José Calvo Sotelo

giurista e politico spagnolo

José Calvo Sotelo (Pontevedra, 6 maggio 1893Madrid, 13 luglio 1936) è stato un giurista e politico spagnolo, ministro conservatore, assassinato dai repubblicani.

Il monumento a José Calvo Sotelo

Nacque a Tui presso la città galiziana di Pontevedra. Studiò diritto ed economia. Divenne segretario dell'Accademia di Scienze Etiche e Politiche dell'Ateneo Mercantil de Madrid e professore universitario presso l'Universidad Central. Si iscrisse al partito conservatore di Antonio Maura.

Uomo politico di idee monarchiche e conservatrici, di intensa fede cattolica, fu eletto al parlamento spagnolo. Successivamente divenne ministro dell'industria dal 1925 al 1930. Leader del movimento politico Renovaciòn Espanola, rappresentò gli ideali conservatori spagnoli e anti-marxisti.

Fu mandato in esilio in Portogallo dal governo filo-marxista, nei primi anni della Seconda repubblica spagnola (1931-1934), nonostante fosse stato eletto deputato. Tornato nel 1934 grazie a un'amnistia del governo del biennio conservatore, alle successive elezioni del febbraio 1936 riunì tutte le forze anti repubblicane nel Blocco nazionale, ma le elezioni le vinse il Fronte popolare.

Alle denunce in parlamento di Sotelo contro le violenze fatte dai miliziani comunisti il presidente del consiglio Santiago Casares Quiroga si lasciò sfuggire una minaccia nei confronti del leader della destra monarchica "La violenza contro il capo del partito monarchico non sarebbe un crimine"[1]. Sotelo rispose a Quiroga:

«Ho le spalle larghe, signor Casares Quiroga. Voi siete altra tempra d'uomo, pronto alla sfida o alle minacce. Ho sentito due o tre vostri discorsi in vita mia, tutti pronunciati dallo stesso banco nel quale vi trovate ora e sempre ugualmente volenti. Prendo quindi atto delle vostre minacce. Voi mi ritenete responsabile non soltanto delle mie azioni, ma anche di quelle che potrebbero verificarsi. Ebbene accetto ogni mia responsabilità e anche quella di azioni nelle quali non ho avuto parte, purché siano stte compiute per il bene della Spagna. E adesso ascolto queste vostre parole: non ci mancava che questo. Ebbene, vi ripeterò quello che disse san Domenico di Silos al re di Castiglia: "Sire, potete privarmi della vita, ma niente più". Ed è meglio morire con onore che vivere indegnamente.»

L'omicidio

Nella notte tra il 12 luglio e 13 luglio 1936 fu rapito e assassinato da militanti socialisti. Il rapimento fu pianificato da Fernando Condes degli "Asaltos", ma che proveniva dalla Guardia Civil noto per le sue idee di sinistra.

L'evento, che causò sgomento in tutta la Spagna, fu la causa scatenante dell'insurrezione nazionalista guidata da Francisco Franco contro il governo filo-marxista del Fronte Popolare che sarebbe sfociata nella Guerra civile spagnola.

Nelle intenzioni degli "Asaltos" vi era anche l'uccisione del leader della Confederazione Spagnola delle Destre Autonome José María Gil-Robles y Quiñones.

Note

  1. ^ A cura di Bernard Michal, La guerra di Spagna I, Edizioni di Cremille, Ginevra. 1971, pag 85
  2. ^ A cura di Bernard Michal, La guerra di Spagna I, Edizioni di Cremille, Ginevra. 1971, pag 85
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