Pinacoteca di Brera
La Pinacoteca di Brera è una galleria nazionale d'arte antica e moderna, si trova in Via Brera 28 a Milano in Italia.
| Pinacoteca di Brera | |
|---|---|
| Ubicazione | |
| Stato | |
| Località | Palazzo di Brera |
| Indirizzo | Via Brera 28, 20121 Milano |
| Coordinate | 45°28′19.04″N 9°11′16.13″E{{#coordinates:}}: non è possibile avere più di un tag principale per pagina |
| Caratteristiche | |
| Tipo | Pinacoteca |
| Intitolato a | Palazzo di Brera |
| Istituzione | 1776 |
| Fondatori | Maria Teresa d'Austria |
| Apertura | 1776 |
| Direttore | James M. Bradburne |
| Visitatori | 397 082 (2022) |
| [brera.beniculturali.it Sito web] | |



Il museo espone una delle più celebri raccolte in Italia di pittura, specializzata in pittura veneta e lombarda, con importanti pezzi di altre scuole. Inoltre, grazie a donazioni, propone un percorso espositivo che spazia dalla preistoria all'arte contemporanea, con capolavori di artisti del XX secolo.
Sede
La Pinacoteca ha sede nel grande palazzo di Brera, che ospita anche altre istituzioni: la Biblioteca Nazionale Braidense, l'osservatorio di Brera, l'Orto Botanico, l'Istituto Lombardo di Scienze e Lettere e l'Accademia di Belle Arti. L'edificio era stato costruito nell'antica, incolta terra "braida" (parola che nella bassa latinità aveva il significato di campo suburbano), da cui ebbe il nome Brera, il Palazzo quanto il quartiere. Il palazzo si apre su un cortile circondato da un elegante porticato, al centro è situato il Monumento a Napoleone I ideato da Antonio Canova.
Sorge su un antico convento dell'ordine degli Umiliati, una delle più potenti associazioni religiose del milanese. Fu nel 1571, che con la Bolla Papale di Gregorio XIII, si abolì l'ordine degli Umiliati, storici fabbricanti di lana, assegnando così l'antica prepositura di Brera alle "attente mani" dei Gesuiti, che ne fecero un centro di studi, dandogli il nome di Università. Si impose la necessità di costruire un nuovo e più ampio edificio, i cui lavori iniziarono nel 1591, e affidati nel 1615 ad un grande architetto del tempo in Lombardia: Francesco Maria Richini. Ma nel 1630 a causa della pestilenza, i lavori cominciarono a rallentare. Il progetto venne approvato solo nel 1691.
L'opera proseguì, passando al figlio dello stesso architetto a Gerolamo Quadrio e a Pietro Giorgio Rossone. Soppressa la Compagnia di Gesù, l'edificio fu completato nel 1776 da Giuseppe Piermarini.
Nel 1773 l'ordine dei Gesuiti fu soppresso e il palazzo passò al Governo. Maria Teresa d'Austria lo adibì a sede delle Scuole Palatine, vi collocò la biblioteca e decise di ampliare l'Orto Botanico. Fondò inoltre nel 1776 l'Accademia, dotandola di un contributo annuo di £ 10.000 provenienti dai soppressi beni ecclesiastici.
Storia
L'Accademia di Belle Arti di Brera venne fondata nel 1776 con decreto dell'imperatrice Maria Teresa d'Austria per impulso del conte Carlo Firmian. Primo segretario fu l'erudito abate Albuzio.
Due anni dopo fu sostituito da Carlo Bianconi, che per un ventennio si prodigò a sviluppare l'istituzione e la scarsa dotazione iniziale. Anima della nuova istituzione furono però l'architetto Giuseppe Piermarini, allievo di Luigi Vanvitelli, e il decoratore ticinese, formatosi nell'Accademia di Parma, Giocondo Albertolli. Scopo manifesto era la creazione di maestranze che sapessero far fronte al nuovo ruolo assunto da Milano con la nomina dell'arciduca Ferdinando a capitano generale dello stato. Dopo secoli in città tornava una corte degna di questo nome, e si rendevano necessari interventi edilizi radicali, con la costruzione di palazzi pubblici e privati. Primo banco di prova di maestri e allievi dell'Accademia fu la costruzione a Monza della residenza estiva dell'arciduca, nota oggi come villa reale.
Le cose cambiarono radicalmente dopo la campagna d'Italia di Napoleone (1796) e il definitivo affermarsi della dominazione francese. Nel 1801 venne nominato segretario Giuseppe Bossi, già allievo dell'Accademia, che si impegnò ad arricchire con gessi e libri la dotazione didattica e dal 1805 organizzò mostre pubbliche.
Nel periodo napoleonico numerose chiese e monasteri vennero soppressi e i loro beni requisiti. Le opere migliori vennero spedite a Parigi mentre con quelle restanti si decise di costituire nelle principali città del regno una pinacoteca; sorsero così le grandi Gallerie di Venezia, Bologna e Milano. La pinacoteca di Milano doveva svolgere il compito di compendio della produzione artistica del regno d'Italia.
Andrea Appiani venne nominato Commissario per le Belle Arti nel 1805 e a Brera cominciarono ad affluire da ogni parte dipinti dalle chiese soppresse. Intanto nel 1806 Giuseppe Bossi inaugurava il primo museo dell'Accademia, di impronta spiccatamente didattica. Nel 1808 si decise di tramezzare l'antica Chiesa di Santa Maria in Brera in due piani per realizzare i "Saloni Napoleonici" destinati a ospitare le gallerie del regno. Il 15 agosto 1809, giorno genetliaco di Napoleone, vennero inaugurate le tre sale, dominate dal grande gesso di "Napoleone come Marte pacificatore" di Antonio Canova. Si trattò di un evento temporaneo legato all'occasione (erano esposti solo 139 dipinti), e l'effettiva apertura delle gallerie delle statue e delle pitture ebbe luogo il 20 aprile 1810. Negli anni seguenti continuarono ad affluire dipinti, soprattutto nel 1811 e 1812, in particolare dalla collezione dell'arcivescovo Monti di Milano. Nel 1813 arrivarono dal Louvre di Parigi le opere di Rembrandt Harmenszoon Van Rijn, Pieter Paul Rubens ed Antoon Van Dyck.
Alla caduta del governo napoleonico nel 1814, il Congresso di Vienna sancì la restituzione dei beni sottratti ai proprietari originari, e anche la pinacoteca dovette cedere alcune opere. Essa continuò comunque ad arricchirsi di donazioni (lascito Oggioni) e nel 1882 venne separata dall'Accademia. Si trattò di una divisione assai laboriosa, che ebbe termine solo un decennio dopo, e che fu causa di molti equivoci.
Nel 1926 venne creata l'Associazione degli Amici di Brera grazie alla quale vennero acquistati diversi capolavori tra cui la "Cena in Emmaus" di Caravaggio.
Il sopraggiungere della guerra del 1914-1918 costrinse a far emigrare per ragioni di sicurezza la collezione a Roma e al suo rientro, la Pinacoteca fu riallestita sotto la Direzione di Ettore Modigliani.
Durante la seconda guerra mondiale le opere della Pinacoteca vennero messe al sicuro dalla direttrice Fernanda Wittgens, mentre il palazzo subì seri danni a causa dei bombardamenti del 1943 (crollo delle volte in trenta delle trentotto sale). La Pinacoteca iniziò la sua lenta resurrezione dalle rovine nel febbraio 1946 con l'opera generosa del progettista architetto Piero Portaluppi e della soprintendente Fernanda Wittgens. Tra le principali acquisizioni, va menzionato il ciclo di dipinti staccati dell'oratorio di Mocchirolo (XIV secolo).
Nel 1974 il soprintendente Franco Russoli ne decise la chiusura, lanciando al tempo stesso provocatoriamente, di fronte alle grandi difficoltà del momento, il progetto della "Grande Brera", che avrebbe dovuto comprendere anche l'attiguo palazzo Citterio, e che a distanza di alcuni decenni stenta ancora a trovare attuazione. Intanto il percorso di visita è stato rivisto e attualizzato, comprendendo anche opere d'arte contemporanea (collezioni Jesi e Vitali). Un progetto dell'architetto Mario Bellini ha ripreso nel 2009 la speranza di Franco Russoli di realizzare un museo moderno di rango internazionale.
L'assenza di un vero e proprio spazio da adibire alle mostre temporanee porta la Pinacoteca a sviluppare dal 2001 il progetto “Brera Mai Vista”. Questo presenta ogni tre mesi piccole esposizioni di poche opere, solitamente provenienti dai depositi del museo, che per l'occasione vengono restaurate e corredate da un breve catalogo che ne illustra la storia e la vicenda critica. Nel 2011 “Brera Mai Vista” conta più di 20 mostre[1] con opere di Francesco Hayez, Francesco Londonio, Giovanni Boccati, Giovanni Agostino da Lodi e Marco d'Oggiono, Giovanni Martino Spanzotti, Benozzo Gozzoli, il Maestro di Ercole e Girolamo Visconti, Francesco Casella, Giuseppe Molteni, il Genovesino, Francesco Menzocchi, Alberto Sotio, Lucio Fontana, il Maestro dei dodici apostoli, Bernardino Luini, Giovanni Boldini, Pietro Orioli, il Bergognone, Giovanni Contarini, Mario Sironi.
Nel 2004 la Pinacoteca avvia la sperimentazione del progetto "A Brera anch’io. Il museo come terreno di dialogo interculturale" [2], che dal 2006 rientra nella programmazione educativa ordinaria dedicata alle scuole primarie e secondarie di primo grado di Milano e provincia.
Nel 2009 la Pinacoteca di Brera festeggia i duecento anni dalla sua fondazione con una serie d'eventi, mostre e convegni. Le esposizioni sono dedicate ai capolavori della Pinacoteca e ai loro restauri ('Caravaggio ospita Caravaggio', 'Raffaello. Lo Sposalizio della Vergine Restaurato', 'Il ritorno di Napoleone') o alla ricostruzione di alcuni nuclei di dipinti giunti nel 1809 a Brera e poi dispersi ('Crivelli e Brera', 'La Sala dei Paesaggi', 'Il Gabinetto di Autoritratti di Giuseppe Bossi'). Il 15 agosto 2009, a duecento anni esatti dall'inaugurazione, la Pinacoteca apre gratuitamente al pubblico, registrando il numero record di circa 12.000 visitatori[3]. Complessivamente nell'anno del bicentenario la Pinacoteca raddoppia i suoi ingressi[4].
Percorso espositivo
Se si esclude la presenza (dal 2009) del grande gesso di Antonio Canova raffigurante Napoleone in veste di Marte e alcune opere della Donazione Jesi e del Lascito Vitali, la Pinacoteca di Brera è un museo dedicato esclusivamente alla pittura.
Galleria degli affreschi
Il percorso di Brera si apre con la Galleria dedicata a due grandi cicli ad affresco. Il primo è costituito dagli Uomini d'Arme e dai Filosofi antichi di Donato Bramante (unica testimonianza pittorica dell'architetto, assieme al Cristo alla Colonna, sempre a Brera e agli affreschi a lui attribuiti a Bergamo), eseguiti dal maestro intorno al 1487-1488 per la casa milanese di Gaspare Visconti poi Casa Panigarola.
Il secondo ciclo, più vasto, fu eseguito da Bernardino Luini verso i primi del Cinquecento per Villa La Pelucca di Gerolamo Rabia, e raffigura episodi dell'Antico Testamento e scene mitologiche dalle Metamorfosi di Ovidio.
A questo grande corridoio è collegata la sala 1A, con gli affreschi dell'ultimo quarto del XIV secolo staccati dall'Oratorio di Mocchirolo.
- Donato Bramante, Uomini d'arme di Casa Visconti-Panigarola
- Primo uomo d'arme
- Secondo uomo d'arme
- Terzo uomo d'arme
- Cantore
- Uomo dalla mazza
- Uomo dall'alabarda
- Eraclito e Democrito
- Uomo dallo spadone
- Bernardino Luini, affreschi da villa La Pelucca di Sesto San Giovanni
- Cavaliere
- Famiglia di satiri che compie un sacrificio a Pan
- Scena di metamorfosi
- Celebrazione della Pasqua
- Morte dei primogeniti
- Preparativi per la partenza degli Ebrei
- Doni degli Egiziani agli Ebrei
- Canto di trionfo degli Ebrei
- Raccolta della manna
- Busto di fanciulla
- Coppia di giovani
- Gioco della mano calda
- Scena mitologica con nascita di Adone sullo sfondo
- Bagno di fanciulle
- Tre putti vendemmianti
- Corpo di santa Caterina d'Alessandria trasportato dagli angeli
- Esercito egiziano sommerso dal Mar Rosso
- Esercito egiziano sommerso dal Mar Rosso (bis)
- Fucina di Vulcano
- Mosè fa scaturire l'acqua dalla roccia
- Mosè in preghiera
- Maestro di Mocchirolo (Pietro da Nova), affreschi dall'oratorio Porro di Mocchirolo
- Crocifissione
- Conte Porro coi familiari che offre un modello della chiesa alla Vergine
- Sant'Ambrogio in cattedra flagella due eretici e Sposalizio mistico di santa Caterina d'Alessandria
- Redentore e simboli degli evangelisti
- Santo cavaliere
- Cristo risorto benedicente
- Simone da Corbetta, Madonna col Bambino, santi e un devoto
Pittura gotica e tardo gotica
L'itinerario della pittura gotica si apre a Brera con la piccola sala (Ia) dedicata agli affreschi provenienti dall'Oratorio di Mocchirolo (Lentate), giunti in Pinacoteca nel 1949, ed eseguiti da un Anonimo Maestro formatosi probabilmente a seguito del soggiorno milanese di Giotto (1335-36). Seguono le quattro sale (II, III, IV, V) che testimoniano l'evoluzione della pittura dal tardo Duecento alla metà del Quattrocento attraverso le opere di Bernardo Daddi, Ambrogio Lorenzetti, Giovanni da Milano, Lorenzo Veneziano, Andrea di Bartolo, Spinello Aretino, con due tavole recentemente acquisite. Alle origini del Rinascimento si pongono il grandioso Polittico di Valle Romita, fondamentale opera di Gentile da Fabriano databile al 1410-12, l'Adorazione dei Magi di Stefano da Verona, la Madonna col Bambino di Jacopo Bellini e il Polittico di Praglia di Antonio Vivarini e Giovanni d'Alemagna.
- Pittore pisano, San Verano tra due angeli e sei storie della sua vita
- Giovanni Baronzio, Storie di santa Colomba
- Maestro del Crocifisso di Pesaro, Madonna col Bambino e Annunciazione
- Barnaba da Modena, Adorazione del Bambino
- Ambrogio Lorenzetti, Madonna col Bambino
- Giovanni da Milano, Cristo in trono adorato da angeli
- Bernardo Daddi, San Lorenzo
- Bartolomeo e Jacopino da Reggio, Polittico con Crocifissione, Annunciazione e trenta figure di santi
- Lorenzo Veneziano, Polittico della Madonna col Bambino e santi
- Paolo di Giovanni Fei, Madonna col Bambino
- Pere Serra, Annunciazione
- Jacopo Bellini, Madonna col Bambino
- Giovanni da Bologna, Madonna col Bambino e angeli
- Nicolò di Pietro, Incoronazione della Vergine
- Andrea di Bartolo
- Incoronazione della Vergine tra i santi Caterina d'Alessandria, Agostino, Pietro e Paolo
- Redentore benedicente
- Bottega degli Zavattari, Assunzione della Vergine
- Bonifacio Bembo
- Sant'Alessio
- San Giuliano
- Stefano da Verona, Adorazione dei Magi (1434)
- Gentile da Fabriano
- Polittico di Valleromita (1410-1412)
- Crocifissione (1410-1412)
- Francesco di Gentile, Assunzione di Maria
Pittura veneta del Quattro e Cinquecento
Le sale V, VII e i primi tre saloni napoleonici sono dedicati allo sviluppo di due secoli di pittura veneta. Particolarmente documentata è la vicenda pittorica di Andrea Mantegna attraverso alcuni dei suoi capolavori più noti: dal giovanile Polittico di San Luca, alla Madonna col Bambino e un coro di cherubini, dalla Pala di San Bernardino, fino al celeberrimo Cristo morto, opera citata tra i beni dell'artista alla sua morte (1506) ed eseguito probabilmente intorno agli anni settanta del Quattrocento. Altrettanto noti sono i capolavori di Giovanni Bellini (Pietà di Brera, la Madonna greca e Madonna col Bambino, firmata e datata 1510), Cima da Conegliano e Vittore Carpaccio, con due cicli dedicati alla Vergine e a santo Stefano.
Il primo salone napoleonico è dominato dai grandi teleri narrativi di Gentile e Giovanni Bellini (Predica di san Marco ad Alessandria d'Egitto), di Michele da Verona (Crocifissione del 1501) e dalle opere di Francesco Bonsignori, Cima da Conegliano e Bartolomeo Montagna.
La Sala IX espone le tele di Lorenzo Lotto e dei tre protagonisti della pittura a Venezia nel Cinquecento, con capolavori di Tiziano (San Girolamo penitente), Tintoretto (Ritrovamento del corpo di san Marco) e Veronese (Cena in casa di Simone). Nell'orbita ancora veneta, tra Bergamo, Brescia e Verona, si collocano gli esempi di Romanino, Moretto e Savoldo, con la grande Pala di San Domenico di Pesaro del 1524, nonché le opere di Bonifacio Veronese e Paris Bordon.
- Cima da Conegliano
- San Luca, la Vergine, san Giovanni Battista e san Marco
- Santi Chiara, Girolamo, Nicola e Orsola
- Santa Giustina tra i santi Gregorio e Agostino
- Lazzaro Bastiani, Predella di san Girolamo
- Girolamo da Santacroce, Santo Stefano
- Maestro Giorgio, San Marco
- Girolamo da Treviso il Vecchio, Cristo morto sostenuto da due angeli
- Pedro Berruguete, Cristo morto sostenuto da due angeli
- Antonio Vivarini e Giovanni d'Alemagna, Polittico di Praglia
- Giovanni Martini, Sant'Orsola tra le vergini
- Vittore Carpaccio
- Bartolomeo Montagna, San Girolamo
- Cima da Conegliano
- Francesco Bissolo, Santo Stefano tra i santi Agostino e Nicola da Tolentino
- Andrea Previtali, Trasfigurazione
- Giovanni Bellini
- Madonna greca (1460-1470 circa)
- Pietà (1465-1470 circa)
- Madonna col Bambino (1510)
- Andrea Mantegna
- Polittico di san Luca (1453-1454)
- Cristo morto (1480 circa)
- Madonna col Bambino e un coro di cherubini (1485 circa)
- Liberale da Verona, San Sebastiano
- Giovanni Cariani, Ritratto virile
- Francesco Torbido, Ritratto d'uomo
- Tiziano Vecellio, Ritratto del conte Antonio Porcia
- Lorenzo Lotto
- Paris Bordon, Amanti veneziani
- Giovanni Battista Moroni
- Ritratto di Antonio Navagero
- Ritratto di giovane
- Palma il Giovane
- Testa di vecchio
- Testa di bambina
- Autoritratto
- Tintoretto, Ritratto di giovane uomo
- Michele da Verona, Crocifissione
- Alvise Vivarini
- Redentore benedicente
- Assunzione della Vergine
- Cima da Conegliano
- Gentile e Giovanni Bellini, Predica di san Marco ad Alessandria d'Egitto
- Giovanni Mansueti, San Marco battezza Aniano
- Francesco Bonsignori, San Ludovico e san Francesco reggono il monogramma di Cristo
- Marcello Fogolino, Madonna col Bambino tra i santi Giobbe e Gottardo
- Palma il Vecchio, Sant'Elena e Costantino tra i santi Rocco e Sebastiano
- Bartolomeo Montagna
- Madonna col Bambino in trono tra i santi Francesco e Bernardino
- Madonna col Bambino tra i santi Andrea, Monica, Orsola e Sigismondo
- Andrea Mantegna e aiuti, San Bernardino (1460 circa)
- Francesco Morone, Madonna col Bambino in trono tra i santi Zeno e Niccolò
- Lorenzo Lotto, Pietà
- Tiziano Vecellio, San Girolamo penitente
- Paolo Veronese,
- Ultima cena
- Battesimo e tentazione di Cristo
- Sant'Antonio Abate tra i santi Cornelio e Cipriano
- Cena in casa di Simone
- Cristo nell'orto del Getsemani
- Padovanino, Vittoria dei Carnutesi sui Normanni
- Tintoretto
- Ritrovamento del corpo di san Marco
- Santi e un devoto in adorazione della Croce
- Allegoria della Fortuna
- Pietà
- Jacopo Bassano, San Rocco visita gli appestati
- Pordenone, Trasfigurazione
- Lorenzo Lotto, Assunzione della Vergine
- Romanino
- Moretto da Brescia
- Madonna col Bambino e un angelo
- Assunta, Santi Girolamo e Paolo, Sante Caterina e Chiara e San Francesco d'Assisi dal polittico dell'Assunta
- Madonna col Bambino in gloria con i santi Girolamo, Francesco d'Assisi e Antonio Abate
- Giovanni Battista Moroni
- Madonna col Bambino tra santi e offerente
- Assunzione della Vergine
- Giovanni Gerolamo Savoldo, Pala di San Domenico di Pesaro
- Giovanni Cariani
- Pala di San Gottardo, 1517-1518
- Resurrezione di Cristo tra santi
- Bonifacio Veronese
- Cristo e l'adultera
- Mosè salvato dalle acque
- Lambert Sustris, Salita al calvario
- Paris Bordon
- Battesimo di Cristo
- Maria che raccomanda san Domenico al Redentore
- Sacra Famiglia con sant'Ambrogio che presenta un offerente
- Pentecoste
- Palma il Vecchio, Adorazione dei Magi con sant'Elena
Pittura lombarda del Quattro e Cinquecento
L'ultimo Salone napoleonico (Sala XV) espone dipinti e affreschi che ripercorrono le vicende dell'arte lombarda tra Quattro e Cinquecento, a partire dalle opere di Vincenzo Foppa con gli affreschi dalla Chiesa di Santa Maria in Brera e il più tardo polittico bergamasco. L'arrivo di Leonardo a Milano (1482) e del suo nuovo linguaggio pittorico influenza l'anonimo maestro della Pala Sforzesca e più direttamente Marco d'Oggiono (Pala dei Tre Arcangeli) e Gaudenzio Ferrari. Domina la grande Crocifissione di Bartolomeo Suardi detto Bramantino, autore anche della piccola Madonna Trivulzio e dell'affresco staccato raffigurante la Madonna in trono tra due angeli.
Un più ampio sguardo sulla pittura leonardesca è offerto dalla saletta XIX che presenta importanti opere di Bernardino Luini (Scherno di Cam e Madonna del Roseto), Bernardo Zenale (Pala Busti) e una selezione di ritratti e Madonne dei più stretti allievi di Leonardo come Giovanni Antonio Boltraffio, Giovanni Ambrogio de' Predis, Cesare da Sesto, Andrea Solario, Francesco Napoletano e Giampietrino.
La Sala XVIII (che ospita anche il Laboratorio di Restauro della Pinacoteca) accoglie pitture di artisti cremonesi e lodigiani, come le opere dei fratelli Campi, tra cui le quattro celebri tele di genere di Vincenzo Campi, Camillo Boccaccino, Callisto Piazza, Altobello Melone e il piccolo ritratto di Sofonisba Anguissola.
- Bernardo Luini, Storie della Vergine e di san Giuseppe, dalla cappella di San Giuseppe in Santa Maria della Pace
- Giovanni Agostino da Lodi e Marco d'Oggiono
- Battesimo di Cristo
- Adorazione dei Magi
- Gaudenzio Ferrari
- Affreschi con Storie di Gioacchino e Anna
- Martirio di santa Caterina
- Madonna col Bambino
- Bramantino
- Madonna col Bambino e una figura maschile
- Madonna col Bambino e angeli
- Crocifissione
- Vincenzo Foppa
- Madonna del Tappeto (1485)
- San Sebastiano (1489 circa)
- Polittico di Santa Maria delle Grazie (1500-1510 circa)
- Maestro della Pala Sforzesca, Pala Sforzesca (1494-1495)
- Giovanni Bernardino e Giovan Stefano Scotti, Crocifissione con santi
- Bergognone, Incoronazione e Assunzione della Vergine
- Pittore zenaliano, Annunciazione con angeli
- Marco d'Oggiono
- Tre arcangeli
- Elevazione della Maddalena
- Sofonisba Anguissola
- Pietà
- Ritratto di Minerva Anguissola
- Altobello Melone
- Ritratto di donna
- Deposizione
- Simone Peterzano, Venere e Cupido con due satiri
- Antonio Campi
- Ritratto di Bartolomeo Arese
- Madonna col Bambino e santi
- Giovan Paolo Lomazzo
- Autoritratto come abate dell'Accademia della Val de Bregn
- Crocifissione coi dolenti
- Martino Piazza, San Giovanni Battista
- Callisto Piazza
- Battesimo di Cristo
- Madonna col Bambino e i santi Giovanni Battista e Girolamo
- Giovanni Agostino da Lodi, Madonna col Bambino e un angelo
- Vincenzo Campi
- Fruttivendola
- Pescivendola
- Pollivendola
- Cucina
- Giovanni Ambrogio Figino
- Ritratto di Lucia Foppa
- Madonna col Bambino e i santi Giovanni Evangelista e Michele Arcangelo
- Bernardino Campi, Deposizione di Cristo con santi
- Camillo Boccaccino, Madonna col Bambino e santi
- Giulio Campi
- Madonna col Bambino, santi, il beato Alberto di Villa d'Ogna e un offerente
- Madonna col Bambino, santi e l'offerente Stampa Soncino
- Boccaccio Boccaccino, Madonna col Bambino che gioca con un uccellino
- Giampietrino, Madonna della Mela
- Bartolomeo Veneto, Suonatrice di liuto
- Giovanni Antonio Boltraffio, Ritratto del poeta Girolamo Casio
- Il Sodoma, Cristo deriso
- Andrea Solario
- Ritratto di giovane
- Madonna col Bambino e i santi Giuseppe e Simeone
- Giovanni Ambrogio de Predis, Ritratto di giovane
- Giovanni Agostino da Lodi, Santi Pietro e Giovanni
- Donato de' Bardi, San Giovanni Battista
- Bergognone
- Madonna del Certosino (1488-1490)
- Madonna del Velo
- Bernardino Luini (attr.)
- Pala Busti
- Madonna del Roseto
- Cesare da Sesto, Madonna dell'Albero
- Seguace di Leonardo da Vinci, Madonna col Bambino e l'agnellino
Rinascimento ferrarese, emiliano e marchigiano
La Sala XX, dedicata alla prima scuola ferrarese, presenta lo stile eccentrico e stravagante di Cosmé Tura (Cristo crocifisso) e Francesco del Cossa, con due importanti tavole provenienti dal grande polittico da lui eseguito per i Griffoni a Bologna (ora diviso tra le gallerie di Washington, Londra e la Pinacoteca Vaticana): San Giovanni Battista e San Pietro.
L'area marchigiana, cui è dedicata la sala seguente (XXI), rivela un mondo apparentemente resistente alle novità dei grandi centri del Rinascimento (Firenze, Roma, Venezia), dove domina ancora la pala d'altare a più scomparti e l'adozione del fondo oro. Qui dal 1468 opera Carlo Crivelli, pittore veneto che pur adottando schemi convenzionali riesce ad esprimersi in uno stile originalissimo e riconoscibile: Brera ospita alcuni dei suoi capolavori come il Trittico di Camerino o la Madonna della Candeletta.
L'itinerario della pittura ferrarese riprende nella Sala XXII con la monumentale Pala Portuense di Ercole de' Roberti, capolavoro dell'artista e tra le opere più rilevanti del museo, e con i protagonisti della pittura romagnola ed emiliana: Garofalo, Dosso Dossi, Marco Palmezzano. I depositi "a vista" del museo occupano lo spazio della Sala XXIII dove sono esposti due rare opere giovanili del Correggio (Natività e Adorazione dei Magi) e la grande Annunciazione di Francesco Francia, proveniente da Bologna.
- Maestro dei Gesuati, Episodi della vita di san Girolamo
- Filippo Mazzola, Ritratto d'uomo
- Lorenzo Leonbruno, Allegoria della Fortuna
- Pittore veneziano, Ritratto d'uomo e Ritratto di donna
- Pittore mantovano, Flagellazione
- Bernardo Zaganelli, Cristo portacroce
- Francesco Zaganelli, Cristo portacroce
- Marco Palmezzano, Testa recisa di san Giovanni Battista
- Giovan Francesco Maineri, Testa recisa di san Giovanni Battista
- Lorenzo Costa, Adorazione dei Magi, 1499
- Maestro di Violantria, Maestro in cattedra tra gli scolari
- Francesco del Cossa
- San Giovanni Battista (1472-1473)
- San Pietro (1472-1473)
- Cosmè Tura, Cristo crocifisso (1474 circa)
- Vittore Crivelli
- Santi Ginesio e Gioacchino
- Santi Francesco e Anna
- San Giovanni evangelista
- Carlo Crivelli
- Trittico di Camerino
- Pietà
- Incoronazione della Vergine
- Madonna della Candeletta
- Crocifissione
- Pietro Alamanno, Polittico di Monterubbiano
- Nicolò Liberatore detto l'Alunno, Polittico di Cagli
- Bartolomeo di Tommaso, Vergine del Sole
- Fra' Carnevale, San Pietro
- Maestro dell'Annunciazione di Spermento, Polittico di Gualdo Tadino
- Luca Signorelli, Stendardo della Flagellazione (Flagellazione e Madonna col Bambino)
- Dosso Dossi
- San Giovanni Battista
- San Giorgio
- San Sebastiano
- Ortolano, Crocifissione coi santi
- Garofalo, Cristo deposto
- Ludovico Mazzolino, Resurrezione di Lazzaro
- Ercole de' Roberti, Pala Portuense (1479-1481)
- Geminiano Benzoni, San Paolo
- Nicolò Pisano
- Madonna col Bambino
- Madonna col Bambino e i santi Giacomo di Galizia ed Elena
- Niccolò Rondinelli
- San Giovanni Evangelista
- Madonna col Bambino e santi
- Marco Palmezzano
- Incoronazione della Vergine con i santi Francesco e Benedetto
- Madonna col Bambino e santi
- Francesco e Bernardino Zaganelli, Madonna col Bambino in trono e santi
- Correggio
- Michelangelo Anselmi, Santi Girolamo e Caterina d'Alessandria
- Francesco Francia, Annunciazione
Piero della Francesca, Bramante, Raffaello
Il cuore della Pinacoteca (Sala XXIV) è dedicato alla cultura figurativa di Urbino e ai suoi tre principali protagonisti: Piero della Francesca, Raffaello e Bramante. La Pala Montefeltro (o Pala di Brera) è l'ultima opera nota di Piero della Francesca, principale innovatore della pittura del Rinascimento in Italia. Eseguita per Federico da Montefeltro tra il 1472 e il 1474, è una delle più compiute manifestazioni dell'arte di Piero.
Altra icona del Museo è lo Sposalizio della Vergine di Raffaello, firmato e datato 1504. Capolavoro dell'attività giovanile del pittore di Urbino, costituisce uno dei principali esempi del rapporto intercorso tra Raffaello e Pietro Perugino, dal cui analogo Sposalizio (ora a Caen, Musée des Beaux-Arts) l'opera di Brera è tratta. La tavola e la sua cornice neoclassica sono state restaurate nel 2009.
Chiude la sala il Cristo alla colonna di Donato Bramante, proveniente dall'Abbazia di Chiaravalle, unica testimonianza di pittura su tavola dell'architetto urbinate.
- Donato Bramante, Cristo alla colonna
- Raffaello Sanzio, Sposalizio della Vergine (1504)
- Piero della Francesca, Pala Montefeltro (1474 circa)
Pittura dell'Italia centrale: Cinque e Seicento
Nella Sala XXVII sono esposte le opere di Gerolamo Genga, Timoteo Viti e Salviati e dei primi protagonisti della Maniera romana e fiorentina come Agnolo Bronzino (Ritratto di Andrea Doria come Nettuno) e Perino del Vaga. Provenienti in gran parte dalla prestigiosa collezione bolognese Sampieri, la Sala XXVIII espone i capiscuola dell'arte emiliana e del classicismo con le due tele di Annibale Carracci (Samaritana al Pozzo) e Ludovico Caracci (Cristo e la Donna di Cana), i Santi Pietro e Paolo di Guido Reni, Guercino e la Cleopatra di Guido Cagnacci. Apre la sala la straordinaria tela con il Martirio di San Vitale di Federico Barocci.
- Giovanni Antonio Sogliani, Santa Caterina d'Alessandria
- Perin del Vaga, Passaggio del Mar Rosso
- Bronzino, Ritratto di Andrea Doria come Nettuno
- Francesco Salviati, Compianto sul Cristo morto
- Gaspare Sacchi, Adorazione dei Magi
- Timoteo Viti, Vergine annunciata tra i santi Giovanni Battista e Sebastiano
- Girolamo Genga, Disputa sull'Immacolata Concezione
- Pellegrino Tibaldi, Decollazione del Battista
- Federico Barocci, Martirio di san Vitale
- Guido Reni, Santi Pietro e Paolo
- Guercino, Abramo ripudia Agar e Ismaele
- Ludovico Carracci
- Predica di sant'Antonio abate agli eremiti
- Cristo e la donna di Cana
- Adorazione dei Magi
- Francesco Gessi, Madonna col Bambino e santi
- Annibale Carracci, Samaritana al pozzo
- Antiveduto Gramatica
- Concordia
- Ragione
Caravaggio e il Seicento lombardo
Assieme alla Canestra di frutta della Pinacoteca Ambrosiana, la Cena in Emmaus è l'altra opera visibile a Milano di Caravaggio. La tela, opera estrema del Merisi e radicalmente diversa dalla versione precedente elaborata dal pittore ora alla National Gallery di Londra, giunse a Brera nel 1939 dalla collezione romana Patrizi per acquisto della Associazione Amici di Brera. La sala XXIX espone i principali seguaci ed interpreti dello stile caravaggesco: Orazio Gentileschi, Jusepe de Ribera, Battistello Caracciolo, Mattia Preti, Luca Giordano e Bernardo Cavallino.
Seguono i maestri del Seicento lombardo, variamente legati al potente cardinalato di Federico Borromeo come il Cerano, Giulio Cesare Procaccini, Morazzone (che collaborano tutti e tre insieme nel cosiddetto Quadro delle Tre Mani), Francesco del Cairo, Tanzio da Varallo e Daniele Crespi, esponenti di una pittura fortemente naturalistica e dalle forti connotazioni religiose.
- Mattia Preti
- San Pietro paga il tributo
- Una madre affida i figli a Cristo
- Orazio Gentileschi, Martiri Valeriano, Tiburzio e Cecilia visitati da un angelo
- Battistello, Cristo e la samaritana al pozzo
- Spagnoletto, San Girolamo in meditazione
- Caravaggio, Cena in Emmaus (1606)
- Luca Giordano, Ritratto di chimico
- Tanzio Varallo, Martirio dei Francescani a Nagasaki
- Francesco Cairo
- Cristo nell'orto
- Ritratto di Luigi Scaramuccia
- Morazzone, San Francesco in estasi
- Daniele Crespi, Cenacolo
- Giovan Battista Crespi detto il Cerano
- San Francesco in estasi
- Madonna del rosario tra i santi Domenico e Caterina da Siena
- Giovan Battista Crespi detto il Cerano, Morazzone e Giulio Cesare Procaccini, Martirio della sante Rufina e Seconda
- Giulio Cesare Procaccini
- Santa Cecilia
- San Girolamo
- Maddalena penitente
Scuole straniere
Fin dalla sua origine la Pinacoteca nacque con l'idea di accogliere tutte le scuole pittoriche: così assieme ai maestri della scuola genovese del Seicento come Gioacchino Assereto e Orazio de Ferrari e alle nature morte di Evaristo Baschenis, Brera espone un cospicuo gruppo di autori stranieri (Sale XXXII e XXXIII): Pieter Paul Rubens, autore della grande Ultima Cena, Antoon van Dyck (Ritratto di Dama e Madonna con Sant'Antonio da Padova), ma anche pittori fiamminghi del Cinquecento come Jan de Beer. Due ritratti di Joshua Reynolds e Anton Raphael Mengs sono esposti nel corridoio tra le sale XXXV e XXXVI.
- Luca Giordano, Sacra Famiglia con sant'Antonio da Padova
- Gioacchino Assereto, Circoncisione
- Orazio de Ferrari, Ecce homo
- Giulio Cesare Procaccini, Trasfigurazione coi santi Basilide, Cirino e Naborre
- Anton van Dyck, Madonna col Bambino e sant'Antonio da Padova (1630-1632)
- Joachim von Sandrart, Buon samaritano
- Jacob Jordaens, Sacrificio di Isacco
- Pieter Paul Rubens, Ultima Cena (1632 circa)
- Jan Fyt
- Selvaggina morta con balestra
- Selvaggina morta
- Evaristo Baschenis
- Natura morta di cucina
- Strumenti musicali
- Joseph Heints il Giovane, Vanitas
- Bernardo Strozzi
- Ritratto doi cavaliere di Malta
- San Giovannino
- Candido Vitali
- Cacciagione con piccione vivo
- Cacciagione con lepre
- Pietro da Cortona, Madonna col Bambino e i santi Giovanni Battista, Felice da Cantafelice, Andrea e Caterina d'Alessandria
- Maestro del 1518 o Maestro dell'abbazia di Dielegem, Adorazione dei Magi
- Scuola di Anversa del XVI secolo, San Luca dipinge la Vergine
- Jan de Beer, Adorazione dei Magi, Natività e Riposo dalla fuga in Egitto
- Maestro delle mezze figure femminili, Santa Caterina
- Herman Rode, Ritratto di uomo in preghiera
- El Greco, San Francesco medita sulla morte
- Dirck Dircksz. Santovvort, Ritratto di giovane
- Anton van Dyck, Ritratto di dama
- Nicolaus Knüpfer, Parabola di Lazzaro e del ricco Epulone
- Pieter Paul Rubens e Bruegel dei Velluti, Ninfa Siringa inseguita da Pan
- Rembrandt Harmenszoon van Rijn, Ritratto di giovinetta
- Jan Philips van Thielen, Vertumno e Pomona in una ghirlanda di fiori
- Jan Joseph van Goyen, Marina
- Bruegel dei Velluti, Villaggio
- Abraham Govaerts, Abramo e Isacco in un bosco
Il Settecento
Le grandi tele della scuola tardo barocca e neoclassica giunsero a Brera tra Sette e Ottocento, quando la Pinacoteca era ancora congiunta all'Accademia di Belle Arti: figurano qui le opere di Solimena, Luca Giordano, Sebastiano Ricci, Pompeo Batoni, Pierre Subleyras. La Sala XXXIV è dominata dalla grande tela di Giambattista Tiepolo con la Madonna del Carmelo tra profeti e le anime del Purgatorio.
Particolarmente interessanti sono le Sale XXXV e XXXVI, disegnate da Piero Portaluppi in stile neoclassico che accolgono nei due ambienti le vedute di Bernardo Bellotto e Canaletto, le tele di Pietro Longhi e Piazzetta, e i maestri della "pittura della realtà" lombarda, con i ritratti di Fra' Galgario e del Pitocchetto.
- Pompeo Batoni, Madonna col Bambino e i santi Giuseppe, Zaccaria, Elisabetta e Giovannino
- Carlo Innocenzo Carloni, Trionfo della Fede
- Nicola Malinconico
- Giosuè ferma il sole
- Trasporto dell'Arca Santa
- Francesco Solimena
- San Villibaldo chiede la benedizione di papa Gregorio III prima di recarsi a evangelizzare i Sassoni
- Incontro di Ratchis, re dei Longobardi, e di papa Zaccaria durante l'assedio di Perugia
- Luca Giordano, Ecce homo
- Giambattista Tiepolo, Madonna del Carmelo tra santi, profeti e anime del Purgatorio
- Martin Knoller, Sassunzione della Vergine
- Giuseppe Bottani, Partenza di santa Paola Romana per la Terrasanta
- Pierre Subleyras
- San Girolamo
- Crocifissione con la Maddalena e i santi Eusebio e Filippo Neri
- Sebastiano Ricci
- San Gaetano di Theine conforta un moribondo
- Martirio di sant'Erasmo (attr.)
- Giuseppe Maria Crespi, Crocifissione
- Ubaldo Gandolfi, San Franmcesco riceve le stimmate
- Giovan Battista Pittoni
- Bacco e Arianna
- Annibale giura odio contro i Romani
- Pietro Longhi
- Cavadenti
- Concerto familiare
- Marianna Carlevarijs, Ritratto di sconosciuto
- Bernardo Bellotto
- Veduta di villa Perbò
- Veduta di Gazzada
- Canaletto
- Veduta del Canal Grande verso la punta della Dogana da campo Sant'Ivo
- Veduta del bacino di San Marco dalla punta della Dogana
- Giandomenico Tiepolo
- San Luigi Gonzaga
- San Faustino e santa Giovita appaiono in difesa di Brescia assaltata da Niccolò Piccinino nel 1438
- Giovanni Battista Piazzetta
- Rebecca ed Eleazaro al pozzo
- Tentazioni di sant'Antonio
- Francesco Guardi
- Veduta del Canal Grande verso Rialto con il Palazzo Grimani e Palazzo Marin
- Veduta del Canal Grande con le fabbriche nuove di Rialto
- Francesco Zugno, Ritratto di giovane cantante
- Nicolas de Largilliere e aiuti, Ritratto di dama
- Sir Joshua Reynolds, Ritratti di Lord Donoughmore
- Giovan Domenico Ferretti, Autoritratto
- Anton Raphael Mengs, Ritratto del cantante Domenico Annibaldi
- Giovan Pietro Ligari, Ritratto di Gervasio Ligari
- Fra' Galgario
- Ritratto di gentiluomo
- Ritratto di pittore
- Alessandro Magnasco, Ritratto di Bartolomeo Micone
- Giacomo Ceruti detto il Pitocchetto
- Ritratto d'uomo
- Portarolo seduto su una cesta
- Natura morta con zucca
- Natura morta con piatto
- Portarolo seduto su una cesta con uova e pollamo
- Giuseppe Maria Crespi
- Autoritratto
- Fiera con cavadenti
- Gaspare Traversi, Vecchia mendicante con scugnizzo
- Giovanni Battista Piazzetta, San Filippo Neri in preghiera
- Francesco Londonio, Otto studi di figure
L'Ottocento
Particolarmente documentata a Brera è la pittura italiana dell'Ottocento nelle sue diverse sfumature. Al centro della sala campeggia la grande Fiumana di Giuseppe Pellizza da Volpedo, versione preliminare del celebre Quarto Stato (Milano, Museo del Novecento). I capolavori di Francesco Hayez, già professore di disegno presso la stessa Accademia, sono raccolti nella parete laterale, tra cui il celebre Bacio, una delle opere più note dell'artista, e il Ritratto di Alessandro Manzoni. Le opere di Giuseppe Bossi e Andrea Appiani (Carro del Sole), primo pittore dell'Italia napoleonica, testimoniano il gusto neoclassico a Milano. Dal 2010 il neoclassico è rappresentato anche dalla scultura di Luigi Antonio Acquisti, Atalanta.
Chiudono il percorso i pittori Macchiaioli come Giovanni Fattori (Il carro rosso) e Silvestro Lega (Il pergolato), oltre alle opere di Giovanni Segantini e Gaetano Previati, tra divisionismo e simbolismo.
- Martin Knoller, Autoritratto
- Andrea Appiani
- Autoritratto
- L'Olimpo
- La toeletta di Venere
- Gli svaghi di Venere e Marte
- L'ira di Marte trattenuto da Venere
- La morte di Adone
- Ritratto di Ugo Foscolo
- Giuseppe Bossi
- Autoritratto
- Autoritratto con Gaetano Cattaneo, Giuseppe Taverna e Carlo Porta
- Giuliano Traballesi, Autoritratto
- Thomas Lawrence, Ritratto di Antonio Canova
- Domenico Aspari, Autoritratto
- Francesco Hayez
- Ritratto della famiglia Borri Stampa
- Maria Stuarda riceve l'annuncio di morte
- Il bacio
- Un vaso di fiori sulla finestra di un harem
- Ritratto di Maria Teresa Manzoni Stampa Borri
- Ritratto di Alessandro Manzoni
- Gli ultimi momenti del doge Marin Faliero sulla scala detta del Piombo
- Malinconia
- La congiura dei Lampugnani
- Marco Gozzi, Torrente in Valsesia
- Pierre-Paul Prud'hon, Ritratto di Giovan Battista Sommariva
- Federico Faruffini, Sordello e Cunizza
- Filippo Carcano, Una partita al biliardo
- Giovanni Segantini, Pascoli di primavera
- Federico Zandomeneghi, Il ricciolo
- Silvestro Lega, Il pergolato
- Giovanni Fattori
- Il principe Amedeo di Savoia ferito alla battaglia di Custoza
- Il carro rosso
- Giovanni Estienne, Il terzo concorso nazionale di tiro a Firenze
- Giuseppe Pellizza da Volpedo, Fiumana
Il Novecento: le collezioni Jesi e Vitali
La sala X, progettata nel 1949 da Franco Albini, ospita le opere del Novecento della Donazione Jesi tra cui la Rissa in galleria, l'Autoritratto e La città che sale di Umberto Boccioni, numerose opere di Mario Sironi, Giorgio Morandi, Carlo Carrà, Filippo De Pisis, sculture di Arturo Martini, Giacomo Manzù, Marino Marini e la grande Testa di toro di Pablo Picasso.
Più eterogenea è la selezione del Lascito Vitali, acquisita dalla Pinacoteca nel 2000. Questa comprende una sezione archeologica, con vasi e statuette databili tra il 4000 a.C. e il V secolo d.C., tra cui il ritratto femminile (arte dell'egitto romano, 160 d.C. circa), e una moderna con opere di Alessandro Magnasco fino a Silvestro Lega, Giovanni Fattori, Giorgio Morandi e Amedeo Modigliani (L'enfant gras).
Più di recente la Pinacoteca ha acquistato un bronzetto bianco di Giacometti, la grande Ofelia di Arturo Martini e il fondo di cento autoritratti d'artista dalla collezione di Cesare Zavattini.
- Afro Balsaldella, Silver dollar club
- Umberto Boccioni
- Rissa in galleria
- La città che sale
- Autoritratto
- Pierre Bonnard, Ritratto di Marta Bonnard
- Georges Braque, Le guéridon vert davant la fenêtre
- Massimo Campigli
- Il giardino
- Donne con la chitarra
- Carlo Carrà
- Ritmi di oggetti
- La musa metafisica
- La camera incantata
- Madre e figlio
- La casa dell'amore
- La segheria dei marmi
- Filippo De Pisis
- Natura morta con le uova
- I pesci sacri
- Natura morta marina con gli scampi
- Natura morta marina con la pavoncella
- Parigi con la fabbrica
- Lungosenna agli Invalidi
- Grandi fiori
- San Moisè
- Natura morta con cestino
- Le peonie
- Natura morta con fiori e bottiglia
- Fiori alla finestra
- Fiori con bicchiere e libro
- Ritratto di donna
- Natura morta marina con la penna
- Maurice Estève, Interieur à la baie
- Mario Mafai
- Bue squartato
- Fiori secchi
- Modelli nello studio
- Osvaldo Licini
- Il bilico
- Angelo ribelle con luna bianca
- Marino Marini
- Pomona sdraiata
- Giovinetta
- Il miracolo
- Ritratto di Emilio Jesi
- Pomona
- Miracolo
- Arturo Martini
- Bevitore
- Ofelia
- Amedeo Modigliani
- Ritratto di Moisè Kisling
- Ritratto di giovane donna
- Giorgio Morandi
- Paesaggio (Il bosco)
- Paesaggio (Il paesaggio rosa)
- Fiori
- Natura morta (Grande natura morta metafisica)
- Natura morta (cat. 216)
- Natura morta (cat. 217)
- Natura morta (cat. 218)
- Autoritratto
- Paesaggio (La casa rosa)
- Natura morta con tavolo rotondo
- Natura morta (cat. 222)
- Paesaggio (Campi arati)
- Paesaggio
- Pablo Picasso, Testa di toro
- Serge Poliakoff, Composizione
- Antonietta Raphaël, Passeggiata archeologica
- Ottone Rosai
- Natura morta: il banco del falegname
- Casa toscana
- Concertino
- Medardo Rosso
- Dame à la voilette
- L'enfant juif
- Le petite rieuse
- Gino Severini
- Le nord sud
- Grande natura morta con zucca
- Natura morta con la fruttiera
- Scipione (Gino Bonichi)
- Il cardinale Vannutelli sul letto di morte
- Natura morta con cogliole e moneta
- Ritratto della madre
- Mario Sironi
- Il camion
- L'atelier delle meraviglie
- La lampada
- Paesaggio urbano con camion
- Paesaggio urbano con viandante
- Paesaggio urbano con ciminiera
- Ardengo Soffici
- Santa Cristina
- Cocomero e liquori
- Wols, Composizione IV
- Giorgio De Chirico
- Corsa di quadrighe
- Le printemps del l'ingénieur
- Giacomo Manzù, Filemone e Bauci
- Alberto Savinio, Le gîte des promesses
- Collezione archeologica
- Arte del Naqada I (3900-3650 a.C.)
- Vaso "a bocca nera" con bordo estroflesso
- Vaso "a bocca nera" di forma troncoconica
- Vaso "a bocca nera" di forma troncoconica con bordo eggermente estroflessolo
- Vaso "a bocca nera" di forma ovoidale
- Arte dell'Egitto protodinastico (2920-2575 a.C.)
- Vaso di forma schiacciata con bordo in rilievo
- Vaso cilindrico con bordo distinto (cat. 261)
- Vaso cilindrico con bordo distinto (act. 262)
- Vaso piliforme schiacciato con bordo distinto e anse
- Vaso con beccuccio
- Vaso troncoconico con anse " a orecchio"
- Vaso di forma schiacciata con bordo estroflesso e anse "a orecchio"
- Arte cicladica (2500-2100 a.C.)
- Idoletto femminile del tipo "Folded Arm"
- Idolo del tipo "Folded Arm"
- Idoletto femminile del tipo "Beycesultan"
- Idoletto femminile del tipo "Kusura"
- Idoletto femminile del tipo "Troia I"
- Vaso su piede con piccole anse
- Arte minoico-micenea (XIV-XIII secolo a.C.), Stauetta di cavallo
- Arte miceneo-cipriota (XIV-XII secolo a.C.), Diademi a nastro e copertura per la bocca dei defunti
- Arte dell'Egeo orientale (IV secolo a.C.), Diademi a timpano
- Arte greca del periodo geometrico (VIII secolo a.C.), Suonatore di lyra seduto
- Arte dedalica dell'egeo (VII secolo a.C.), Busto di figura femminile
- Arte greca del V secolo a.C., Statuetta virile di atleta
- Arte greca del V-IV secolo a.C., Satiretto seduto
- Arte greca del Mediterraneo orientale e del'ellesponto (V-IV secolo a.C.), Tra paia di orecchini di diversa tecnica
- Arte greca del IV secolo a.C., Busto femminile
- Arte etrusco-italica (IV-III secolo a.C.), Testa maschile
- Arte romana imperiale (I secolo d.C.), Frammento di intonaco dipinto con figura femminile
- Arte dell'Egitto romano (II secolo d.C.), Ritratto funerario di giovane uomo
- Arte dell'Egitto romano (160 d.C. circa), Ritratto funerario di donna
- Arte dell'Egitto romano (175 d.C. circa), Ritratto funerario di uomo con barba
- Arte dell'Egitto romano (II secolo d.C.), Copritesta per mummia virile (cat. 286)
- Arte dell'Egitto romano (II secolo d.C.), Copritesta per mummia virile (cat. 287)
- Arte dell'Egitto romano (II secolo d.C.), Copritesta per mummia femminile
- Arte romana imperiale (metà del III secolo), Testa maschile
- Arte romana imperiale (I-III secolo), Frammento di piede sinistro di statua
- Arte romana rpovinciale (Palmira, II secolo), Busto di donna acefalo con bambino
- Arte dell'egitto copto (IV secolo)
- Frammento con erote recante un cesto con frutti
- Frammento con figura femminile
- Frammento con figura femminile vestita di kiton
- Sezione medievale
- Mosaicista dell'Italia settentrionale della prima metà del IX secolo, Testa di sant'Ambrogio
- Mosaicista dell'Italia settentrionale della prima metà del XIII secolo, Testa di sant'Andrea
- Mosaicista dell'Italia settentrionale del 1213 circa, Due teste e un edificio
- Arte romanica emiliana del XII secolo
- Testa virile barbata
- Testa virile-frammento di statua-colonna
- Arte romanica lombarda del XII secolo, rilievo con figura frammentaria di Eva
- Arte romanica dell'Italia settentrionale della fine del XII secolo-inizio XIII, Rilievo con angelo che reca il Vangelo di san Matteo
- Arte federiciana (XIII secolo), Testa frammentaria di aquila con corona
- Arte pugliese del XIII secolo
- Testa virile coronata
- Testa femminile coronata
- Arte inglese del XIV secolo, Rilievo frammentario con la Deposizione
- Bottega di Nicola o Giovanni Pisano, Testa femminile velata e coronata
- Alberto Sozio, Testa della Madonna
- Maestro del dittico Poldi Pezzoli (o del Dittico Cini), Flagellazione
- Maestro di San Martino alla Palma, San Ludovico di Tolosa con due angeli e un donatore
- Maestro della Misericordia (Gaddo Gaddi?), Testa virile con copricapo
- Sezione moderna
- Alessandro Magnasco, Cristo portacroce
- Silvestro Lega, Ritratto del fratello di Ettore fanciullo
- Giovanni Fattori, Signora all'aperto
- Adriano Cecioni, Ragazzi che lavorano l'alabastro
- Theo van Rysselberghe, Marina
- Odilon Redon, Volto in una falce di luna crescente
- Giorgio Morandi
- Paesaggio
- Fiori
- Natura morta
- Paesaggio
- Paesaggio
- Amedeo Modigliani, L'enfant gras
Collezione di disegni e grafica
La Pinacoteca possiede inoltre una collezione di disegni, non esposti normalmente al pubblico e accessibili solo agli studiosi. Tra questi due disegni di Leonardo da Vinci, la Testa di Cristo preparatoria per l'Ultima Cena, e un profilo virile proveniente dal lascito Vitali e due importanti cartoni preparatori di Guido Reni e Ludovico Carracci[5].
Della collezione grafica fa anche parte l'importante serie dei Tarocchi Brera-Brambilla, parte del mazzo Visconti-Sforza, commissionata nel 1463 da Francesco Sforza a Bonifacio Bembo.
Note
- ^ Brera mai vista- Pinacoteca di Brera
- ^ E. Daffra, "A Brera anch'io. Il museo come terreno di dialogo interculturale", in Patrimonio e Intercultura, 2007, cc by sa, http://fondazione.ismu.org/patrimonioeintercultura/index.php?page=esperienze-show.php&id=26
- ^ Brera da record: dodicimila visitatori - Milano
- ^ Brera, «raddoppiano» i visitatori Ma è lite sulla proprietà dei quadri
- ^ Restauri per Brera - Pinacoteca di Brera
Bibliografia
- Pinacoteca di Brera, catalogo generale, 7 voll., 1988-1996, Electa, Milano
- Brera. Guida alla Pinacoteca, Electa, Milano 2004. ISBN 978-88-370-2835-0
- Brera. La Pinacoteca e i suoi capolavori, a cura di S. Bandera, Skira, Milano 2009.
- Pinacoteca di Brera. I dipinti, Electa, Milano 2010.
- A Brera anch'io. Il museo come terreno di dialogo interculturale, a cura di S. Bodo, E. Daffra, R. Giorgi, S. Mascheroni, A. Montalbetti, M. Sozzi, Electa, Milano, 2007.
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Collegamenti esterni
- Sito web della Pinacoteca di Brera
- Sito dell'associazione Amici di Brera e dei Musei Milanesi
- Brera magico contenitore e Brera storia di una città, puntate della trasmissione Passepartout in occasione dei 200 anni (agosto 2009) di Brera.
