Claudio Lotito

imprenditore, dirigente sportivo e politico italiano (1957-)
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«Il pallone è per tutti. Il calcio è per pochi.»
«Pagare moneta, vedere cammello»


Claudio Lotito (Roma, 9 maggio 1957) è un imprenditore e dirigente sportivo italiano. Dal 19 luglio del 2004 è il presidente della Lazio [2] e dal 26 luglio 2011, comproprietario del Salerno Calcio, nuova società calcistica di Salerno, che milita in Serie D[3].

Claudio Lotito

Da presidente della Lazio ha vinto una Coppa Italia nella stagione 2008/2009 e una Supercoppa Italiana nel 2009.

Note biografiche

Diplomatosi presso il Liceo Classico Statale "Ugo Foscolo" di Albano Laziale e residente a Ciampino, ha conseguito una laurea in pedagogia con il massimo dei voti. Attualmente vive nella Villa San Sebastiano a Roma, vero e proprio "quartier generale" del presidente laziale. Lotito è sposato con Cristina, una delle figlie di Gianni Mezzaroma, appartenente ad una delle maggiori famiglie di costruttori della Capitale. La coppia ha un figlio di nome Enrico.

Attività imprenditoriale

Svolge la sua attività nel settore dei servizi, in particolare nelle imprese di pulizie, manutenzione e sanificazione, ma anche di vigilanza il Gruppo Gesco; è inoltre socio di due società immobiliari e possiede un'impresa di termogestione. Possiede dei terreni alla periferia di Roma, lungo la via Tiberina.

Tra i suoi progetti c'è quello di far sorgere la "Cittadella dello Sport" per la squadra di cui è presidente, ovvero la Lazio, che andrebbe così a giocare nel nuovo ed avveneristico Stadio delle Aquile o Puma Stadium (qualora gran parte del finanziamento provenisse dall'omonima società di abbigliamento, che è anche sponsor tecnico del club romano), intorno al quale progettare negozi e attività commerciali legate al mondo dello sport e della ricreazione. Alla realizzazione di questo progetto si è però fermamente opposto l'ex sindaco romano Walter Veltroni. Il neo sindaco Gianni Alemanno ha espresso il suo parere favorevole alla costruzione del così detto "Stadio delle Aquile" precisando però che la Lazio non riceverà alcun sostegno finanziario dal Comune di Roma.

Il 21 luglio 2011 Lotito, affiancato dal cognato Marco Mezzaroma, fonda e diventa comproprietario del Salerno Calcio, squadra iscritta al campionato di Serie D[3].

La presidenza della Lazio

L'incubo vissuto dalla Lazio, per via dei tanti debiti, finisce quando la Lazio Events di Claudio Lotito il 19 luglio del 2004 partecipa all'aumento di capitale deciso mesi prima acquistando 18.268.506 nuove azioni della Lazio (che corrispondevano al 26,969% di tutte le azioni), spendendo circa 18,268 milioni di Euro. Contemporaneamente la cooperativa di lavoro Team Service Scarl di Innocenzi (considerato vicino a Lotito) arriverà al 2,667% delle azioni.

Celebre una delle sue prime dichiarazioni ufficiali:

«Ho preso questa squadra al suo funerale e l'ho portata in condizione di coma irreversibile. Spero presto di renderlo reversibile[4]»

Nonostante la difficile situazione economica in cui versava la società, Lotito è riuscito ad avviare un lungo percorso di risanamento del debito pregresso. La politica economica di Lotito passa attraverso l'abbassamento degli stipendi rispetto alle precedenti gestioni biancocelesti e, soprattutto, attraverso strategie di mercato incentrate sul contenimento dei costi. Proprio a causa dei presunti scarsi investimenti per il rafforzamento della squadra, Claudio Lotito ha subìto pesanti contestazioni da parte della tifoseria ultras laziale, che pure lo aveva sponsorizzato nei travagliati mesi del passaggio di proprietà. La contestazione, iniziata pressoché dall'insediamento dell'attuale presidenza, ha perso intensità nel corso della stagione 2006/2007 grazie ai buoni risultati ottenuti dalla squadra guidata dall'allenatore Delio Rossi, prendendo nuovamente vigore nel corso della stagione 2007/2008 a causa dei risultati mediocri conseguiti in campionato e della non brillante partecipazione alla Champions League. Al presidente Lotito si contestava il mancato acquisto di giocatori di elevata caratura in grado di fare la differenza, e quindi il declino della squadra.

Controversie giudiziarie

Sul finire della stagione 2005/2006 viene coinvolto nello scandalo Calciopoli per illeciti commessi nel campionato precedente, cioè il primo della sua gestione. Il 14 luglio 2006 viene condannato dalla Commissione d'Appello Federale all'inibizione per 3 anni e 6 mesi e al pagamento di un'ammenda di 10.000 euro, mentre la Lazio è condannata alla retrocessione all’ultimo posto del campionato 2005-2006, alla penalizzazione di 7 punti da scontare nel successivo campionato di serie B e ad un'ammenda di 40.000 euro[5].
Il 27 ottobre la Camera di Conciliazione ed Arbitrato del CONI comunica le sentenze definitive, condannando Lotito a 4 mesi di inibizione (pena ulteriormente ridotta rispetto alla sentenza d'appello della Corte Federale che lo condannava a 2 anni e 6 mesi[6]). Per la Lazio viene confermata la sentenza d'appello che revocava la retrocessione all'ultimo posto del campionato 2005-2006 condannando la società biancoceleste a 30 punti di penalizzazione, mentre i punti di penalizzazione da scontare nel campionato di Serie A 2006/2007 passano, dagli 11 previsti dalla Corte Federale, a 3.

Il 3 marzo 2009 Claudio Lotito è stato condannato in 1º grado a due anni di reclusione per aggiotaggio e ostacolo all'attività degli organi di vigilanza sui titoli del club biancoceleste.[7]

L'8 novembre 2011, nell'ambito del processo penale relativo allo scandalo di Calciopoli, è stato condannato in primo grado dal Tribunale di Napoli 1 anno e 3 mesi e 25mila euro di multa.[8]

Dal suo avvento alla Lazio, la società biancoceleste è stata più volte coinvolta in vertenze per mobbing e mancati pagamenti a tesserati e ad altre società, pagando risarcimenti per oltre 9 milioni di euro e venendo costretta a reintegrare calciatori in rosa o a doverli svincolare[9].

La contestazione dei tifosi

È nota la contestazione di una parte del tifo laziale nei confronti del presidente Lotito. La contestazione si è acuita nella stagione 2009/2010, durante la quale alcuni sostenitori laziali hanno attuato uno sciopero del tifo in occasione del match casalingo Lazio-Fiorentina (1-1)[10] e una manifestazione di malcontento scaturita il giorno dopo Lazio-Catania (0-1), per via del rischio retrocessione, svolta presso il Centro sportivo di Formello nello stesso momento in cui fu esonerato il tecnico Davide Ballardini, sostituito con Edoardo Reja, chiamato a salvare le sorti della squadra biancoceleste.[11] Pochi mesi circa 8.000 laziali (tra cui alcuni ex giocatori, personaggi dello spettacolo, speaker radiofonici,...) si erano radunati per protestare contro il presidente Lotito al grido di "Libera la Lazio!". [12]

Presenza nei media

In occasione dei festeggiamenti del 109º anno della S.S. Lazio, Lotito ha rilasciato un'intervista nella quale si definisce "il peggior presidente nella storia della Lazio".[13]

Lotito ha preso parte ad una puntata della terza serie de I Cesaroni, girata all'interno del Centro sportivo di Formello, e al film L'allenatore nel pallone 2 nel 2008. Oltre a tali apparizioni cinematografiche ha anche partecipato come ospite a vari talk-show quali Porta a Porta di Raiuno, Annozero di Rai 2, Robinson di Rai 3, oltre a Tetris e Piazzapulita di La7.

Anche Claudio Lotito è caduto nella "trappola" dei comici, infatti è stato imitato da Max Giusti per la prima volta su Rai 2 durante la trasmissione Quelli che il calcio.

Note

  1. ^ Il concetto è stato successivamente ripreso dal presidente biancoceleste. Al quotidiano La Repubblica ha dichiarato: «Siamo tra i pochi a poter dire di giocare veramente a calcio perché il pallone è per tutti e il gioco per pochi. Fare risultati e giocare a calcio sono due cose diverse. Per questo, anche se è sempre difficile fare paragoni, posso dire che la qualità che esprime questo gruppo è simile a quella del periodo cragnottiano» Lotito: 'Noi forti come ai tempi di Cragnotti', in La Repubblica, 03 ottobre 2008, p. 11. URL consultato il 22 aprile 2009. PuntoSport.net riporta un'intervista nella quale ha dichiarato: «Il pallone è per tutti. Il calcio è per pochi. Il calcio è per me e per quattro o cinque altre persone.» Gianni Spinelli, Il calcio secondo Lotito. Mondo di poveri pueri., in PuntoSport.net, 04 gennaio 2009. URL consultato il 23 aprile 2009.
  2. ^ La gioia di Lotito: «Il più bel giorno della mia vita»
  3. ^ a b Lotito pensa in grande: «Salerno Calcio in 5 anni ai vertici» | la Città
  4. ^ Valdiserri Luca, La Lazio si salva con una corsa in scooter, in Corriere della Sera, 30 marzo 05, p. 42.
  5. ^ [1]
  6. ^ Appello: Juve in B a meno 17. Milan, Fiorentina e Lazio in A, su gazzetta.it, 25-7-2006. URL consultato il 28-5-2012.
  7. ^ Aggiotaggio, Lotito condannato, su corriere.it, 3-3-2009. URL consultato il 3-3-2009.
  8. ^ Calciopoli, tutti colpevoli"
  9. ^ [2]
  10. ^ contestazione lazio-fiorentina, su roma.corriere.it, 18-05-2010. URL consultato il 18-05-2010.
  11. ^ contestazione formello, su lalaziosiamonoi.it, 18-05-2010. URL consultato il 18-05-2010.
  12. ^ Leggo Online - Stampa articolo
  13. ^ Lotito: "Io il peggior presidente della storia laziale", su sportlive.it, 07-12-2009. URL consultato il 07-12-2009.

Voci correlate

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