PUNTI APPLICATI PER PROPOSTA SISTEMAZIONE PAGINA fotografia aerea con i piccioni

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La fotografia aerea con i piccioni è una tecnica fotografica inventata dal farmacista tedesco Julius Neubronner nei primi anni del XX secolo.

L'idea nacque dall'intenzione di seguire i tragitti compiuti dai pennuti, munendoli di un apparecchio fotografico di peso ridotto.

In seguito al brevetto del 1908 e ad alcuni perfezionamenti, l'idea venne utilizzata in entrambe le guerre mondiali per operazioni di ricognizione fotografica.


L'invenzione di Neubronner

 
Neubronner unisce due sue passioni: quella per la fotografia e quella per i piccioni.

Julius Neubronner fu il farmacista della città tedesca di Kronberg. Fin dal 1903 il piccione consistette per lui in un volatile molto prezioso, in quanto utilizzato per il trasporto di medicinali e medicazioni di peso poco superiore ai 75 grammi. Durante i viaggi da una città all'altra capitò che un piccione si smarrì, a causa della fitta nebbia. Quando quattro settimane dopo tornò a Kronberg in forma e ben nutrito, al dottore naque la curiosità di conoscere i tragitti intrapresi dai volatili.

Decise quindi di munirli di un apparecchio fotografico di dimensione e peso ridotti, unendo la sua passione per la fotografia, con quella per i piccioni. Fu lui stesso a progettare e costruire i primi prototipi di fotocamere di peso compreso tra i 30 e i 75 grammi, adattabili al petto del picccione tramite un imbracatura.[1] Dopo un accurato addestramento dei volatili,[2] il farmacista sperimentò la tecnica liberandoli in un luogo distante circa 60 Km da casa.[3] I piccioni percorrevano la rotta prestabilita per il ritorno ad un'altezza compresa tra i 50 e i 100 metri dal suolo [4] e a distanza di tempi prestabiliti, il timer di autoscatto provvedeva alla registrazione fotografica.

 
Collage di alcune fotografie scattate da un piccione fotografo:
  • A destra: i tre piccioni "assunti" per scattare alcune foto su Kronberg.
  • Al centro: lo Schloss Friedrichshof.
  • Nelle due immagini a sinistra: alcuni scorci di Kronberg, la città natale di Neubronner; si notino le ali del pennuto alle estremità delle foto.
  • Nel 1908, dopo un primo rifiuto da parte dell'ufficio brevetti per la stranezza dell'invenzione, Neubronner riuscì ad ottenere il brevetto per la fotografia aerea con piccioni.[5]

    La tecnica iniziò a divenire conosciuta l'anno successivo, quando i piccioni fotografi si esibirono presso la Mostra fotografica internazionale di Dresda.[6] L'inventore ebbe infatti l'occasione di presentare agli spettatori dimostrazioni pratiche in volo e vendere pubblicamente delle cartoline, raffiguranti fotografie aeree ricavate in fase sperimentale.[7][8]

    Giornali del Novecento annunciavano così l'invenzione della fotografia tramite piccioni:[9]

    (inglese)
    «Carrier Pigeons Take Aerial Photos With New Camera
    It is no longer necessary to send planes over enemy lines to get photos of troop operations - carrier pigeons have now been pressed into service for this hazardous task.
    »
    (italiano)
    «Piccioni Viaggiatori Scattano Fotografie Aeree Con La Nuova Macchina Fotografica
    Non è più necessario inviare aerei oltre le linee nemiche per scattare fotografie raffiguranti le operazioni delle truppe - i piccioni viaggiatori sono stati assunti per questo compito pericoloso.
    »
     
    Il brevetto che descrive l'invenzione di Julius Neubronnen

    Le foto di Neubronner ricevettero diversi premi nell'esibizione e dal salone internazionale dell'aeronautica e dello spazio di Parigi-Le Bourget.[10] Tra le varie fotografie, la foto di un piccione sopra Schloss Friedrichshof rimane tutt'oggi la più celebre, grazie alla presenza accidentale delle ali del volatile all'estremità della stessa. Nel 1929 venne perfino inserita in un cinegiornale senza alcuna citazione verso l'autore, pertanto ne conseguì una violazione del copyright.[11]

    Nello stesso anno Neubronner pubblicò un libro dove descrisse i seguenti apparecchi fotografici da lui utilizzati:

    • Una fotocamera dotata di due obbiettivi di lunghezza focale pari a 40 mm; Il primo era diretto verso l'alto, mentre l'altro verso il basso. L'apparecchio, munito di un singolo piano focale, era capace di produrre due lastre fotografiche contemporaneamente.
    • Una fotocamera stereoscopica simile alla precedente, ma con entrambi gli obbiettivi puntati nella stessa direzione.
    • Un prototipo in grado di trasportare film e di scattare più istantanee consecutive.
    • Una fotocamera simile ad una reflex dalla lunghezza focale pari a 85 mm.
    • Una fotocamera di peso inferiore a 40 grammi. Neubronner si sarebbe basato su questo apparecchio per realizzare la Doppel-Sport creata nel 1912, la quale era dotata di un timer che registrava il tempo tra i vari scatti ed era in grado di produrre immagini panoramiche in formato 3 x 8 cm.


    Nel 1920, dopo 10 anni di creazione e sperimentazione da parte del farmacista, l'invenzione si trovava su varie enciclopedie e incominciava a prendere piede nel campo bellico.[5] Più tardi gran parte del materiale sperimentale verrà esposto al Deutsches Technikmuseum Berlin[12] ed al Deutsches Museum.[13]

     
    Una colombaia militare utilizzata per il trasporto dei piccioni.

    Precedentemente alla prima guerra mondiale, il campo della ricognizione fotografica militare subì importanti evoluzioni, che portarono alla sostituzione di apparecchi volanti primitivi come razzi, aquiloni e palloni, con aeromobili progettati per gli specifici compiti ricognitivi. Malgrado ciò, il piccione presenava diversi vantaggi rispetto alle nuove tecnologie. Di fatti poteva volare a velocità e quota inferiore senza mettere a rischio vite umane, producendo foto più dettagliate e rimanendo indifferente verso le esplosioni di ordigni.[5]

    Basandosi su questi motivi, Neubronner tentò di vendere la sua invenzione allo stato tedesco. Furono diverse le prove che i piccioni dovettero superare per l'arruolamento, tra cui la ricognizione fotografica dell'impianto idrico del quartiere di Tegel e della città un tempo tedesca di Strasburgo.

     
    Fotografia rappresentante un piccione fotografo, con l'apposita attrezzatura appesa al collo. Quest'ultima può essere regolata in modo che scatti fotografie in tempi predeterminati o in luoghi specifici.[14]

    Contemporaneamente alla fase sperimentale scoppiò la prima guerra mondiale ed i volatili vennero mandati a svolgere diverse missioni ottenendo dei buoni risultati.[15] Tra quelle compiute con maggior successo si ricordano la battaglia di Verdun e quella della Somme.[5]

    Durante i conflitti, i piccioni venivano trasportati da un luogo all'altro tramite delle colombaie mobili, nelle quali venivano allevati da principio e vivevano quotidianamente. In questo modo si evitavano problemi di disorientamento dovuti allo spostamento da una colombaia fissa ad una mobile.[16]

    Tuttavia il loro utilizzo non fu molto frequente e forse per lo stesso motivo il ministro della guerra tedesco, al termine dei conflitti, negò la possibilità di riutilizzare i volatili in campo bellico nel futuro.[11]



      In esecuzione
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    Un giocattolo tedesco in cui un soldato è raffigurato nell'atto di rilasciare un piccione fotografo.

    Nonostante il divieto posto dal ministro della guerra tedesco, nel 1932 l'esercito tedesco continuò ad addestrare un gruppo di piccioni fotografi.[17][18] Nello stesso anno, inoltre, la Francia annunciò di aver creato videocamere per i piccioni fotografi.[19]

    I piccioni, comunque, vennero largamente adoperati durante la seconda guerra mondiale per operazioni di ricognizione fotografica. L'idea venne utilizzata dalla Germania nazista, che oltre a costruire delle fotocamere apposite addestrò un gruppo di cani a trasportare i pennuti;[20] anche Francia e Stati Uniti erano al corrente della possibilità di adottare la tecnica.[21] I piccioni fotografi, inoltre, vennero riprodotti sotto forma di giocattoli dall'azienda tedesca Elastolin.[22]

    Le fotocamere di Neubronner vennero nel frattempo migliorate dall'orologiaio svizzero Christian Adrian Michel che, dopo averle adattate al 16 millimetri (apportando loro anche diverse altre migliorie), brevettò la sua invenzione nel 1937.[23]

    Michel tentò di vendere la sua fotocamera allo stato svizzero, anche se non ci riuscì in quanto non trovò una società disposta a produrne in grande quantità.[24] Dopo lo scoppio della seconda guerra mondiale, comunque, Michel un oggetto adatto a trasportare le bobine e le pellicole delle fotocamere di Neubronner.[25]

    Il Musée suisse de l'appareil photographique di Vevey possiede circa mille foto scattate durante il collaudo della fotocamera di Michel.[24]

    Dopo la seconda guerra mondiale

     
    Una riproduzione di un piccione fotografo nello Stadtmuseum di Kronberg.

    Dopo il secondo conflitto la CIA sviluppò a fini di spionaggio una fotocamera per i piccioni fotografi caricabile tramite le pile;[26] quest'apparecchiatura fotografica fu largamente utilizzata dall'agenzia americana di spionaggio durante gli anni settanta,[27] analogamente a quanto fecero Svizzera e Francia.[28]

    Venne adottata la tecnica della fotografia aerea con i piccioni anche da Febo de Vries-Baumann (che fotografò alcune strade di Basilea), da Rolf Oberländer, che produsse anche alcune perfette repliche delle fotocamere di Neubronner[24] e da Amos Latteier, che sviluppò una fotocamera che utilizzò poi per fotografare la città di Portland.[29]

    I piccioni fotografi, infine, vengono citati in numerose opere, come in un adattamento della La bella addormentata[30] e in alcuni cortometraggi prodotti legando delle videocamere ad aquile, falchi ed astori.[31][32]

      In esecuzione
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    Note

    1. ^ francoforte, 1910, p. 77-96.
    2. ^ frankfurt, 1908, p. 814-818.
    3. ^ baviera, 1908, p. 485-487.
    4. ^ giulio, p. 544-553.
    5. ^ a b c d anno, 1920, p. 23-31.
    6. ^ (FR) Les pigeons photographes, Berlino, Le Matin, 12 giugno 1909.
    7. ^ guglielmo, p. 58-63.
    8. ^ (EN) History of Aerial Photography, su papainternational.org, PAPA International (archiviato dall'url originale l'11 gennaio 2011)..
    9. ^ (EN) Carrier Pigeons Take Aerial Photos With New Camera, Uncovered!, 1932.
    10. ^ gianni, p. 16-22.
    11. ^ a b francesca, p. 17-36.
    12. ^ (DE) Faszination des Augenblicks: Eine Technikgeschichte der Fotografie (PDF), su sdtb.de, 2007. Formato sconosciuto: PDF (aiuto)
    13. ^ (EN) Foto + Film: From Daguerre to the DVD, su deutsches-museum.de, Deutsches Museum, 2007 (archiviato dall'url originale l'11 gennaio 2011)..
    14. ^ Di seguito la didascalia applicata sull'immagine dall'istituzione tedesca Bundesarchiv:
      «Zentralbild Brieftaubenfotografie, Fotografie mit Hilfe eines kleinen fotografischen Apparates, der an einem der Taube umgehängten Brustschild befestigt wird. Der Verschluß des Apparates läßt sich so einstellen, das die Aufnahmen während des Fluges zu vorher bestimmten Zeiten erfolgen.»
    15. ^ The Pigeon Spy and His Work in War, in Popular Science, vol. 88, Bonnier Corporation, 1916, pp. pag. 30-31.
    16. ^ ambulanza, 1898, p. 380-402.
    17. ^ (EN) Carrier pigeons take photos automatically, in Popular Mechanics, vol. 57, 1932, pp. pag. 216.
    18. ^ (EN) Carrier pigeons with cameras, The Canberra Times, 13 aprile 1932, pag. 2.
    19. ^ (FR) Le pigeon espion, in Lectures pour tous, vol. 55, febbraio 1932.
    20. ^ (EN) Pigeons carry cameras to spy for Nazi army, vol. 33, Popular Mechanics, settembre 1942.
    21. ^ (EN) Frank W. Lane, Pigeons as Birds of War, Flight: the Aircraft and Engineer, Official Organ of the Royal Aero Club, 1º ottobre 1943.
    22. ^ (DE) Ernst Schnug, Die Fototaube, in Figuren-Magazin, vol. 1, pp. pag. 17-19.
    23. ^ (DE) Photographieapparat mit schwenkbarem, mit selbsttätiger Auslösung versehenem Objektiv, insbesondere für Brieftauben., su worldwide.espacenet.com, Espacenet, 1º dicembre 1937.
    24. ^ a b c (FR) Des pigeons photographes? (PDF), su cameramuseum.ch, Musée suisse de l'appareil photographique, 2007 (archiviato dall'url originale il 6 luglio 2011). Formato sconosciuto: PDF (aiuto)
    25. ^ (DE) Traggerät für Brieftauben., su worldwide.espacenet.com, Espacenet, 16 luglio 1941.
    26. ^ (EN) CIA Museum virtual tour, su cia.gov, Central Intelligence Agency (archiviato dall'url originale l'11 gennaio 2011).
    27. ^ (EN) Ted Bridis, CIA gadgets: robot fish, pigeon camera, jungle microphones, su usatoday.com, USA Today, 26 dicembre 2003 (archiviato dall'url originale il 24 marzo 2011).
    28. ^ I piccioni fotografi di Neubronner, su steamfantasy.it, Baionette Librarie, 7 gennaio 2012..
    29. ^ (EN) Amos Latteier, A report on pigeon aerial photography (PDF), su latteier.com (archiviato dall'url originale il 24 marzo 2011). Formato sconosciuto: PDF (aiuto)
    30. ^ (DE) Goldener Spatz 2009 (Katalog), Deutsche Kindermedienstiftung Goldener Spatz, pp. p. 78.
    31. ^   (EN) Airborne, BBC One, a 06:14.
    32. ^ (EN) Caught on CatCam: What moggies get up to is no longer a mystery, MailOnline.

    Bibliografia

    Bibliografia di riferimento
    • (FR) AA. VV., Revue des deux mondes, vol. 146, Au Bureau de la Revue des deux mondes, 1898, ISBN non esistente.
    • AA. VV., Technical world magazine, vol. 10, Technical World Co., 1908, ISBN non esistente.
    • (tedesco) A. Hildebrandt, Die Luftschiffahrt, Monaco di Baviera, ISBN non esistente. Lingua sconosciuta: tedesco (aiuto)
    • (francese) Etat-Major Des Armées, France, Revue militarie de l'étranger, vol. 30, R. Chapelot & Cie, 1886, ISBN non esistente. Lingua sconosciuta: francese (aiuto)
    • (DE) Franz Maria Feldhaus, Ruhmesblätter Der Technik Von Den Urerfindungen Bis Zur Gegenwart, Lipsia, ISBN 1143542665.
    • (DE) Franziska Brons, Bilder im Fluge: Julius Neubronners Brieftaubenfotografie, vol. 26, ISBN non esistente.
    • (DE) Jan Peter Wittenburg, Photographie aus der Vogelschau: zur Geschichte der Brieftaubenkamera, in Photo deal, vol. 4, 2007.
    • (EN) John Hannavy, Aerial photography, in Encyclopedia of Nineteenth-century Photography, ISBN 9780415972352.
    • (DE) Julius Neubronner, 55 Jahre Liebhaberphotograph: Erinnerungen mitgeteilt bei Gelegenheit des fünfzehnjährigen Bestehens der Fabrik für Trockenklebematerial, Francoforte sul Meno, 1920, ISBN non esistente.
    • (DE) Julius Neubronner, Die Brieftaube als Photograph, in Die Umschau, vol. 12, 1908, ISBN non esistente.
    • (DE) Julius Neubronner, Die Photographie mit Brieftauben, J. Springer, 1910, ISBN non esistente.
    • (DE) Matthias Bruhn, Horst Bredekamp, Bilder ohne Betrachter, Akademie Verlag, 2007, ISBN 3050042869.
    • (inglese) Maxwell Eden, The Magnificent Book of Kites, Sterling Publishing Company, 2002, ISBN 1402700946. Lingua sconosciuta: inglese (aiuto)
    • (francese) Prudent René Patrice Dagron, La poste par pigeons voyageurs, souvenir du siége de Paris, spécimen identique d'une des pellicules de dépèches portées à Paris par pigeons voyageurs, 1ª ed., Parigi, Typographie Lahure, 1871, ISBN non esistente. Lingua sconosciuta: francese (aiuto)
    Bibliografia di approfondimento
    • (DE) Friedrich Wilhelm Oelze, Brieftaubensport und Brieftaubenphotographie, Grethlein, 1910, ISBN non esistente.
    • (DE) Heinz Äschlimann, Die Entstehung des Bildes mit einer Brieftauben-Panoramakamera, 2008, ISBN non esistente.
    • (DE) Julius Neubronner, Die Brieftaubenphotographie und ihre Bedeutung für die Kriegskunst, als Doppelsport, für die Wissenschaft und im Dienste der Presse. Nebst einem Anhang: 'Die Kritik des Auslandes, Dresda, ISBN non esistente.

    Altri progetti

    Collegamenti esterni

    • (EN) How To Pigeon - blog di "Pigeon Guy", il quale adotta la tecnica dei piccioni fotografi