Malinalco

Malinalco è una città situata nella parte sud-occidentale dello stato del Messico. Malinalco si trova a circa 65 chilometri dalla città di Toluca.[1]. Questa città è famosa per le tradizioni culturali, per le meraviglie naturali ed il sito archeologico. Il termine "Malinalco" deriva dal nahuatl Malinalli (luogo in cui veniva adorato il fiore zacari). Malinalco fu ufficialmente fondata nel XII secolo, prendendo il nome da Malinalxochitl, sorella di Huitzilopochtli, il più importante dio dei Mexica.
La città
Sia in età precolombiana che in tempi moderni, Malinalco si trova sulla strada principale che collega l'antica Tenochtitlan (oggi Città del Messico), principale centro Mexica, ad Acapulco.[2] Le sue origini non sono ben documentate, ma la sua reputazione di luogo magico di streghe e maghi è vecchia di secoli. La città fu conquistata da Axayacatl nel 1476, che vi costruì un santuario ed un forte per i militari. Questo complesso, oggi noto come Cerro de los Idolos, è unico nelle Americhe.[3] I beni dei tributi venivano trasportati lungo questa strada sulle spalle dei tamemes (portatori) delle popolazioni soggiogate ai Mexica fino a Tenochtitlán.[2]
Attrazioni
La principale attrazione storica della città è il sito archeologico situato sulla cima del Cerro de los Idolos, ad ovest della città. Il sito venne costruito attorno al 1502 dall'imperatore Mexica Axayacatl. In questo luogo si trovano una coppia di edifici. Cuauhtinchan o Casa dei guerrieri tigre e giaguaro è il nome del tempio principale. Questo tempio è scavato nella roccia della montagna, e ne esistono solo cinque esemplari al mondo. In questo luogo venivano addestrati i guerrieri giaguaro e tigre.
Il museo del dr. Luis Mario Schneider, dell'UNAM, contiene una mostra etnobotanica. Molti artefatti recuperati dai siti archeologici sono raggruppati per scoperta.[2]
Il monastero del Divino Salvador de Malinalco è stato un importante centro religioso preispanico, e lo è ancora oggi. Nel 1533 i seguaci del Dulce Nombre de Jesús fondarono la casa di Malinalco. Nel 1540, in seguito ad un congresso tenuto a San Agustin de México, si decise che il monastero andava costruito a Malinalco a causa della sua importanza preispanica. La costruzione avvenne nel 1543, e da qui partì l'evangelizzazione dell'intera regione. Il convento contiene un grande atrio ed un tempio rettangolare dietro al quale si trova un giardino. Si può ammirare una cappella aperta sulla facciata del convento, usata a volte come "porteria". Nel periodo coloniale gli agostiniani rifondarono il monastero chiamandolo Divine Savior (Divino Salvador), cercando di preservare molti dei glifi in pietra presenti sulle mura dell'originale edificio azteco.[2][3]
Note
- ^ INEGI, Mappa digitale del Messico, su galileo.inegi.gob.mx, Instituto Nacional de Estadística, Geografía e Informática.
- ^ a b c d Estado de Mexico, Estado de Mexico, Malinalco, su turismo.edomex.gob.mx, Secretary of Tourism of the State of Mexico.
- ^ a b c Beatriz Quintanar Hinojosa, Malinalco: El paraiso misterioso, in Guía México Desconocido: Estado de Mexico, vol. 136, agosto 2007, pp. 22-31, ISSN 1870-9400.
Bibliografia
- José García Payón, (1947) Los monumentos arqueológicos de Malinalco. Revista Mexicana de Estudios Antropológicas 8(1):5-63
- José Hernández Rivero, (2004) Ideología y práctica militar mexica: el cuauhcalli de Malinalco. Città del Messico
- Xavier Noguez, (2006) El templo monolítico de Malinalco, Estado de México. Arqueología Mexicana 78:68-73
- Michael E. Smith (2008) Aztec City-State Capitals. University Press of Florida, Gainesville
- Richard F. Townsend (1982) Malinalco and the Lords of Tenochtitlan. In The Art and Iconography of Late Post-Classic Central Mexico, edito da Elizabeth H. Boone, pp. 111–140. Dumbarton Oaks, Washington
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