Eugenio Henke
Eugenio Henke (Genova, 15 novembre 1909 – Roma, 5 febbraio 1990) è stato un ammiraglio italiano noto per essere stato capo di Stato Maggiore della Difesa e Direttore dei Servizi di Informazione (intelligence) delle Forze Armate.
Biografia
Nato a Genova il 15 novembre 1909 il futuro ammiraglio Eugenio Henke iniziò la propria carriera in marina iscrivendosi nei corsi ordinari e divenendo guardiamarina il 1º luglio 1931.
In breve acquisì la promozione al grado di capitano di corvetta (10 marzo 1942), grado col quale, durante la seconda guerra mondiale, venne imbarcato dapprima sul cacciatorpediniere Vincenzo Gioberti e successivamente divenne comandante del cacciasommergibili Sant'Alfonso. Dopo la firma dell'armistizio, il 1º novembre 1943 venne destinato al comando superiore siluranti come capo del servizio addestramento, rimanendo in carica sino al 1947, anno in cui divenne sottocapo di stato maggiore e l'anno successivo, il 1º gennaio, venne nominato capitano di fregata.
Dopo alcuni anni di attività ordinaria, l'11 dicembre 1951 venne nominato comandante della 1ª squadriglia corvette della scuola del comando navale di Roma per poi passare dal 1953 al servizio diretto del Ministero della Difesa come capo del primo ufficio di gabinetto. Nel 1954 venne promosso al grado di capitano di vascello, giungendo al grado di vice capo. Nella sua carriera divenne poi capo dell'ufficio del segretariato generale della Marina Militare e contemporaneamente detenne l'incarico di comandante della marina di Roma e, in virtù del suo operato lodevole, il 31 dicembre 1960 venne nominato contrammiraglio. Nel 1964 venne nominato ammiraglio di divisione reggendo il comando della 4ª divisione navale italiana.
Svolse l'incarico di Direttore del SID (Servizio Informazioni difesa) tra il luglio 1966 e l'ottobre 1970 [1] ed è stato promosso ammiraglio di squadra il 1 gennaio 1968. Durante il suo mandato fu realizzata la riforma dei servizi segreti militari, voluta dal parlamento, che cambiarono nome: da Sifar (Servizio informazioni Forze Armate) in quella di Sid (Servizio Informazioni Difesa), per sottolinearne la dipendenza diretta dal ministro della Difesa e non dai capi militari. Ma vi fu anche la strage di piazza Fontana (1969), che coinvolse elementi dei servizi segreti.
Il 1 agosto 1972 è stato nominato dal Consiglio dei Ministri nuovo capo di Stato Maggiore della Difesa incarico che ha retto fino al 31 gennaio 1975. Era la prima volta che in Italia un ammiraglio diveniva capo di Stato Maggiore della Difesa, carica sino ad allora attribuita solamente ad ufficiali generali dell’esercito. La scelta di promuovere l’ammiraglio di squadra Henke al grado di ammiraglio avvenne in un momento di forti polemiche politiche, dopo che il generale De Lorenzo (ex Direttore del SIFAR) e l'ammiraglio Birindelli (ex Comandante in Capo della Squadra Navale) erano stati eletti deputati nelle liste missine. Infatti, Eugenio Henke era stato destinato nel 1966 a riorganizzare i servizi segreti, le cui «deviazioni» furono attribuite al suo predecessore generale De Lorenzo.
Morì a Roma, all'ospedale militare del Celio, il 4 febbraio 1990[2].
Onorificenze
Note
- ^ Giuseppe De Lutiis, I Servizi Segreti in Italia, 2010 Sperling & Kupfler, pag. 614
- ^ La Stampa - Consultazione Archivio
Collegamenti esterni
- Biografia sul sito dell'ANRP
- Lista degli incarichi di carriera sul sito della Difesa
- (EN) Eugenio Henke, Intelligence Expert, 81