Utente:Alaice/Sandbox
Piergiorgio Firinu (Torino, 1939) è un [[]] italiano.
Adottiamo un criterio: cronologico? oppure: formazione, attività come artista, come operatore culturale
Piergiorgio Firinu ha trascorso lunghi periodi negli USA dove ha presentato le sue prime mostre (quando?). Ha ricoperto la qualifica di Visitor Professor alla Pepperdine University durante gli anni ’70. Per la molteplicità dei suoi interessi, Piergiorgio Firinu si può definire, artista ed operatore culturale. Sulla traccia dei propri interessi, oltre alla esposizione delle proprie opere, in varie gallerie, Università ed Enti culturali, organizzò esposizione di opere d'arte dei colleghi artisti, nello STUDIO46 gestito dalla Signora Carla Solaro di Monasterolo.
Ed infatti certo elemento caratterizzante dell’artista è il continuo studio dell’arte, in particolare sulla filosofia dell’arte e sull’evoluzione delle forme artistiche di grande effervescenza dell’arte negli anni ’70. Appassionato di fotografia, durante i suoi soggiorni in USA, Londra, Europa Orientale, visita numerosi atelier di artisti molti dei quali presenta nello spazio espositivo STUDIO46. Tra i primi in Italia, espone artisti della Body Art e della Narrative Art, quali Natalia PP.LL, JAMES Collins, Mac Adams, Cioni Carpi, Roger Cutfhort, Peter Huchinson, con un interesse particolare per il movimento Fluxus, ed in special modo per Ben Vautier.Nel 1977, con Beppe Risso, tiene seminari su cinema sperimentale e fotografia, all’Accademia Albertina di Torino. Il corpus delle lezioni formerà materiale per la redazione dell’opera letteraria “Gabbia sui Pirenei”, il cui tema è proprio l’uso dell’immagine fotografica nell’arte, pubblicato nel 1978.
Dal 1994 Firinu ha creato il primo Portale dell’arte sul web interamente dedicato all’arte contemporanea. Un work in progress, nel quale sono esposte migliaia di immagini, opere pittoriche, fotografiche, sculture, poster, tutto ciò che attiene all’arte e alla comunicazione degli eventi dell’arte. Sono presenti la quasi totalità degli artisti dell’arte contemporanea. Sul Portale vengono settimanalmente pubblicati testi di critica e filosofia dell’arte scritti da Piergiorgio Firinu “..Gregor Samsa è tutti noi. La Cantatice Calva canta le nostre canzoni. Mentre attendiamo Godot. E inutilmente ci aggiriamo per Dublino in una giornata qualunque senza sapere cosa cercare. Ecco l’arte che disperatamente si guarda dentro e vede un vuoto incolmabile che solo gli imbecilli chiamano libertà. Dominati dal nulla nella forma più insidiosa della vicinanza di ciò che appare reale, una continua ri-creaziione del sinonimo del vivente, una sorte di trompe-l’oeil di una realtà dissolta in forme virtuali” (tratto da Libertà: vuoto a perdere www.artefutura.org).
Esposizioni
1971 espone al Merton College di Exford, “rivisitazione del Liberty”, mostra che verrà riproposta dalla Galleria Alberto Peola. 1975 personale alla Peterson Gallery, Los Angeles. 1976 espone in una personale alla Peterson Gallery, Los Angeles. Nello stesso anno organizza la mostra "Modus operandi" di Giorgio E. Colombo. 1977, su invito di Luigi Carluccio, espone in una personale a Torre Pellice, Patrocinata dalla Regione Piemonte. Titolo della mostra "American Wedding": la selezione di oltre tremila fotografie scattate dall'autore in USA. Luigi Carluccio recensì, su Panorama, la mostra elogiando la raffinatezza delle immagini. 1977 presenta la prima mostra di Janusz Haka, artista polacco d'avanguardia 1978 presenta le opere di Peter Hutchinsons, Tim Maul e Franco Vaccai. Nel 1978 presentò Performance, foto di scena di films degli anni '50, modificandone il contesto linguistico Come scrisse Barilli su L’Espresso: "Firinu esplica per stereotipi l'eternità di certi temi...il mito delle star rivissuto attraverso le registrazioni fotografiche, ritorna per lo straniamento del materiale a farsi tautologica didascalia di costume, di moda, ai grandi temi di sempre" come recensì Giorgio Brizio (Avanti 25.04.1978) Seguono numerose esposizioni tra le quali: 1979 Life by Life, personale a N.Y. Free Univeristy - NY 1979 espone nella propria Galleria le opere di Gianni Piacentino, allora appena agli esordi. 1979 Espone "i campi della memoria " di Roger Welch 1980 Esposizione de "La Gabbia sui Pirenei" presso Jaap Rietman - NY 1980 Esposizione fotografica su N.Y. con fotogrammi risalenti tra la fine del 1800 ed inizi 1900 1980 Espone "Structure" di Leandro Katz 1992 personale fotografica “Watergate” dedicata agli ingressi sui canali dei palazzi di Venezia la mostra che riscuoterà consenso della critica fu presentata alla Galleria al “Il Barone Verde” (Torino)
Pubblicazioni
1975 pubblica “Marginal Picture” ed. Protetch & Abrams Inc. NY opera dedicata a Jimmy Carter; 1977 pubblica in inglese da Salomon & Salomon di New York “Logica del Quotidiano”. 1978 pubblica Operazione Nostalgia, raccolta di fotografie del cinema hollywoodiano degli anni 1940-1965. Il libro è frutto di una personalmente attenta e meticolosa ricerca eseguita dall’autore ad Hollywood nei "magazzini della nostalgia": l’opera, scritta in italiano ed inglese, costituisce testimonianza significativa dell’ambiente degli appassionati di cinema. 1979 pubblica "La gabbia sui Pirenei - teoria sull'uso dell'immagine fotografica" con tale opera, l'autore analizza l'arte attraverso gli strumenti della logica, elaborando una teoria su ciò che dovrebbe essere l'uso dell'immagine fotografica nell'arte. 1980 pubblica "Marilyn Monroe. Immagini di un mito" raccolta di foto inedite personalmente raccolte nei vari photo shop di Hollywood. Il libro, come le recensioni attesteranno, non è un’esaltazione del mito ma una scelta di fotografie, ampiamente utilizzate dai media, selezionate per dare un’immagine della donna Marilyn. Firinu, in un’intervista su La Stampa del 1980 afferma :"ho condotto questo lavoro, come quasi tutti i miei lavori, sul filo della memoria. La memoria non e ingombrante, non richiede precisione e quasi mai ci provoca sofferenze se non quella del rimpianto"; Giuseppe Turroni in altra intervista sul Corriere della Sera scrisse“ cita Lukacs, Lacan, Barthes, Mac Luhan, Musil, Bergson, Robbe-Grillet, l’autore affronta con amore il mito della Monroe, la vede nell’innocenza del suo corpo, cioè nella sua immagine più vera …ci restituisce però la vitalità e il vitalismo di una donna stupenda e di un’attrice ineguagliabile, una delle più grandi che abbiano illuminato gli schermi del mondo”(Corriere della Sera, n. 22 31/05/1980)