Cadralazina

farmaco
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La cadralazina è un farmaco vasodilatatore periferico che, riducendo direttamente le resistenze vascolari periferiche, esplica un’intensa e protratta attività antiipertensiva. La cadralazina riducendo la pressione del sangue determina un aumento della frequenza cardiaca.

Farmacocinetica

In studi effettuati su ratti e cani ipertesi è stato dimostrato che dopo somministrazione orale od endovenosa l'effetto di picco viene raggiunto dopo 3-5 ore, e l'attività del farmaco perdura più di 24 ore.[1] Dopo somministrazione orale nell'uomo la cadralazina viene rapidamente assorbita. Il picco plasmatico viene raggiunto mediamente dopo 1,5 ore e la sua emivita plasmatica è di circa 3 ore.[2] L'eliminazione è prevalentemente urinaria, come principio attivo non modificato. Già dopo 12 ore l'eliminazione raggiunge il 67,3% della dose somministrata oralmente.[3]
Come conseguenza dell'eliminazione urinaria il farmaco ed i suoi metaboliti sono eliminati più lentamente nei pazienti con bassa clearance della creatinina.[4]

Usi clinici

La cadralazina è indicata nel trattamento dell'ipertensione arteriosa essenziale o di altra natura.
Alcuni studi hanno dimostrato che cadralazina è efficace e può essere vantaggiosamente associata ad altri antipertensivi, in particolare in quei pazienti che sono poco rispondenti ai beta-bloccanti od ai diuretici. In questi casi l'associazione di cadralazina da 10 a 30 mg in monosomministrazione giornaliera riduce la pressione sisto/diastolica dall' 11% al 22%.[5]
Il farmaco appare sicuro e ben tollerato: i test di laboratorio di routine non mostrano cambiamenti significativi. In particolare l'escrezione di sodio non viene ridotta e pertanto gli effetti di ritenzione idrica sono minimi.[6]

Controindicazioni

Il farmaco è controindicato in caso di ipersensibilità nota, anche a derivati idrazinici simili. È inoltre controindicato in soggetti affetti da coronaropatia, valvulopatia mitralica e tachicardia.

Effetti collaterali

Tra gli effetti indesiderati più frequenti si segnalano cefalea, astenia, vertigini, palpitazioni e vampate di calore.
I sintomi tendono in genere a scomparire spontaneamente con il progredire della terapia.[6]
Questi sintomi sono tutti correlati alle proprietà vasodilatatorie del farmaco e sono più comunemente riportati durante la monoterapia con cadralazina che nelle terapie di combinazione con altri farmaci.[5]

Dosi terapeutiche

Nei pazienti ipertesi l'effetto terapeutico ottimale fa seguito alla somministrazione orale di una singola dose di 15 mg, in genere al mattino.
In ogni caso la posologia deve essere adattata al singolo paziente. Si inizia con bassi dosaggi che vengono gradatamente aumentati fino al raggiungimento della dose ottimale.

Avvertenze

In letteratura è noto che l'utilizzo prolungato e ad alti dosaggi di alcuni farmaci simili alla cadralazina (i cosiddetti idrazinoftalazinici) in alcuni pazienti può determinare un quadro clinico simile al lupus eritematoso.

Note

  1. ^ Semeraro C, Dorigotti L, Banfi S, Carpi C, Pharmacological studies on cadralazine: a new antihypertensive vasodilator drug, in J. Cardiovasc. Pharmacol., vol. 3, n. 3, 1981, pp. 455–67.
  2. ^ Lecaillon JB, Dubois JP, Darragon T, et al., Pharmacokinetics of cadralazine in a large group of hypertensive patients chronically treated with cadralazine: advantage over a conventional study in a small group of patients, in Ther Drug Monit, vol. 13, n. 2, March 1991, pp. 103–8.
  3. ^ Leonetti G, Parini J, Visconti M, Gradnik R, Pharmacokinetics of cadralazine in hypertensive patients, in Eur J Drug Metab Pharmacokinet, vol. 13, n. 4, 1988, pp. 295–300.
  4. ^ Marichal JF, Brunel P, Lecaillon JB, et al., Pharmacokinetics of cadralazine and its hydrazino-metabolite in patients with renal impairment after repeated administration of 5 mg once daily, in Eur J Drug Metab Pharmacokinet, vol. 17, n. 3, 1992, pp. 213–20.
  5. ^ a b McTavish D, Young RA, Clissold SP, Cadralazine. A review of its pharmacodynamic and pharmacokinetic properties, and therapeutic potential in the treatment of hypertension, in Drugs, vol. 40, n. 4, October 1990, pp. 543–60.
  6. ^ a b Salvadeo A, Villa G, Segagni S, et al., Cadralazine, a new vasodilator, in addition to a beta-blocker for long-term treatment of hypertension, in Arzneimittelforschung, vol. 35, n. 3, 1985, pp. 623–5.
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