Utente:Van Loon/Sandbox
Urbanistica di Milano
Con l'urbanistica di Milano si fa riferimento alla trasformazione architettonica, viabilistica e territoriale della città di Milano e più in generale della sua area metropolitana attraverso le diverse epoche della storia.
La fondazione
Secondo la tradizione tramandata da Tito Livio (50 a.C. - 17), la fondazione di Milano sarebbe avvenuta per mano di popolazioni celtiche provenienti dai territori al di là delle Alpi e guidate dalla mitica figura di Belloveso tra la fine del VII e gli inizi del VI secolo a.C.. Queste tribù avrebbero sconfitto gli Etruschi sul Ticino e si sarebbero poi insediate in un territorio già abitato dagli Insubri, che avevano dato il nome alla regione. I racconti leggendari sulla fondazione di Milano si intrecciano anche con la mitica scrofa semilanuta (in latino medio lanum), che avrebbe indicato a Belloveso il luogo in cui fondare un santuario, essendo stata avvistata sotto un biancospino, pianta sacra alla dea Belisama.
Plinio il Vecchio (23 - 79) nella sua Naturalis Historia attribuisce invece direttamente agli Insubri la fondazione di Milano, mentre Strabone (63 a.C. circa - 19 circa) sostiene che il legame dell'antico villaggio di Mediolanum con gli Insubri perdurava ancora ai suoi tempi. Anche Polibio (202 a.C. - 118 a.C. circa) aveva già in precedenza dato prova della presenza degli Insubri nella regione e della loro importanza.[1]
fine parte revisionata
Secondo alcuni studiosi nell'attuale tessuto urbano sono tuttora leggibili delle zone ellittiche, che anticamente dovevano essere definite da fossati, di cui sarebbero state rinvenute labili tracce[senza fonte]. I fossati avevano lo scopo di definire sacralmente lo spazio urbano, distinguendo "dentro" e "fuori", e contemporaneamente dovevano proteggerlo dalle acque che scorrevano nel territorio. Una ellisse corrisponderebbe al centro abitato della Biblioteca Ambrosiana (piazza San Sepolcro).
Altri ipotizzano, senza basarsi su alcuna fonte archeologica, che nell'attuale tracciato urbano sarebbe identificabile una seconda ellisse, situata in corrispondenza dell'attuale piazza della Scala, che secondo ricerche archeoastronomiche sarebbe stata allineata secondo precisi punti astronomici e che potrebbe essere stata un antico santuario celtico.
In base a quest'ipotesi, il racconto liviano potrebbe dunque rifersi più specificamente alla fondazione rituale di un luogo sacro (midlann, "tra le terre") nel posto indicato dai segni della scrofa semilanuta (medio-lanum) bianca e del biancospino, sacro alla dea Belisama, a cui ben si accorda il carattere spiccatamente religioso della figura di Belloveso. Intorno a questo primitivo santuario si sarebbe quindi sviluppato il "villaggio" di cui parla Strabone.[2]
L'oppidum celtico conoscerà quindi un grande sviluppo dopo l'alleanza degli Insubri con i Romani, nel II-I secolo a.C., fino all'estensione, corrispondente a circa 80 ettari, fissata dalla cinta muraria di epoca cesariana. L'impianto urbanistico della città romana sembra aver sostanzialmente rispettato l'organizzazione spaziale dell'oppidum celtico, definito dalle vie di comunicazione protostoriche.
Secondo i sostenitori della teoria che all'origine di Milano vi sia un "luogo sacro" questo avrebbe avuto una forma di ellisse e avrebbe occupato la parte nordorientale della città. La città stessa corrisponderebbe invece ad un cerchio, individuabile dalle attuali vie Lauro, San Giovanni sul Muro, Brisa, Morigi e Bagnera. In corrispondenza di questa circonferenza continua sarebbero in seguito sorte le chiese di San Giorgio al Palazzo, di Sant'Alessandro, di San Giovanni in Conca, di San Giovanni Laterano e di Santa Maria Maggiore, demolita per costruirvi il Duomo. Al di fuori di tale circonferenza non esistono chiese urbane antiche, e questo indicherebbe che i santuari pagani, che col tempo sarebbero stati sostituiti da chiese cristiane, si sarebbero trovati all'interno della circonferenza della città, ma non nell'ellisse nel quale sarebbe stato identificato il luogo sacro.[3]
I Romani identificheranno Belisama con Minerva. Il tempio romano dedicato a Minerva i cui resti sono stati rinvenuti sotto l'attuale Duomo, potrebbe essere sorto su un santuario dedicato alla celtica Belisama.