Utente:Etienne/Sandbox
L'album venne registrato nell'autunno del 1965 in sole quattro settimane, in modo tale da poter essere pubblicato in tempo per le festività natalizie insieme al doppio singolo We Can Work It Out/Day Tripper. L'operazione riuscì e il disco riscosse un eccellente e diffuso successo commerciale, dovuto anche al fatto che Rubber Soul rappresentava indiscutibilmente un salto di qualità nella produzione beatlesiana. L'album, infatti, viene spesso indicato dai critici musicali come l'opera nella quale le tipiche sonorità beat frizzanti dei primi Beatles cominciarono ad evolversi nel pop rock eclettico della loro maturità; sono inoltre evidenti influenze folk rock dovute ad artisti contemporanei, quali Bob Dylan e The Byrds. Anche nei testi si assiste a una trasformazione; dalla monotematicità dei lavori beatlesiani precedenti, incentrati sul tema quasi esclusivo dell'amore romantico-adolescenziale, si passa a una varietà lirica in cui cominciano ad apparire temi meno stereotipati quali il sesso, le avventure extraconiugali, la gelosia ossessiva (con minaccia di morte), l'incertezza esistenziale, la nostalgia della giovinezza, e altri.
Per questo album furono utilizzate tecniche di registrazione innovative, poi evolutesi nelle moderne forme di missaggio elettronico e digitale. La copertina, con una fotografia dei Beatles assai distorta (quasi a simulare l'effetto di un acid trip, offriva un primo assaggio dell'"anima di gomma" che si celava dietro il grupp, forse per sottolineare ulteriormente l'inizio della transizione verso sonorità rock e rock psichedeliche (compiutasi con gli album Revolver e Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band). Rubber Soul è tutt'oggi considerato uno degli album più curati sul piano tecnico e uno dei più innovativi dal punto di vista musicale; molti vi ravvisano il raggiungimento della maturità artistica del gruppo inglese.
Commento sui brani
Sebbene John Lennon e Paul McCartney siano formalmente accreditati come coautori di tutti i loro brani, come sempre è piuttosto facile identificare a quale dei due compositori attribuire la paternità effettiva, o principale, di ciascuna canzone. A Lennon si devono Norwegian Wood (This Bird Has Flown) (una classica ballata che, sullo sfondo dei languidi accordi sviluppati al sitar da George Harrison, parla di avventure extraconiugali), Nowhere Man (in cui l'autore cerca di raccontare i propri tormenti interiori; si tratta infatti della prima canzone dei Beatles ad affrontare un tema diverso dall'amore romantico), la struggente ballata Girl (con una struttura musicale che richiama la canzone napoletana) e la meno fortunata Run For Your Life, motivo articolato quasi su un ritmo country, che lo stesso Lennon ammise in seguito di trovare "odiosa".
Fra i veri capolavori dell'album è senz'altro da citare In My Life, scritta sempre da Lennon durante un viaggio in autobus da casa sua verso il centro di Liverpool. In questa canzone si intravedono i primi segni di carattere nostalgico che in seguito caratterizzeranno la particolare geografia beatleasiana, ripercorribile fra la Penny Lane e i campi di fragole di Strawberry Fields Forever.
Di Paul McCartney, invece, sono l'accattivante rock di Drive My Car e la coppia You Won't See Me e I'm Looking Through You, che testimonia secondo molti il periodo di crisi affettiva del bassista dei Beatles con la fidanzata storica Jane Asher. A McCartney si deve anche quello che è probabilmente il brano più celebre dell'album, Michelle, in cui piacevoli e malinconici giri di accordi accompagnano un testo da love song arricchito dall'espediente romantico di versi in francese. La canzone The Word fu dichiaratamente scritta in coppia da McCartney e Lennon e si può leggere tra il tema dell'amore adolescenziale espresso nel periodo precedente e quello universale della maturità. What Goes On, presumibilmente composta da McCartney, è cantata da Ringo Starr; Think For Yourself e If I Needed Someone, invece, sono scritte e interpretate - quasi in veste di solista - da George Harrison.