Football Club Pro Vercelli 1892

club calcistico italiano di Vercelli

Il Football Club Pro Vercelli 1892, comunemente noto come Pro Vercelli, è la denominazione della principale società calcistica di Vercelli. L'attuale società ha rilevato nel 2010 il titolo sportivo dell'Unione Sportiva Pro Vercelli Calcio e dopo aver vinto nel 2012 la finale playoff di Lega Pro Prima Divisione contro il Carpi, è stata promossa in Serie B dopo 64 anni.

F.C. Pro Vercelli 1892
Calcio
File:Stemmaprovercelli.png
Leoni, Bianche Casacche, i Bianchi Piemontesi
Segni distintivi
Uniformi di gara
Manica sinistra
Maglietta
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Casa
Manica sinistra
Maglietta
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Trasferta
Colori sociali Bianco
SimboliLeone
InnoForza Pro!
Dati societari
CittàFile:Vercelli-Stemma.png Vercelli
NazioneItalia (bandiera) Italia
ConfederazioneUEFA
Federazione FIGC
CampionatoSerie B
Fondazione1892
PresidenteItalia (bandiera) Massimo Secondo
AllenatoreItalia (bandiera) Maurizio Braghin
StadioSilvio Piola
(8.000 posti)
Sito webwww.fcprovercelli.it
Palmarès
ScudettoScudettoScudettoScudettoScudettoScudettoScudetto
Scudetti7
Titoli nazionali1 campionato di Serie D
Stagione in corso
Si invita a seguire il modello di voce

L'U.S. Pro Vercelli Calcio era una delle società più titolate del calcio italiano. Tra i più antichi d'Italia, il club vanta nel proprio palmarès sette scudetti tra il 1908 e 1922. Conta 6 presenze nel girone unico di Serie A, tra il 1929 e il 1935, e 8 in Serie B di cui l'ultima nel 1948. Tra le squadre italiane pluriscudettate è l'unica proveniente da una città non capoluogo di regione ed è stata l'unica proveniente da una città non capoluogo di provincia[1] e, al contempo assieme a Casale e Novese, una delle società calcistiche decadute, perdendo svariate volte lo status professionistico.

Tra i calciatori più rappresentativi che militarono nelle file del club, non si possono non citare il difensore Virginio Rosetta e gli attaccanti Silvio Piola e Pietro Ferraris, tutti e tre campioni del mondo con la Nazionale di Vittorio Pozzo. Da circa un sessantennio milita in categorie semi-professionistiche e dilettantistiche, avendo conosciuto anche, nel 1990, l'esclusione dai campionati per inadempienze finanziarie[2].

Anche nel 2010, col nome di U.S. Pro Vercelli Calcio viene esclusa dai campionati per inadempienze finanziarie, ma essendo già presente la Pro Belvedere Vercelli, non risultò più possibile usufruire del Lodo Petrucci, essendoci infatti già una squadra professionistica rappresentativa in città.[3] Rinasce così la Pro Vercelli tra i professionisti (in Lega Pro Seconda Divisione) cedendo il titolo e il marchio alla società della Pro Belvedere.

Storia

Le origini

La Società Ginnastica Pro Vercelli nacque nel 1892 e, ad opera di Marcello Bertinetti, nel 1903 istituì anche una sezione per il calcio. Il colore delle maglie era il bianco, abbinato a calzoncini neri: la divisa divenne caratteristica (il soprannome dei giocatori era ed è ancora oggi Bianche Casacche) e fu onorata, più avanti, da squadre come lo Spezia, che adottò lo stesso stile per la sua divisa ufficiale, dal Derthona e, soprattutto, dalla Nazionale, che disputò le sue prime due gare in bianco, data l'assenza, per squalifica, proprio dei giocatori due volte campioni d'Italia (nel 1908 e nel 1909). A capo del club vi era l'avvocato penalista Luigi Bozino, prima vera figura di dirigente illuminato e avanti "anni luce" del calcio italiano, che rimase a guida delle società per trent'anni, in pratica sino alla sua morte. Nel 1906 la Pro Vercelli si unì alla F.I.F. (oggi F.I.G.C.) e disputò il suo primo campionato, in Seconda Categoria, venendo eliminata dalla squadra riserve della Juventus di Torino.

L'approdo in massima divisione e i primi scudetti

 
Carlo Rampini, talentuoso attaccante che vinse cinque scudetti con la Pro Vercelli.

Nonostante l'esordio non favorevole, già l'anno successivo il piccolo club mostrò grandi progressi, riuscendo a vincere il campionato di Seconda Categoria e ottenendo il diritto di partecipare al Campionato Italiano di Prima Categoria 1908, la massima divisione dell'epoca (insieme al Campionato Federale di Prima Categoria 1908, poi disconosciuto dalla FIGC).

Al debutto in massima divisione la squadra piemontese seppe imporsi e riuscì nell'impresa di vincere immediatamente il campionato italiano, battendo nelle eliminatorie regionali la Juventus e superando in finale, in un triangolare, la U.S. Milanese e i genovesi dell'Andrea Doria. Il 2 maggio 1908, espugnando il campo dell'U.S. Milanese (diretta contendente per il titolo) i bianchi si aggiudicarono matematicamente il primo, storico titolo e la Coppa Romolo Buni ad esso abbinata. A favorire l'impresa contribuì almeno in parte la decisione da parte della federazione di escludere dal campionato italiano i giocatori stranieri, che furono dirottati a giocare un campionato parallelo a quello italiano, detto federale, comunque sempre organizzato dalla FIF e vinto alla fine dalla Juventus. Nel frattempo la prima squadra vinse anche il Campionato Federale di Seconda Categoria 1908. Nel 1909 la Pro Vercelli si confermò campione d'Italia, sconfiggendo nell'ordine il Torino, il blasonato Genoa e, infine, nella doppia finale, l'U.S. Milanese e vincendo così il Campionato Federale di Prima Categoria; la squadra vercellese poté così annoverare nel suo palmares la Coppa Zaccaria Oberti abbinata alla vittoria del campionato. Nel parallelo "Campionato italiano" di Prima Categoria, che metteva in palio la Coppa Romolo Buni e vinto dai bianconeri juventini, invece, diede forfait nelle eliminatorie piemontesi contro la Juventus, permettendole di accedere alla fase nazionale. Tra gli artefici di questi importanti successi, i centrocampisti Ara e Leone e il giovanissimo attaccante Rampini, classe 1891; pochi anni dopo i tre vennero convocati per le prime gare della Nazionale maggiore.

Il caso del 1910, i tre scudetti consecutivi e la rivalità con il Casale

Nel 1909-10, campionato in cui si sperimentò per la prima volta un girone unico all'italiana, una Pro Vercelli che sembrava destinata a festeggiare la vittoria dello scudetto per la terza volta consecutiva, trovò una tenace rivale nell'Internazionale, neonata squadra milanese che chiuse al primo posto in classifica il torneo, a pari merito con i bianchi, rendendo necessaria la disputa di uno spareggio per assegnare il titolo. Dopo aver ottenuto un primo rinvio a causa di un'amichevole (peraltro nemmeno disputata), i vercellesi chiesero nuovamente di rinviare lo sfida-scudetto, in quanto tre dei loro migliori giocatori erano impegnati in un torneo militare. L'Inter, tuttavia, si oppose, con la motivazione che un eventuale rinvio avrebbe fatto coincidere la partita con le proprie amichevoli. La Federcalcio, allora, essendo impegnata nell'organizzazione dei primi incontri della Nazionale, e ritenendo che la richiesta della Pro di posticipare lo spareggio-scudetto fosse una tattica per guadagnare tempo e recuperare i propri giocatori infortunati (vista la mancata partecipazione alla prima amichevole), non concesse la proroga. Il presidente Bozino rispose schierando, il 24 aprile, gli undicenni della Squadra Ragazzi, che persero 10-3 una partita già scritta. Per questo episodio e per la singolare protesta, tutti i membri della società piemontese furono multati dalla F.I.G.C. per condotta antisportiva. I vercellesi si dovettero accontentare del titolo nella sostanza onorifico di "Campione italiano", che, secondo il regolamento dei campionati 1909-10, sarebbe spettato alla migliore classificata tra le squadre "pure italiane" (prive cioè di stranieri), mentre l'Inter vinse il titolo ben più importante di "Campione federale" in quanto prima assoluta.[4]

Nonostante l'amarezza per il secondo posto, i bianchi seppero rifarsi nei tre anni successivi, quando conquistarono altri tre titoli consecutivi (1910-11, 1911-12, 1912-13), finendo per insidiare il primato del Genoa nell'albo d'oro. Inoltre, a Torino, il 1º maggio 1913, nell'amichevole Italia-Belgio (1-0) nove giocatori della Pro Vercelli furono schierati tra i titolari.

Nel campionato 1913-14 la Pro Vercelli campione in carica mancò clamorosamente, per un punto, l'accesso alla fase finale del torneo, sopraffatta dal Genoa e dall'emergente Casale, la cui storia è direttamente legata ai successi dei bianchi di quegli anni. Raffaele Jaffe, presidente della giovane società monferrina, guardava ai trionfi vercellesi con risentimento, principalmente per motivi di campanilismo: per questa ragione si era posto l'obiettivo d'insidiare i primati della Pro. Scelse per le divise della sua squadra il nero, in antitesi con le Bianche Casacche, e in pochi anni seppe allestire una potente squadra che, proprio in quell'anno, riuscì a strappare lo scudetto dalle maglie dei vercellesi. La rivalità tra i due club non sarebbe mai venuta meno, anche dopo la nascita e la crescita di altre importanti realtà sportiva nella zona del Piemonte Orientale, come Alessandria e Novara, che andarono a completare il cosiddetto quadrilatero piemontese che tanti talentuosi giocatori plasmò nel periodo tra le due guerre mondiali. Il passo falso di quell'anno segnò anche la stagione successiva e la Coppa Federale del 1916, disputata dopo lo scoppio della guerra, quando fu nuovamente il Casale a estromettere i bianchi dalla competizione.

Il primo dopoguerra: gli ultimi scudetti e i primi patemi

 
La Pro Vercelli nel 1921.

Dopo la prima guerra mondiale, la Pro Vercelli seppe riconfermarsi tra i più forti club italiani, lanciando Virginio Rosetta (perno della difesa della Juventus del Quinquennio d'Oro, nonché bronzo alle Olimpiadi di Amsterdam e campione del mondo a Roma nel 1934) e vincendo, nel 1920-21, il sesto scudetto, battendo nella finalissima il Pisa per 2-1. L'anno dopo, il 1922, fu l'anno della scissione all'interno della Federazione, spaccata dalle proteste dei piccoli club, che si sentivano poco tutelati. I bianchi seppero comunque aggiudicarsi il settimo scudetto con la vittoria del Campionato C.C.I.; fondamentali furono le vittorie nella finale di Lega a Genova, il 14 maggio 1922, e nella doppia finale Nazionale contro la Fortitudo Pro Roma. All'apice della sua popolarità, la Pro Vercelli fu invitata in Brasile per una serie di amichevoli e fu l'unica squadra a non essere battuta in occasione della tournée italiana del Liverpool.

Quello del 1922 rimase l'ultimo scudetto per la mitica Pro: con la crescita dei team di Torino e Milano e del Bologna e la diffusione del professionismo (destò clamore, nel 1923, il passaggio di Rosetta alla Juventus per le cifre offerte al giocatore da Edoardo Agnelli), le casacche bianche, saldamente legate ai valori dello sport dilettantistico, persero quotazioni, così come accadde lentamente a tutte le squadre appartenenti a quel grande laboratorio di talenti che era il "quadrilatero piemontese".

File:Silvio Piola2.jpg
Silvio Piola con la maglia della Pro Vercelli.

Chiudendo al quinto posto in classifica il campionato 1928-29, i bianchi ottennero la possibilità di giocare la prima edizione della Serie A (stagione 1929-30). Nel 1929 la Pro Vercelli lasciò il suo primo stadio, il "Foro Boario", per il nuovo impianto di via Massaua, intitolato inizialmente all'aviatore Leonida Robbiano.

Fu nei primi anni trenta che esplose il talento del giovane Silvio Piola, prodigioso attaccante che resse le sorti della squadra per cinque stagioni e che fu dirottato alla Lazio nel 1934. Senza più il suo goleador, la Pro Vercelli perse il suo smalto e il suo mito crollò definitivamente. Al termine del campionato 1934-35 i piemontesi retrocessero tra i cadetti, lasciando la Serie A. A Piola fu intitolato lo stadio "Robbiano" nel 1996, dopo la sua morte.

La Serie B e il secondo dopoguerra

Una volta caduta in Serie B la Pro Vercelli non fu in grado di combattere per riacquisire un posto in massima serie. Già al termine della stagione 1936-37 si ritrovò coinvolta nella lotta per non retrocedere in Serie C, da cui uscì indenne solamente dopo una lunga serie di spareggi con Messina, Venezia e Catania. Dopo diverse stagioni di permanenza a centro-classifica, nel 1940-41 la squadra concluse all'ultimo posto il campionato e crollò in terza serie, categoria dalla quale risalì solamente nel dopoguerra per la riforma del campionato cadetto. Dopo due buoni campionati (1945-46 e 1946-47), però, la Pro Vercelli fece parte del grande numero di squadre destinate a comporre la Serie C al termine del difficile campionato 1947-48: da quell'anno la Pro non fece più ritorno neppure in B.

Già al termine della stagione 1949-50, dopo uno spareggio perso a Legnano contro il Luino retrocesse in IV Serie, salvo poi salvarsi per un ripescaggio. La caduta in tra i dilettanti fu però rinviata di soli due anni, e nel 1951-52, in seguito al tentativo della F.I.G.C. di fare anche della Serie C un campionato a girone unico, i vercellesi retrocessero in IV Serie. Nel 1954-55 il primo posto nel girone portò i bianchi a disputare le finali interregionali, dove furono estromessi, però, al primo turno dal Vigevano. Fu nel 1956-57 che i bianchi ottennero la promozione in terza serie; l'esperienza durò cinque stagioni: fu un nuovo spareggio, questa volta a Novara contro il Saronno, a sancire il ritorno in Serie D della Pro Vercelli, che nel 1965 cadde anche in Prima Categoria e nel 1967 fu omaggiata della Stella al merito sportivo CONI.

Gli anni Settanta e Ottanta

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Bruno Rossi esulta dopo il lancio della monetina che fece tornare la Pro Vercelli in serie C.

Nella stagione 1970-71 la Pro Vercelli diede il via ad un emozionante duello per la promozione con la Biellese; le due squadre conclusero appaiate al primo posto il campionato e furono costrette a disputare ben due spareggi, uno a Novara (Vecchio campo di calcio) e l'altro a Torino (Stadio Comunale). Le due vibranti gare, che si conclusero sul 4-4 e sul 2-2, non diedero però un responso e solo il lancio di una moneta sancì il passaggio dei vercellesi in Serie C.

L'anno successivo i bianchi si salvarono grazie alla migliore differenza reti nei confronti del Treviso; nel 1975-76 chiusero il campionato al terzo posto in classifica, anche se un fu un potentissimo Monza a beneficiare della promozione. Nel 1977-78 la riforma del campionato di Serie C vide i bianchi essere assegnati alla Serie C2 per un solo punto nei confronti di Alessandria e Padova. Inopinatamente, le Casacche Bianche retrocessero l'anno dopo in Serie D, dopo uno spareggio perso con il Legnano. Solo nel 1983-84, dopo un ennesimo spareggio con la Cairese, la Pro Vercelli risalì dall'Interregionale.

Dal 1990 agli anni 2000

Nel 1990 la Pro Vercelli, guidata dall'allenatore Giuliano Zoratti e dal giovane attaccante Roberto Murgita disputò un ottimo campionato; con il Siena già promosso, erano i bianchi e il Pavia a contendersi l'altra promozione, ritrovatesi appaiate a un turno dalla fine. Ma se il team lombardo, il 3 giugno, riuscì a espugnare di misura il campo della Sarzanese, la Pro Vercelli, che pure vantava la migliore difesa del campionato, crollò clamorosamente a Pontedera, dove i pericolanti padroni di casa vinsero per 6-1. Fu il primo capitolo di un'estate drammatica per il calcio vercellese: la squadra non fu infatti iscritta al successivo campionato per il mancato pagamento di una fidejussione. L'esclusione dal campionato di Serie C2 portò al ripescaggio del Novara, che frattanto aveva perso lo spareggio salvezza proprio con il Pontedera e sembrava destinato per la prima volta a retrocedere nelle categorie dilettantistiche; le Casacche Bianche, dopo aver rischiato la radiazione, riuscirono a iscriversi al campionato di Promozione.

Nel 1994, dopo una difficile risalita, la Pro Vercelli ottenne la Serie C2, vincendo anche lo Scudetto Dilettanti nella doppia finale contro il Giulianova. Da quel momento la squadra è diventata una presenza fissa in C2, partecipando ai Play-off per la promozione in due occasioni (1994-95 e 2000-01) e, più recentemente, evitando la retrocessione in due casi ai Play-out (2002-03 e 2004-05) e, al termine della stagione 2003-04, grazie a un ripescaggio.

In occasione del centenario della conquista del primo scudetto nel 1908, tra l'8 e il 15 settembre 2008 sono stati organizzati una serie di eventi che hanno coinvolto sia la squadra, con tornei giovanili e un'amichevole con il Torino, sia la città, con workshop, mostre, e con l'esposizione della Coppa del Mondo 2006[5].

La stagione 2009-2010 è stata la sedicesima consecutiva disputata dalla Pro Vercelli in C2/Seconda Divisione (record assoluto di partecipazioni consecutive). In questa stagione inoltre si disputerà il derby con la neopromossa Pro Belvedere Vercelli: per il calcio italiano si tratta del settimo derby tra squadre concittadine. In questa stagione, le due squadre si sono divise la posta. All'andata la Pro Vercelli ha battuto la Pro Belvedere per 1-0, ma nel girone di ritorno lo storico sodalizio bianco-nero ha subito una amara sconfitta con il medesimo punteggio.

Dopo anni di precaria situazione economica, la squadra pare aver raggiunto una certa stabilità che le ha garantito buone prestazioni, anche sul campo, nel campionato 2006-07 e nel campionato 2007-08. Il 30 giugno 2010 l'iscrizione alla Lega Pro II Divisione viene assicurata solo grazie a una raccolta di fondi effettuata dalle forze imprenditoriali cittadine, che racimolano i 140 000 Euro necessari ad adempiere all'iscrizione. Il probabile ripescaggio della Pro Belvedere Vercelli, in condizioni economiche floride, sembra aprire la strada al Derby di Vercelli anche nel 2010/2011, ma alcune voci parlano di una possibile futura unione di forze tra le due squadre, con tanto di colori sociali rinnovati.

Il 16 luglio 2010 la società viene esclusa dalla Lega Pro.[6] Dopo una settimana esatta dall'esclusione, in Comune comincia un tavolo tecnico tra dirigenti della Belvedere e della vecchia Pro per salvare la storica casacca bianca e i suoi sette scudetti. Le autorità comunali assegnano il marchio storico alla dirigerza della Pro Belvedre Vercelli. Massimo Secondo presidente della Pro Belvedere s'impegna a ridenominare la sua società Pro Vercelli, non appena ottenuta l'autorizzazione della FIGC ed invita pertanto i ragazzi e genitori del Settore Giovanile, vera risorsa della società, affinché sappiano “attendere” con pazienza e senza ansia gli sviluppi della vicenda.[7][8].

Il 4 agosto 2010 viene definitivamente esclusa dalla Lega Pro II Divisione. Il 6 agosto 2010 viene ridenominata Unione Sportiva Vercelli Calcio, per permettere alla Pro Belvedere Vercelli di chiamarsi FC Pro Vercelli 1892 e di continuare la sua gloriosa storia ultracentenaria.[9]

2010/2011: Sfiorata la finale play-off

La società costruisce una squadra piuttosto giovane ma forte per ambire subito alla promozione in Prima Divisione, tenendo solo due giocatori delle due vecchie società: il difensore Claudio Labriola della Pro Vercelli e il terzino Stefano Murante della Pro Belvedere Vercelli mentre la panchina viene affidata a Maurizio Braghin ex allenatore del Rodengo Saiano il quale aveva già allenato la Pro dal 2000 al 2003.

Il debutto della nuova società avviene l'otto agosto quando in amichevole batte 2-0 il Piacenza, militante in Serie B. In Coppa Italia Lega Pro 2010-2011 sfiora le semifinali venendo eliminata alla fase a gironi a tre squadre finendo prima a pari punti col Pisa ma passa la squadra toscana grazie a una rete in più segnata nel girone.

In campionato nel girone d'andata parte subito alla grande sognando già la C1 ma in quello di ritorno la squadra accusa un calo di prestazioni ottenendo solo tre vittorie e undici pareggi e arrivando addirittura a perdere in casa con il fanalino di coda Mezzocorona per 0-3, retrocessa la domenica successiva. Il campionato viene vinto dalla neopromossa Tritium mentre la Pro chiude il campionato al terzo posto con 52 punti. Nei playoff affronta la Pro Patria, quarta classificata. L'andata a Busto Arsizio vede le bianche casacche soccombere per 5 reti a 2. Al ritorno la Pro Vercelli gioca una splendida gara cercando di rimontare il risultato dell'andata ma riesce a vincere solo per 2-0 e per un gol viene eliminata.

Il ripescaggio in Prima Divisione e la conquista della B dopo 64 anni

Il 4 agosto 2011 la Pro Vercelli ottiene il ripescaggio in Prima Divisione (a cui parteciperà per la prima volta, anche considerando i campionati con la precedente denominazione di Serie C1), grazie ai 5 posti lasciati liberi da Atletico Roma, Ravenna, Salernitana, Lucchese e Gela. Un successo che riporta la squadra e la città, dopo 33 lunghi anni tra C2 (nella quale detiene il record di partecipazioni) e dilettanti, nella categoria superiore. L'intelaiatura della squadra rimane quella della stagione precedente ma vengono inseriti numerosi giovani di ottime prospettive e qualche rinforzo per reparto, per garantire una salvezza tranquilla. Nonostante manchi da parecchio tempo dalla terza serie nazionale, la Pro disputa un campionato di vertice chiudendo la regular season al quinto posto, qualificandosi per i play-off che vince il 10 giugno 2012 , in finale contro il Carpi Calcio (1-1; 3-1)[10], dopo aver eliminato il Taranto in semifinale, conquistando la Serie B dopo la bellezza di 64 anni dalla sua ultima apparizione.

Cronistoria

Cronistoria dell'Unione Sportiva Pro Vercelli
  • 1892: Fondazione della Società Ginnastica Pro Vercelli.
  • 1903: Nascita della sezione calcistica.
  • 1906: Eliminata in Seconda Categoria piemontese.
  • 1907: 1º in Seconda Categoria. Ammessa alla Prima Categoria - Campionato Italiano.
  • 1908: Campionato Italiano di Prima Categoria -   Campione d'Italia[11].
Campionato Federale di Seconda Categoria - 1° assoluta, Ammessa alla Prima Categoria - Campionato Federale[12]
  • 1909: Campionato Federale di Prima Categoria -   Campione d'Italia.[13]
Campionato Italiano di Prima Categoria - Ritirata, diede forfait nelle eliminatorie piemontesi contro la Juventus (vincente delle eliminatorie torinesi).
  • 1909-10: 2º in Prima Categoria dopo aver perso lo spareggio contro l'Inter. Vince il titolo (nella sostanza puramente onorifico) di campione italiano, essendo risultata a fine stagione la squadra meglio classificata tra quelle completamente prive di stranieri (mentre l'Inter vinse il titolo di campione federale, risultando la migliore in assoluto).[14]
  • 1910-11:   Campione d'Italia.
  • 1911-12:   Campione d'Italia.
  • 1912-13:   Campione d'Italia.
  • 1913-14: 3° nelle eliminatorie ligure-piemontese di Prima Categoria.
  • 1914-15: 2º nel girone C delle semifinali nazionali di Prima Categoria.
  • 1915-19: Attività sospesa per cause belliche. Vercellese 2º nel girone Piemonte Orientale di Coppa Federale 1916.
  • 1919-20: 2º nel Girone Semifinale A nazionale.
  • 1920-21:   Campione d'Italia.
  • 1921-22:   Campione d'Italia C.C.I.. Nell'estate 1922 si fonde con la GC Cappuccini e assume il nome Unione Sportiva Pro Vercelli.
  • 1922-23: 2º in Prima Divisione.
  • 1923-24: 3º nel girone B di Prima Divisione.
  • 1924-25: 2º nel girone B di Prima Divisione.
  • 1925-26: 7º nel girone B di Prima Divisione.
  • 1926-27: 5º nel girone A di Divisione Nazionale.
  • 1927-28: 6º nel girone A di Divisione Nazionale.
  • 1928-29: 5º nel girone B di Divisione Nazionale.
  • 1929-30: 9º in Serie A.
  • 1930-31: 10º in Serie A.
  • 1931-32: 13º in Serie A.
  • 1932-33: 12º in Serie A.
  • 1933-34: 7º in Serie A.
  • 1934-35: 16º in Serie A. Retrocessa in Serie B.
  • 1935-36: 5º in Serie B.
  • 1936-37: 10º in Serie B.
  • 1937-38: 11º in Serie B.
  • 1938-39: 6º in Serie B.
  • 1939-40: 9º in Serie B.
  • 1940-41: 18º in Serie B. Retrocessa in Serie C.
  • 1941-42: 3° nel girone D di Serie C.
  • 1942-43: 2° nel girone E di Serie C.
  • 1943/45: Attività sospesa per cause belliche.
  • 1945-46: 3º nel girone A della Serie mista B-C Alta Italia. Ammessa d'ufficio in Serie B.
  • 1946-47: 8º nel girone A di Serie B.
  • 1947-48: 13º nel girone A di Serie B. Retrocessa in Serie C.
  • 1948-49: 7º nel girone A di Serie C.
  • 1949-50: 17º nel girone A di Serie C perdendo lo spareggio col Luino. Ripescata.
  • 1950-51: 11º nel girone A di Serie C.
  • 1951-52: 11º nel girone A di Serie C. Retrocessa in IV Serie.
  • 1952-53: 7º nel girone D di IV Serie.
  • 1953-54: 3º nel girone A di IV Serie.
  • 1954-55: 1º nel girone A di IV Serie. Perde le finali contro il Vigevano.
  • 1955-56: 2º nel girone A di IV Serie.
  • 1956-57: 1º nel girone A di IV Serie. Promossa in Serie C.
  • 1957-58: 5º in Serie C.
  • 1958-59: 7º nel girone A di Serie C.
  • 1959-60: 8º nel girone A di Serie C.
  • 1960-61: 5º nel girone A di Serie C.
  • 1961-62: 16º nel girone A di Serie C. Retrocessa in Serie D.
  • 1962-63: 10º nel girone A di Serie D.
  • 1963-64: 15º nel girone B di Serie D.
  • 1964-65: 16º nel girone A di Serie D. Retrocessa in Prima Categoria Regionale. Ripescata.
  • 1965-66: 14º nel girone A di Serie D.
  • 1966-67: 15º nel girone A di Serie D.
  • 1967-68: 2º nel girone A di Serie D.
  • 1968-69: 9º nel girone A di Serie D.
  • 1969-70: 2º nel girone A di Serie D.
  • 1970-71: 1º nel girone A di Serie D. Promossa in Serie C.
  • 1971-72: 17º nel girone A di Serie C.
  • 1972-73: 13º nel girone A di Serie C.
  • 1973-74: 8º nel girone A di Serie C.
  • 1974-75: 11º nel girone A di Serie C.
  • 1975-76: 3º nel girone A di Serie C.
  • 1976-77: 9º nel girone A di Serie C.
  • 1977-78: 13° nel girone A di Serie C. Retrocessa in Serie C2.
  • 1978-79: 14º nel girone B di Serie C2. Retrocessa in Serie D.
  • 1979-80: 12º nel girone A di Serie D.
  • 1980-81: 8º nel girone A di Serie D.
  • 1981-82: 3º nel girone A dell'Interregionale.
  • 1982-83: 8º nel girone A dell'Interregionale.
  • 1983-84: 1º nel girone A dell'Interregionale. Promossa in Serie C2.
  • 1984-85: 6º nel girone B di Serie C2.
  • 1985-86: 10º nel girone B di Serie C2.
  • 1986-87: 6º nel girone A di Serie C2.
  • 1987-88: 6º nel girone A di Serie C2.
  • 1988-89: 8º nel girone A di Serie C2.
  • 1989-90: 3º nel girone A di Serie C2. Per il mancato pagamento dei propri debiti, è esclusa dai campionati nazionali.
  • 1990: La società, finanziariamente precaria, viene reiscritta in Promozione Regionale.
  • 1990-91: 2º in Promozione piemontese. Ripescata in Serie D.
  • 1991-92: 5º nel girone A di Serie D.
  • 1992-93: 6º nel girone A della Serie D.
  • 1993-94: 1° assoluta in Serie D vincendo lo scudetto dei dilettanti. Promossa in Serie C2.
  • 1994-95: 5º nel girone A di Serie C2. Perde la semifinale playoff col Lumezzane.
  • 1995-96: 11º nel girone A di Serie C2.
  • 1996-97: 8º nel girone A di Serie C2.
  • 1997-98: 13º nel girone A di Serie C2.
  • 1998-99: 7º nel girone A di Serie C2.
  • 1999-00: 12º nel girone A di Serie C2.
  • 2000-01: 4º nel girone A di Serie C2. Perde la semifinale playoff col Mestre.
  • 2001-02: 7º nel girone A di Serie C2.
  • 2002-03: 17º nel girone A di Serie C2. Vince i playout col Mestre.
  • 2003-04: 14º nel girone A di Serie C2. Perde i playout col Sassuolo. Ripescata.
  • 2004-05: 17º nel girone A di Serie C2. Vince i playout col Palazzolo.
  • 2005-06: 6º nel girone A di Serie C2.
  • 2006-07: 8º nel girone A di Serie C2.
  • 2007-08: 7º nel girone A di Serie C2.
  • 2008-09: 11º nel girone A della Seconda Divisione Lega Pro.
  • 2009-10: 12º nel girone A della Seconda Divisione Lega Pro.
  • 2010 Il Consiglio Federale esclude la società dai campionati. La società Pro Belvedere Vercelli prende marchio e nome in comune, e cambia denominazione in FC Pro Vercelli 1892 dopo aver ottenuto il ripescaggio.
  • 2010-11 - 3ª nel girone A della Seconda Divisione Lega Pro; eliminata in semifinale ai playoff dalla Pro Patria. Ripescata e ammessa in Prima Divisione.
  • 2011-12: 5° nel girone A della Prima Divisione Lega Pro. Vince i playoff contro il Carpi. Promossa in Serie B.

Colori e simboli

Colori

Il colore della maglia casalinga della Pro Vercelli è il bianco mentre i pantaloncini e i calzettoni sono neri. Nelle partite in trasferta gioca abitualmente con una tenuta interamente rossa. La terza maglia è un completo interamente di colore oro.

La prima maglia indossata dalla nazionale italiana nell'esordio del 1910 era di colore bianco. Pare infatti che, nel momento di decidere la prima tenuta di gioco, si sia voluto far indossare alla squadra italiana la maglia bianca in onore della squadra più forte del momento, la Pro Vercelli.

Simboli ufficiali

Inno

L'inno della Pro Vercelli si chiama "Forza Pro!", dura tre minuti circa e viene trasmesso allo stadio prima e dopo le partite casalinghe.

Mascotte

La mascotte della Pro Vercelli è il leone "Eusebio".

Stadio

  Lo stesso argomento in dettaglio: Stadio Silvio Piola (Vercelli).
 
Tribuna
 
Gradinata nord
 
Stadio Leonida Robbiano

La Pro Vercelli gioca le sue partite casalinghe allo stadio Silvio Piola che però dai vercellesi è conosciuto soprattutto come Leonida Robbiano, grande pioniere dell'Aeronautica Militare al quale lo stadio fu intitolato subito dopo la sua costruzione nel 1932. In origine la struttura aveva una capienza di circa 10.000 posti diventati ora, dopo varie ristrutturazioni, 4.300. Nel 1998, con una delibera del comune lo stadio venne intitolato alla memoria del grande Silvio Piola, due volte campione del mondo, che giocò nella Pro Vercelli dal 1929 al 1934 collezionando 127 presenze e 51 gol. Lo stadio è diviso in: tribuna, rettilineo, curva ovest, curva est per gli ospiti e gradinata nord. Nel 2007 il muro d'ingresso del rettilineo fu abbattuto da un violento temporale e fu fatto ricostruire in cemento armato. Nell'estate del 2008 la gradinata sotto la tribuna venne ricostruita e alzata. Tra il 2009 e il 2010 fu fatta la stessa ristrutturazione nel settore ospiti, rimuovendo le piante presenti.

Nell'estate del 2011 la società, con l'aiuto del comune, sostituisce il manto erboso con un fondo sintetico di ultima generazione, vengono rimosse le vecchie recinzioni, viene rifatta la gradinata nord di fronte alla tribuna. Inoltre vengono ristrutturati gli spogliatoi e potenziato l'impianto luminoso. La curva ovest, da sempre il cuore dei tifosi, resterà chiusa per un anno per essere anch'essa ricostruita nell'estate del 2012. Attualmente (stagione 2011-12) l'impianto ha una capienza di 4.300 posti.

Gli allenamenti della squadra si svolgono quotidianamente proprio allo stadio Silvio Piola.

Società

Organigramma Societario

File:Stemmaprovercelli.png
Staff dell'area amministrativa
  • Presidente: Massimo Secondo
  • Amministratore delegato: Fabrizio Rizzi
  • Direttore generale: Giancarlo Romairone
  • Consigliere con delega Settore Giovanile: José Saggia
  • Segretario generale: Antonino Avarello
  • Responsabile Amministrativo: Stefano Bordone
  • Addetto Stampa: Filippo Simonetti
  • Responsabile Legale: Bruno Poy
  • Responsabile stadio:: Ferruccio Gnan
File:Stemmaprovercelli.png
Sponsor ufficiali
  • 1981-1983: M.t.a
  • 1984-1985: Officine Beyot
  • 1985-1988: Piemonte Finleasing
  • 1988-1990: F.lli Schellino
  • 1991-1992: Vogliazzi
  • 1992-1993: C.a.m.t
  • 1994-1995: Deoflor
  • 1997-1999: Conad
  • 1999-2003: L'Arciere
  • 2003-2004: Errea
  • 2004-2007: Atena
  • 2007-2008: Redil
  • 2008-2010: Biverbanca
  • 2010-2011: Gruppo Biancamano

Allenatori e Presidenti

  Lo stesso argomento in dettaglio: (usare il Template:Vedi categoria).
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Lista allenatori della Pro Vercelli
File:Stemmaprovercelli.png
Lista presidenti della Pro Vercelli

Giocatori

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Palmarès

Competizioni nazionali

1907
1908, 1909, 1910-1911, 1911-1912, 1912-1913, 1920-1921, 1921-1922
1909-1910[15]
1956-1957
1970-1971, 1983-1984, 1993-1994
1994

Statistiche e record

Partecipazione ai campionati

Categoria Partecipazioni Debutto Ultima stagione

A

24 1908 1934-1935

B

12 1906 2012-2013

C

43 1941-1942 2011-2012

D

22 1952-1953 1993-1994

In 100 stagioni sportive compresi 18 campionati di Prima Categoria, Prima Divisione e Divisione Nazionale (A), 2 campionati di Seconda Categoria, 1 campionato di Serie B-C Alta Italia giocato come squadra di C e 24 campionati di Serie C2. E' esclusa l'annata 1990-91, nella quale la Pro partecipò al campionato di Promozione del Piemonte.

Statistiche individuali

  • 106 Carlo Rampini I
  • 82 Alessandro Rampini II
  • 78 Paolo Tonelli
  • 74 Mario Ardissone
  • 59 Pierluigi Bosisio
  • 53 Luigi Bajardi I
  • 52 Luigi Casalino
  • 51 Silvio Piola
  • 47 Mario Zanello
  • 46 Giuseppe Pozzo
File:Stemmaprovercelli.png
Presenze Complessive Campionato e Coppa Italia
  • 354 Ardissone
  • 310 Vellano
  • 306 Bolzoni
  • 292 Balocco
  • 279 Zanello
  • 276 Jussich
  • 274 Stara
  • 268 Rossi B.
  • 251 Cantone
  • 240 Castellazzi
  • 230 Sadocco
  • 224 Dellarole A.

Tifoseria

La Pro Vercelli ha un pubblico molto acceso e attaccato alla squadra. In passato l'affluenza allo stadio era sempre molto alta ma da quando la squadra è sprofondata in categorie inferiori il numero di tifosi è lentamente calato. Nella stagione 2010-2011 la media spettatori è stata di 1.191. Con la conquista della Prima Divisione, l'affluenza è notevolmente aumentata arrivando a superare le 2000 presenze. Anche in trasferta la squadra è ben seguita. Attualmente esiste un gruppo di ultrà nato nel 2010 chiamati "West Side", formato da ragazzi molto giovani che si impegnano a sostenere in casa e in trasferta la squadra. In occasione della partita Pro Vercelli-Monza, disputata il 22 gennaio 2012, è potuto rientrare il vecchio gruppo "White Lions" che ha dovuto scontare diversi anni di diffida. Grazie all'ottimo campionato disputato in Prima Divisione, terminato con la conquista della Serie B, la città sembra essersi risvegliata da un lungo torpore, causato da decenni di delusioni e sconfitte. L'affluenza allo stadio è decisamente aumentata registrando picchi di 3000 presenze interne nei play-off e circa mille in trasferta nella finalissima a Modena contro il Carpi, numeri che da anni non si vedevano.

Tifoserie rivali

Da sempre esistono forti rivalità fra i tifosi della Pro Vercelli e quelli del Casale (derby storico) e della Biellese. Il contrasto più acceso è con il vicino Novara con il quale esiste una profonda rivalità. Cattivi rapporti anche con l'Alessandria (le due tifoserie sono state in ottimi rapporti fino a metà anni 90), il Legnano, la Pro Patria e la Sanremese.

Tifoserie amiche

La tifoseria vercellese ha buoni rapporti con il Giulianova e Belluno. Con i tifosi della Pro Sesto invece c'è un forte rapporto d'amicizia e le tifoserie sono difatti gemellate. Fino al 2008 esisteva un buon rapporto anche con il Varese.

Organico

  Lo stesso argomento in dettaglio: Football Club Pro Vercelli 1892 2011-2012.

Rosa

N. Ruolo Calciatore
  P Marzio Dan
  P Andrea Tufano
  P Santos Miranda
  P Alex Valentini
  D Angelo Bencivenga
  D Marco Modolo
  D Alessandro Armenise
  D Alessandro Ranellucci
  D Tommaso Cancellotti
  D Francesco Battaglia
  D Alberto Masi
  C Mauro Calvi
  C Andrea Rosso
N. Ruolo Calciatore
  C Stefano Murante
  C Federico Carraro
  C Donato Disabato
  C Vinicio Espinal
  C Andrea Marconi
  C Umberto Germano
  A Matteo Di Piazza
  A Marco Martini
  A Gianni Fabiano
  A Pietro Tripoli
  A Pietro Iemmello
  A Simone Malatesta
  A Davide Tonani

Staff tecnico

Staff tecnico
Allenatore   Maurizio Braghin
Vice Allenatore (Allenatore in 2ª)   Alessandro Turone
Preparatore portieri   Antonello De Giorgi
Preparatore atletico   Stefano Bortolan


Staff sanitario

Staff sanitario
Medico responsabile:   Matteo Scala Marchiano
Medico sociale:   Massimiliano Scala Marchiano
Massofisioterapista:   Fabrizio Pessetti
Fisioterapista:   Stefano Francese


Note

  1. ^ All'epoca delle vittorie Vercelli si trovava in provincia di Novara.
  2. ^ Pro Vercelli fuori gioco, La Repubblica, 27 luglio 1990
  3. ^ La Pro Belvedere pronta ad acquistare il marchio della Pro Vercelli
  4. ^ Chiesa, p. 23-24.
  5. ^ Centenario Pro Vercelli, su provercellicentenario.com. URL consultato il 09-06-2010.
  6. ^ Fuori l'Ancona e 20 club di Lega Pro, La Repubblica, 16 luglio 2010
  7. ^ http://www.provercelli.com/index.php?liv2=1487
  8. ^ Pro Vercelli, il marchio va alla Pro Belvedere - Tutto Lega Pro
  9. ^ http://www.pmnet.it/dett_news.asp?id=9906
  10. ^ Pro Vercelli e Virtus Lanciano dalla LegaPro alla Serie B, su footstats.it. URL consultato l'11 giugno 2012.
  11. ^ Si disputarono due campionati: federale (aperto anche agli stranieri) e italiano (aperto solo agli italiani). La Juventus vinse il campionato federale, la Pro Vercelli quello italiano. Tuttavia solo il campionato vinto dalla Pro Vercelli venne incluso nell'albo d'oro, nonostante anche quello vinto dalla Juventus fosse stato organizzato dalla FIGC. Cfr. Chiesa, pp. 17-24.
  12. ^ Le cronache de La Stampa attestano che la prima squadra della Pro Vercelli disputò il Campionato Federale di Seconda Categoria 1908, superando nelle eliminatorie piemontesi la Juventus II e battendo nella Fase successiva a Genova la Doria II. La Stampa non riporta ulteriori risultati, ma secondo il sito ufficiale la Pro Vercelli vinse il Campionato di Seconda Categoria 1908.
  13. ^ Si disputarono due campionati: federale (aperto anche agli stranieri) e italiano (aperto solo agli italiani). La Juventus vinse il campionato italiano, la Pro Vercelli quello federale. Tuttavia solo il campionato vinto dalla Pro Vercelli venne incluso nell'albo d'oro, nonostante anche quello vinto dalla Juventus fosse stato organizzato dalla FIGC. Cfr. Chiesa, pp. 17-24.
  14. ^ Chiesa, p. 24.
  15. ^ Vittoria del titolo (non riconosciuto valevole per lo scudetto) di campione italiano, essendo risultata a fine stagione la squadra meglio classificata tra quelle completamente prive di stranieri (mentre l'Inter vinse il titolo di campione federale, risultando la migliore in assoluto). Chiesa, pag. 24.

Bibliografia

  • Carlo Chiesa, La grande storia del calcio italiano, pubblicato a puntate sul Guerin Sportivo.
  • Alex Tacchini, Paolo Sala, Bruno Casalino, Il Grande Libro e il Grande Album della Pro Vercelli, GS Editrice.

Collegamenti esterni

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