Vincenzo Romano (santo)

presbitero italiano

Il Beato Vincenzo Romano (Torre del Greco, 3 giugno 1751Torre del Greco, 20 dicembre 1831) è stato un presbitero italiano, la Chiesa cattolica lo venera come beato e ne celebra la memoria liturgica il 29 novembre. Viene invocato come patrono dei sacerdoti, specialmente dei parroci (ma anche contro i tumori alla gola). È il ricostruttore della basilica di Santa Croce di Torre del Greco.

Beato Vincenzo Romano
 

Sacerdote

 
Nascita1751
Morte1831
Venerato daChiesa cattolica
Beatificazione17 novembre 1963 da papa Paolo VI
Santuario principaleBasilica di Santa Croce
Ricorrenza29 novembre
Patrono diClero di Napoli, parroci


Profilo biografico

Vincenzo Romano nasce il 3 giugno 1751, da Nicola Romano e Grazia Rivieccio, una famiglia molto religiosa, da cui apprende una forte vocazione sacerdotale, che maturata del tutto all'età di 14 anni, lo spinge ad entrare in seminario diocesano di Napoli. Gode della guida del [Beato Mariano Arciero]] e degli insegnamenti di Sant'Alfonso Maria de Liguori; diventò sacerdote nel 1775 il 10 giugno. Si guadagnò dai torresi il titolo di "prevete faticatore" (in napoletano: "il prete lavoratore") dato il suo immenso lavorare e faticare da mattina a sera, fra i poveri, malati, pescatori di corallo, marittimi e bisognosi di Torre del Greco. Il Vesuvio, allora ancora del tutto attivo, rase al suolo la città e la parrocchia di Santa Croce durante l'eruzione del 15 giugno 1794. Essendo viceparroco di Santa Croce, sostituì il parroco malato durante la processione dell' inaugurazione dell nuova costruzione. Il Beato, allora chiamato "don Vincenzo Romano" prese il posto di parroco alla morte del vecchio parroco; quindi volle edificare una chiesa più grande, enorme e imponente. Nel 1799, quando la chiesa fu completata, ne divenne il preposito curato (o parroco) di Santa Croce, e lo fu per 33 anni; si occupò molto dei malati, dei bisognosi, di scovare i rifugi dei malviventi e di proclamare il Vangelo a tutti, tanto da inventare la "sciabica", che consisteva nell'andare con crocifisso e campanello incontro alle persone, predicare e poi accompagnarli nella chiesa più vicina. Morì il 20 dicembre 1831, per malattia. Fu beatificato il 17 novembre 1963; è stato nominato patrono dei malati di tumore alla gola e del clero, specialmente dei parroci. Papa Giovanni Paolo II ha visitato e baciato le sue reliquie a Torre del Greco, nella Basilica di Santa Croce, l'11 novembre 1990.

Il ministero della Parola e il Vangelo della carità

Vincenzo Romano si dedicò soprattutto ai suoi concittadini, aiutandoli nei momenti di bisogno e di difficoltà politiche e anche durante le eruzioni vesuviane. Aprì una scuola gratuita nella sua stessa casa e predicò il Vangelo per strada fino a cinque volte al giorno (di domenica) e preparava a fondo le persone prima di ricevere i sacramenti.

Devozione a Maria Santissima

Come ci si aspetta da ogni santa persona della cristianità, anche don Vincenzo Romano era un grande devoto della Madonna; ogni sera, infatti, conduceva il santo Rosario nella Basilica da lui costruita e ricorreva spesso a lei col titolo tanto caro ai cittadini di Torre del Greco di Immacolata Concezione.

Culto

Don Vincenzo Romano viene invocato dal Clero della Diocesi di Napoli come patrono e modello da imitare. In oltre, gli abitanti di Torre del Greco e di Melito di Napoli (dove è stata costruita l'unica chiesa al mondo dedicata a lui) lo pregano per scacciare i tumori alla gola e si recano spesso in pellegrinaggio alla Basilica di S. Croce per visitare la sua tomba.


Miracoli per la Beatificazione

Sono stati due miracoli riconosciuti per la Beatificazione, le guarigioni della sig.ra Carmela Restucci e di Suor Carmela Cozzolino. Eccone una breve storia. I. Maria Carmela Restucci, della città di Torre del Greco, a sessant'anni di età e dopo aver sempre goduto buona salute, nel dicembre del 1891 avvertì un doloroso tumore alla mammella sinistra, che s'aggravò in breve tempo. A mano a mano il tumore crebbe e s'indurì, estendendosi sotto l'ascella, dove comparvero alcune tumefazioni e due lesioni ulcerose. L'ammalata si rivolse a parecchi medici, i quali furono concordi nel diagnosticare un tumore maligno. L'illustre dottor Salvio consigliò l'operazione chirurgica, da farsi nella clinica napoletana <<di Gesù e Maria>>, dove però non c'era posto per l'inferma. Ritornata a casa, essa invocò il patrocinio del Venerabile Servo di Dio Vincenzo Romano, e durante la notte, dopo breve sonno, avvertì di essere completamente guarita. Il suo medico curante dottor Giuseppe Dolce confermò la perfetta guarigione. II. Maria Carmela Cozzolino, religiosa dell'Istituto di Maria SS. Addolorata e anch'essa di Torre del Greco, per più di sessant'anni godè sempre buona salute; ma il 10 luglio del 1940 fu affetta da una grave malattia alla gola, che andò di giorno in giorno aggravandosi, fino a renderle assai difficile la deglutizione e il respiro. Il medico della comunità Francesco Brancaccio diagnosticò un carcinoma e si astenne dal prescrivere qualsiasi cura. Venne poi chiamato anche il medico specialista Menniti, il quale confermò pienamente la diagnosi. Fu invocato perciò il patrocinio del Venerabile Servo di Dio Vincenzo Romano e si diede inizio a una novena di preghiere. Il sabato 26 ottobre, il dottor Giovanni Spinetti, medico specialista dell'Ospedale <<di Gesù e Maria>> asserì che suor Maria Carmela era ormai nella fase dell'agonia e sarebbe morta ben presto per l'estrema gravità della malattia. Nei giorni 27 e 28 lo stato di lei rimase gravissimo; ma la malattia del 29 apparve completamente guarita, e tale la confermarono due medici che la esaminarono.

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