Archivio Centrale dello Stato

archivio di stato italiano

L'Archivio Centrale dello Stato (ACS) è organo dotato di autonomia speciale del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, sotto il coordinamento e la vigilanza, (( anche ai fini dell'approvazione del bilancio di previsione, delle relative proposte di variazione e del conto consuntivo, )) della Direzione Generale per gli Archivi, ed è l'Istituto archivistico depositario della memoria documentale dello Stato unitario.

Funzioni

L'ACS ha il compito di conservare e valorizzare i documenti di rilevanza storica non più necessari ai fini amministrativi, prodotti dagli organi centrali dello Stato (Presidenza del Consiglio dei ministri, Ministeri, Casellario Politico Centrale, organi consultivi e giurisdizionali), a eccezione dei complessi documentari della Presidenza della Repubblica, del Parlamento, del Ministero degli affari esteri e di quello della difesa, che vengono, invece, conservati dagli stessi enti produttori nei propri archivi storici.

Il patrimonio dell'ACS ha attualmente una consistenza di circa 700.000 pezzi (110 chilometri lineari[1] ) e include, tra i documenti conservati, l'originale della Costituzione della Repubblica italiana e gli originali delle leggi e decreti dello Stato. L'Istituto raccoglie la documentazione prodotta dalle amministrazioni centrali dello Stato relativa agli affari esauriti da oltre quarant'anni e le carte di numerosi enti pubblici. La ricerca è libera e gratuita per motivi di studio e per finalità amministrative e personali. L’ACS promuove e valorizza il patrimonio con mostre, conferenze, convegni a carattere nazionale e internazionale, pubblicazioni e con la partecipazione ad eventi e iniziative culturali organizzati da altre istituzioni.

La storia

L'origine dell'ACS risale al 25 maggio 1875, quando fu istituito l'Archivio del Regno allo scopo di conservare la documentazione prodotta dall'amministrazione centrale dello Stato unitario. Da quel momento l'Istituto condivise la sede, la gestione dei documenti e la direzione amministrativa con l'Archivio di Stato di Roma, raggiungendo piena autonomia soltanto nel 1953 quando gli fu attribuita l'attuale denominazione. Nel 1960 l'Istituto si trasferì definitivamente nella nuova sede all’EUR.

La sede

La sede dell'Archivio Centrale dello Stato, nel quatriere romano dell'EUR, è un edificio monumentale progettato dagli architetti Mario De Renzi, Luigi Figini e Gino Pollini nell'ambito dell'Esposizione Universale di Roma del 1942, all'origine destinato a sede della Mostra delle Forze armate e poi della Mostra dell'autarchia, del corporativismo e della previdenza sociale.

I lavori di realizzazione furono interrotti a causa della guerra; vennero poi condotti a termine solo negli anni Cinquanta apportando modifiche al progetto originario, anche per la necessità di adattare l'edificio alla nuova destinazione d'uso di sede dell'Archivio Centrale dello Stato.

Una ulteriore modifica e ristrutturazione degli spazi interni è avvenuta negli anni Novanta, quando si è dato corso a un importante progetto di adeguamento funzionale e sono stati creati i nuovi spazi destinati al pubblico, progettati da Giulio Savio: atrio d'ingresso, sala di studio, biblioteca, sala convegni. Nei nuovi ambienti si trovano opere pittoriche e scultoree di artisti contemporanei quali Angelo Cucciarelli, Piero Dorazio, Carlo Lorenzetti, Paolo Pasticci, e molti altri.

Dal 2004 la Sovrintendenza regionale per i beni e le attività culturali del Lazio ha dichiarato l'edificio di interesse particolarmente importante, ponendo quindi il vincolo ai sensi della L.1089/1939.

La sede si trova in Piazzale degli Archivi, 27. Roma

Bibliografia

  • Archivio Centrale dello Stato, a cura di Paola Carucci, in Guida Generale degli Archivi di Stato Italiani, vol. I, pp. 33-295, Roma 1981.
  • L’Archivio Centrale dello Stato: 1953/1993, a cura di Mario Serio, Roma, 1993, pp. XVI,611.
  • EUR, Guida degli Istituti culturali, a cura dell’Archivio Centrale dello Stato e dell’Ente EUR, Milano, 1995, pp. 185.
  • Paola Carucci, Gli Archivi di Stato, in Storia d’Italia nel secolo ventesimo. Strumenti e fonti, a cura di Claudio Pavone, vol. II, pp. 55-129, Roma, 2006.
  • Renato Grispo, La biblioteca dell’Archivio Centrale dello Stato. Storia, funzioni, organizzazione, in Rassegna degli Archivi di Stato, 1962, 1, pp. 33-46.
  • Vittorio Stella, La biblioteca dell’Archivio Centrale dello Stato. Natura e prospettive di sviluppo, in Rassegna degli Archivi di Stato, 1962, 1, pp. 47-61.
  • Giovanni Paoloni, La biblioteca dell’Archivio Centrale dello Stato, in Rivista trimestrale di diritto pubblico, 1986, 3, pp. 914-923.
  • Eugenia Nieddu, La biblioteca dell’Archivio Centrale dello Stato, in Le biblioteche dell’amministrazione centrale dello Stato, a cura di Madel Crasta, Sandro Bulgarelli, Patrizia Valentini, pp. 93-100, Roma, 1990.
  • Amedeo Benedetti, La Biblioteca dell'Archivio Centrale dello Stato, in "Culture del testo e del documento", a. 11, n. 31, 2010, pp. 93-98.

Note

Collegamenti esterni


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