Itala 35/45 HP
L'Itala 35/45 HP è stata un'automobile la cui produzione è iniziata nel 1907 e divenuta celebre per la vittoria nel Raid Pechino-Parigi.
Itala 35/45 HP | |
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Descrizione generale | |
Costruttore | ![]() |
Produzione | dal 1907 al 1915 |
Altre caratteristiche | |
Dimensioni e massa | |
Passo | 3.290 mm |
La tecnica
L'autotelaio 35/45 HP, del peso di circa 12 q a vuoto, era pensato per una vettura imponente ed elegante, con un grosso motore biblocco in ghisa a quattro cilindri in linea con corsa ed alesaggio di 140 x 130 mm, per una cilindrata di 7433 cm³ e con una potenza di 45 cv ad un regime inferiore ai 1500 giri che le consentiva di raggiungere velocità tra i 70 e i 95 km/h, in funzione del tipo di carrozzeria scelta.
Il raffreddamento era ad acqua e la lubrificazione era di tipo misto, sia a caduta che a sbattimento. Le valvole erano laterali comandate da asse a camme nel basamento. L'alimentazione avviene per mezzo di un carburatore verticale alquanto evoluto, tale da non richiedere soventi regolazioni manuali della miscela, al contrario del gioco valvole che invece necessita di regolazioni relativamente frequenti. Il cambio è a quattro marce più la retromarcia con frizione a dischi multipli in acciaio e la trasmissione alle ruote motrici posteriori avveniva tramite un albero cardanico, considerato all'epoca non adatto per una vettura così pesante, ma la vittoria nella Pechino-Parigi a convincere molti costruttori della superiorità di tale soluzione rispetto alla trasmissione a catena. Il robusto telaio è a longheroni stampati e traverse chiodate con sospensioni a balestre semiellittiche su entrambi gli assi. Sia il freno a pedale che quello a mano agivano sulle ruote posteriori. Il passoè di 3290 mm e le carreggiate di 1420 mm all'anteriore e di 1415 mm al posteriore.
La vettura dal raid
Strettamente derivata dalla versione di serie fu la vettura vincitrice del Raid Pechino-Parigi, competizione svoltasi tra il giugno e l'agosto del 1907. Già nell'aprile dello stesso anno la 35/45 HP aveva dimostrato buone doti di competitività con le rivali dell'epoca classificandosi terza alla Targa Florio.
Poche furono le modifiche apportate per la lunga e difficoltosa maratona, come l'adozione di due serbatoi supplementari da 150 litri, oltre a quello di serie da 83 litri, posizionati ai lati di quello che divenne l'unico sedile posteriore. Con questa dotazione di carburante, considerando il consumo di 3 km con un litro, l'autonomia venne portata a oltre 1000 km.
Vennero aggiunti anche un serbatoio per l'acqua e uno per l'olio da 50 litri ciascuno e dietro al sedile posteriore un cassone contenente gli attrezzi, i pezzi di ricambio e le gomme (forniti dalla Pirelli) di scorta. Si adottarono ruote, in legno, più grandi di quelle di serie con gomme della misura di 935x135 mm e i parafanghi furono ingegnosamente sostituiti da quattro assi in legno smontabili per essere utilizzate nel trarsi d'impaccio in passaggi difficoltosi. Con queste modifiche l'Itala raggiungeva a pieno carico quasi due tonnellate di peso, il che limitava la velocità massima a 70 km/h.
La vettura arrivò integra al traguardo con l'unico incidente della rottura di una ruota in Russia fatta riparare da un falegname locale.
Tale vettura, perfettamente funzionante, è conservata al Museo dell'Automobile Carlo Biscaretti di Ruffia a Torino ed ha compiuto nel 2007, insieme alla missione Overland, l'intero percorso in senso inverso, da Parigi a Pechino, esattamente dopo 100 anni dalla storica impresa.
La "Palombella"
Nel 1909 venne realizzato l'autotelaio speciale n.635, con sistema separato di frenatura a due pedali, commissionato alla regina madre Margherita di Savoia, che fu "vestito" dal carrozziere milanese Cesare Sala in una maestosa versione landaulet con finiture di grande pregio, comprese le maniglie a forma di aquila in argento massiccio.
La vettura, oggi conservata al Museo dell'automobile di Torino, al posto del logo Itala reca sul radiatore la scritta "Palombella" che indentificava la vettura del garage reale destinata a trasportare la regina nelle sue uscite ufficiali a Roma.