatrico dichiarano di non aver ricevuto alcuna donazione da parte di Benigni[31][32].
Note
- ^ Roberto Benigni in corsa per il Nobel per la Letteratura
- ^ Roberto Benigni Biography (1952-)
- ^ When Tragedy, Comedy Meet: Italian actor-director Roberto Benigni - The Jewish Week | HighBeam Research
- ^ Is There Humor in the Holocaust? Roberto Benigni's bittersweet answer - Jewish Exponent | HighBeam Research
- ^ Checco Zalone supera Benigni, record storico
- ^ http://www.imdb.com/event/ev0000003/1999
- ^ In film di Roberto Benigni - Pinocchio, su kids.mymovies.it.
- ^ Pinocchio, su boxofficemojo.com.
- ^ Razzie Awards 2002
- ^ Zanicchi infuriata per l'esclusione: «Dovevo cantare prima di Benigni», in Il Corriere della Sera, 18 febbraio 2009. URL consultato il 1º luglio 2010.
- ^ Il Dante di Benigni incanta Parigi. «Attenti, Silvio è come Napoleone», 16 aprile 2009. URL consultato il 16 aprile 2009.
- ^ Trionfo per la prima francese di TuttoDante, 16 aprile 2009. URL consultato il 16 aprile 2009.
- ^ Simona Leo, Sanremo 2011: anticipazioni terza serata, su newnotizie.it, New Notizie.it, 17 febbraio 2011. URL consultato il 19 marzo 2011.
- ^ Valentina Gambino, Sanremo 2011, terza serata: l’omaggio dei Big e di Benigni all’Italia; ripescati Tatangelo e Al Bano. Passano il turno Roberto Amadè e Micaela, su blogtivvu.com, Blog Tivvù.com, 18 febbraio 2011. URL consultato il 19 marzo 2011.
- ^ Roberto Benigni al Festival di Sanremo 2011, su tvblog.it, 17 febbraio 2011. URL consultato il 19 marzo 2011.
- ^ Davide Casati, In 15 milioni per l'Inno di Benigni, su gqitalia.it, GQ Italia.it, 18 febbraio 2011. URL consultato il 19 marzo 2011.
- ^ Carlo Angioni, Benigni show a Sanremo con l'inno e "Viva l'Italia", su gazzetta.it, La Gazzetta dello Sport.it, 18 febbraio 2011. URL consultato il 19 marzo 2011.
- ^ Il Quirinale vuole il video di Benigni nelle scuole, 18 febbraio 2011. URL consultato il 18 febbraio 2011.
- ^ Sanremo, Napolitano si complimenta con Benigni, 18 febbraio 2011. URL consultato il 18 febbraio 2011.
- ^ Roberto Benigni signs up for next Woody Allen project, in The Guardian, 6 maggio 2011. URL consultato il 12 maggio 2011.
- ^ Roberto Benigni Confirmed For Woody Allen’s Next, su slashfilm.com. URL consultato il 12 maggio 2011.
- ^ Where is Penelope Cruz going with Woody Allen this time?, su hitfix.com. URL consultato il 12 maggio 2011.
- ^ Woody Allen set to film his new movie in Rome later this year, su monstersandcritics.com, Monsters and Critics. URL consultato il 12 maggio 2011.[collegamento interrotto]
- ^ Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.
- ^ Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.
- ^ " Benigni è romagnolo "
- ^ Cesar d'onore a Roberto Benigni "In Francia le italiane più belle" - Spettacoli & Cultura - Repubblica.it
- ^ Benigni show per la laurea - Video - Repubblica Tv - la Repubblica.it
- ^ Benigni: «Dio mi inviterà a conoscere il suo superiore: Berlusconi» - Corriere della Sera
- ^ http://www.giornalettismo.com/archives/239564/benigni-diventa-prof-in-grecia/
- ^ I soldi in beneficenza promessi da Benigni? Non li abbiamo visti, in Il Giornale, 16 febbraio 2012. URL consultato il 16-2-2012.
- ^ Benigni donatore mancato? La bufala travolge un ospedale, in L'Unità, 21 febbraio 2012. URL consultato il 02-04-2012.
Altri progetti
- Wikiquote contiene citazioni di o su Roberto Benigni
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Roberto Benigni
Collegamenti esterni
- Sito del tour Tutto Dante
- Sito del ciclo Rai Tutto Dante
- (EN) 0000905, su IMDb, IMDb.com.