Aeroporto di Reggio Emilia

aeroporto italiano

L'Aeroporto di Reggio Emilia (IATA: ZRO, ICAO: LIDE) o Aeroporto Città del Tricolore è, dal 1997, un aeroporto aperto al traffico commerciale, dopo essere stato la pista di prova per i prototipi delle Officine Meccaniche Reggiane fino alla Seconda guerra mondiale ed una pista da diporto nel secondo dopoguerra.

Aeroporto di Reggio Emilia
aeroporto
Vista aerea dell'aeroporto, in basso a destra, delle Officine Reggiane (appena sopra) e di parte dell'abitato di Reggio nell'Emilia
Codice IATAZRO
Codice ICAOLIDE
Descrizione
Tipocivile
StatoItalia (bandiera) Italia
CittàFile:Reggio Emilia-Stemma.png Reggio nell'Emilia
Posizione1,5 km ad est del centro cittadino
Altitudine47 m s.l.m.
Coordinate44°41′56″N 10°39′45″E
Mappa di localizzazione
Mappa di localizzazione: Italia
LIDE
LIDE
Sito webwww.aeroportore.it
Piste
Orientamento (QFU)LunghezzaSuperficie
11/291 212 masfalto
Aeroporto di Reggio Emilia[1]

Storia

Le origini

L'area dell'aeroporto di Reggio Emilia viene utilizzata dal 1916, anno in cui si insedia un ippodromo, le cui strisce erbose vengono utilizzate come piste per gli aerei della Caproni.

Con un DM del 12 novembre 1930 viene deciso di realizzare un aeroporto di fortuna per aerei, che trova attuazione solo dalla metà del decennio, quando inizia ad essere utilizzato come pista di collaudo per le Officine Reggiane poste nelle immediate vicinanze e acquistate nel 1935 dal Gruppo Caproni, che usarono ampiamente l'aeroporto per i test dei numerosi prototipi che produssero, a partire dal 1937, nella corsa agli armamenti che precedette la Seconda guerra mondiale.

La seconda guerra mondiale

Durante il conflitto l'aeroporto svolge una molteplice funzione: oltre che come pista di collaudo viene utilizzato per l'addestramento dei piloti. Dal settembre 1942 inizia ad avere utilizzi di combattimento, seppur senza continuità, prima con i bombardieri Cant Z 1007-Bis, poi con aerei da caccia. In particolare dopo l'armistizio si insedia lo Jagdeschwader 53 (JG 53) della Luftwaffe equipaggiato con i Messerschmitt Bf 109, e durante la tarda primavera-estate 1944 il 1º Gruppo caccia "Asso di bastoni" dell'Aeronautica Nazionale Repubblicana, comandato dal maggiore Adriano Visconti.

L'aeroporto viene quindi messo fuori uso dall'esercito tedesco nel settembre 1944, nel timore di un possibile sfondamento della Linea Gotica da parte degli Alleati.

Dal dopoguerra ai giorni nostri

 
Le strutture dell'aeroporto.

Nel dopoguerra l'aeroporto viene ricostruito ed adibito ad attività essenzialmente diportistiche.

Dal 19 Maggio 1997 è stato aperto al traffico commerciale, sebbene non presenti tratte di rilievo. A causa di ciò, si trova periodicamente al centro di polemiche: pur essendo inserito in un territorio ricco di potenzialità e tradizioni storiche, l'aeroporto non è mai riuscito ad acquisire un peso rilevante nella rete infrastrutturale.

Nel maggio 2007, il Comune di Reggio Emilia ha dapprima deciso di porre in liquidazione la società che lo gestisce. In seguito si è invece fatta strada l'ipotesi della privatizzazione. Nel giugno 2008 la società gestrice dell'aeroporto ha quindi indetto un bando per la scelta di un socio privato, che acquisirebbe le quote societarie in mano ad enti pubblici.

I concerti

Il principale motivo per cui l'aeroporto è noto è per avere ospitato concerti di dimensioni rilevanti:

Note

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