Guerra anglo-irachena del 1941
La guerra anglo-irachena del 1941 fu il primo conflitto esploso fra l'Iraq e la Gran Bretagna.
Guerra anglo-irachena del 1941 | |
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Il motivo del contendere deve esser fatto risalire alla volontà irachena di fruire di una piena indipendenza, dal momento che - a dispetto della formale indipendenza accordata nel 1930 al Paese arabo dall'ex-Potenza mandataria - i giochi politici ed economici seguitavano ad essere realizzati dalla Gran Bretagna, non più attraverso la figura, naturalmente, dell'Alto Commissario ma attraverso l'Ambasciata che perseguiva con grande zelo le disposizioni di Londra che, attraverso la Corona e i politici ad essa fedeli (Nūrī Āl Saˁīd in testa), e attraverso le sue basi militari (Ḥabbāniyya innanzi tutte) controllavano ancora di fatto l'Iraq e le sue risorse petrolifere: fatti tutti di enorme significato strategico per gli interessi dell'Impero di Sua Maestà britannica.
Il crescente sentimento anti-britannico crebbe vorticosamente allorché scoppiò la II guerra mondiale. La concreta possibilità di disfarsi dell'ingombrante presenza (anche militare) di Londra favorì l'insorgere di un atteggiamento di simpatia nei confronti dell'Asse italo-germanico, in applicazione del banale principio secondo cui "il nemico del proprio nemico è un amico".
Questo sentimento indipendentistico si affermò non solo negli ambienti nazionalistici iracheni (alcuni dei quali dettero vita finanche a organizzazioni e movimenti politici ideologicamente allineati con il nazi-fascismo) ma, ancor di più, nelle forze armate che si ritenevano le depositarie e le paladine dell'orgoglio nazionale iracheno.
Da qualche tempo ai loro vertici erano giunti esponenti nazionalistici (il cosiddetto Quadrato d'oro) che - dopo l'esperienza di Bākir Ṣidqī del 1936 - avevano cominciato a gustare il piacere d'una conduzione militaresca e autoritaria dello Stato. Fu il "Quadrato d'oro" a favorire l'ascesa di un esponente nazionalistico (Rashīd ˁAlī al-Kaylānī), un avvocato che nutriva i medesimi ideali indipendentistici dei militari e che era disposto a un'alleanza con Berlino e Roma pur di allontanare per sempre dall'Iraq la pervasiva potenza britannica.