Papa Alessandro II
Alessandro II, nato Anselmo da Baggio (Baggio, 1010/1015 – Roma, 21 aprile 1073), fu il 156º papa della Chiesa cattolica dal 1061 alla sua morte. Nella veste di papa si batté per il celibato del clero e contro la simonia, sgradevole pratica che faceva mercato delle cariche ecclesiastiche e delle indulgenze.
Papa Alessandro II | |
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156º papa della Chiesa cattolica | |
Elezione | 1º ottobre 1061 |
Incoronazione | 28 ottobre 1061 |
Fine pontificato | 21 aprile 1073 |
Cardinali creati | vedi categoria |
Predecessore | papa Niccolò II |
Successore | papa Gregorio VII |
Nome | Anselmo da Baggio |
Nascita | Milano, 1010/1015 |
Morte | Roma, 21 aprile 1073 |
Sepoltura | Basilica di San Giovanni in Laterano |
Biografia
Gli inizi ed il vescovato
Originario di Baggio, presso Milano, compì i suoi studi nella scuola cluniacense di Lanfranco di Pavia a Bec, fu ordinato sacerdote verso il 1055.[1]
Nel 1057 fu nominato vescovo di Lucca, carica che terrà anche durante il papato. Come vescovo di Lucca fece riedificare il Duomo. Durante suo vescovado fu un energico coadiutore di Ildebrando nell'impresa di sopprimere la simonia e di rafforzare il celibato del clero. In un periodo di inquietudine all'interno della cristianità, capeggiò la pataria milanese, ossia un movimento popolare di protesta contro l'immoralità nel clero.
Il pontificato
L'ascesa al soglio pontificio fu guidata da Ildebrando, che agì in conformità con i decreti del 1059[2], Alessandro II fu il primo pontefice ad essere eletto da un consesso di prìncipi della Chiesa senza l'intrusione del potere imperiale. Non rinunciò alla cattedra lucchese, che mantenne fino alla morte. Al momento della sua elezione non era cardinale.
La sua elezione non venne sancita dalla reggente del Sacro Romano Impero, Agnese di Poitou, vedova dell'imperatore Enrico III e madre del futuro imperatore Enrico IV, in Germania[3]. Agnese, fedele alla pratica osservata nelle elezioni precedenti, nominò un altro candidato, Cadalo, vescovo di Parma, che venne proclamato al concilio di Basilea con il nome di Onorio II. Questi marciò su Roma e per un lungo periodo compromise la posizione del rivale.
Tuttavia i contrasti fra Agnese e la nobiltà germanica si acuirono presto, fu convocato un concilio tenutosi a Mantova (1064) presieduto dall'arcivescovo di Colonia Annone II, subentrato ad Agnese nella reggenza del futuro imperatore Enrico IV, che scagionò completamente Anselmo dalle accuse di aver conquistato il papato con le armi e la simonia.
Da allora la posizione di Alessandro non venne più minacciata. Tuttavia papa Alessandro venne successivamente in contrasto con l'imperatore Enrico IV in quanto non volle accettare la sua richiesta di divorzio dalla consorte Berta, divorzio al quale l'imperatore dovette al momento rinunciare. I contrasti con l'imperatore si acuirono ulteriormente allorché quest'ultimo, nel 1070, volle imporre come vescovo di Milano, dopo la morte di Guido da Velate, Goffredo da Castiglione, mentre Alessandro nominò Attone; il conflitto con l'imperatore si protrasse oltre la morte di papa Alessandro, proseguendo con il suo successore papa Gregorio VII.
Alessandro II fu il primo papa a riprendere il dialogo con la chiesa di Costantinopoli dopo la rottura avvenuta nel 1054 sotto il pontificato di papa Leone IX: nel 1071 egli inviò una delegazione presso Mikael Ducas.[4]
Note
- ^ John N.D. Kelly, Gran Dizionario Illustrato dei Papi, p. 407
- ^ Si veda Papa Niccolò II.
- ^ Vedi Privilegium Ottonianum.
- ^ John N.D. Kelly, Gran Dizionario Illustrato dei Papi, p. 409
Bibliografia
- John N.D. Kelly, Gran Dizionario Illustrato dei Papi, Edizioni Piemme S.p.A., 1989, Casale Monferrato (AL), ISBN 88-384-1326-6
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Collegamenti esterni
- Opera Omnia dal Migne Patrologia Latina con indici analitici, ivi compresa la lettera Licet ex a Landulfo di Benevento, nella quale ribadisce la doverosa tolleranza religiosa e civile verso gli Ebrei.
Successioni