Pallacanestro Olimpia Milano
L'Olimpia Milano è una società di pallacanestro italiana con sede nel capoluogo lombardo.
Pallacanestro Olimpia Milano Pallacanestro ![]() | |
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«Scarpette Rosse» | |
Segni distintivi | |
Uniformi di gara | |
Colori sociali | ![]() |
Simboli | Fiero il Guerriero |
Inno | Onore e Gloria Gemelli Diversi |
Dati societari | |
Città | ![]() |
Nazione | ![]() |
Confederazione | FIBA Europe |
Federazione | ![]() |
Campionato | Serie A |
Fondazione | 1936 |
Denominazione | Pallacanestro Olimpia Milano (1936-oggi) |
Sponsor tecnico | Oakley |
Proprietario | ![]() |
Presidente | ![]() |
General manager | ![]() |
Allenatore | ![]() |
Impianto | Mediolanum Forum (11,500 posti) |
Sito web | www.olimpiamilano.com |
Palmarès | |
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Scudetti | 25 |
Coppe Italia | 4 |
Euroleghe | 3 |
Coppe europee | 3 Coppa delle Coppe 2 Coppa Korać |
Altri titoli | 1 Coppa Intercontinentale |
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È la squadra più titolata d'Italia ed una delle più prestigiose in Europa. Ha vinto 38 trofei a livello professionistico, fra i quali 25 scudetti e 3 Coppe dei Campioni, oltre a numerosissimi titoli a livello giovanile.
Insieme alle squadre di Cantù e di Varese, forma quello che, negli anni sessanta, settanta e ottanta, era definito "il Triangolo d'Oro" del basket: tre società che, in quegli anni, vinsero in totale 10 Coppe Campioni, 9 Coppe delle Coppe, 6 Coppe Korac e 24 scudetti.
L'Olimpia ha partecipato 2 volte al McDonald's Open di basket, torneo che vedeva partecipare le più forti squadre affiliate alla FIBA e alla NBA.
Storia
La nascita e l'era Borletti
La storia della Pallacanestro Olimpia Milano nasce nel 1936 ed è fondata da Adolfo Bogoncelli. I colori sociali sono il bianco e rosso. L'Olimpia nasce dalla fusione tra due società cestistiche milanesi. Nel 1936, Adolfo Bogoncelli, da pochi anni trasferitosi dalla natia Trieste (vera e propria fucina di giocatori e allenatori dell'Olimpia) a Milano, fondò la Triestina Milano società di metà classifica per lunghi anni; anni dominati da un'altra società sportiva di Milano, il Dopolavoro Borletti, dell'omonima fabbrica di sveglie e contachilometri.
La Borletti nacque nel 1930 quando i dirigenti della fabbrica Borletti decisero di formare una squadra di impiegati che lavoravano per quell'azienda - il Dopolavoro Borletti. Nel 1931 prese parte alla Coppa Motta, debuttando così nella pallacanestro. L'esordio non fu buono, con la squadra presto eliminata dal torneo. I dirigenti però non si scoraggiarono e decisero di iscrivere la squadra in Prima Divisione (l'equivalente dell'attuale LegA2) dove arrivò seconda nel proprio girone.
Nel frattempo la Borletti si rinforzò grazie all'arrivo dei nazionali Valli, Besozzi, Canevini e Castelli, tutti provenienti dall'appena disciolta Isotta Fraschini di Milano. Grazie anche al loro apporto, la Borletti nella stagione del suo debutto in Divisione Nazionale (la Massima Serie di allora) - il 1932 - vinse il girone eliminatorio dopo un acceso testa a testa con lo S.C. Italia di Milano e arrivò terza nel Girone di Finale. In seguito vinse lo scudetto nelle stagioni 1936, 1937, 1938 e 1939.
In seguito ad una crisi della Borletti, nel 1947 Bogoncelli rilevò la società sportiva e i relativi giocatori e titoli sportivi vinti (4 scudetti negli anni '30) e la fuse con la sua Triestina Milano: nacque così l'Olimpia Milano. La nuova compagine continuò a giocare sul campo del Dopolavoro Borletti in Via Costanza (dove oggi si trova un grosso palazzo di proprietà della Telecom e dove sino agli anni 80 c'era ancora la Veglia Borletti).
L'Olimpia Milano è sempre stata una società all'avanguardia e capace di imporre il proprio stile e le proprie idee innovative in campo e fuori. Proprio con Adolfo Bogoncelli abbiamo la prima sponsorizzazione nel mondo dello sport italiano, con il marchio Borletti. Tra i primi grandi campioni della società meneghina (quando era ancora Dopolavoro Borletti) abbiamo Castelli, Ghisi, Paganella e Canetta; dopo la fine della guerra arrivano Cesare Rubini, Giuseppe Sforza, Sergio Stefanini, Ricky Pagani, Sandro Gamba e Gianfranco Pieri
Il marchio Simmenthal
Nel 1956 subentra come sponsor il marchio Simmenthal. Fino ad allora l'Olimpia aveva conquistato 9 scudetti.
Con il marchio Simmenthal arrivano anche i primi giocatori stranieri, il greco Stephanidis è il primo in assoluto. Il 1 aprile 1966, l'Olimpia conquista la prima Coppa dei Campioni nella storia della Pallacanestro Italiana.
La formazione milanese schierava il grandissimo Bill Bradley, in seguito eletto al Senato degli Stati Uniti d'America, come straniero in Coppa; Bradley era stato nominato la stagione precedente il miglior giocatore dei college statunitensi ed aveva rinviato l’esordio tra i professionisti per studiare ad Oxford: Ricky Pagani e Adolfo Bogoncelli riuscirono a convincerlo a giocare le gare di Coppa col Simmenthal e ingaggiarono così la prima grande stella straniera dell'Olimpia.
Milano superò in finale l'agguerritissimo Slavia Praga, mentre in semifinale sono da ricordare i 46 punti di Vianello che distrussero il Real Madrid.
Gli anni ‘60 e l’inizio degli anni ‘70 furono caratterizzati dalla grande rivalità tra le scarpette rosse milanesi e la valanga gialla dei varesini sponsorizzati Ignis, rivalità che culminò con cinque spareggi per lo scudetto, disputati a Bologna e Roma, che sorrisero tre volte a Milano e due a Varese.
Il marchio Simmenthal, dopo 17 anni e 10 scudetti, è costretto a lasciare il basket perché la gente identifica il nome più con la squadra milanese che con la carne in scatola.
Nel 1973 arriva il marchio Innocenti. Nel 1976 quello Cinzano. La squadra vince la Coppa delle Coppe, ma retrocede in A2. L'anno successivo arriva lo sponsor Billy e il ritorno in A1. Per tutti gli anni '70 la squadra si avvale di Toni Cappellari come direttore sportivo.
Bogoncelli, prima di lasciare, compie il suo ultimo grande colpo: porta a Milano il coach che aveva dato a Bologna lo scudetto nel 1976: Daniel Lowell Peterson.
L'epoca Gabetti
La famiglia Gabetti, subentrata nella proprietà ad Adolfo Bogoncelli nell'estate del 1980, stupisce tutti e acquista nella stagione successiva il nemico numero uno Dino Meneghin; inizia così un periodo aureo ancora senza uguali nel basket moderno. Sono gli anni dello "sputare sangue petersoniano" e con Mike D'Antoni, Dino Meneghin, Vittorio Ferracini, John Gianelli, Franco Boselli e Roberto Premier non può non arrivare subito, nel 1981/82, il ventesimo scudetto, quello della doppia stella. Dall'82 all'89 l'Olimpia disputa otto finali scudetto consecutive, vincendone cinque: nel 1982 e 1985 contro Scavolini Pesaro, nel 1986 e 1987 contro Mobilgirgi Caserta e nel 1989 contro Enichem Livorno . Gli sponsor vincenti si chiamano Billy (con cui apre il ciclo), Simac, Tracer, Philips e le star americane sono ormai all’ordine del giorno: Mike D'Antoni, Antoine Carr, Joe Barry Carroll, Bob McAdoo. Nel 1987, l’anno del grande slam (Scudetto, Coppa dei Campioni, Coppa Italia e Coppa Intercontinentale, la Tracer, diventata nel frattempo la squadra dei grandi vecchi, riporta dopo 21 anni la Coppa dei Campioni a Milano, vincendo a Losanna contro il Maccabi Tel Aviv B.C. per 71 a 69. La Tracer bissa il successo europeo l’anno dopo a Gand sempre contro il Maccabi Tel Aviv B.C. questa volta per 90 a 84. Lo scudetto numero 24 arriva con il marchio Philips, con i giovani Riccardo Pittis e Davide Pessina tra i campioni e le famose cinque partite contro l'Enichem Livorno.
Nel 1990 Mike D'Antoni lascia il parquet e diventa capo allenatore: al suo primo anno porta la squadra alla finale scudetto, dove la Philips tutta corsa e grinta da lui voluta perde in gara 5 contro Caserta. Negli anni successivi verranno altri buoni piazzamenti e, nel 1993, anche una coppa Korac, sempre con il marchio Philips.
Stefanel e il venticinquesimo scudetto
Nel 1994, Bepi Stefanel entra prima come sponsor e poi anche come proprietario, e con lui la Pallacanestro Olimpia Milano festeggia i suoi 60 anni vincendo prima la Coppa Italia e poi il venticinquesimo scudetto (1995/1996). Tra gli artefici dell'ultimo scudetto milanese grandi giocatori come Gregor Fučka, Ferdinando Gentile, Dejan Bodiroga, Flavio Portaluppi, Rolando Blackman, guidati da un allenatore esperto come Boša Tanjević. Gli anni '97 e '98 sono caratterizzati da stagioni discrete: l'Olimpia si qualifica sempre in Europa, arrivando nel '98 alla finale di Coppa Europa contro lo Žalgiris Kaunas, a Belgrado, finale persa per un punto.
L'anno dopo, con lo sponsor Sony sulle maglie, l'Olimpia disputa ancora una stagione su buoni livelli chiudendo al quinto posto in campionato, guadagnando così l’ennesima qualificazione in Europa.
Caputo, Bryant e Tacchini
In agosto un nuovo cambio di proprietà: Bepi Stefanel cede infatti la società a Pasquale Caputo, italo americano leader nel settore caseario. Cambia anche lo sponsor con l'arrivo del marchio Adecco. Durante l'anno, a Caputo si aggiunge come socio Kobe Bryant, stella della NBA, in rappresentanza del quale agisce il padre Joe, ex giocatore anche nel campionato italiano.
Nel campionato, le cose vanno discretamente bene con l'eliminazione nei quarti di finale dei playoff, dopo aver superato al primo turno la più quotata Scavolini Pesaro. Lontano dal parquet, invece, le cose degenerano fino quasi all'irreparabile. Nell'ottobre del 2000, però, Sergio Tacchini rileva la società dalle mani dei due soci e in pochissimo tempo costruisce una squadra che, dopo un inizio di stagione stentato, si risolleva disputando un campionato più che onorevole, anche se manca la zampata finale con la qualificazione alla postseason. Nella stagione successiva le cose non vanno per il meglio e, al termine di un campionato fatto di pochi alti e molti bassi, nonostante la squadra fosse composta da giocatori di buon talento, l'Olimpia, ancora targata Adecco, riesce a conquistare la salvezza solo nell'ultima giornata battendo l'Andrea Costa Imola.
La presidenza Corbelli
Nel luglio 2002, Tacchini cede la società a un nuovo proprietario, Giorgio Corbelli, imprenditore romagnolo con un passato nella pallacanestro tra Brescia, Forlì e Roma. Nel giro di un mese il nuovo proprietario ricostruisce da zero la squadra, riportando a Milano gente che aveva già nel passato lasciato un segno nel cuore dei tifosi biancorossi come Warren Kidd, Hugo Sconochini e Paolo Alberti, oltre a campioni del calibro di Claudio Coldebella e, più tardi, Petar Naumoski. L'Olimpia inizia il campionato con tre vittorie e zero sconfitte, ma senza una sponsorizzazione sulle maglie. A ottobre, però, arriva anche lo sponsor. Si tratta della F.lli Salviato, società con sede a Castronno, nel varesotto, con il marchio Pippo. La stagione regolamentare si chiude con un buon quinto posto, ma la squadra delude le aspettative dei tifosi, venendo sconfitta nel primo turno dei playoff da una ben meno quotata Varese.
La stagione 2003/2004 la squadra disputa una mediocre stagione e non si qualifica nemmeno per i playoff. Al termine della stessa le voci delle difficoltà economiche societarie sono sempre più insistenti, tanto che si rischia la cessione dei diritti della gloriosa società.
Ma grazie ad una manifestazione in piazza alla Scala il 2 giugno ed al successivo interessamento del sindaco di Milano Gabriele Albertini la società riesce a trovare importanti appoggi da Adriano Galliani, dalla famiglia Moratti e da Giorgio Armani, attraverso la sponsorizzazione con il marchio Armani Jeans. Giorgio Corbelli resta presidente. Viene chiamato un giovane coach: Lino Lardo, che entra subito nei cuori dei tifosi. La squadra fa una stagione 2004/2005 esaltante, i tifosi la seguono con entusiasmo sia durante la stagione regolare disputata al Palalido (ad eccezione delle gare contro Bologna e Cantù, disputate al Forum di Assago), sia durante i play off (anche questi disputati nell'impianto di Assago). La squadra di Lardo riesce a conquistare la finale contro la Fortitudo, che perde in gara 4 davanti ad un Forum strapieno. Riesce inoltre ad ottenere la qualificazione in Eurolega.
La stagione successiva 2005/2006 è deludente: l'Olimpia esce al primo turno di Eurolega e in campionato non va oltre il settimo posto. Ai play off esce al primo turno con la Benetton Treviso, non riuscendo pertanto ad ottenere il pass né per l'Eurolega né per la Coppa Uleb. Nel corso dell'anno, a gennaio, viene esonerato coach Lardo e al suo posto viene chiamato Aleksandar Đorđević. Dopo la stagione 2006/2007, culminata con l'eliminazione in semifinale ad opera della Virtus Bologna, la dirigenza decide di rifondare la squadra, chiamando Zare Markovski (allenatore proprio della Virtus) al posto di Djordjevic e ingaggiando numerosi nuovi giocatori. Il progetto, però, si interrompe all'indomani della 6ª giornata con la squadra in ultima posizione (1 vittoria e 5 sconfitte). Markovski viene esonerato e Gino Natali, duramente contestato dalla tifoseria fin dalle sue prime mosse da General Manager, si dimette. Dopo aver chiamato come coach Attilio Caja, (già allenatore Olimpia) il presidente Corbelli mette in vendita le sue quote. Il 6 giugno 2008 le quote detenute da Corbelli e dai suoi fidi scudieri vengono cedute al Gruppo Armani; durante la stessa giornata, i club calcistici meneghini Milan e Inter escono dall'azionariato della storica squadra cestistica milanese. Il 28 agosto Corbelli ufficializza l'arrivo del giovane Calogero Mario come ultimo acquisto della sua gestione.
L'era Armani
All'indomani del definitivo passaggio di consegne da Corbelli al gruppo Armani, la squadra per la stagione 2008-2009 viene assemblata partendo dalla perdita del suo giocatore-simbolo: Danilo Gallinari decide di andare nella NBA e viene scelto al primo giro con il numero sei dai New York Knicks[1]. Il nuovo General Manager, Lucio Zanca, arrivato dalla Sutor Montegranaro, porta con sé dalle Marche il giovane playmaker Luca Vitali e la guardia Jobey Thomas. Completeranno il quintetto il fuoriclasse David Hawkins (da Roma), il centro Pape Sow (da Rieti) e l'ala americana Mike Hall. Gli unici due giocatori rimasti dalla precedente gestione saranno il playmaker Massimo Bulleri (ceduto poi in prestito a Treviso) e l'ala Mindaugas Katelynas. L'allenatore è Piero Bucchi, 2 volte vincitore della Coppa Italia. Dopo una stagione altalenante, la squadra termina al 6º posto la stagione regolare, ma nei playoff, complice l'arrivo a metà stagione del playmaker Hollis Price, dell'ex stella NBA Maurice Taylor e del veterano Denis Marconato, i risultati saranno ottimi e l'Olimpia arriva in finale, dove soccombe di fronte alla corazzata Montepaschi Siena. Dopo alcune dichiarazioni contrastanti della dirigenza, la squadra cambia nuovamente volto, cedendo alcuni giocatori dichiarati fondamentali solo poco prima. Rispetto alla stagione precedente, gli unici giocatori rimasti nel roster sono Marco Mordente, Richard Mason Rocca, Mike Hall, Joey Beard (nuovo capitano) e Massimo Bulleri. Tra i nuovi acquisti spiccano i nomi di Alex Acker (ex Barcellona), Morris Finley (ex Siena), Stefano Mancinelli (ex Fortitudo Bologna) e dei due lituani Jonas Mačiulis e Marijonas Petravičius. La stagione si apre tra le polemiche per la sparizione del logo della squadra che fa seguito alla dismissione della storica sede di via Caltanissetta. Il 10 giugno 2010 Milano approda in finale di Lega A dopo aver battuto la Juvecaserta Basket nella serie per 3-2 ma perde ancora nettamente in finale contro la dominatrice Montepaschi Siena, accumulando nelle quattro partite uno scarto medio di circa 20 punti.
Il 3 gennaio 2011 Piero Bucchi, a seguito di una serie di pesanti sconfitte nelle partite chiave della sua terza stagione da capo allenatore, viene esonerato e sostituito dallo storico allenatore Dan Peterson[2], che torna in panchina dopo 23 anni di inattività. Terminato il contratto, viene nominato coach per la stagione 2011-12 Sergio Scariolo, già commissario tecnico della Nazionale spagnola di pallacanestro[3].
Con il cambio di allenatore si ha l'ennesima rivoluzione nel roster: oltre alle conferme di Stefano Mancinelli e di Richard Mason Rocca e ai rientri dai prestiti di Ariel Filloy e Nicolò Melli, il roster è completato con gli arrivi di Omar Cook da Valencia, di Malik Hairston dalla Montepaschi Siena, dai greci Antonis Fotsis (3 volte campione d'Europa con il Panathinaikos e medaglia d'oro europea e argento mondiale con la nazionale greca) e Ioannis Bourousis (stessi successi in nazionale), dal giovane centro croato Leon Radošević dal Cibona Zagabria, da Drew Nicholas, fresco vincitore dell'Eurolega e dal ritorno a tempo di Danilo Gallinari, approfittando del lockout NBA 2011-2012.
Dalla stagione 2011/12 la sponsorizzazione "Armani Jeans" è sostituita con il marchio "EA7 - Emporio Armani".
Cronistoria
Cronistoria dell'Olimpia Milano | |||
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Colori e simbolo
Fin dall'inizio della sua storia l'Olimpia Milano veste i colori biancorossi. Poche, ma significative, le eccezioni: nella stagione 1973/74, la prima dopo l'era Simmenthal, la squadra indossa uno sgargiante blu e bianco, abbandonato due anni dopo con la fine della sponsorizzazione Innocenti. Nel 1975/76 si torna, infatti, al biancorosso, ma con inserti blu che riprendono il simbolo dello sponsor Cinzano. Nei due anni successivi, in cui l'Olimpia conosce l'onta della retrocessione in A2 e l'immediato ritorno nella massima serie, il blu prende ancora più spazio, prima sui pantaloncini e poi sulla maglietta. Si ritorna al biancorosso puro con il marchio Billy, simbolo di un'era di nuovi trionfi. Il blu riapparirà, come semplice inserto, a colorare i numeri nel 1981/82, sopra i pantaloncini nel 1997/98 e dentro il marchio Sony nel 1998/99. Altre piccole modifiche, legate alle sponsorizzazioni, appaiono con i marchi Pippo (una grossa stella gialla), Breil (in nero) e Armani Jeans (scritta in oro).
Il simbolo dell'Olimpia Milano è, dalla stagione 1983/84, un guerriero stilizzato rosso su sfondo bianco che regge uno scudo su cui è simboleggiato il Duomo di Milano[4]. Tale stemma, denominato "Fiero il Guerriero" ha simboleggiato per anni il carattere della squadra (il cosiddetto "sputare sangue" di Dan Peterson) ma all'inizio della stagione 2009/10 sparisce dalle divise durante le amichevoli e dal sito Internet ufficiale della squadra[4].
Durante i playoff della stagione 2010, Fiero il Guerriero riappare a palazzo sotto forma di mascotte[5].
Palazzetto
Il Dopolavoro Borletti giocò per quasi 20 anni sul proprio campo in Via Costanza. Campo all'aperto come si usava in quegli anni. Anche dopo la fusione con la Triestina Milano e la nascita dell'Olimpia il campo di gara ufficiale fu quello di Via Costanza.
A metà anni 40, con l'enorme popolarità del basket in Lombardia, l'Olimpia si trasferì nel famoso Palazzo dello Sport della Fiera di Milano, in Piazza VI Febbraio; capace di contenere quasi 18.000 persone, era all'epoca il più grande Palazzo dello Sport d'Europa e secondo solo al Madison Square Garden di New York.
A fine anni 60, il PalaFiera venne abbandonato dall'Olimpia e la squadra si trasferì nel piccolo Palalido, allora, in un'epoca ove le misure di sicurezza erano inesistenti, capace di contenere sino a 10.000 spettatori in uno spazio esiguo, ma con una visuale sul campo di gioco fantastica da ogni posizione dell'edificio.
A fine anni 70, l'Olimpia si trasferì nell'appena costruito Palasport di San Siro, enorme e stupendo palazzo multiuso costruito a fianco dello Stadio Meazza e capace di contenere circa 15.000 spettatori.
Con l'eccezionale nevicata del gennaio 1985 si chiuse l'avventura dell'Olimpia al Palasport, che collassò su sé stesso a causa dell'enorme massa di neve che si depositò sulla copertura concava della struttura. L'Olimpia ritornò al Palalido (con una capacità ridotta a 3.500 posti), in attesa che nel giro di poche settimane venisse pronta la soluzione d'emergenza: il PalaTrussardi.
Costruito, voluto e sponsorizzato dalla nota famiglia legata alla moda, la tensostruttura può contenere fino a 12.000 persone. L'Olimpia vi giocò durante uno dei suoi periodi di dominio incontrastato in Italia e in Europa, la fine degli anni '80 e l'inizio dei '90. Pochi anni dopo venne costruito il Forum di Assago da parte della famiglia Cabassi. Capace di contenere sino a 12.500 persone, è un edificio multisportivo e multipiano.
Negli ultimi anni, l'Olimpia si è divisa tra il Forum di Assago ed il Palalido di Milano (con una capacità aumentata a 3.800 persone nel 2005) ma nella stagione 2010-2011, in concomitanza con i previsti lavori di ristrutturazione e allargamento dello storico impianto di P.le Stuparich, tutte le partite casalinghe vengono giocate al Mediolanum Forum di Assago (alle porte di Milano, situato appena fuori l'uscita dell'Autostrada).
Roster 2012-2013
aggiornata al 5 luglio 2012
Naz. | Ruolo | Sportivo | Anno | Alt. | Peso | ||
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5 | P | Jacopo Giachetti | 1983 | 190 | 82 | ||
7 | AP | Malik Hairston | 1987 | 198 | 100 | ||
9 | AG | Antonis Fotsis | 1981 | 209 | 113 | ||
10 | P | Omar Cook | 1982 | 185 | 86 | ||
14 | P | Ariel Filloy | 1987 | 190 | 88 | ||
15 | C | Ioannis Bourousis | 1983 | 213 | 127 | ||
18 | AG | Nicolò Melli | 1991 | 205 | 105 | ||
22 | PG | J.R. Bremer | 1980 | 188 | 89 | ||
25 | G | Alessandro Gentile | 1992 | 200 | 104 | ||
G | Juan Fernández | 1990 | 193 | 88 | |||
C | Richard Hendrix | 1986 | 203 | 113 | |||
G | Keith Langford | 1983 | 193 | 92 | |||
AG | David Chiotti | 1984 | 205 | 111 | |||
G | Gianluca Basile | 1975 | 192 | 90 | |||
P | Rok Stipčević | 1986 | 186 | 82 |
Organigramma
- Presidente e Amministratore Delegato: Livio Proli
- Presidente onorario: Cesare Rubini
- General Manager: Flavio Portaluppi
- Team Manager: Paolo Avantaggiato
- Resp. Tecnico Settore Giovanile: Franco Casalini
- Resp. Organizzativo Settore Giovanile: Mario Brioschi
- Resp. Comunicazione e Stampa: Claudio Limardi
- Direttore Marketing e Commerciale: Carmen Dipalma
- Amministrazione: Silvia Baccarini
- Resp. biglietteria: Giorgio Scopece
- Resp. segreteria: Serena Richelli
- Resp. arbitri: Gianluca Solani
- Medico sociale: dott. Marco Bigoni
- Fisioterapista: Massimo Simonetta
Formazioni Olimpia Milano
Rivalità
La rivalità sportiva più sentita da parte dei tifosi bianco-rossi è quella verso la squadra di Cantù, società che ha la sede a meno di 30 km da quella dell'Olimpia. Forte è anche la rivalità con la Virtus Bologna.
Dalla fine degli anni 90 fino al 2005 c'è stato un "gemellaggio ufficioso" con la tifoseria di Varese.
Prima dello scioglimento dei gruppi ultras, c'erano dei gemellaggi con la tifoseria di Biella e con quella di Rimini.
Per diverso tempo, tra gli anni '60 e '70, a Milano ci fu anche una stracittadina ufficiale. La Pallacanestro Milano 1958 (conosciuta da molti come "All'Onestà Milano") militò per vari anni in Serie A, con buoni risultati. Nonostante la rivalità non fosse così accesa, dal 1976 al 1978 la Pallacanestro Milano, sponsorizzata prima Mobilquattro e poi Xerox, scavalcò in classifica l'Olimpia grazie alle prodezze di Chuck Jura, lo Sceriffo del Nebraska.
Negli ultimi anni - a causa di 3 finali scudetto su 4 negli ultimi 4 anni, tutte perse - i tifosi dell'Olimpia hanno accentuato la rivalità con la Mens Sana Siena.
Palmarès
Competizioni nazionali
- 1936, 1936-37, 1937-38, 1938-39, 1949-50, 1950-51, 1951-52, 1952-53, 1953-54, 1956-57
1957-58, 1958-59, 1959-60, 1961-62, 1962-63, 1964-65, 1965-66, 1966-67, 1971-72, 1981-82
1984-85, 1985-86, 1986-87, 1988-89, 1995-96.
- Coppa Italia: 4
Titoli giovanili Under 19: 7
- 1960, 1962, 1970, 1977, 1978, 1998, 1999.
Under 17: 5
- 1972, 1975 1979, 1982, 1988.
Under 15: 5
- 1973, 1978, 1985, 1986, 2011.
Competizioni europee
- 1965-66, 1986-87, 1987-88.
- 1970, 1971, 1975
- Coppa Korać: 2
- 1985, 1993
Competizioni internazionali
- 1987
Finali disputate
Campionato Italiano
- 1971 vs. Pallacanestro Varese
- 1973 vs. Pallacanestro Varese
- 1979 vs. Virtus Pallacanestro Bologna
- 1983 vs. Virtus Roma
- 1984 vs. Virtus Pallacanestro Bologna
- 1988 vs. Victoria Libertas Pesaro
- 1991 vs. Juventus Caserta
- 2005 vs. Fortitudo Pallacanestro Bologna
- 2009 vs. Mens Sana Siena
- 2010 vs. Mens Sana Siena
- 2012 vs. Mens Sana Siena
Coppa Italia
- 1969 vs. Pallacanestro Varese
- 1991 vs. Scaligera Basket Verona
Supercoppa Italiana
- 1996 vs. Scaligera Basket Verona
Coppa dei Campioni
- 1967 - Real Madrid
- 1983 - Pallacanestro Cantù
Coppa delle Coppe
- 1984 vs. Real Madrid
- 1998 vs. Zalgiris kaunas
Coppa Korac
- 1995 vs. Alba Berlino
- 1996 vs. Efes Pilsen Istanbul
Dati statistici
- Il giocatore con più presenze e più punti in maglia biancorossa è Mike D'Antoni: l'ex coach dei New York Knicks ha vestito la maglia Olimpia per 455 volte in 13 stagioni, segnando 5573 punti. Il secondo miglior marcatore Olimpia è Roberto Premier. Completa il podio dei migliori marcatori Massimo Masini.
- D'Antoni guida anche la classifica degli assist e delle palle recuperate.
- Sandro Gamba ha giocato 15 stagioni a Milano. 14 stagioni per Sandro Riminucci, 13 per D'Antoni, Masini e Gianfranco Pieri.
- Il giocatore che ha preso più rimbalzi è Dino Meneghin, seguito da Vittorio Ferracini e dallo stesso D'Antoni.
- L'allenatore più vincente è Cesare Rubini, con 501 vittorie su 601 partite (media 83,3%) in 26 stagioni. A seguire Dan Peterson: 243 vittorie in 329 gare (73,8%) (dato da aggiornare con la stagione 2010/11, che ha segnato il ritorno in panchina di Peterson) e Mike D'Antoni con 92 vittorie (su 141 partite, media 65,2%) a pari merito con Filippo Faina.
Curiosità
- L'Olimpia Milano, oltre ad aver vinto 25 Campionati Italiani, ha concluso per altre 16 volte al secondo posto.
- Nell'era precedente ai play-off per ben 5 volte si andò allo spareggio finale; tutti e cinque gli spareggi furono disputati dall'Olimpia Milano e dall'Ignis Varese, con 3 vittorie meneghine.
- Il punto più basso dell'Olimpia fu la stagione 1975/76 che, nonostante la vittoria della Coppa delle Coppe, coincise con la retrocessione in A2; la squadra ritornò prontamente nella massima divisione per approdare già alla finale scudetto nel 1978/79.
- Cesare Rubini, per parecchi anni contemporaneamente nelle vesti di giocatore ed allenatore, ha vinto in totale 15 Scudetti in 26 anni. In altre 6 occasioni, l'Olimpia di Rubini giunse seconda classificata, una volta in terza ed una volta in quarta posizione. Lo stesso Cesare Rubini è l'unico sportivo italiano ad essere inserito sia nella Basketball Hall of Fame che in quella dedicata alla pallanuoto.
- Dino Meneghin è il giocatore ad aver vinto più campionati italiani: 12, di cui 7 con Varese e 5 con l'Olimpia. Seguono poi 4 giocatori ad aver vinto ben 9 scudetti, tutti e 4 li hanno conquistati con l'Olimpia: Sandro Gamba, Gianfranco Pieri, Sandro Riminucci e Ricky Pagani.
- Nella stagione 1965/66, la Simmenthal Milano schierò, solo per le partite di Coppa dei Campioni, uno dei più forti giocatori dell'epoca: Bill Bradley, fresco vincitore (e miglior giocatore) delle Olimpiadi di Tokyo da capitano della squadra statunitense e miglior giocatore universitario nel campionato NCAA. Bradley, prima scelta del campionato professionistico NBA, decise di completare gli studi a Oxford e venne ingaggiato dall'Olimpia Milano, guidandola alla conquista della Coppa pur raggiungendo la squadra solo in occasione delle partite, interrompendo i suoi studi.
- In totale sono 5 i giocatori inseriti nella Basketball Hall of Fame che hanno vestito la maglia dell'Olimpia Milano: Bill Bradley, Sandro Gamba, Bob McAdoo, Dino Meneghin e Cesare Rubini.
- La SEF Costanza Milano vinse il primo scudetto della storia del basket italiano. Non è chiaro se il nome Costanza derivi dal campo di gioco di Via Costanza, ove giocarono il Dopolavoro Borletti e poi l'Olimpia negli anni 30 e 40. In tal caso, come più volte supposto, la SEF Costanza sarebbe potuta essere la progenitrice del Dopolavoro Borletti e quindi lo scudetto vinto nel 1920 essere attribuito al patrimonio dell'Olimpia.
Note
- ^ Draft Nba, Rose prima scelta Gallinari a New York col n°6 - Gazzetta dello Sport
- ^ Dan Peterson torna a Milano. Coach al posto di Bucchi, su gazzetta.it, La Gazzetta dello Sport.
- ^ Sergio Scariolo è il nuovo coach, su olimpiamilano.com.
- ^ a b L’Olimpia perde il suo guerriero. Dallo stemma è sparito Fiero, su basketnet.net (archiviato dall'url originale il 31 agosto 2011).
- ^ Fiero il guerriero ieri sera alla partita