Leonetto Cipriani
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| Leonetto Cipriani | |
|---|---|
| Governatore generale delle Romagne | |
| Durata mandato | 1° agosto 1859 – 7 novembre 1859 |
| Predecessore | Massimo d’Azeglio |
| Successore | carica abolita |
Il conte Leonetto Cipriani (Centuri, 16 ottobre 1812 – Centuri, 10 maggio 1888) è stato un politico italiano, nato in Corsica.
Biografia
Nato in un piccolo paesino della Corsica da Matteo e Caterina Caraccioli che erano di origine toscana, la sua famiglia era una fervida simpatizzante di Napoleone Bonaparte, alla caduta del quale, fu costretta a lasciare l'isola e a trasferirsi a Livorno per intraprendere una florida attività mercantile. Nel 1824 il giovane Leonetto si iscrisse al collegio di Santa Caterina di Pisa, dimostrandosi ben presto uno studente troppo ribelle. Indotto ad abbandonare gli studi si arruolò nell'esercito francese diretto ad Algeri. Nell'armata francese si distinse al punto tale da diventare un protetto del generale Juchereau de Saint Denis e dopo la partenza di quest'ultimo Cipriani rimase ad Algeri dove si era innamorato di un concubina del locale Bey di origini genovesi e con la quale fuggì successivamente in Italia. Tuttavia la ragazza morì prematuramente e il giovane Cipriani decise di partire per il continente americano giungendo a Trinidad nelle Antille per seguire personalmente alcune attività commerciali per conto della famiglia; attività che gli fruttarono circa sei milioni di franchi d'oro. Nel 1848 partecipò alla Prima Guerra d'Indipendenza alle battaglie di Curtatone (1848) e Novara (1849).
Dal 1852 al 1855 fu console del Regno di Sardegna a Belmont (California). Durante la Seconda Guerra d'Indipendenza divenne membro del quartier generale di Napoleone III.
Nel 1859 partecipò al "Convegno segreto di Scanello" che si svolse a Palazzo Loup, volto all’unificazione doganale e monetaria dei vari regno e ducati che formavano la struttura politica del centro-nord Italia alla vigilia della riunificazione del Regno. Nell'agosto dello stesso anno fu inviato da Vittorio Emanuele a Bologna, dove prese il titolo di "Governatore generale delle Romagne", con l'incarico di governare l'ex Legazione delle Romagne in vista dell'annessione al Regno di Sardegna. Cosa che avvenne con i Plebisciti d'annessione al Regno di Sardegna (11-12 marzo 1860).
Finita questa missione, il 5 maggio 1860 si imbarcò da Quarto (Genova) e partecipò alla spedizione dei Mille di Garibaldi.
Nel 1861 divenne Senatore del Regno d'Italia, nel 1870 dopo l'occupazione dello Stato Pontificio in seguito alla Presa di Roma fece pressioni su re d'Italia Vittorio Emanuele III per occupare la Corsica, ma tutto questo risultò vano. Nel 1882, in disaccordo con la firma della Triplice Alleanza dato che riteneva l'Austria il nemico "storico" dell'Italia, decise di ritirarsi a vita privata nel suo paese natale in Corsica nella frazione di Ortinoli di Centuri dove costruì un castello in stile neomedievale.
