L'Unione
Template:Infobox Coalizione politica italiana L'Unione è il nome della coalizione del centrosinistra italiano, fondata il 10 febbraio 2005, come proseguimento dell'esperienza dell'Ulivo allargato a nuove adesioni. Il leader è Romano Prodi, Presidente del Consiglio dal 17 maggio 2006.
La coalizione viene costituita alla vigilia delle elezioni regionali del 2005 ed in preparazione alle elezioni politiche dell'anno seguente, per battere il governo della Casa delle Libertà alla guida dell'Italia dal 2001.
Sono partiti fondatori dell'Unione:
- Democratici di Sinistra, principale partito politico della sinistra italiana ispirato alle istanze del socialismo democratico e guidato da Piero Fassino;
- La Margherita, soggetto politico guidato da Francesco Rutelli, all'interno del quale si fondono le tradizionali culture riformiste di centro della politica italiana (cattolicesimo popolare, liberaldemocrazia e socialdemocrazia);
- Partito della Rifondazione Comunista, partito ispirato ai valori dell'eurocomunismo e guidato prima da Fausto Bertinotti e successivamente da Franco Giordano;
- Socialisti Democratici Italiani, partito socialista e guidato da Enrico Boselli;
- Federazione dei Verdi, partito ambientalista collocato nell'area della sinistra radicale, guidato da Alfonso Pecoraro Scanio;
- Popolari-UDEUR, partito centrista e cristiano-democratico, guidato da Clemente Mastella;
- Partito dei Comunisti Italiani, partito eurocomunista d'ispirazione marxista, guidato da Oliviero Diliberto;
- Italia dei Valori, movimento fondato sulla tutela della giustizia e dei diritti civili, guidato da Antonio Di Pietro;
- Movimento Repubblicani Europei, soggetto d'ispirazione repubblicana e laica, guidato da Luciana Sbarbati.
La base politica della coalizione è costituita dal rinnovato soggetto politico dell'Ulivo, inteso come accordo fondamentale tra i due partiti maggiori, i DS e la Margherita, insieme a movimenti minori come i Repubblicani europei. In passato anche lo SDI aveva partecipato a tale progetto unitario, poi preferendo altre alleanze. L'Ulivo si pone oggi aspettativa della nascita di un vero e proprio partito unitario, denominato "Partito Democratico", che rappresenti la base del centrosinistra italiano.
Nel corso della sua prima attività politica, l'Unione riceve anche il sostegno di gruppi indipendenti socialdemocratici, consumatori e socialisti.
Tra gli altri eventi:
- nel novembre 2005 si celebra l'ingresso dei Radicali Italiani e della relativa Associazione Luca Coscioni, che stringono un patto con lo Sdi, dando origine alla nuova federazione della Rosa nel Pugno;
- nel febbraio 2006 aderisce all'Unione il nuovo partito politico de I Socialisti, guidato da Bobo Craxi;
- in occasione delle elezioni politiche del 2006, si presentano con l'Unione anche liste minori come il Partito Pensionati, i Democratici Cristiani Uniti, e i movimenti regionali Südtiroler Volkspartei, Lega per l'autonomia Alleanza Lombarda, Liga Fronte Veneto.
Storia
Il debutto: le elezioni regionali 2005
Il primo appuntamento elettorale in cui è stato presentato il simbolo dell'Unione sono state le elezioni regionali del 2005, dove la coalizione è risultata vincente in 12 regioni su 14.
Elezioni primarie
L'ipotesi delle primarie per la scelta del leader della coalizione e, conseguentemente, del candidato Presidente del Consiglio dei Ministri per le elezioni politiche del 2006 è stata a lungo oggetto di discussione fra i partiti aderenti alla coalizione. Proposta inizialmente dallo stesso Romano Prodi allo scopo di garantire al leader un supporto popolare diretto, la proposta venne accantonata subito dopo la schiacciante vittoria dell'Unione alle elezioni regionali del 2005. Subito dopo la crisi interna alla Federazione (maggio 2005), le primarie furono rilanciate dallo stesso Prodi allo scopo di rafforzare la sua leadership. I responsabili politici dei partiti aderenti all'Unione firmarono l'11 luglio 2005 il "regolamento quadro per le primarie 2005". Con tale atto si diede inizio ai processi che avrebbero dovuto portare allo svolgimento delle prima elezione primaria nazionale mai tentata in Italia nei giorni 8 e 9 ottobre 2005. In seguito si scelse di rimandare tutto di una settimana.
Le primarie si sono svolte, infatti, nella giornata del 16 ottobre 2005: vincitore della competizione è stato Romano Prodi con un largo margine di vantaggio (74,1% dei voti), ricevendo così l'investitura ufficiale di candidato premier per le elezioni politiche del 2006.
Le primarie sono state definite come una grande prova di coinvolgimento democratico degli elettori e il numero delle persone che si è recato alle urne è stato di 4.311.149 di elettori.
Hanno votato, per la prima volta in Italia, anche gli immigrati regolari e i ragazzi che compieranno i 18 anni entro il 13 maggio 2006, cioè quelli che saranno maggiorenni entro la fine della legislatura in corso. Tutti gli elettori hanno versato un contributo (almeno 1 euro) e sottoscritto il manifesto dell'Unione.
Nella giornata delle votazioni, sono piombate sull'evento le critiche del leader dell'Udeur, Clemente Mastella, che ha definito le primarie come un "gioco fasullo". A scatenare la miccia è stato il fatto che, a metà mattinata, nel suo paese di residenza (di cui Mastella è anche sindaco), Ceppaloni (Bn), le schede erano già terminate e molta gente non ha potuto votare: "Se non ci vogliono, ce lo dicano", ha incalzato Mastella, accusando altresì di essere venuto a conoscenza che in diversi seggi di Roma erano pronte schede già votate per Prodi e pronte per essere inserite nelle urne. Già in precedenza, Mastella aveva denunciato incongruenze nell'allestimento dei seggi sostenendo che erano stati costituiti in numero inferiore al Sud, dove lui praticamente è più forte.
"Usciamo dall'Unione - ha dichiarato Mastella - da oggi saremo il Centro alleato con l'Unione". L'Udeur, in sostanza pensava di concedere alla coalizione di centrosinistra soltanto l'appoggio esterno. Ciò non si è poi realizzato, tanto è vero che lo stesso Clemente Mastella è stato nominato Ministro della Giustizia.
Cronologia delle candidature
Sin dalla prima proposta di tenere elezioni primarie, Fausto Bertinotti, segretario del PRC, aveva annunciato la sua intenzione di candidarsi in contrapposizione a Romano Prodi. Intenzioni simili erano state manifestate anche da Alfonso Pecoraro Scanio, leader dei Verdi, e da Antonio Di Pietro, presidente di Italia dei Valori. Solo dopo l'ufficializzazione dell'adozione delle primarie da parte dell'Unione anche Clemente Mastella, presidente dei Popolari-UDEUR, ha annunciato la sua candidatura per presidiare il centro.
Successivamente anche il critico d'arte Vittorio Sgarbi ed il manager Ivan Scalfarotto hanno presentato la loro disponibilità a competere: il primo, però, non può farlo in quanto una regola delle primarie impedisce la candidatura a chi ha fatto parte degli ultimi due governi Berlusconi (Sgarbi ne è stato sottosegretario fino al giugno del 2002).
A sorpresa, invece, ed in atteggiamento nettamente curioso è rimbalzata all'ultimo minuto (15 settembre, termine ultimo per la presentazione) la candidatura di Simona Panzino, che si è presentata in veste di prestanome di un candidato "senza volto", un rappresentante dei centri sociali che non ha mai svelato la sua vera identità, presentandosi in pubblico col capo coperto da un passamontagna color arcobaleno.
A sostenere la candidatura di Romano Prodi è la parte più consistente della coalizione: i partiti della Fed, ma anche i Comunisti Italiani e gruppi indipendenti consumatori, socialdemocratici e socialisti craxiani.
Questi, dunque, i sette candidati in competizione (ordine alfabetico):
- Fausto Bertinotti (PRC)
- Antonio Di Pietro (IDV)
- Clemente Mastella (UDEUR)
- Simona Panzino (no global)
- Alfonso Pecoraro Scanio (Verdi)
- Romano Prodi (Ulivo)
- Ivan Scalfarotto (Libertà e Giustizia)
Risultati
9.816 seggi scrutinati su 9.816
Candidato | Voti | % |
Romano Prodi (Vincente) | 3.182.686 | 74,1% |
Fausto Bertinotti | 631.592 | 14,7% |
Clemente Mastella | 196.014 | 4,6% |
Antonio Di Pietro | 142.143 | 3,3% |
Alfonso Pecoraro Scanio | 95.388 | 2,2% |
Ivan Scalfarotto | 26.912 | 0,6% |
Simona Panzino | 19.752 | 0,5% |
Schede bianche | 7.583 | - |
Schede nulle | 9.031 | - |
Totale | 4.311.149 | 100,0% |
Composizione dei comitati
- Ufficio di Presidenza: Vannino Chiti (coordinatore), Milena Mosci (segretario).
- Comitato dei Garanti': Stefano Rodotà (presidente), Pietro Carotti, Stefano Ceccanti, Ida Dentamaro, Gianni Ferrara, Erik Furno, Susanna Mancini.
- Ufficio tecnico amministrativo': Nicodemo Oliverio (direttore), Pino Bicchielli, Stefano Boco, Salvatore Bonadonna, Checca Catone, Pierluigi Brunelli, Sandra Cerusico, Gerardo Labellarte, Silvana Mura, Ignazio Vacca.
Elezioni 2006: il programma elettorale
Superando i contrasti interni alla coalizione, l'Unione ha presentato un programma di governo liberamente scaricabile dai siti di tutti i partiti che la compongono. Il programma del centro-sinistra, intitolato in maniera abbastanza emblematica "Per il bene dell'Italia", si basa su 13 punti fondamentali:
- Rivalorizzazione delle istituzioni della Repubblica
- Una pubblica amministrazione di qualità
- Riforma della Giustizia
- Sicurezza dei cittadini
- Una politica estera solidale:
- per valorizzare il ruolo dell'Italia come ago della bilancia nelle relazioni internazionali
- per favorire la pace
- per combattere il terrorismo internazionale
- Una politica economica alternativa:
- aumento e miglioramento degli investimenti in ricerca e innovazione
- una nuova politica energetica (basata sulle fonti rinnovabili e il nucleare pulito)
- valorizzazione e tutela dei prodotti "made in Italy"
- nuove politiche per l'agricoltura
- valorizzazione dell'Italia come paese turistico
- Riforma del Welfare e lotta al precariato:
- superamento della legge 30
- riforma del sistema degli ammortizzatori sociali
- lotta al lavoro nero
- difesa del potere d'acquisto di salari e pensioni
- una previdenza sicura
- Lotta all'evasione fiscale
- Il Mezzogiorno come risorsa
- Riforma della scuola e dell'Università
- Nuove e più solidali politiche sull'immigrazione
- Un'informazione più libera e pluralista
- Valorizzazione del ruolo della cultura
Il percorso intrapreso dalla coalizione per la stesura del programma non è stato privo di polemiche tra le varie forze politiche. Tra i punti del programma che hanno creato maggiori discussioni ci sono sicuramente le modalità di riconoscimento delle unioni di fatto. Due sono state, infatti, le proposte discusse nelle varie conferenze programmatiche: quella proposta da DS, PRC, Verdi, PdCI e Rosa nel pugno che si rifà al modello francese dei PACS e quella più moderata de La Margherita a favore del riconoscimento di certi diritti, ma contraria alla creazione di un nuovo istituto alternativo a quello del matrimonio. Alla fine ha trionfato la linea moderata di Rutelli e del suo partito e ciò ha suscitato l'ira di Emma Bonino, la quale ha abbandonato polemicamente la discussione, delusa anche per lo scarso interesse degli altri partiti del centrosinistra alla sua proposta di abolizione dei finanziamenti alle scuole private. Il mancato inserimento dei PACS nel programma dell'Unione ha creato sconcerto anche in alcune associazioni, quali Arcigay e Arcilesbica.
I leader dell'Unione hanno ufficialmente cominciato la campagna elettorale per le Politiche 2006 proprio con la presentazione del suo programma al teatro Eliseo, a Roma sabato 11 febbraio 2006. Grande assente alla cerimonia proprio la Rosa nel Pugno, in polemica col resto dell'alleanza per il mancato riconoscimento di alcune sue proposte nel programma. Nonostante ciò, Enrico Boselli ha assicurato che la Rosa nel pugno sottoscriverà il programma dell'Unione, ma che contribuirà "a migliorarlo".
Altro punto di discordia all'interno dell'Unione sono le grandi opere. Tutte le forze politiche sono concordi nel fermare l'iter processuale per la costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina e a favore di altri progetti essenziali per i collegamenti con il resto d'Europa quali il Gottardo ed il Brennero. Tuttavia, all'interno del programma non si fa esplicito riferimento alla TAV in Val di Susa e la cosa è stata particolarmente criticata da Il Sole 24 ore che ha parlato di "coltre di silenzio" da parte dell'Unione che aveva già evidenziato le sue divisioni sulla Torino-Lione in occasione delle manifestazioni organizzate dalle popolazioni della Val di Susa (vedi NO TAV). Ad oggi la questione rimane aperta tra coloro che la ritengono un'opera essenziale per le comunicazioni tra l'Italia e il resto d'Europa e chi sostiene che sia un'inutile spreco di soldi, oltre che uno scempio dal punto di vista ambientale.
L'eterogeneità della coalizione ed i litigi tra i vari esponenti sono sempre state le principali critiche degli avversari, ma anche di molti militanti e simpatizzanti del centrosinistra che nell'era di internet esprimono il loro disappunto nei tantissimi forum politici presenti sulla rete. Altri dichiarano, invece, di vedere questi contrasti interni (arrivati in diversi casi a toni anche molto aspri come in occasione della stesura del programma) come un valore e la testimonianza della presenza di un dibattito libero e democratico all'interno della coalizione del centrosinistra, in opposizione a quanto avviene in quella di centrodestra.
La vittoria sul filo di lana
La coalizione, dopo una campagna elettorale pressante, si presenta alle elezioni del 9 e 10 aprile e, al termine delle operazioni di scrutinio che hanno dato il risultato incerto fino alla fine, possono proclamare la vittoria. Romano Prodi, viste le tendenze degli exit-poll che davano l'Unione in profondo vantaggio, aveva programmato di fare un discorso nel pomeriggio ma, nel corso della giornata, la situazione si era quasi ribaltata e, in alcuni momenti dava la Casa delle Libertà in vantaggio sul centrosinistra. Così, Prodi rinvia l'esultanza a tarda notte.
Lo scarto, infatti, è di poche decine di migliaia di voti: alla Camera, l'Unione ottiene il 49,81% dei consensi, mentre la Casa delle Libertà il 49,74%; mentre, al Senato, la coalizione guidata da Prodi prevale per due seggi (determinanti i voti ottenuti nella circoscrizione Estero) pur avendo preso complessivamente meno voti della CdL.
All'interno della coalizione, è l'Ulivo il primo soggetto politico, che conquista il voto del 31,3% degli elettori: i Democratici di Sinistra sono il primo partito (17,5% al Senato) e la Margherita il secondo (10,7%). A seguire - stando ai risultati della Camera - ci sono Rifondazione Comunista (5,8%), la Rosa nel Pugno (2,6%), i Comunisti Italiani (2,3%), Italia dei Valori (2,3%), i Verdi (2,1%) e l'Udeur (1,4%). Le altre formazioni minori non riescono ad eleggere alcun parlamentare.
L'Unione nel mondo
Il 30 giugno 2005 si è costituito e insediato a Roma il Coordinamento nazionale de "L'Unione degli Italiani nel Mondo", composto dai responsabili per gli italiani all’estero dei partiti che aderiscono all’Unione (Massimo Bernacconi, Carlo Cartocci, Giovanni Crema, Franco Danieli, Nicodemo Filippelli, Norberto Lombardi, Eugenio Marino, Carla Mazzucca, Chicco Negro, Luciano Neri, Gianni Pittella, Stojan Spetic).
Il coordinamento ha, fra l'altro il compito di elaborare il programma di governo dell'Unione degli italiani nel mondo.
Gli appuntamenti elettorali
Partito | Regionali 2005 | Politiche 2006 | |
---|---|---|---|
Camera | Senato | ||
L'Ulivo | 34,2 (1) | 31,3 | - |
Democratici di Sinistra | 17,0 (2) | - | 17,5 |
La Margherita | 13,1 (2) | - | 10,7 |
Rifondazione Comunista | 5,6 | 5,8 | 7,4 |
Rosa nel Pugno | - | 2,6 | 2,5 |
SDI | 4,5 (2) | - | - |
Comunisti Italiani | 2,7 | 2,3 | 4,2 (3) |
Italia dei Valori | 1,4 | 2,3 | 2,9 |
Verdi | 2,8 | 2,1 | 4,2 (3) |
Popolari UDEUR | 2,5 | 1,4 | 1,4 |
Dati espressi in %.
- (1) Lista presente in 9 regioni su 14.
- (2) Lista presente in 5 regioni su 14, altrimenti compresa nell'Ulivo.
- (3) Lista Insieme con l'Unione (Verdi, Pdci, Consumatori).
Collegamenti esterni
- Sito di Primaria 2005
- Sito del Coordinamento de L'Unione degli Italiani nel Mondo
- Programma elettorale dell'Unione 2006
- Il coordinamento dei Giovani per l'Unione