Grammatica olandese

grammatica della lingua olandese
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Questa pagina presenta la grammatica della lingua olandese.

Ordine delle parole

Per quanto riguarda la struttura della frase, l'olandese è una lingua di tipo V2, cioè il verbo coniugato occupa la seconda posizione nella frase principale. L'ordine delle parole è SVO (soggetto, verbo, oggetto) nelle frasi principali e SOV nelle frasi subordinate [1] [2] [3]. Es:

Jan vertelt dat hij vele boeken leest
(Jan dice che lui legge molti libri)

Nelle frasi interrogative si verifica l'inversione soggetto-verbo:

Jan leest vele boeken
(Jan legge molti libri)
Leest Jan vele boeken?
(Jan legge molti libri?)

Ecco alcune regole sull'ordine delle parole in olandese:

  • 1.Aggettivi: vengono sempre prima del nome a cui si riferiscono.
rode appels - mele rosse
  • 2.In una frase affermativa, il soggetto occupa sempre la prima o la terza posizione, il verbo ausiliare la seconda posizione. Se non c'è un verbo ausiliare, il verbo principale occupa la seconda posizione. Se il verbo è composto da un prefisso separabile, il prefisso si trova alla fine della frase. Se c'è un verbo ausiliare, il verbo principale (insieme al prefisso) si trova alla fine della frase. Es.:
Ik eet een appel - io mangio una mela
Nu eet ik een appel - adesso io mangio una mela
Ik heb een appel gegeten - io ho mangiato una mela
Ik maak mijn huiswerk af - io finisco i compiti
Ik heb mijn huiswerk afgemaakt - io ho finito i compiti
  • 3.Nelle domande con risposta sì/no, il verbo di solito occupa la prima posizione e il soggetto la seconda. Se c'è un verbo ausiliare o un prefisso separabile, si applicano le stesse regole illustrate del punto 2. Es.:
Eet Jan een appel? - Jan mangia una mela?
Heeft Jan een appel gegeten? - Jan ha mangiato una mela?
Maakt Jan zijn huiswerk af? - Jan finisce i compiti?
Heeft Jan zijn huiswerk afgemaakt? - Jan ha finito i compiti?
  • 4.Nelle frasi imperative il verbo occupa la prima posizione.
Ga naar huis - va' a casa
  • 5.Il complemento di tempo di solito precede il complemento di luogo:
Ik ben dit jaar naar Frankrijk geweest - sono stato in Francia quest'anno

Il genere

L'olandese standard (in passato chiamato Algemeen Beschaafd Nederlands) comprende tre generi: maschile (mannelijk), femminile (vrouwelijk) e neutro (onzijdig). La distinzione di genere (geslacht) si applica all'articolo, ai pronomi personali e possessivi, agli aggettivi declinabili e ai nomi. Gli aggettivi declinabili comprendono la massima parte dei qualificativi e alcuni indefiniti e interrogativi.

La seguente tabella rappresenta schematicamente la corrispondenza fra genere e numero e varie parti del discorso. La tabella contiene le forme dominanti o prevalenti, da cui si deducono alcune caratteristiche salienti della lingua commentate in questa sezione. Deroghe, varianti ed eccezioni sono discusse nelle voci di dettaglio più avanti.

Caselle vuote indicano che la voce corrispondente non esiste. Il punto (.) indica la desinenza nulla dell'aggettivo, quando esso mantiene la forma base presentata nel vocabolario.


Sinossi delle corrispondenze fra elementi grammaticali e genere
Elemento grammaticale Singolare Plurale
M F N M F N
Articolo determinativo de het de
indeterminativo een
Pronome personale soggetto (3e p.) hij zij het zij
personale oggetto (3e p.) hem haar hen-hun/ze
possessivo (3e p.) zijne hare hunne
dimostrativo (vicinanza) deze dit deze
dimostrativo (lontananza) die dat die
relativo
Aggettivo declinabile -e -e/. -e
possessivo (3e persone) zijn haar zijn hun
dimostrativo (vicinanza) deze dit deze
dimostrativo (lontananza) die dat die
Nome determinazione a priori difficile -s/-en

Voci singolari

Nel singolare, le forme maschili e femminili sono prevalentemente unificate (sin dal XVII secolo). Solo le terze persone dei pronomi personali e degli aggettivi e pronomi possessivi mantengono ancora la distinzione di genere.

L'unificazione del maschile e del femminile si traduce nella giustapposizione dei sostantivi in de-woorden (parole che richiedono l'articolo de) e het-woorden (le rimanenti parole di genere neutro). In olandese esistono criteri piuttosto tenui per prevedere l'appartenenza di un nome ai gruppi de/het per cui, nella massima parte dei casi, la distinzione di genere va appresa parola per parola. Essa, ovviamente, è indicata nei vocabolari madrelingua nonché nei dizionari italiano-olandese (neerlandese) di livello adeguato.

Dal punto di vista pratico, la distinzione tra de-woorden e het-woorden è più importante di quella fra parole maschili e femminili all'interno delle de-woorden. La distinzione tra maschile e femminile diventa di second'ordine vista la tendenza ad utilizzare le due forme del dimostrativo, deze/dit (questo) o die/dat (quello), al posto dei tre generi del pronome personale oggetto hem/haar/het (lui/lei/esso). In generale, inoltre, la lingua olandese fa un uso limitato dei possessivi sostituendovi il complemento di specificazione; ad esempio van mij (di me) è usato più comunemente di mijn (aggettivo) o mijne (pronome). Poiché questo si applica anche alle terze persone singolari, la frequenza delle forme declinate in tre generi viene ridotta in prima battuta; ad esempio, zijn/haar o zijne/hare (suo/sua) sono facilmente sostituiti, a seconda del rapporto di vicinanza, da van deze (di questo) o van die (di quello) con l'effetto di nascondere la distinzione maschile-femminile.

In aggiunta a queste facilitazioni, c'è una tendenza, soprattutto nel parlato (de spreektaal), a usare il pronome maschile anche per parecchi nomi femminili. Ad esempio, parole di genere femminile molto usate, come aarde (terra) e zon (sole), mantengono il proprio genere nella lingua scritta, al che si attribuisce una valenza poetica piuttosto che pratica. Nell'uso comune, tuttavia, esse possono essere trattate come maschile.

Sono, comunque, sempre da considerarsi le situazioni in cui non si voglia aggirare la distinizione maschile/femminile quali, per esempio, l'opportunità di un registro leggermente più forbito o una particolare esigenza di precisione.

Voci plurali

Nel plurale, la distinzione di genere è praticamente assente. Si noti che le forme plurali tendono ad essere le stesse del singolare maschile/femminile.

Nel pronome personale oggetto coesistono le forme hen/hun (riferito a persone - si veda la voce pronomi) e ze (riferito a cose). La distinzione sulla base del riferimento a persone o cose è una struttura semplice da intuire anche per i madrelingua italiani - si pensi alla distinzione chi/che cosa. Tale struttura è tipica del plurale dove, si ripete a scanso di equivoci, manca la distinzione fra genere maschile, femminile e neutro.

Anche la formazione del plurale dei nomi tramite l'aggiunta di -s oppure di -en non dipende dal genere.

Esempi:

il maestro vede gli scolari e dà loro i libri
de leraar ziet de scholieren en geeft hun de boeken
il maestro vede i libri e li dà agli scolari
de leraar ziet de boeken en geeft ze aan de scholieren

Concordanza a senso con nomi neutri

In olandese, diversamente dall'italiano, il genere dei pronomi personali e possessivi e degli aggettivi possessivi concorda con quello del possessore. Per i possessori di genere neutro che indicano persone o animali, l'uso della concordanza si complica leggermente. I pronomi personali e i pronomi e aggettivi possessivi - ma non i dimostrativi e i relativi - si declinano, infatti, secondo il genere biologico. Tale processo di concordanza a senso è parte dell'olandese formalmente corretto e non è una semplificazione colloquiale.

Ad esempio, il genere dei personali e possessivi riferiti a het kind (il bambino), het meisje (la ragazza) o het paard (il cavallo) segue il buon senso (il genere biologico) e non la logica astratta della grammatica (che vorrebbe il genere neutro per tutti i riferimenti ad un nome neutro). In analogia con le forme grammaticalmente coerenti delle de-woorden:

questo signore e i suoi libri
deze man en zijn boeken
quella signora e i suoi libri
die vrouw en haar boeken
quella cavalla e il suo puledro
die merrie en haar veulen

per le het-woorden si usano le forme 'grammaticalmente incoerenti':

questo bambino e i suoi libri
dit kind en zijn boeken (ovvero de boeken van hem, non ...van het)
quella ragazza e i suoi libri
dat meisje en haar boeken (ovvero de boeken van haar, non ...van het)
quel cavallo e il suo puledro
dat paard en zijn veulen (ovvero het veulen van hem, non ...van het)

Ulteriore esempio di concordanza a senso è:

il maestro vede la ragazza e le dà un libro
de leraar ziet het meisje en geeft haar een boek (piuttosto che ... geeft het een boek )
il maestro vede la ragazza che cerca il suo (di lei) libro
de leraar ziet het meisje dat zoekt haar een boek

mentre al plurale l'unica distinzione importante è quella fra persone/cose presentata sopra:

il maestro vede le ragazze che cercano i libri e li dà a loro
de leraar ziet de meisjes die de boeken zoeken en geeft ze hun (ze si riferisce ai libri, hun alle ragazze)

Altre osservazioni

Si noti che identiche parole possono avere diversa funzione grammaticale. Ad esempio, het è articolo determinativo singolare nonché pronome personale sia soggetto che oggetto; de è articolo determinativo singolare e plurale; hun è una terza persona plurale dell'aggettivo possessivo e del pronome personale oggetto, plurale e riferito a persone - come 'loro' in italiano.

Assonanze, inoltre, non necessariamente aiutano ad identificare un genere: zij (pronome personale soggetto) è tanto singolare femminile quanto plurale, mentre zijn(e) (aggettivo o pronome possessivo) è, invece, singolare maschile e neutro (variazione) nonché plurale (in linea con il singolare); ze, infine, è pronome personale oggetto, plurale e riferito a cose.

Preposizioni

Articoli

Articolo determinativo

L'articolo determinativo è de per i nomi maschili e femminili, het per i nomi neutri. La versione abbreviata, informale, di het è 't.

  • de man - l'uomo
  • de vrouw - la donna
  • het huis - la casa

Nel plurale si usa de per tutti i generi:

  • de mannen - gli uomini
  • de vrouwen - le donne
  • de huizen - le case

Articolo indeterminativo

L'articolo indeterminativo per tutti i generi è een, con una versione informale, 'n. Tranne pochi casi, l'articolo indeterminativo è invariabile.

  • een man (un uomo)
  • een vrouw (una donna)
  • een huis (una casa)

L'olandese ha un articolo indeterminativo negativo, geen:

  • Ik heb geen bezwaar - non ho nessuna obiezione
  • Dit is geen huis - questa non è una casa
  • Er zijn geen huizen in deze straat - non ci sono case in questa strada

Nomi

In olandese 'il sostantivo', o nome, è het zelfstandige naamwoord (ovvero het substantief).

Un normale dizionario olandese presenta i nomi tramite la voce singolare e ne definisce l'articolo (de/het), il genere (specialmente delle de-woorden; m. > mannelijk maschile; v. > vrouwelijk, femminile) e, se in uso, la forma plurale (mv. > de meervoudsvorm) e il diminutivo. Normalmente è anche data la divisione in sillable. Si noti che alcuni nomi hanno solo la forma plurale; che altri possono avere due alternative per il plurale; e che la stessa voce può avere doppio genere. Nel caso di queste forme alternative il significato può cambiare o meno.

Alcuni esempi:

adem, de [m.] (il respiro: non si usa né il plurale né il diminuitivo);
auto, de [m.], auto's, autootje (l'automobile, con plurale e diminuitivo);
bal, de [m.], ballen, balletje (la palla);
bal, het, bals (il ballo, senza diminuitivo);
film, de [m.], films, filmpje (il film);
hersenen, [mv.] (il cervello: solo plurale, senza diminuitivo);
hersens, [mv.] (il cervello: alternativa a hersenen);
huis, het, huizen (la casa: non si usa il diminuitivo);
koe, de [v.], koeien, koetje (la vacca);
schilderij, de [v.] en het, schilderijen, schilderijtje (il dipinto)
vrijheid, de [v.], vrijheden(senza diminuitivo).
ziekte, de [v.], ziekten, ziektes (due plurali, senza diminuitivo).

Genere

La ragione del raggruppamento in de-woorden (maschili e femminili) e het-woorden (neutri) è presentata nella sezione sul genere.

Esistono alcuni criteri per determinare il genere di certi gruppi di nomi (het genus ovvero het grammaticaal geslacht), ma è impossibile eludere il più vasto numero di parole il cui genere non segue una logica riconoscibile ed è definito unicamente dal dizionario ufficiale. L'indicazione generale è che il genere va appreso nome per nome, appoggiandosi ad alcune regole specifiche. I due paragrafi successivi presentano quelle regole che consentono di anticipare, rispettivamente, l'appartenenza alle het-woorden e de-woorden.

La seguente tabella, comunque, raccoglie vari sostantivi italiani, con traduzione, collocandoli in colonne in base al genere in olandese. Il raggruppamento tematico non intende essere rigoroso e va preso con il beneficio dell'inventario. Lo scopo primario è indicare il livello di complessità che il lettore italiano incontra nella distinzione in de/het, fornendo al tempo stesso un lessico di base.

De-woorden e het-woorden corrispondenti a parole italiane comuni
Contesto De-woorden Het-woorden

Het-woorden

Sono het-woorden:

Diminuitivi
Il diminuitivo olandese (het verkleinwoord, het diminuitif) si forma per aggiunta della terminazione -je (o delle varianti -tje, -kje, -pje, -etje in base a criteri di uso).
Come in italiano, il diminuitivo può riferirsi ad una semplice riduzione di grandezza (esempio: het brood (il pane) e het broodje (panino)); conferire un'accezione vezzeggiativa (esempio: het bier (birra) e het biertje (birretta)); distinguere oggetti analoghi ma differenziati (esempio: het riet (canna) e het rietje (cannuccia)); ovvero essere puramente pleonastico (esempi: een (uno, inteso come numerale) e eentje (idem); de zon (il sole) e in het zonnetje (al sole)).
Ci sono anche diminuitivi formati da aggettivi, ad esempio enkel (unico) e het enkeltje (il biglietto di andata), mobiel (mobile) e het mobieltje (il telefonino) e nieuw (nuovo) e het nieuwtje (la novità); o anche da preposizioni, ad esempio tussen (fra) + door (attraverso) e het tussendoortje (il tramezzino).
L'abbondanza delle forme diminuitive in olandese, specialmente nel parlato, non può passare inosservata. Ciò si può spiegare, anche e almeno dal punto di vista della gestione della lingua, con la possibilità di usare la forma neutra come passe-partout per aggirare il dilemma de/het. D'altro canto, i diminuitivi sono usati per le het-woorden tanto quanto per le de-woorden. Quindi, trattandosi di un tratto caratteristico del linguaggio, l'ascoltatore italiano non deve necessariamente associare al diminuitivo olandese le stesse intenzioni espressive dell'uso italiano. In questo caso la familiarità con la lingua viva è l'aiuto insostituibile.
Esistono parole che terminano in -je senza essere diminuitivi né neutri. Esempi: de bonje; de franje (la frangia); de plunje (i panni). Fra questi, de franje ha il diminuitivo het franjetje.
Forme sostantivate
aggettivi
Esempi: het goede, il bene; het juiste, il giusto; het beste, il meglio; het belangrijkste, la cosa più importante; het eerste (tweede, etcetera), la prima (seconda, eccetera) cosa. Si notino la forma declinata dell'aggettivo, con l'aggiunta della terminazione -e
Controesempio: het donker (il buio) è un sostantivo a sé stante, mentre donker (scuro) è un aggettivo. Qui non si tratta della formazione di un aggettivo sostantivato, ma di un sostantivo neutro.
Het donker valt om zeven uur
Il buio scende alle sette
Ik kan niet goed lezen in het donker
Non riesco a leggere bene nel buio.
Come nota a margine si noti l'uso dell'espressione voor het eerst o voor de eerste keer (per la prima volta) ma, a seguire, soltanto di voor de tweede keer (per la seconda volta) piuttosto che voor het tweed.
Anche i nomi dei colori fanno parte di questo gruppo, anche se non prendono la forma declinata. Esempi: het blauw (il blu); het bruin (il marrone); het geel (il giallo); het groen (il verde); het oranje (l'arancione); het rood (il rosso); het wit (il bianco); het zwart (il nero). Notare che 'il colore' è de kleur.
Oranje is geen primaire kleur
Het wit van het ei (il bianco dell'uovo)
avverbi
Esempi: het waroom (il perché), het voor en tegen (i pro e i contro).
infiniti
Gli infiniti sostantivati sono usati frequentemente, anche in alternativa ad un sostantivo corrispondente ugualmente diffuso. Questo conferisce un tono leggermente più forbito. Si confronti:
Lo scopo di questa pagina è la spiegazione della grammatica olandese
Het doel van deze pagina is de uitleg van de Nederlandse grammatica (sostantivo, la spiegazione)
Het doel van deze pagina is het uitleggen van de Nederlandse grammatica (infinito sostantivato, lo spiegare)
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Let op! Geld lenen kostet geld - Attenzione! prendere in prestito denaro costa denaro
ovvero in interrogative implicite
Meer betalen dan nodig? - Pagare più del necessario?
Neutri greci e latini importati
In linea di massima molti sono riconoscibili dal suffisso finale -um o -on (dalle seconde declinazioni latina e greca, rispettivamente). Numerosi esempi: het adagium (l'adagio); het aluminium (l'alluminio); het basilicum (il basilico); het centrum (il centro); het criterium (il criterio); het decennium (il decennio); het estuarium (l'estuario); het laboratorium/het lab (il laboratorio); het medium (il medium, il mezzo); het museum (il museo); het stadion (lo stadio). Het station (la stazione) è un neutro che non appartiene a questo gruppo. Het genus (il genere) e het schema (lo schema) sono altri esempi di importazioni latine e greche che hanno mantenuto il genere neutro in olandese.
Eccezioni: de datum (la data), de geranium (il geranio, i nomi di fiori sono de-woorden), de petroleum (il petrolio), de/het opium (l'oppio).
Nomi con suffissi in
-asme, -isme
Esempi: het enthousiasme; het orgasme; het pleonasme; het sarcasme; het spasme; het idealisme; het realisme; het socialisme; het pragmatisme.
-ment
Esempi: het apartement (l'appartamento); het assortiment (l'assortimento); het compliment (il complimento); het evenement (l'avvenimento); het experiment (l'esperimento); het firmament (il firmamento); het instrument (lo strumento); het moment (il momento).
Non sempre sussiste la corrispondenza fra i nomi italiani, piuttosto frequenti, terminanti in -mento e quelli olandesi, meno frequenti, terminanti in -ment. Il significato di questo gruppo di nomi olandesi è, per lo più, semplice da cogliere in italiano, ma il madrelingua italiano non deve scivolare in associazioni maccheroniche creando corrispondenti olandesi inesistenti. Controesempi: il comportamento (het gedrag); il movimento (de beweging); il pagamento (de betaling); e in senso contrario: het klassement (la classifica).
-sel
Questi derivano da verbi. Esempi:het achtervoegsel (il suffisso) da voegen (unire, aggiungere); het bekleedsel (il rivestimento) da kleden (indossare); het mengsel (la mescola) da mengen (mescolare); het stelsel (il sistema) da stellen (posare); het slijpsel (lo sfrido, il taglio) da slijpen (affilare, intagliare); het verschijnsel (il fenomeno, il sintomo) da verschijnden (apparire); het voedsel (il cibo) da voeden (nutrire).
Alcuni nomi possono avere doppio genere, come het/de deksel (il coperchio, da dekken, coprire) e de/het stijfsel (l'amido da stijven, irrigidire). Esistono nomi in de terminano in -sel ma non sono formati per aggiunta di un suffisso ad una radice verbale (esempi: de diesel (il diesel), de mossel (la cozza)).
Lingue e parlate
  • Esempi di lingue: het Arabisch (l'arabo); het Chinees (il cinese); het Engels (l'inglese); het Duits (il tedesco); het Frans (il francese); het Fries (il frisone); het Hindi (l'hindi); het Italiaans (l'italiano); het Nederlands (il neerlandese o "olandese standard"); het Swahili (lo swahili); het Spaans (lo spagnolo).
  • Esempi di dialetti regionali neerlandesi: het Achterhoeks (il dialetto della Gheldria); het Brabants (il dialetto del Brabante); het Hollands (l'olandese occidentale); het Limburgs (il limburghese); het Nedersaksisch (il basso sassone); het Twents (il dialetto del Twente); het Vlaams (il fiammingo); het Zeeuws (lo zelandese).
  • Esempi di dialetti cittadini: het Amsterdams (il dialetto di Amsterdam); het Rotterdams (il dialetto di Rotterdam); het Zwols (il dialetto di Zwolle).
  • Esempi di linguaggi artificiali: het Fortran, het Perl, het Visual Basic.
I nomi delle lingue (così come quelli che indicano nazionalità) vanno in maiuscolo e l'articolo spesso si omette.
Nederlands leren is moeilijk voor Italianen zoals Italiaans leren (is) voor Nederlanders
Imparare l'olandese per gli italiani è difficile tanto quanto imparare l'italiano (lo è) per gli olandesi
Mag ik in Engels met u spreken? / Mag ik in het Engels met u spreken? / Mag ik in 't Engels met u spreken?
Posso parlarle in inglese?
Notare che 'il dialetto' è het dialect, ma 'la lingua' è de taal.
Metalli
Esempi: het goud (l'oro); het ijzer (il ferro); het zilver (l'argento). (Vedi tabella)
Paesi e città
L'articolo appare per conferire un tono di distinzione:
Nederland is altijd een mooi land, maar het Nederland in de zonneschijn is veel mooier
I Peasi Bassi sono sempre un bel paese, ma i Paesi Bassi con il sole sono molto più belli
Punti cardinali
Het noord (il nord); het westen (l'ovest); het zuiden (il sud); het oosten (l'est); het noord-westen (il nord ovest); eccetera.
Sport e giochi
Esempi: het hockey; het judo; het basketbal; het mikado; het poker; het tennis; het voetbal; het volleybal. Alcuni sono neutri anche perché si tratta di verbi all'infinito (het hardlopen, la corsa; het wielrennen, il ciclismo; het zwemmen, il nuoto). Fa eccezione de atletiek che segue una regola delle de-woorden.

De-woorden

Sono de-woorden (senza escludere il doppio genere):

nomi autoctoni che terminano in
-de, -te
Esempi: de aangifte, la denuncia; de behoefte, il bisogno; de boete, la multa; de kunde, la scienza; de liefde, l'amore; de mate, la misura; de moeite, lo sforzo; de rente, il tasso d'interesse; de stilte, il silenzio.
Parecchi sostantivi che terminano in -te corrispondono ad aggettivi e sono, per la maggior parte, astratti. Esempi: de breedte, l'ampiezza (da breed); de diepte, la profondità (da diep); de duurte, l'esosità (da duur, caro) ; de groote, la grandezza (da groot); de groente, la verdura (da groen, verde); de hoogte, l'altezza (da hoog); de ondiepte, la bassezza (da ondiep); de ruimte, lo spazio (da ruim, spazioso); de vlakte, la pianura o la piattezza (da vlak, piatto); de ziekte, la malattia (da ziek, ammalato). Gli stessi aggettivi possono essere connessi a nomi neutri, talvolta con sovrapposizione di significato (het ruim, il vano; het vlak, la pianura o il piano).
Questi sostantivi non vanno confusi con i participi che finiscono in -de e che, nella forma sostantivata, seguono il genere di ciò a cui si riferiscono. Esempi: de ondergetekende (il/la sottoscritto/a) e het gehuurde (il bene affittato).
-heid
Questi derivano da aggettivi. Ad esempio: vrij (libero) e de vrijheid (la libertà); beschikbaar (disponibile) e de beschibaarheid (la disponibilità). Tali nomi sono, inoltre, femminili. Si noti che questa regola non s'estende quei nomi che, pur finendo in -heid, non sono derivati da un aggettivo. Ad esempio: het afscheid (il divorzio) è connesso al verbo afscheiden e non ad un inesistente aggettivo afsc.
-ij
Questi derivati sono connessi a sostantivi che indicano un'attività, mestiere o professione, e per lo più denotano il luogo dove questi vengono svolti. Esempi: de bakkerij, il panificio (de bakker, il panettiere); de boerderij, la fattoria (de boer, il contadino); de drogisterij, la drogheria (de drogist, il droghiere); de imkerij, l'apicoltura (de imker, l'apicoltore); de maatschaapij, la società (de maatschaap, l'associazione); de slagerij, la macelleria (de slager, il macellaio); de schilderij, il dipinto (de schilder, il pittore); de slijterij, il negozio di liquori (de slijter, il mercante di vino). Si noti de hardloper (il corridore) e de hardloperij (la gara).
In alcuni casi si possono avere casi di doppio genere (de/het schilderij). Nomi non derivati possono come non possono seguire questa regola: per esempio, de rij (la riga) e het getij (la marea).
-ing
Questi derivano da verbi. Esempi: herhalen (ripetere) e de herhaling (la ripetizione); regeren (governare) e de regering (il governo); stijgen (pendere) e de stijging (la pendenza); uitzonderen (escludere) e de uitzondering (l'eccezione); voeden (nutrire) e de voeding (l'alimentazione); voltooien (finire) e de voltooing (il completamento).
Het geding (il processo), come controesempio, è neutro in quanto non è associato ad un verbo e, inoltre, segue una delle regole delle het-woorden.
-nis
Questi sono comunemente connessi a verbi. Esempi: de begrafenis, il funerale (da begraven, seppellire); de betekenis, il significato (da betekenen, significare); de geschiedenis, la storia (da geschieden, accadere); de kennis, la conoscenza (da kennen, conoscere); de stoornis, il disturbo (da storen, disturbare). Esistono ambivalenze quali de/het vuilnis, il pattume.
-st
Questi sono spesso associati a verbi. Esempi: de aankomst, l'arrivo (aankomen, arrivare); de angst, la paura; de dienst, il servizio (dienen, servire); de gunst, il favore (gunnen, concedere); de opbrengnst, il risultato (opbrengen, causare); de toekomst, il futuro (toekomen, essere dovuto); de welkomst, il benvenuto; de winst, il guadagno (winnen, vincere).
-uur
Esempi: de apparatuur, l'apparecchiatura; de duur, la durata; de huur, l'affitto; de receptuur, la ricetta; de temperatuur, la temperatura. Questa regola vale in seconda battuta riguardo ai nomi neutri che iniziano in be-, ge-, ver-: ad esempio, het bestuur (la dirigenza, la conduzione).
nomi di origine straniera che terminano in
-ade, -ide, -ode, -ude
-age
-esse
-ica
-ie
-iek
-ine
-iteit
-ose
-sis, -tis, -xis
-suur, -tuur
-theek
-yse
numeri, lettere, note
L'articolo è usato quando si indica il numero come oggetto materiale. Per esempio:
De zes is het onderste nummer op de klok
Il sei è il numero più in basso dell'orologio
Zes is het getal tussen vijf en zeven
Il sei è il numero tra il cinque e il sette
Si noti comunque che la parola stessa 'numero' è neutra (het getal, het nummer).
malattie
frutta, ortaggi, fiori, piante e alberi
stagioni

Parole con doppio genere

Nomi composti

Il genere di un nome composto (de samenstelling) è, salvo eccezioni, quello del nome finale (het rechterdeel). La parte iniziale (het linkerdeel) può essere un'altra parte del discorso (aggettivo, avverbio, sostantivo) o un altro composto. In quanto al significato, i composti olandesi possono corrispondere, in italiano, tanto ad una singola voce quanto ad un'espressione nominale. Seguono esempi.

Composti olandesi corrispondenti ad un'unica voce italiana
  • formati da aggettivi e sostantivi:
nieuw (nuovo) + het jaar (l'anno) + de dag (il giorno) > de nieuwjaarsdag (il capodanno),
  • formati da avverbi e sostantivi:
samen (insieme) + de stelling (la postazione) > de samenstelling (il composto);
voor (davanti) + het jaar (l'anno) > het voorjaar (la primavera);
uit (fuori) + de gang (il passaggio) > de uitgang (l'uscita, per pedoni);
uit (fuori) + de rit (la guida) > de uitrit (l'uscita, per veicoli);
wel (bene) + het zijn (l'essere) > het welzijn (il benessere),
  • formati da sostantivi:
de aarde (la terra) + de appel (la mela) > de aardappel (la patata; cfr. pommes de terre in francese)
de hand (la mano) + de schoen (la scarpa) > de handschoen (il guanto; cfr. Handschuh in tedesco);
het wiel (la ruota) + het rennen (il correre) > het wielrennen (il ciclismo);
de zieken (i malati) + het huis (la casa) > het ziekenhuis (l'ospedale).
Composti olandesi corrispondenti a espressioni nominali in italiano:
  • formati da avverbi e sostantivi:
na (dopo) + de middag (il mezzogiorno) > de namiddag (il tardo pomeriggio; cfr. post meridiem in latino),
  • formati da aggettivi e sostantivi:
rechter (più a destra) + het deel (la parte) > het rechterdeel (la parte finale),
  • formati da sostantivi:
de bril (l'occhiale) + het montuur (la montatura) > het brilmontuur (la montatura dell'occhiale);
de fiets (la bicicletta) + het pad (il sentiero) > het fietspad (la pista ciclabile);
de Hottentotten (gli Ottentotti) + de tenten (le tende) + de tentoonstelling (la mostra) > de Hottentottententententoonstelling (la mostra sulle tende degli Ottentotti, scioglilingua olandese);
de kust (la costa) + de lijn (la linea) > de kustlijn (la linea di costa);
de voet (il piede) + de bal (la palla) > de voetbal (il pallone da calcio);
de trein (il treno) + de samenstelling (il composto) > de treinsamenstelling (la composizione del treno).


Talvolta un suono di raccordo (de tussenklank) si frappone tra le due parti del nome composto nella forma delle lettere e, en, n ed s (de tussenletter). La consonante prima del raccordo si può raddoppiare o modificare. Esempi:

  • e
de koningin (la regina) + de dag > de koninginnedag ( la festa della regina);
de zon (il sole) + de bloem (il fiore) > de zonnebloem (il girasole),
  • en
de aap (la scimmia) + de staart (la coda) > de apenstaart (la chiocciola: @);
de fles (la bottiglia) + de hals (il collo) > de flessenhals (il collo di bottiglia);
de klok (la campana) + de toren (la torre) > de klokkentoren (il campanile);
de gans (l'oca) + net bord (il piatto) > het ganzenbord (il gioco dell'oca);
de pan (la padella) + de koek (il dolce) > de pannenkoek (la crespella),
  • s
nieuw (nuovo) + het jaar (l'anno) + de dag (il giorno) > de nieuwjaarsdag (il capodanno);
de dood (la morte) + de oorzaak (la causa) > de doodsoorzaak (la causa di morte);
de ingang (l'ingresso) + de datum (la data) > de ingangsdatum (la data d'inizio);
het weer (il tempo) + de verwachting (la previsione) > de weersverwachting (le previsioni del tempo);
de wet (la legge) + het ontwerp (il progetto) > het wetsontwerp (il disegno di legge);
de voeding (l'alimentazione) + de waarde (il valore) > de voedingswaarde (il valore nutrizionale);
het volk (il popolo) + de mond (la bocca) > de volksmond (l'opinione comune);
de zon (il sole) + de ondergang (la discesa) > de zonsondergang (il tramonto).

In casi più rari, il significato del nome composto può essere completamente diverso dall'accostamento dei suoi componenti. Da confrontare, per esempio, sono:

de boterham (la fetta di pane) ≠ de boter (il burro) + de ham (il prosciutto);
het klokhuis (il torsolo) ≠ de klok (la campana) + het huis (la casa),
het ogenblik (l'attimo) ≠ de oog (l'occhio) + het blik (la latta);
de paddenstoel (il fungo di campagna) ≠ het pad (il sentiero) + de stoel (la sedia);
het voetbal (lo sport del calcio) ≠ de voet (il piede) + het bal (il ballo).

Numero

I nomi terminanti in sillaba forte (comprese tutte le parole monosillabiche) formano il plurale aggiungendo -en. Eccezioni: broer e oom (fratello e zio), che fanno rispettivamente broers e ooms.

La formazione del plurale può determinare varie trasformazioni ortografiche:

  • se la sillaba finale presenta una doppia vocale, nel plurale si avrà una sola vocale perché la sillaba chiusa è diventata aperta (boot-->boten, barca), ma il suono rimane uguale: siccome la sillaba è diventata aperta, non è più necessario scrivere la doppia vocale.
  • la consonante finale spesso si raddoppia per conservare il suono breve della vocale (schil-->schillen)
  • le parole terminanti in /s/ e /f/ cambiano tali consonanti in -s- e -v- (huis-->huizen, hoef-->hoeven). L'uso di -s e -f nell'ortografia delle forme singolari riflette la perdita di sonorità delle occlusive sonore in finale di sillaba, fenomeno che non si verifica nel plurale.
  • i nomi terminanti in sillaba debole formano il plurale aggiungendo -s (oppure -'s, se il nome termina in vocale lunga), con alcune eccezioni.
  • per i nomi di origine latina si può usare il plurale latino (museum-->musea, politicus-->politici).
  • le parole terminanti in -heid formano il plurale in -heden.
  • alcuni nomi hanno un plurale irregolare: stad-->steden, schip-->schepen.

Forme possessive

I nomi propri possono avere una forma possessiva, caratterizzata dall'aggiunta di -s, o se l'aggiunta incide sulla pronuncia, -'s (Jans vriendin-l'amica di Jan).

Le forme del genitivo sono arcaismi poco usati, a parte qualche espressione come De dag des oordeels (il giorno del giudizio) e alcuni genitivi plurali accompagnati der (il genitivo dell'articolo determinativo). Nella lingua comune, le forme del genitivo si formano con la preposizione van (de vriendin van mijn moeder-l'amica di mia madre).

L'aggettivo si presenta come genitivo partitivo quando è introdotto daaccompagnato da parole indicanti quantità, come wat, iets, veel:

wat nieuws (qualcosa di nuovo)
iets zoets (qualcosa di dolce)

Forme arcaiche di genitivo si possono trovare ancora nella forma scritta, dove di solito sono usate per ottenere un effetto "libresco" o accademico. Però molti scrittori non percepiscono la distinzione storica tra nomi maschili e neutri nel caso genitivo (dove l'articolo è des, il nome si declina con una "-s" finale, mentre gli aggettivi presentano la desinenza "-en"); e tra nomi femminili e maschili (dove l'articolo è der, i nomi non hanno nessuna desinenza e gli aggettivi hanno la desinenza "-e"). Per questo motivo, a volte si trovano costruzioni grammaticalmente scorrette e l'uso del genitivo per questo scopo è sconsigliato e di solito è considerato pomposo.

Per esempio, è possibile trovare un titolo come:

De Geschiedenis Der Nederlandse Film
La storia del cinema olandese (genitivo femminile)
in olandese moderno: De Geschiedenis van de Nederlandse Film

dove "Film" è declinato come un nome di genere femminile, e "Nederlandse" è declinato conseguentemente.

Scritto correttamente, dovrebbe essere:

De Geschiedenis Des Nederlandsen Films
La storia del cinema olandese (genitivo maschile)
in olandese moderno: De Geschiedenis van de Nederlandse Film

perché in olandese "film" è storicamente un nome maschile. Comunque, questo uso formale del caso genitivo probabilmente continua a esistere perché si incontra spesso negli istituti di istruzione superiore. Per esempio, tutte le facoltà dell'Università di Leida hanno nomi declinati nel caso genitivo. [4]

Aggettivi

Nella frase nominale, l'aggettivo precede il nome (e segue l'articolo, se presente). In questa posizione, la maggior parte degli aggettivi ha una forma base (per esempio wit, bianco, rood, rosso, zwart, nero) e una forma in -e, che comporta eventuali modifiche ortografiche (per esempio witte, rode, zwarte).

L'aggettivo in -e si usa per i nomi plurale di ogni genere, per le de-worden al singolare (nomi maschili e femminili) e per le het-worden al singolare precedute dall'articolo determinativo:

  • de-worden
  • de rode appel - la mela rossa
  • een rode appel - una mela rossa
  • rode appels - mele rosse
  • het-worden
het rode huis - la mela rossa (con articolo determinativo)
een rood huis - una casa rossa (con articolo indeterminativo)
rode huizen - case rosse (senza articolo)

Pronomi

Pronomi personali e possessivi

Pronomi dimostrativi

Verbi

Coniugazione

Un verbo olandese (het werkwoord) è identificato dall'infinito presente (de infinitief, de onbepaalde wijs o het hele werkwoord), dal tempo passato (de (onvoltooid) verleden tijd, presentato nei dizionari dalla prima persona singolare) e dal participio passato (het voltooid deelwoord). Queste forme base definiscono il paradigma del verbo (de stamtijden) che è sufficiente alla sua coniugazione (de vervoeging).

Modi e tempi

Infinito e identificazione della radice

L'infinito consente di identificare la radice (de stam) del verbo tramite la rimozione del suffisso -en. I verbi irregolari doen (fare), gaan (andare), slaan (colpire), staan (stare), zien (vedere) e zijn (essere) formano l'infinito per aggiunta di una semplice -n e sono gli unici infiniti monosillabici. Per estrarre la radice, bisogna aspettarsi le modifiche ortografiche reversibili riguardanti:

  • le vocali lunghe accentate, che conservano il suono lungo ma possono essere scritte in maniera diversa. Ad esempio:
infinito bedaren (calmarsi) → radice bedaar-
infinito spelen (giocare) → radice speel-
infinito koken (bollire) → radice kook-
infinito sturen (dirigere) → radice stuur-
infinito bevelen (comandare) → radice beveel- (la e accentata di bevèlen si allunga)
infinito wandelen (passeggiare) → radice wandel- (la e non accentata di wàndelen non si allunga)
infinito rijden (guidare) → radice rijd- (il dittongo nella radice non necessita riscrittura per mantenere lo status di vocale lunga)
  • le vocali brevi, che conservano il suono corto ma perdono la consonante ripetuta che eventualmente la segue. Le radici olandesi non terminano mai in una consonante ripetuta. Anche le parole importate da lingue straniere seguono questa regola. Ad esempio:
infinito chillen (riassarsi) → radice chil-
infinito kappen (tagliare) → radice kap-
infinito vallen (cadere) → radice val-
infinito verslinden (divorare) → radice verslind- (nessun cambiamento per una coppia di consonanti non ripetute)
  • le consonanti v e z, che in olandese non si trovano mai a fine parola e che sono sostituite dalla corrispondente sorda f e s. Questo processo non è soltanto ortografico, ma anche fonetico, in quanto il suono effettivamente cambia. Ad esempio:
infinito verven (verniciare) → radice verf-
infinito kiezen (scegliere) → radice kies-

Variazioni della vocale e della consonante radicale possono coesistere:

infinito graven (scavare) → radice graaf-
infinito lezen (leggere) → radice lees-

Coniugazione del presente

La radice dell'infinito determina la coniugazione del presente indicativo (de tegenwoordige tijd) eventualmente tramite l'aggiunta di desinenze, come mostrato in tabella con alcuni esempi. La distinzione in verbi deboli, forti e irregolari è presentata nel paragrafo successivo, ma è anticipata per mostrare che la coniugazione del presente è identica. Fanno eccezione alcuni verbi fortemente irregolari che utilizzano più radici anche all'interno del presente indicativo; nella tabella sono riportati i verbi zijn (essere) e hebben (avere).

Coniugazione del presente
Verbi deboli Verbi forti Verbi irregolari
infinito kappen lezen doen zijn hebben
radice kap- lees- doe-
ik kap lees doe ben heb
jij,u kapt leest doet bent hebt
hij, zij, het kapt leest doet is heeft
wij kappen lezen doen zijn hebben
jullie kappen lezen doen zijn hebben
zij kappen lezen doen zijn hebben
significato tagliare leggere fare essere avere

Si noti che:

  • la prima persona singolare coincide con la radice;
  • la seconda e la terza persona singolare aggiungono una t alla radice; inoltre:
nel caso di radici che terminano in -d, si forma il gruppo -dt che si legge come una semplice t (worden, diventare → jij wordt);
nel caso di radici che terminano in -t, il verbo termina in una sola t in quanto l'olandese non ammette parole che finiscono in una consonante ripetuta (laten, lasciare → jij laat);
  • le persone plurali sono uguali all'infinito.

La seconda persona singolare (jij o la forma atona je) perde la desinenza quando il verbo precede il soggetto, ad esempio nella struttura della frase interrogativa:

Werk jij morgen?, Werk je morgen? Lavori domani?
Ben jij ziek vandaag?, Ben je ziek vandaag? Sei ammalato oggi?

Nel tempo presente dei verbi separabili le parti del verbo vengono separate:

aanduiden (indicare) = aan + duidenduid aan, duidt aan, duiden aan
goedmaken (rimediare) = goed + makenmaak goed, maakt goed, maken goed
wegbijven (assentarsi) = weg + blijvenblijf weg, blijft weg, blijven weg

Formazione del tempo passato e del participio passato

In base al processo di formazione del tempo passato e del participio passato, i verbi olandesi sono classificati in deboli, forti, misti e irregolari.

Verbi deboli

Un verbo è detto debole (zwak werkwoord) se

  1. per la formazione sia del passato indicativo sia del participio passato,
  2. usa la stessa radice del presente con l'aggiunta di una dentale, -d- o -t-.
  • Si aggiunge la t per i verbi il cui infinito senza -en termina nelle sei consonanti ch, f, k, p, s, t.
Regole mnemoniche sono date dalle parole 't kofschip (la nave mercantile), 't fokschaap (la pecora d'allevamento) o soft ketchup che contengono le consonanti in questione. È importante ricordare che questa regola dipende dall'ultima consonante dell'infinito senza -en e non della radice stessa. La distinzione è significativa quando si presenta la mutazione v/f:
blaffen (abbaiare), con radice blaf-blaf+t-
leven (vivere), con radice leef-leef+d-
lassen (saldare), con radice las-las+t-
reizen (viaggiare), con radice reis-reis+d-
  • Si aggiunge la d per le radici che terminano con le altre consonanti o con una vocale.
Anche se nel neerlandese corrente la distinzione di suono fra ch e g è sempre più tenue, gli effetti sull'identificazione della radice e sulla declinazione rimangono:
pochen (vantarsi), con radice poch-poch+t-
pogen (tentare), con radice poog-poog+d-

La coniugazione del tempo passato è mostrata in tabella tramite alcuni esempi. Si noti che:

  • le tre persone singolari sono uguali e terminano con le desinenze -de o -te;
  • le tre persone plurali sono uguali e terminano con le desinenze -den o -ten;
  • per le radici con vocale breve che finiscono in t, le persone plurali del presente e del passato sono uguali (wij zetten, noi posiamo, noi posammo).
Coniugazione del tempo passato dei verbi deboli
forme in -d- forme in -t-
infinito bloeien leiden leven reizen stromen pochen blaffen maken knopen poetsen zetten
significato fiorire portare vivere scorrere viaggiare vantarsi abbaiare fare annodare pulire posare
radice bloei- leid- leef- reis- stroom- poch- blaf- maak- knoop- poets- zet-
ik bloeide leidde leefde reisde stroomde pochte blafte maakte knoopte poetste zette
jij,u
hij, zij, het
wij bloeiden leidden leefden reisden stroomden pochten blaften maakten knoopten poetsten zetten
jullie
zij

Nel tempo passato dei verbi separabili le parti del verbo vengono separate:

aanduiden (indicare) = aan + duidenduidde aan, duidden aan,
goedmaken (rimediare) = goed + makenmaakte goed, maakten goed
opleiden (istruire) = op + leidenleidde op, leidden op


Per la formazione del participio passato si aggiunge, in primo luogo, alla radice la -d- o -t- di spettanza. Quindi sussistono due raggruppamenti:

beloven (promettere) → beloofd
erkennen (ammettere) → erkend
geloven (credere) → geloofd
herkennen (riconoscere) → herkend
ontwikkelen (sviluppare) → ontwikkeld
vermaken (intrattenere) → vermaakt
  • gli altri verbi che aggiungono il prefisso ge- prima della radice:
bloeiengebloeid
leidengeleid
stromengestroomd
pochtengepocht
zettengezet
A questo gruppo appartengono anche i verbi composti separabili che nel participio passato producono una parola unica. La particella ge si frappone tra le due parti del verbo:
aanduiden (indicare) = aan + duidenaangeduid
goedmaken (rimediare) = goed + makengoedgemaakt
opleiden (istruire) = op + leidenopgeleid

Si noti che in olandese:

  • le parole non finiscono mai con doppia consonante e, nel caso in cui il participio debba terminare in dd (esempio: leiden) o tt (esempio: zetten), si scrive solo una consonante (esempi: geleid e gezet);
  • la d finale si pronuncia come t, quindi la scelta -d/-t non risulta dall'ascolto di un participio passato.
Participio passato dei verbi deboli
forme in -d- forme in -t-
infinito bloeien leiden leven reizen stromen pochen blaffen maken knopen poetsen zetten
significato fiorire portare vivere scorrere viaggiare vantarsi abbaiare fare annodare pulire posare
radice bloei- leid- leef- reis- stroom- poch- blaf- maak- knoop- poets- zet-
gebloeid geleid geleefd gereisd gestroomd gepocht geblaft gemaakt geknoopt gepoetst gezet

Quando un participio passato che termina in d/t è usato come aggettivo in funzione attributiva segue la declinazione degli aggettivi e può anche essere sostantivato:

die man is opgeleid (quell'uomo è istruito)
die opgeleide man (quell'uomo istruito)
de opgeleiden (gli istruiti)


I verbi importati dall'inglese sono declinati come deboli. Ad esempio:

chillen, childe, (ge)chil(d) (rilassarsi)
coachen, coachte, (ge)coach(t) (allenare)
daten, datete, (ge)date(t) (incontrarsi per appuntamento)
crashen, crashte, (ge)crash(t) (andare in crash)
faxen, faxte, (ge)fax(t) (rilassarsi)
lunchen, lunchte, (ge)lunch(t) (pranzare)
relaxen, relaxte, (ge)relax(t) (rilassarsi)
saven, savede, (ge)save(d) (salvare)
upload, uploadde, (ge)üploa(d) (caricare)

Si noti che:

  • la radice utilizzata nella coniugazione olandese non termina mai con una consonante ripetuta che, quando presente in inglese, viene ridotta ad una;
  • la regola 't kofschip si anche applica ai verbi inglesi che terminano in -ch, -sh e -x; una versione aggiornata è, per esempio, 't ex-kofschip (la ex nave mercantile).
  • la vocale radicale non è soggetta alle modifiche tipiche delle parole olandesi in quanto la pronunzia della parola inglese persiste e prevale;
  • per i participi passati sono ammesse anche le forme senza prefisso e desinenza; in tal senso tali verbi possono essere classificati come irregolari.


Esistono alcuni verbi deboli che hanno anche una coniugazione forte o una coniugazione mista, con o senza differenze di sfumature o significato. Questi sono indicati nelle sezioni che coprono tali coniugazioni alternative.

Verbi forti

Un verbo è detto forte (sterk werkwoord) se forma

  1. sia il passato indicativo sia il participio passato
  2. modificando la vocale della radice del presente.

Il processo di modifica della vocale radicale è detto apofonia (de klankverandering). Ad esempio in brek-en, brak, ge-brok-en (radice in corsivo, la vocale apofonica in grassetto), la vocale radicale assume i suoni e, a, o per costruire il presente, il passato e il participio passato rispettivamente, mentre il gruppo br_k continua a identificare la radice. Le vocali del passato e del participo passato non necessariamente differiscono.

In olandese, esistono circa 230 verbi irregolari il cui paradigma va imparato a memoria. Le combinazioni delle vocali modificate dall'apofonia sono comunque limitate ed esistono diverse possibilità di raggruppare i paradigmi.

La tabella raggruppa esempi di verbi forti in base alla vocale del passato (righe), del participio passato (colonne) ed eventualmente del presente (celle). Il raggruppamento in sette classi segue la distinzione data nella voce sulla lingua olandese.

Esempi di verbi forti tabulati in base all'apofonia
Imperfetto Participio passato
-a- -e- -o- -oe- -ou-
-a- presente in -e- (classe 5A)
eten, at, gegeten mangiare
geven, gaf, gegeven dare
lezen, las, gelezen leggere
presente in -i- (classe 5B)
liggen, lag, gelegen giacere
zitten, zat, gezeten essere seduti
presente in -e- (classe 4)
breken, brak, gebroken rompere
nemen, nam, genomen prendere
steken, stak, gestoken infilare
-ee-
classe 1
presente in -ij-
bijten, beet, gebeten mordere
blijven, bleef, gebleven rimanere
glijden, gleed, gegleden scivolare
kijken, keek, gekeken guardare
krijgen, kreeg, gekregen ottenere
lijken, leek, geleken sembrare
rijden, reed, gereden guidare
schrijven, schreef, geschreven scrivere
snijden, sneed, gesneden tagliare
wijzen, wees, gewezen indicare
-i-
classe 7B
hangen, hing, gehangen appendere
vangen, ving, gevangen catturare
-ie-
classe 7A
presente in -a-
blazen, blies, geblazen soffiare
laten, liet, gelaten lasciare
slapen, sliep, geslapen dormire
vallen, viel, gevallen cadere
wassen, wies, gewassen lavare

presente in -e-
heffen, hief, geheven sollevare

presente in -e-
helpen, hielp, geholpen aiutare
sterven, stierf, gestorven morire
presente in -o-
lopen, liep, gelopen camminare
stoten, stiet, gestoten colpire
presente in -oe-
roepen, riep, geroepen chiamare
presente in -ou-
houden, hield, gehouden tenere
-o-
classe 3
presente in -e- (classe 3B)
beginnen, begon, begonnen iniziare
trekken, trok, getrokken muoversi
vechten, vocht, gevochten lottare
presente in -i- (classe 3A)
binden, bond, gebonden legare
drinken, dronk, gedronken bere
springen, sprong, gespongen saltare
vinden, vond, gevonden trovare
zingen, zong, gezongen cantare
zinken, zonk, gezonken affondare
-oo-
classe 2
presente in -ie- (classe 2B)
kiezen, koos, gekozen scegliere
schieten, schoot, geschotten sparare
verliezen, verloor, verloren perdere
vliegen, vloog, gevlogen volare
presente in -ui- (classe 2A)
druipen, droop, gedropen sgocciolare
sluiten, sloot, gesloten chiudere
spuiten, spoot, gespoten schizzare
-oe-
classe 6
presente in -a- (classe 6A)
dragen, droeg, gedragen portare
ervaren, ervoer, ervaren esperire
graven, groef, gegraven scavare
presente in -e- (classe 6B)
zweren, zwoer, gezworen giurare


La coniugazione del tempo passato è mostrata in tabella tramite alcuni esempi. Si noti che:

  • le tre persone singolari sono uguali e non prendono alcuna desinenza;
  • le tre persone plurali sono uguali e terminano con la desinenza -en;
  • normalmente valgono le consuete modifiche ortografiche annotate per l'isolamento della radice dall'infinito. Per le voci con una coniugazione meno intuitiva, i dizionari includono nel paradigma entrambe le persone del passato.
Ad esempio con trekken, trok trokken, getrokken si vuole puntualizzare che, analogamente all'infinito, la k va raddoppiata al plurale. D'altronde, una terminazione in consonante ripetuta, come ik trokk al singolare, nell'olandese non è accettata.
Coniugazione del tempo passato dei verbi forti
infinito geven lezen laten schrijven sluiten trekken
significato dare leggere lasciare scrivere chiudere tirare
passato gaf las liet schreef sloot trok
ik gaf las liet schreef sloot trok
jij,u
hij, zij, het
wij gaven lazen lieten schreven sloten trokken
jullie
zij


Il participio passato si forma aggiungendo alla radice con la vocale apofonica appropriata sia il prefisso ge-, come i verbi deboli, sia del suffisso -en.

Per i verbi composti valgono gli stessi criteri validi per i verbi deboli:

trekken, trok, getrokken (tirare)
aantrekken, trok aan, aangetrokken (attrarre)
vertrekken, vertrok, vertrokken (partire)

anche se alcuni verbi composti possono seguire una coniugazione diversa dal verbo che li compone:

vliegen, vloog, gevlogen (volare) → zweefvliegen, zweefvliegde, gezweefvliegd (planare)


Esistono verbi con lo stesso infinito ma con le due coniugazioni debole e forte. Possono avere:

  • significato uguale per entrambe le coniugazioni (per eventuali differenze di contesto si consulti un buon dizionario):
erven, orf, georven = erven, erfde, geërfd (ereditare)
kerven, korf, gekorven = kerven, kerfde, gekerfd (incidere)
fuiven, foof, gefoven = fuiven, fuifde, gefuifd (festeggiare)
krijsen, krees, gekresen = krijsen, krijste, gekrijst (strillare)
raken, rocht, gerocht = raken, raakte, geraakt (colpire)
schuilen, school, gescholen = schuilen, schuilde, geschuild (nascondersi)
spugen, spoog, gespogen = spugen, spuugde, gespuugd (sputare)
vrijen, vree, gevreeën = vrijen, vrijde, gevrijd (fare l'amore)
zeiken, zeek, gezeken= zeiken, zeikte, gezeikt(urinare)
zweren, zwoor, gezworen = zweren, zweerde, gezweerd (suppurare)
Si noti che zweren, zwoer, gezworen (giurare) ≠ zweren, zwoor, gezworen (suppurare)
wuiven, woof, gewoven = wuiven, wuifde, gewuifd (sventolare, salutare)
  • due significati, uno per coniugazione:
bijten, beet, gebeten (mordere) ≠ bijten, bijtte, gebijt (fare un buco nel ghiaccio)
krijgen, kreeg, gekregen (ricevere) ≠ krijgen, krijgde, gekrijgd (fare guerra)
krijten, kreet, gekreten (urlare) ≠ krijten, krijtte, gekrijt (cospargere di gesso)
lijken, leek, geleken (somigliare) ≠ lijken, lijkte, gelijkt (preparare per la sepoltura)
plegen, placht, - (avere l'abitudine) ≠ plegen, pleegde, gepleegd (commetere)
pluizen, ploos, geplozen (sfilacciarsi) ≠ pluizen, pluisde, gepluisd (far cadere pelucchi)
prijzen, prees, geprezen (lodare) ≠ prijzen, prijsde, geprijsd (dare un prezzo)
scheppen, schiep, geschapen (creare) ≠ scheppen, schepte, geschept (prendere con una pala)
schrikken, schrok, geschrokken (spaventarsi) ≠ schrikken, schrikte, geschrikt (spaventare)
snuiten, snoot, gesnoten (soffiarsi il naso) ≠ snuiten, snuitte, gesnuit (smussare)
spinnen, spon, gesponnen (filare) ≠ spinnen, spinde, gespind (fare le fusa)
stijven, steef, gesteven (inamidare) ≠ stijven, stijfde, gestijfd (irrigidire, rinforzare)
zinnen, zon, gezonnen (tramare) ≠ zinnen, zinde, gezind (garbare)
zinken, zonk, gezonken (affondare) ≠ zinken, zinkt, gezinkt (zincare)
  • due significati, per uno dei quali si usa una sola coniugazione:
snuiven, snoof, gesnoven (inspirare profondamente) ≠ snuiven, snuifde/snoof, gesnuifd/gesnoven (sniffare)
  • tre significati, per uno dei quali si possono usare entrambe le coniugazioni:
scheren, schoor, geschoren (radere) ≠ scheren, scheerde, gescheerd (rasentare) ≠ scheren, scheerde/schoor, gescheerd/geschoren (ordinare il filo dell'ordito)

I verbi forti con coniugazione alternativa mista sono discussi nella sezione sui verbi misti.

Verbi misti

I verbi misti (gemengde werkwoorden o half onregelmatige werkwoorden) hanno caratteristiche intermedie fra quelli deboli e quelli forti.

Essi fanno uso di una sola radice per l'intero paradigma, ma possono avere anche due o tre paradigmi. Tali alternative portano con sé a volte significati diversi, a volte sfumature di significato o di contesto non necessariamente indicati in maniera unanime dai dizionari madrelingua. Al momento dell'uso si consiglia di consultare tali dizionari o madrelingua esperti.

Questi possono essere raggruppati nelle seguenti categorie con esempi (i segni = e ≠ indicano coincidenza e differenza di significato):

  • indicativo passato debole + participio passato forte
  • con un solo paradigma
  • senza modifica della vocale radicale nel participio:
bannen, bande, gebannen (bandire)
barsten, barstte, gebarsten (spaccarsi)
behangen, behangde, behangen (tappezzare)
braden, braadde, gebraden (arrostire)
houwen, houwde, gehouwen (fare a pezzi)
lachen, lachte, gelachen (ridere)
laden, laadde, geladen (caricare)
scheiden, scheidde, gescheiden (separare)
spannen, spande, gespannen (tendere)
verhelen, verheelde, verholen (nascondere)
vouwen, vouwde, gevouwen (piegare)
weven, weefde, geweven (tessere)
zouten, zoutte, gezouten (salare)
verbannen, verbande, verbannen (esiliare)
  • con modifica della vocale radicale del participio:
wreken, wreekte, gewroken (vendicare)
  • con paradigma alternativo
  • debole (variazione nel participio):
bakken, bakte, gebakken (cuocere) ≠ bakken, bakte, gebakt (giocare a backgammon o a sjoelen)
brouwen, brouwde, gebrouwen (preparare) ≠ brouwen, brouwde, gebrouwd (arrotare la erre)
heten, heette, geheten (chiamarsi) ≠ heten, heette, geheet (fare caldo)
hoeven, hoefde, gehoeven = hoeven, hoefde, gehoefd (bisognare)
malen, maalde, gemalen (macinare) ≠ malen, maalde, gemald (delirare)
  • forte (variazione nel passato):
bersten, berstte, geborsten = bersten, borst, geborsten (aprirsi)
delven, delvde, gedolven = delven, dolf, gedolven (scavare)
ervaren, ervaarde, ervaren = ervaren, ervoer, ervaren (fare esperienza di)
kijven, kijfde, gekoven = kijven, keef, gekoven (altercarsi)
melken, melkte, gemolken (scocciare) ≠ melken, molk, gemolken (mungere)
raden, raadde, geraden = raden, ried, geraden (indovinare, consigliare)
rieken, riekte, geroken = rieken, rook, geroken (odorare)
stoten, stootte, gostoten = stoten, stiet, gestoten (colpire)
varen, vaarde, gevaren = varen, voer, gevaren (navigare)
verraden, verraadde, verraden = verraden, verried, verraden (tradire)
zweren, zweerde, gezweerd = zweren, zwoor, gezworen (suppurare)
Si noti che zweren, zwoer, gezworen (giurare) ≠ zweren, zwoor, gezworen (suppurare)
  • indicativo passato forte + participio passato debole
  • con paradigma alternativo debole (variazione nel passato):
jagen, joeg, gejaagd (cacciare) ≠ jagen, jaagde, gejaagd (cacciare, andare a caccia)
klagen, kloeg, geklaagd = klagen, klaagde, geklaagd (lamentarsi)
vragen, vroeg, gevraagd = vragen, vraagde, gevraagd (chiedere)
waaien, woei, gewaaid = waaien, waaide, gewaaid (soffiare del vento)
  • con i tre paradigmi debole, misto e forte:
durven, durfde, gedurfd = durven, dorst, gedurfd = durven, dierf, gedurfd (osare)
verschuilen, verschuilde, verschuild = verschuilen, verschuilde, verscholen = verschuilen, verschool, verscholen (barricarsi)
wassen, waste, gewast (coprire di cera) ≠ wassen, waste, gewassen (lavare) ≠ wassen, wies, gewassen (crescere)

Altre volte, il paradigma misto ha guadagnato terreno sugli altri fino a confinarli in registri aulici o anche a soppiantarli. In quest'ultimo caso può succedere che i dizionari aggiornati non riportino più le voci desuete che, tuttavia, si possono ancora incontrare nei testi datati. Tra i paradigmi non riportati dall'ortografia ufficiale si annoverano:

heten, hiet, geheten
dunken, dunkte, gedunkt
lachen, loech, gelachen
verkiezen, verkoor, verkozen

Alcuni verbi composti con un verbo a paradigma misto o quelli da esso derivati seguono, invece o anche, un'altra coniugazione:

vouwen, vouwde, gevouwen (piegare) > ontvouwen, ontvouwde, ontvouwd/ontvouwen (spiegare)
lachen, lachte, gelachen (ridere) > glimlachen, glimachte, geglimglacht (sorridere)
Verbi irregolari

I verbi irregolari si coniugano facendo uso di diverse radici, o all'interno di un tempo o fra un tempo e l'altro.

Esistono i seguenti raggruppamenti:

  • verbi fortemente irregolari che modificano la radice anche all'interno di un tempo. I paradigmi di questi verbi sono:
zijn, was, geweest (essere)
hebben, had, gehad (avere)
kunnen, kon, gekund (potere = essere in grado)
mogen, mocht, gemogen (potere = ricevere permesso)
willen, wou, gewild (volere)
zeggen, zei, gezegd (dire)
zullen, zou, - (dovere = essere obbligati)
I verbi zijn e hebben sono anche verbi ausiliari, i verbi kunnen, mogen, willen possono svolgere la funzione di verbi servili e il verbo zullen è usato per la costruzione del futuro.
Il verbo willen ha anche la coniugazione regolare debole willen, wilde, gewild. Il passato wou/wouden è proprio dello stile colloquiale.
Coniugazione dei verbi fortemente irregolari
Presente Passato
Zijn Hebben Kunnen Mogen Willen Zeggen Zullen Zijn Hebben Kunnen Mogen Willen Zeggen Zullen
ik ben heb kan mag wil zeg zal was had kon mocht wou zei zou
jij bent hebt kunt wilt zegt zult
u hebt/heeft kunt/kan zult/zal
hij, zij, het is heeft kan zal
wij zijn hebben kunnen mogen willen zeggen zullen waren hadden konden mochten wouden zeiden zouden
jullie
zij
  • verbi che, pur modificando la radice sia nella vocale sia nella consonante, seguono la coniugazione regolare dei verbi forti:
  • con una radice per il presente e con una radice per il tempo passato e il participio passato:
brengen, bracht, gebracht (portare)
denken, dacht, gedacht (pensare)
kopen, kocht, gekocht (compare)
moeten, moest, gemoeten (dovere)
slaan, sloeg, geslagen (colpire)
verliezen, verloor, verloren (perdere)
vriezen, vroor, gevroren (congelare)
zoeken, zocht, gezocht (cercare)
  • verbi con una radice per il presente e il participio passato e con una radice per il tempo passato:
gaan, ging, gegaan (andare)
komen, kwam, gekomen (venire)
staan, stond, gestaan (stare)
weten, wist, geweten (sapere)
zien, zag, gezien (vedere)


I participi dei verbi con infinito monosillabico doen, gaan e staan sono gedaan, gegaan e gestaan. Quando sono utilizzati come aggettivi, seguono le regole di un aggettivo declinabile:

misverstane bewoordigen, termini fraintesi
gedane betalingen en verleende kwijtscheldingen, pagamenti fatti e remissioni concesse


Alcuni verbi composti con un verbo irregolare seguono, anche o invece, un'altra coniugazione:

moeten, moeste, gemoeten (dovere) → ontmoeten, ontmoette, ontmoet (incontrare)
zeggen, zei, gezegd (dire) → afzeggen, zei af/zegde af, afgezegd (disdire)

Futuro indicativo

Tempi composti indicativi

Congiuntivo

Condizionale

Imperativo

Verbi composti e separabili

Verbi servili

Verbi riflessivi

Avverbi pronominali

Numeri

Note

Bibliografia

Houët, H (2010), Basisgrammatica Nederlands (in olandese), Prisma, ISBN 9789049106096

Huitema, R (2011) Van Dale Grammatica Nederlands (NT2) (in olandese), Van Dale, ISBN 9789460770081

Kwakernaak, M (2006). Dutch for Dummies (in inglese). Pearson Education Benelux, ISBN 9789043008921

Kwakernaak, M (2010). De kleine Nederlands voor Dummies (in olandese). Pearson Education Benelux, ISBN 9789043020794

Ross D, Koenraads, E (2007). Grammatica Neerlandese di Base. Heopli, ISBN 9788820338787

Snel Trampus RD (1993). Introduzione Allo Studio Della Lingua Neerlandese. Vol. 1: Grammatica, Led Edizioni Univ. Di Lettere Economia Diritto, ISBN 9788879160346, ISBN 8879160346

Snel Trampus RD (1993). Introduzione Allo Studio Della Lingua Neerlandese. Vol. 2: Esercizi Applicativi, Led Edizioni Univ. Di Lettere Economia Diritto, ISBN 9788879160520, ISBN 8879160524

Collegamenti esterni

  • Lezioni di olandese.
  • Italia - Olandese Dizionario
  • (EN) Integral Dutch Course [5] - Ventidue lezioni di grammatica e conversazione in una sola pagina web
  • (EN) Taalthuis - Online Dutch Course [6] - Corso gratuito suddiviso in due livelli (principiante e intermedio), con supporti audio-video
  • (EN) Dutch Word of the Day [7] - Blog (con newsletter) che commenta parola ed espressioni della lingua olandese
  • (NL) N.N. Nederlandse Spreekwoorden, Gezegden en Citaten [8] Gerghi, detti e citazioni della lingua olandese
  • (NL) Nederlandse Taalunie. Taalunieversum [9] - Un portale per l'accesso a eventi, strumenti linguistici, letteratura, corsi patrocinati dalla Nederlandse Taalunie
  • (NL) Nederlandse Taalunie. Taalpeil [10] La pubblicazione annuale della Nederlandse Taalunie. Con archivio.
  • (NL) Nederlandse Taalunie. Taalschrift [11] - La rivista mensile della Nederlandse Taalunie (ISSN: 1570-5560). Con archivio.
  • (NL) Nederlandse Taalunie. Taalunieversum: Woordenlijst Nederlandse Taal - Officiële Spelling [12] - Riporta l'ortografia ufficiale dell'olandese con un dizionario di circa 100.000 parole (Woordenlijst) e una guida sui punti notevoli (Leidraad)
  • (NL) Radboud Universiteit Nijmegen, Faculteit der Letteren. De Electronische-ANS (Algemene Nederlandse Spraakkunst)

[13] - Il portale alla versione elettronica della Grammatica Generale Neerlandese (con il supporto della Nederlandse Taalunie)

  • (NL) Slot Webcommerce bv. Mijnwoordenboek [14] - Fornisce traduzioni (in inglese, tedesco, francese e spagnolo), sinonimi, controllo ortografico, verbi coniugati, dizionari di settore, ricerca di parole rimate e altri strumenti