Abū Ayyūb al-Anṣārī
Template:Avvisounicode Khalid ibn Zayd ibn Kulayb ibn Tha'laba b. 'Awf b. Ghanm b. Mālik b. al-Najjār al-Anṣārī al-Khazrajī (in arabo أبو أيوب خالد بن زيد بن كليب بن ثعلبة بن عوف بن غنم بن مالك بن النجار الأنصاري الخزرجي?), conosciuto come Abū Ayyūb al-Anṣārī (Yathrib, 576 circa – vicinanze di Costantinopoli, 672 circa) è stato un Compagno del profeta Maometto.
Appartenente al clan dei Banu al-Najjar, dei Banu Khazraj (con cui Maometto era imparentato), la sua fama è legata alla sua qualità di tradizionista e divulgatore di un gran numero di ḥadīth che riguardano il Profeta e all'assoluta devozione nei confronti di quest'ultimo.
Abū Ayyūb fu uno dei primi convertiti. Partecipò alla Seconda 'Aqaba e quando nel 622, anno dell'Egira, Maometto giunse a Qubā', fu il primo a offrirgli ospitalità nella propria abitazione. Maometto rimase nella sua casa circa sette mesi, fino al termine della costruzione dell'abitazione e della contigua prima moschea che l'Islam abbia mai avuto, all'interno della quale il profeta è sepolto, con accanto i suoi due primi Califfi.
La figura di Abū Ayyūb al-Anṣārī compare anche nella storia di Safiyya bint Huyyay ibn Akhtab, una donna ebrea catturata dalle truppe di Muḥammad durante l'attacco di Khaybar e portata al Profeta come parte del bottino. Quando Maometto sposò Safiyya e trascorse con lei la prima notte, Abū Ayyūb al-Anṣārī non perse mai di vista la loro tenda. Alle prime ore della notte Maometto vide Abū Ayyūb camminare avanti e indietro e gli chiese cosa significasse quel suo vigilare. Rispose: "Ho avuto paura per te con questa giovane donna. Hai ucciso suo padre, suo marito e molti suoi parenti, e sino a poco tempo prima era una miscredente. Avevo davvero paura per te a causa di quella donna".
Partecipò ai vari fatti d'arme, da Badr, Uḥud, al-Khandak, agli altri scontri di minore rilevanza.
Prese parte con ʿAmr b. al-ʿĀṣ alla conquista dell'Egitto. Successivamente, ʿAlī propose ad Abū Ayyūb al-Anṣārī la carica di governatore ma egli rifiutò per raggiungere i musulmani in Iraq. Una volta giunto in Iraq, partecipò a tutte le battaglie organizzate da ʿAlī. Durante il regno di Muʿāwiya partecipò all'irruzione contro Cipro.
Nel corso del 672, secondo le fonti islamiche vi fu un attacco contro Costantinopoli, condotto dal figlio di Mu'āwiya, Yazīd I, al quale Abū Ayyūb partecipò nonostante l'avanzata età.
Dopo un breve periodo egli si ammalò gravemente per una crisi di dissenteria, chiedendo ai suoi commilitoni di inumarlo ai piedi delle mura di Costantinopoli.
Dopo la conquista di Costantinopoli, una moschea fu stata fatta costruire in suo onore nel 1458 da Mehmed II Fatih, proprio lì dove era stato secoli prima seppellito. Da allora quella località, attualmente conosciuta come Eyüp (versione turca di Ayyub), è considerata sacra e molti ufficiali ottomani hanno richiesto di essere sepolti lì, anche perché all'interno della moschea il gran maestro della confraternita mistica della Mawlawiyya (Mevleviye in turco) cingeva con la spada ogni nuovo Sultano, sottolineando così la necessità del ghazi.[1]
Note
Bibliografia
- Ibn al-Athir, Usd al-ghāba fi maʿrifat al-Ṣahāba.
- Francesco Gabrieli (a cura di), Maometto in Europa, Milano, Mondadori, 1982 (Claudio Lo Jacono, "Le mura di Costantinopoli e il muro di ghiaccio").