Pierre Gaviniès

violinista e compositore francese

Pierre Gaviniès[1] (Bordeaux, 11 maggio 1728Parigi, 8 settembre 1800) è stato un violinista e compositore francese. È stato uno dei rappresentanti più significativi della scuola violinistica francese del XVIII secolo, tanto da essere definito da Viotti il Tartini di Francia[2].

Pierre Gaviniès

Biografia

Figlio del liutaio François Gaviniès e di Marie Laporte, non si hanno notizie chiare sulla sua prima formazione musicale, presumibilmente dovuta ai maestri che frequentavano la bottega del padre. Nel 1734 si trasferisce con la famiglia a Parigi e, all'età di 11 anni, comincia a suonare in pubblico, dapprima in concerti privati, mostrando grandi doti tecniche. Nel 1741 ha suonato in un Concert Spirituel, eseguendo un duo di Leclair assieme all’Abbé Le Fils. Nonostante questi fosse allievo dello stesso Leclair, non ci sono evidenze che anche Gaviniès lo fosse. Nello stesso anno, ha eseguito in un altro Concert Spirituel la Primavera di Vivaldi.

Non si anno notizie dell'attività di Gaviniès successiva all'esecuzione della Primavera, e si pensa che fosse impiegato presso la corte del Duca d'Orleans.

Si esibì spesso nei Concert Spirituel dal 1748 in poi, sia in veste di solista che come camerista, e ne assumerà la direzione tra il 1773 e il 1777. In tali concerti ha suonato insieme, tra gli altri, al violinista Jean-Pierre Guignon, al flautista Michel Blavet e alla cantante Marie Fel.

Tra il 1753 ed il 1759 (ritorno ai Concert Spirituel) si ha un altro buco biografico. Si sa solo che Gaviniès è stato in prigione per un anno, a causa di una relazione con una giovane dama di corte. Proprio durante la detenzione ha composto la sua romanza, che è stata successivamente pubblicata in diverse edizioni ottenendo grande fama.

L'inizio degli anni sessanta del Settecento rappresentano probabilmente il culmine della sua carriera, con la messa in scena di Le prétendu (6 novembre 1760), intermezzo in tre atti rappresentato all'Opera Italiana, e la pubblicazione di molte sue opere, tra le quali tre raccolte di sonate per violino e basso continuo, una raccolta per due violini, sei concerti e diverse sinfonie eseguite ai Concert Spirituel, dove guidava l'orchestra da primo violino; alcuni suoi concerti sono stati ascoltati dalla famiglia di Mozart nell'inverno 1763/4.

Gaviniès si è esibito raramente negli anni successivi, forse per invidia del virtuoso Antonio Lolli, che era divenuto celebre in quel periodo. Ha organizzato cinque concerti di beneficenza a favore di un istituto d'arte tra il 1769 e il 1772 e successivamente ha assunto la direzione dei Concert Spirituel tra il 1773 e il 1777, assieme a Simon Leduc e François-Joseph Gossec: sotto la sua direzione l'orchestra è stata ampliata e la qualità di esecuzione è migliorata in maniera significativa.

Al termine dell'incarico è rimasto a Parigi ma si è esibito raramente, mantenendosi grazie ad una rendita di 1 500 livre fornitagli da una facoltosa benefattrice. Tuttavia tale somma è probabilmente venuta meno a seguito della rivoluzione francese: Gaviniès ha infatti trovato impiego come orchestrale al Théâtre de la rue de Louvois negli anni novanta.

Nel 1795, con la fondazione del Conservatorio di Parigi, analogamente a Rodolphe Kreutzer, Pierre Baillot e Pierre Rode ha accettato la cattedra di professore di violino, ruolo nel quale ha riscosso grande apprezzamento. Minato negli ultimi anni di vita da problemi fisici, non ha però perso la sua tecnica e ha continuato a suonare fino alla morte, nel 1800. Nonostante le sue condizioni economiche fossero modeste, ha ricevuto un funerale solenne, al quale hanno partecipato allievi e amici, tra i quali François-Joseph Gossec, Etienne-Nicolas Méhul e Luigi Cherubini.

Gaviniès non si è mai sposato, ma aveva diverse amiche e ammiratrici; era amico di Jean-Jacques Rousseau e di altri scrittori francesi dell'epoca. Era una persona generosa, accettava allievi non facoltosi e dava talvolta lezioni gratuite o addirittura offriva loro sostegno economico, nonostante non fosse particolarmente ricco. Alla morte, il suo patrimonio era costituito principalmente da manoscitti inediti e dai suoi strumenti musicali.

Tra i suoi allievi spiccano Nicolas Capron, Antoine Laurent Baudron, Marie-Alexandre Guénin, Simon Leduc e Louis-Henry Paisible.

Tecnica

Gaviniès era noto principalmente come violinista, successore di Leclair al vertice della scuola violinistica francese[2]. Era annoverato tra i più grandi violinisti della storia, inserito da François Fayolle nel suo Notices sur Corelli, Tartini, Gaviniés, Pugnani et Viotti (Parigi, 1810). Era ammirato per la capacità improvvisativa e per la lettura a prima vista, la sua tecnica era elogiata sotto praticamente tutti i punti di vista, in particolar modo per espressività, timbro e per la grande tecnica d'arco. Il virtuosismo traspare in parte nelle sue opere, che impiegano tutta l'estensione dello strumento, enfatizzando in maniera allora insolita il registro più grave. I suoi studi coltivano in particolare l'agilità della mano sinistra.

Composizioni

Gaviniès ha composto una raccolta di ventiquattro studi per violino, les Vingt-quatre matinées. Sono esercizi di grande difficoltà tecnica e rappresentano l'apice della tecnica violinistica del XVIII secolo: più impegnativi delle composizioni di Tartini, saranno massima espressione del virtuosismo violinistico fino all'avvento di Paganini[2]. Gli studi hanno uno stile che va dall'arcaico al moderno. A differenza di altre composizioni didattiche del periodo, propongono problemi differenti nel medesimo brano. Pur non spingendosi in un registro esageratamente acuto, contengono impegnativi salti melodici particolarmente ampi e difficili passi che si articolano tra la quarta e la settima posizione. I ventiquattro studi di Gaviniès, trascritti una quinta in basso, facevano parte del programma ministeriale[3] per il compimento medio di viola nei conservatori italiani, precedene alla legge di Riforma dei Conservatori di Musica n. 508/99.

Per quanto riguarda le composizioni cameristiche, nelle sonate e nei duetti Gaviniès fa uso di doppie corde e ricchi abbellimenti, specificando con minuzia le dinamiche, più raramente le diteggiature; nei duetti, tipicamente i due violini hanno parti della medesima importanza. Tutte queste composizioni si articolano in tre movimenti: tipicamente i tempi lenti sono romanze, mentre nelle opere giovanili i finali sono talvolta un tema con variazioni o un minuetto. Nella seconda raccolta di sonate, i primi movimenti presentano un bitematismo carico di contrasti.

Nei concerti di Gaviniès si intravede l'influenza della scuola di Mannheim e vengono intravisti come precursori dei concerti mozartiani[4] e romantici. Presentano caratteristiche analoghe alle sonate, ma con un maggiore virtuosismo, concretizzato in ampi salti melodici, ricche fioriture e passaggi su un registro particolarmente acuto.

Opere:

  • Le prétendu (inermezzo in tre atti), prima rappresentazione alla Comédie-Italienne di Parigi il 6 novembre 1760

Composizioni vocali:

  • Qu’il est doux, qu’il est charmant (romanza, 1755 circa, pubblicata sotto vari arrangiamenti
  • On craint un engagement (romanza da Le prétendu)
  • Vous dittes toujours maman (romanza) per fortepiano
  • arrangiamenti e canzoni in antologie dell'epoca, come La chute imprévue, possibile origine di Der vorgegebene Zufall, operetta attribuita a Gaviniés da Gerber.

Composizioni orchestrali:

  • sei concerti per violino, archi, due oboi e due corni, op. 4 (1764)
  • Dernière étude en concerto, per violino solo (1805, perduto)
  • tre (o più) sinfonie, eseguite nel 1762 circa (perdute)
  • due concerti per violino
  • premiere suite sur des noëls
  • deuxième suite sur des noëls
  • Chaconne, composta come interludio per una esecuzione della Hippolyte et Aricie di Rameau (1767, perduta)

Musica da camera:

  • sei sonate per violino e basso continuo, op. 1 (1760)
  • Recueil d’airs à 3 parties, per due violini e viola o violoncello (1763 circa)
  • sei sonate per violino e basso continuo, op. 3 (1764)
  • sei sonate per due violini, op. 5 (1774 circa)
  • tre sonate per violino e violoncello ad libitum (1801, la n. 1 è initiolata Le tombeau)
  • Airs en quatuor, eseguite nel 1763 (perdure)
  • sonata per violino e contrabbasso
  • Vingt-quatre matinées, ventiquattro studi per violino (1800, oppure 1794 secondo Fétis)
  • sonata per clavicembalo

Note

  1. ^ Noto anche con le varianti Gaviniès, Gaviniez, Gavigniès, Gavignès, Gabignet, cfr. Grove
  2. ^ a b c Grove
  3. ^ Che prevedeva, tra le varie prove, l'esecuzione di uno studio di Gaviniès estratto seduta stante su quattro presentati dal candidato.
  4. ^ Teodor de Wyzewa e Georges de Saint-Foix, due eminenti musicologi autori di una importante biografia di Mozart, individuano l'influenza dei concerti di Gaviniés nel concerto per violino K211, cfr. Grove

Bibliografia

  • Constance D. T. Pipelet, Eloge historique de Pierre Gaviniès, 1802.
  • Grove Dictionary of Music and Musicians, voce Gaviniés [Gaviniès, Gaviniez, Gavigniès, Gavignès, Gabignet and other variations], Pierre.
  • A.Della Corte, G.M.Gatti, Dizionario di musica, Paravia, 1956, p. 250.

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