Parco degli Acquedotti
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Parco degli Acquedotti | |
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Ubicazione | |
Stato | ![]() |
Località | Roma Capitale |
Caratteristiche | |
Tipo | Parco pubblico, parco storico[1] |
Superficie | 240 ettari[2] |
Inaugurazione | 1988[3] |
Gestore | Parco Regionale dell'Appia Antica |
Apertura | Sempre aperto |
Ingressi | Via Lemonia, via delle Capannelle, viale Appio Claudio |
Mappa di localizzazione | |
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[www.parcoappiaantica.org Sito web] | |
Il Parco degli Acquedotti è un'area verde di Roma, nel Municipio X, facente parte del Parco Regionale dell'Appia Antica; è compreso tra il quartiere Appio Claudio, via delle Capannelle e la linea ferroviaria Roma-Cassino-Napoli, per un'estensione di circa 240 ettari[4]
Il nome deriva dalla presenza in elevato o sotterranea di sette acquedotti romani e papali che rifornivano l'antica Roma: Anio Vetus (sotterraneo), Marcia, Tepula, Iulia e Felice (sovrapposti), Claudia e Anio Novus (sovrapposti). Rappresenta il residuo di un tratto di Agro Romano che originariamente si estendeva senza interruzioni fino ai Colli Albani. In passato l'area era nota come Roma Vecchia dal nome dell'omonimo casale.
Storia del parco
La zona, destinata a verde pubblico dal Piano Regolatore del 1965, negli anni '70 era stata espropriata e liberata dalle baraccopoli, i cosiddetti "borghetti" che si addossavano all'acquedotto Felice e verso i quali si era impegnato Don Roberto Sardelli. Sebbene la sovrintendenza avesse provveduto ai restauri, tutto era rimasto piuttosto abbandonato e nuove costruzioni abusive sorgevano di continuo nell'area. Nel 1986, di fronte allo stato di degrado dell'area e al rischio di speculazione edilizia, alcuni cittadini crearano il Comitato per la salvaguardia del Parco degli Acquedotti e di Roma Vecchia. Grazie anche all'appoggio di alcuni intellettuali, come Lorenzo Quilici, il comitato riuscì nel 1988 a far inserire l'area degli Acquedotti nel Parco Regionale dell'Appia Antica[5]. Nel 2011 è stato realizzato il ripristino idrico e paesaggistico della Marrana dell'Acqua Mariana.
Luoghi rilevanti
Nell'area del parco sono presenti numerosi resti archeologici[6]:
- Arcate sovrapposte degli acquedotti Claudio e Anio Novus, entrambi iniziati da Caligola nel 38 e terminati da Claudio nel 52
- Arcate dell'acquedotto Felice, costruito da papa Sisto V tra il 1585 e il 1590, distruggendo parte dell'acquedotto Marcio, di cui sono oggi visibili pochi resti
- Campo Barbarico, terreno compreso tra la doppia intersezione degli acquedotti Claudio e Marcio, utilizzato nel 539 dal re dei Goti Vitige che assediava Roma
- Casa cantoniera del Sellaretto, relativa all'antica ferrovia Roma-Ceprano del 1862
- Casale di Roma Vecchia, databile al XIII secolo
- Marrana dell'Acqua Mariana, fosso artificiale realizzato da papa Callisto II nel 1122
- Tomba dei Cento Scalini
- Tor Fiscale, torre medievale che sfrutta l'incrocio tra le arcate degli acquedotti Claudio e Marcio
- Villa dei Sette Bassi, la seconda più estesa del suburbio romano, attribuita a un console o un prefetto di nome Settimio Basso
- Villa delle Vignacce, attribuita a Quinto Servilio Pudente, con cisterna annessa
Collegamenti
Galleria fotografica
Note
- ^ Parco degli Acquedotti, su 060608.it. URL consultato il 18-05-2010.
- ^ Numeri del Parco dell'Appia Antica
- ^ Abstract della tesi "Il Parco degli Acquedotti" di Paola Sozio (PDF), su parcoappiaantica.it. URL consultato il 18-05-2010.
- ^ Numeri del Parco dell'Appia Antica.
- ^ Abstract della tesi "Il Parco degli Acquedotti" di Paola Sozio (PDF), su parcoappiaantica.it. URL consultato il 18-05-2010.
- ^ Itinerario a piedi nel parco (file pdf)
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