Dibattito politico

Negli Stati Uniti d’America, il rappresentante del Congresso Dennis Kucinich,[1] fece riferimento alle scie chimiche nello Space Preservation Act del 2001, una proposta di legge per bandire ipotetici sistemi d'arma esotici. I teorici del complotto presentano tale proposta di legge come un riconoscimento ufficiale dell’esistenza, almeno in potenza, delle scie chimiche come arma. L’uso del termine scie chimiche è però affiancato a una serie di altre armi inesistenti o dai nomi improbabili (come armi ultrasoniche, armi extraterrestri), in un paragrafo che è stato rimosso nella versione successiva [2] dello Space Preservation Act del 2003. In entrambi i casi la legge non fu approvata[3]. La Forza Aerea statunitense ha pubblicato un articolo che dichiara esplicitamente che le scie chimiche sono “una bufala che è stata investigata e refutata da numerose università, organizzazioni scientifiche e pubblicazioni nei principali media”.[4]

La Camera dei Comuni canadese, a una petizione sulle scie chimiche ha risposto che “il termine scie chimiche è un’espressione popolare, e non esistono prove scientifiche che ne dimostrino l’esistenza”[5]

Il Dipartimento Britannico per l’Ambiente, il Cibo e gli Affari Rurali affermò che le scie chimiche “non sono un fenomeno riconosciuto scientificamente”[6]

In Germania, l’Agenzia Federale dell’Ambiente ha avviato un’indagine sulle scie chimiche a seguito di “numerose richieste di informazione in merito da parte dei cittadini”. Dopo aver interpellato l’Istituto di Fisica dell’Atmosfera, il Servizio Meteorologico tedesco, e l’Ente Aerospaziale tedesco, l’Agenzia dell’Ambiente ha pubblicato uno studio che dichiara che le informazioni che si possono reperire in internet sulle scie chimiche “vengono da fonti non molto credibili, vista l’assenza di prove convincenti” e che le cosiddette scie chimiche sono in realtà “normali scie di condensazione o nuvole”.[7]

In Italia il fenomeno è stato oggetto di diverse interrogazioni parlamentari. Le diverse interrogazioni hanno ricevuto come risposta ampie e dettagliate smentite da parte degli organi di governo interpellati[8]. In particolare, nella risposta del 5 settembre 2008 del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare si legge che «Dall'esame della letteratura scientifica internazionale e del contenuto dei siti web specialistici non è possibile confermare l'esistenza delle scie chimiche. I siti specialistici degli osservatori delle scie chimiche, in particolare, risultano carenti dal punto di vista scientifico» e che «l'interpretazione più plausibile del fenomeno è che i presunti episodi di scie chimiche siano in realtà comuni scie di condensazione che sono durate più a lungo ed hanno assunto forma peculiare per effetto delle condizioni meteorologiche».[9]

Note