Leonida Repaci

scrittore, saggista e poeta italiano (1898-1985)
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Leonida Rèpaci (Palmi 1898 - Roma 1985) scrittore italiano del 900. Fonda nel 1929 insieme a Salsa e Colantuoni il Premio Viareggio, del quale è stato presidente fino alla morte.


Bioagrafia

Leonida Rèpaci nasce a Palmi, in provincia di Reggio Calabria, il 5 aprile del 1898 da una famiglia numerosa .Dopo il terremoto del 1908, il fratello avvocato lo porta a Torino dove completa gli studi superiori, si iscrive all università,alla facoltà di Giurisprudenza ma a causa dello scoppio della prima guerra mondiale è costretto suo malgrado ad interrompere gli studi,viene arruolato e va al fronte dove ottiene con una una medaglia d'argento anche il congedo illimitato dopo il ferimento a Malga Pez.
Tornato a Palmi scrive il poemetto La Raffica ispirato alla morte di Anita, Nèoro e Mariano tre dei suoi nove fratelli, morti a causa dell'epidemia di spagnola. Nel 1919 ritorna a Torino e consegue la laurea,l'anno seguente prende l'abilitazione all'avvocatura e incomincia a frequentare ambienti e personaggi politici di sinistra.
Durante l'occupazione delle fabbriche Gramsci in persona lo chiamerà a collaborare a Ordine nuovo, rivista fondata dallo stesso Gramsci, da Antonio Tasca, Palmiro Togliatti e Umberto Terracini con articoli molto critici verso i prodromi della nascente dittatura fascista , che vengono pubblicati accanto a quelli di Gobetti, Lenin, Trotskij, Thomas Mann e altri famosi letterati dell'epoca.
Repaci, lascia Torino per Milano dopo la marcia su Roma ma continua a collaborare a Ordine nuovo, firmandosi con lo pseudonimo di Gamelin, il protagonista di un romanzo di Anatole France.

La sua intransigenza ideologica supportata da un carattere ribelle e bellicoso lo porterà ad assumere la difesa degli imputati dell'attentato al teatro Diana,ponendosi in modo esplicito contro il regime e,tra il '22 e il '24 a misurarsi in duello addiritura contro Galeazzo Ciano e padrino nei duelli contro Farinacci e tra Malaparte e Pastore Nell'agosto del '25 Rèpaci viene arrestato a Palmi, insieme ad un gruppo di socialisti, come presunto assasino di un personaggio fascista del luogo durante una festa religiosa,questo processo serviva al regime per scardinare la roccaforte rossa e abbattere uno degli scogli socialisti più forti in Calabria ma ,in modo innaspettatto il Repaci venne assolto ma, l'accaduto altererà per sempre i rapporti con i suoi concittadini, alimentati da diffidenze e sospetti. Nel 1925 dopo aver portato in teatro il racconto La madre incatenata,inizia La storia dei Rupe, che nel 1933 gli farà vincere il Premio Bagutta e, tra varie versioni, lo accompagnerà fino agli anni Settanta,dopo aver lavorato alla redazione dell'Unità fin dal primo numero collabora sia alla Gazzetta del Popolo sia alla Stampa.

Nel 1929 a Mlano da una sua idea, con il contributo di Salsa e Colantuoni fonda il Premio Viareggio del quale ne assumerà la presidenza fino agli ultimi anni della sua vita e,grazie al suo grande senso organiazzativo ad essere tuttoggi uno dei premi di letteratura più ambiti. Nei giorni del premio Viareggio immerso nel grande fervore organizzativo conobbe e sposò pure Albertina Antonelli alla quale rimase fedele fino alla morte di lei avvenuta nel 1984.
Finita la seconda guerra mondiale dopo una breve e intenza vita partigiana ,dal suo quasi esasperato senso organizzativo fonda con Agiolillo il Tempo rimanendone nove mesi condirettore prima di passare alla direzione diEpoca per passare poi alla direzione dell'Umanità infine organizza con Mario Socrate e Franco Antonicelli il memorabile convegno Cultura e Resistenza, a Venezia.
Il dopoguerra dopo il ripristino del Premio viareggio per il Repaci è un susseguirsi frenetico di proposte e idee che lo maturano positivamente sia intelletualmente sia a livello umano e sociale, fonda e presiede il Premio Fila delle Tre Arti, e il Premio Sila(1948). Nel 1948 dietro insistenza di alcuni amici decide di candidarsi senza venire eletto al Collegio Senatoriale di Palmi nella lista del Fronte Democratico Popolare Nel 1950 è membro del Consiglio Mondiale della Pace e nel 1951 membro della Giuria Internazionale per i Premi della Pace. Collabora in seguito anche a Milano Sera, a Vie nuove e a Paese sera.
Nel 1956 vince il Premio Crotone con Un riccone torna alla terra e due anni dopo il Premio Villa San Giovanni con la Storia dei fratelli Rupe. A poco a poco si allontana dall'attività giornalistica per dedicarsi alla stesura definitiva della triologia Storia dei Rupe, e il secondo volume, Tra guerra e rivoluzione, vince nel 1970 il Premio Sila. In quel periodo la sua iriquetezza lo porta adirittura ad iniziare a dipingere con discreto successo sia di critica sia di pubblico, allestendo personali a Milano e a Roma. La morte coglie il Leone mai domo a Pietrasanta (Lucca) il 19 Luglio 1985.


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