Palazzo Roderio
Template:Infobox edificio Palazzo Roderio è un edificio civile situato in piazza Giacomo Matteotti nel centro storico di Sarzana, in provincia della Spezia. Già sede del governo cittadino dal XV secolo, è ancora oggi sede del municipio sarzanese.
Cenni storici
La costruzione di un vero e proprio "palazzo del Governo", dove concentrare l'attività politica e gestionale della Sarzana medievale, fu avviata nel 1466 su progetto di Antonio da Lucca. Tuttavia, l'opera che doveva rappresentare l'importanza di Sarzana e celebrare il nuovo titolo di Città, ottenuto nel 1465 da papa Paolo II, si interruppe e non fu portata a termine.
Circa dieci anni dopo, intorno al 1473, il progetto per un nuovo palazzo, nello stesso sito, fu presentato e seguito da Giuliano da Maiano anche se i nuovi avvenimenti storici (le guerre e gli assedi tra Genova e i Medici per il dominio sulla città) porteranno a forti rallentamenti dei lavori.
Oramai pieno possedimento del Banco di San Giorgio, e della Repubblica di Genova, nel corso del XVI secolo la costruzione del palazzo proseguì sotto la direzione di Antonio Roderio che allo stile rinascimentale del da Maiano aggiunse sue particolari modifiche che accostano l'edificio (soprattutto gli esterni) nelle forme dei più noti palazzi genovesi. L'opera poté considerarsi conclusa nel 1554.
Nuovi interventi alla struttura furono eseguiti nel XIX secolo come il portico e il terrazzo.
Descrizione
La struttura del palazzo è di forma quadrangolare. Il cortile interno è circondato da un colonnato in marmo, sorreggenti le logge superiori, che nelle sue forme ben richiama lo stile dei palazzi genovesi. In questo ambiente sono conservati diversi frammenti e ruderi dell'antica città romana di Luni, un sarcofago del giureconsulto Benedetto Celso e stemmi delle nobili famiglie patrizie di Sarzana.
A lato della porta d'ingresso della sala del Consiglio è murato un bassorilievo riproducente San Giorgio che uccide il drago del 1554.
All'interno della sala consiliare sono conservati i ritratti delle più importanti personalità cittadine quali il pontefice Nicolò V, il cardinale Filippo Calandrini, il giurista Francesco Cicala e il gesuita Nicolò Mascardi. In un'altra sala attigua è ospitata la tela del pittore Stefano Lemmi ritraente la Trinità con la Vergine Maria e i santi Andrea e Nicodemo.
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