Nino Manfredi
Nino Manfredi, all'anagrafe Saturnino Manfredi (Castro dei Volsci, 22 marzo 1921 – Roma, 4 giugno 2004), è stato un attore, regista, sceneggiatore, doppiatore, scrittore e cantante italiano, attivo in tutti i campi dell'arte recitativa: teatro, cinema, televisione, radio, doppiaggio e pubblicità.

Con Alberto Sordi, Ugo Tognazzi, Vittorio Gassman e Marcello Mastroianni è stato uno dei "mostri sacri" della commedia all'italiana.[1].
Biografia
L'infanzia e la giovinezza
Nasce a Castro dei Volsci, in provincia di Frosinone, il 22 marzo 1921 da Romeo e da Antonina Porfili, in una famiglia di origine contadina. Il suo vero nome è Saturnino.
Il padre, arruolato in Pubblica Sicurezza, dove raggiunge il grado di maresciallo, nei primi anni trenta viene trasferito a Roma, dove Nino e il fratello minore Dante trascorrono l'infanzia nel popolare quartiere di San Giovanni e frequentano le scuole secondarie. Dopo le scuole medie Nino si iscrive come semiconvittore al Collegio Santa Maria, da dove scappa varie volte, finché è costretto a proseguire gli studi da privatista. Nel 1937 si ammala gravemente di pleurite bilaterale e resta a lungo in sanatorio. Qui impara a suonare un banjo da lui stesso costruito ed entra nel complessino a plettro dell'ospedale.
Per accontentare la famiglia nell'ottobre del 1941 si iscrive alla facoltà di giurisprudenza, ma già nello stesso anno dimostra interesse e una innata propensione per il palcoscenico, esordendo come presentatore e attore nel teatrino della parrocchia della Natività in via Gallia.
Dopo l'8 settembre 1943, per evitare l'arruolamento, si rifugia per un anno con il fratello in montagna, sopra Cassino; rientrato a Roma nel 1944 riprende gli studi universitari e, contemporaneamente, si iscrive all'Accademia nazionale d'arte drammatica.
Gli inizi come attore drammatico
Nell'ottobre del 1945 si laurea con una tesi in diritto penale (93 punti su 110), senza mai esercitare la professione, e nel giugno del 1947 si diploma all'Accademia. Nell'autunno dello stesso anno fa i suoi esordi al Teatro Piccolo di Roma, sotto la direzione del suo maestro Orazio Costa, nella Compagnia Maltagliati-Gassman, affiancato da Tino Buazzelli, recitando in testi perlopiù drammatici, in molti casi allestiti in prima assoluta per l'Italia, come Liliom di Ferenc Molnár, L'aquila a due teste di Jean Cocteau, Casa Monestier di Denis Amiel, Erano tutti miei figli di Arthur Miller e Scontro nella notte di Eugene Gladstone O'Neill.
Nella stagione 1948-1949 recita al Piccolo Teatro di Milano, sotto la regia di Giorgio Strehler, nei drammi shakespeariani Romeo e Giulietta, La tempesta e Riccardo II, insieme a grandi attori di prosa del calibro di Giorgio De Lullo, Edda Albertini e Lilla Brignone. Nella stagione 1952-1953 collabora col grande drammaturgo Eduardo De Filippo, portando in scena al Teatro Eliseo di Roma tre suoi atti unici, Amicizia, I morti non fanno paura e Il successo del giorno, recitandoli insieme con Paolo Panelli e Bice Valori.
Il teatro di rivista e la commedia musicale
Abbandonata la prosa, a partire dal 1951, insieme ai suoi compagni di studio Paolo Ferrari e Gianni Bonagura, forma un terzetto che si esibisce con successo dapprima nei varietà radiofonici e quindi in molti spettacoli del teatro di rivista e della commedia musicale, a partire dalla stagione 1953-1954 con Tre per tre... Nava di Marcello Marchesi, insieme alle sorelle Nava, quindi nella stagione 1954-1955 con Festival di Age, Scarpelli, Marcello Marchesi, Dino Verde e Orio Vergani, e infine nella stagione 1956-1957 con Gli italiani sono fatti così di Vittorio Metz, Marcello Marchesi e Dino Verde, insieme alla coppia "Billi e Riva" e a Wanda Osiris.
In quegli anni lavora anche con Corrado. I suoi due grandi trionfi sul palcoscenico li ottiene comunque più avanti, nelle commedie musicali Un trapezio per Lisistrata di Garinei e Giovannini (1958), accanto a Delia Scala, e, soprattutto, nel Rugantino sempre di Garinei e Giovannini (1962), insieme ad Aldo Fabrizi e Bice Valori, che si risolve in un autentico trionfo anche in tournée negli Stati Uniti d'America.
Gli inizi cinematografici
Nel frattempo si aggiunge alle altre l'esperienza, poi prevalente, del cinema, in cui Manfredi debutta nel 1949 con Torna a Napoli di Domenico Gambino, proseguendo con altri due film musical-sentimentali in chiave napoletana, Monastero di Santa Chiara di Mario Sequi (1949) e Anema e core di Mario Mattoli (1951), e passando poi alla commedia sentimental-popolare.
Nel 1955 partecipa per la prima volta a due film di rilievo, Gli innamorati di Mauro Bolognini e Lo scapolo di Antonio Pietrangeli. Il 14 luglio dello stesso anno sposa l'indossatrice Erminia Ferrari, dalla quale avrà tre figli: Roberta nel 1956, Luca nel 1958 e Giovanna nel 1961. Altri ruoli cinematografici da ricordare in questo primo periodo sono quello dell'amico che aiuta Teddy Reno a trovare una soubrette teatrale conosciuta a Napoli nel film Totò, Peppino e... la malafemmina diretto da Camillo Mastrocinque (1956) e i suoi primissimi ruoli da protagonista nelle spigliate commedie Caporale di giornata di Carlo Ludovico Bragaglia e Carmela è una bambola di Gianni Puccini, entrambe del 1958.
Il doppiaggio
Si cimenta anche come doppiatore, prestando la propria voce, tra gli altri, a Robert Mitchum in Sette settimane di guai (Johnny Doesn't Live Here Anymore) di Joe May (1944), a Earl Holliman ne Il pianeta proibito (Forbidden Planet) di Fred M. Wilcox (1956), quindi al francese Gérard Philipe e, tra gli italiani, a Franco Fabrizi ne I vitelloni di Federico Fellini (1953), a Sergio Raimondi in Piccola posta di Steno (1955), ad Antonio Cifariello ne La bella di Roma di Luigi Comencini (1955), a Renato Salvatori ne La domenica della buona gente di Anton Giulio Majano (1953) e a Marcello Mastroianni in Parigi è sempre Parigi di Luciano Emmer (1951).
"Il barista di Ceccano"
Sul piccolo schermo appare per la prima volta nel 1956, nello sceneggiato L'Alfiere diretto da Anton Giulio Majano, ma è nel 1959 (annata chiave della sua carriera) che ottiene uno strepitoso successo di pubblico con la sua partecipazione a Canzonissima, con la regia di Antonello Falqui, accanto a Delia Scala, Paolo Panelli e il ballerino e coreografo statunitense Don Lurio. In questa memorabile trasmissione crea la macchietta del "barista di Ceccano", la cui battuta tormentone "Fusse che fusse la vorta bbona" entrerà nel linguaggio comune. Riesce persino a convincere l'amico Marcello Mastroianni, ciociaro anch'egli, notoriamente restio ad apparire in televisione, a esibirsi in una scenetta insieme a lui.
Protagonista della commedia all'italiana
Sull'onda del suo successo televisivo nello stesso anno viene chiamato nella parte del meccanico Piedeamaro in Audace colpo dei soliti ignoti di Nanni Loy, sequel del fortunato I soliti ignoti dell'anno precedente, rispetto al quale in pratica si trova a sostituire lo stesso Mastroianni nella parte del "tecnico" della sgangherata banda di ladri. Viene inoltre chiamato a prestare la sua voce, con la cadenza ciociara del "barista di Ceccano", come narratore fuori campo, nel 1960, nel film di Mario Mattoli Totò, Fabrizi e i giovani d'oggi.
Sempre dal 1960, a partire dal ruolo da protagonista sostenuto nel film L'impiegato diretto da Gianni Puccini, diventa una delle colonne portanti della commedia all'italiana. Convince non soltanto in parti comiche o brillanti, ma anche come attore drammatico. I personaggi che interpreta sono uomini fondamentalmente ottimisti, in possesso di una loro dignità e moralità, destinati inevitabilmente alla sconfitta ma non umiliati; grazie alle loro doti di amara ironia, sono spesso in grado di sovrastare il prepotente e ipotetico vincitore.
Tra le oltre cento pellicole interpretate, vanno ricordati almeno i ruoli del rappresentante scambiato per gerarca fascista in Anni ruggenti di Luigi Zampa (1962), il cittadino distrutto da una burocrazia impietosa in Made in Italy di Nanni Loy (1965), il cognato di un editore, disilluso dalla civiltà consumistica e diventato stregone in Africa in Riusciranno i nostri eroi a ritrovare l'amico misteriosamente scomparso in Africa? di Ettore Scola (1968) con Alberto Sordi nel ruolo dell'editore, in compagnia di uno strepitoso Ugo Tognazzi nel film Straziami, ma di baci saziami diretto da Dino Risi (1968), all'inizio del quale, in costume ciociaro, consegna alla storia della cinematografia italiana uno dei gruppi folkloristici più belli della sua terra d'origine (quello di Alatri), interpreta il calzolaio convivente more uxorio con una donna ebrea che si rivela alla fine essere Pasquino, l'autore di invettive in rima contro il Papa nel film Nell'anno del Signore di Luigi Magni (1969), a cui seguirà la indimenticabile amara interpretazione di un sacerdote ne In nome del Papa Re dello stesso Magni (1977), l'emigrante italiano in Svizzera costretto a tingersi i capelli di biondo in Pane e cioccolata di Franco Brusati (1973), il portantino d'ospedale Antonio in C'eravamo tanto amati di Ettore Scola (1974) e il dispotico Giacinto Mazzatella in Brutti, sporchi e cattivi sempre di Scola (1976). Da ricordare anche l'interpretazione del venditore abusivo di caffè sui treni Michele Abbagnano in Café Express di Nanni Loy (1980), a detta di molti la sua interpretazione più intensa e sofferta. In qualità di attore si aggiudica cinque Nastri d'argento e cinque David di Donatello.
Regista cinematografico e teatrale
Nel 1962 debutta dietro la macchina da presa con un pregevole cortometraggio, L'avventura di un soldato, episodio del film L'amore difficile, tratto dall'omonima novella di Italo Calvino, delicata e notevole storia sullo sbocciare di un amore tra un soldato e una vedova nello scompartimento di un treno, tutto giocato sul silenzio e sulla mimica. La sua seconda regìa è lo stupendo e autobiografico Per grazia ricevuta (1970), pervaso da sincera commozione, col quale si aggiudica la Palma d'oro per la miglior opera prima al Festival di Cannes e un Nastro d'argento per il miglior soggetto. Il film, oltre al successo di critica, è il film più visto nella stagione 1970-71 (già la stagione precedente, con Nell'anno del Signore, un film di Manfredi guidava la classifica degli incassi).
Ne dirigerà un terzo nel 1981, Nudo di donna, ereditandone anche il tema da Alberto Lattuada che lo aveva iniziato, sulla crisi d'identità di un uomo che scopre una sosia perfetta della moglie dal carattere allegro e disinibito, mentre la consorte è seria e posata. Sul palcoscenico rientra alla fine degli anni ottanta da assoluto protagonista delle commedie, da lui anche scritte e dirette, Gente di facili costumi (1988) e Viva gli sposi! (1989, originariamente pensato per una trasposizione cinematografica), in seguito portati più volte in tournée anche nel decennio successivo.
Geppetto, il commissario e il brigadiere
Sul piccolo schermo fa il suo rientro in maniera eclatante nel 1971, quando interpreta in maniera sensibilissima e misurata Geppetto, il padre di Pinocchio nello sceneggiato televisivo Le avventure di Pinocchio di Luigi Comencini. Dagli anni novanta alla morte interpreta numerose fiction televisive dirette perlopiù dal genero Alberto Simone e dal figlio Luca; sono sempre personaggi carichi di notevole umanità, come il commissario Franco Amidei di Un commissario a Roma (1993) e, soprattutto, come il brigadiere Nino Fogliani nella serie televisiva di grandissimo successo Linda e il brigadiere (1997-2000), accanto a Claudia Koll.
Cantante di successo
Molto attivo alla radio, ospite d'onore in trasmissioni di ogni genere, si è esibito, con successo, anche come cantante: nel 1970 la sua versione del classico di Ettore Petrolini Tanto pe' cantà (risalente al 1932) raggiunge le primissime posizioni della hit parade. Più avanti, ottengono successo anche Me pizzica... me mozzica (tratta dal suo film Per grazia ricevuta), Tarzan lo fa (1978), La pennichella (1980), La frittata, cantata come ospite al Festival di Sanremo 1982, e Canzone pulita, eseguita come ospite al Festival di Sanremo 1983 accompagnato da cinquanta bambini[2]. Nello stesso anno canta la canzone Che bello sta' con te, inserita come colonna sonora (nei titoli di coda) del film Questo e quello di Sergio Corbucci.
La pubblicità
Grande e immediata popolarità Manfredi ha trovato anche come testimonial pubblicitario. Esordisce nel 1957 con una serie di Caroselli per i Baci Perugina e per le Caramelle Rossana, e da allora è una presenza praticamente fissa del genere. Tra i Caroselli più noti, quelli per la Pizzaiola Locatelli, per la quale, nel 1961, ha interpretato, al fianco di Giovanna Ralli, la fortunata serie Ufficio ricerche idee originali televisive, scritta da Garinei e Giovannini, dove i due attori impersonano due creativi alla ricerca di un'idea pubblicitaria originale, e quello per la Philco, per la quale ha interpretato, tra il 1963 e il 1965, una lunga serie dal titolo L'audace colpo del solito ignoto, che riprende temi e situazioni dei quasi omonimi film di Monicelli e Loy e propone un Manfredi ladro pasticcione e sfortunato.
Il successo maggiore in questo campo lo ottiene grazie al lungo sodalizio con la Lavazza, per la quale Manfredi è autore e protagonista, dal 1977 al 1993, accanto alla simpatica nonna Nerina Montagnani e alla colf Gegia, di una lunga serie di popolari spot pubblicitari dove renderà popolari i due famosissimi slogan "Più lo mandi giù e più ti tira su!" e "Il caffè è un piacere, se non è buono che piacere è?". Tra gli ultimi impegni, particolare rilievo assume l'essere stato scelto, nel 1999, per promuovere, attraverso una serie di spot finanziati dal Ministero del Tesoro, il cambio di moneta dalla lira all'euro.
L'impegno politico
Nel 1992, in occasione delle elezioni politiche, Manfredi dà per qualche giorno l'impressione di aver accettato una candidatura alla Camera dei deputati con la Lista Pannella. A detta dello stesso Manfredi, anni addietro, aveva rifiutato una offerta simile da parte di Enrico Berlinguer[3]. Pochi giorni dopo, però, ci è un ripensamento da parte dell'attore, il quale rinuncia in extremis ad intraprendere la carriera politica che gli è stata offerta[4].
L'ultimo ruolo e la morte
Sempre pronto a mettersi in discussione e a confrontarsi sulle proprie credenze etiche e religiose, nel 1998, ormai settantasettenne, l'attore dichiara di aver perso la fede in Dio[5]. L'ultimo suo toccante ruolo è stato quello di Galapago nel film, uscito postumo, La fine di un mistero (La luz prodigiosa), diretto da Miguel Hermoso. Manfredi interpreta uno sconosciuto privo di memoria, salvato dalla morte da un pastorello durante la guerra civile spagnola del 1936 e ricoverato per quarant'anni in un manicomio; alla fine, grazie ad alcune ricerche, si scopre la sua identità: quella del poeta Federico García Lorca, che la pellicola immagina miracolosamente sopravvissuto alla fucilazione ad opera dei franchisti. Si tratta di un'interpretazione lodatissima dalla critica: asciutta, scarna ed essenziale, quasi senza parole, fatta soltanto di sguardi fissi, che gli è valso il Premio alla carriera intitolato a Pietro Bianchi.
Il 7 luglio 2003, subito dopo la fine delle riprese, viene colpito, nella sua casa romana, da un ictus al cervello. Le sue condizioni appaiono subito disperate e viene trasportato d'urgenza all'ospedale Santo Spirito. A ottobre, un netto miglioramento gli permette il ritorno a casa, ma a dicembre viene colpito da una nuova emorragia cerebrale. Ricoverato questa volta presso l'ospedale Nuova Regina Margherita, non si riprenderà mai più completamente, trascorrendo sei mesi in una continua alternanza di miglioramenti e peggioramenti. Muore a ottantatré anni il 4 giugno 2004, un anno e quattro mesi dopo Alberto Sordi, ed esattamente dieci anni dopo Massimo Troisi. Viene sepolto al Cimitero del Verano di Roma.
Oltre ai tre figli avuti dalla moglie Erminia, Manfredi ha avuto anche una quarta figlia, Tonina, nata nel 1985 da una relazione con la giovane bulgara Svetlana Bogdanova che l'attore aveva conosciuto a Sofia durante le riprese di un film.
Riconoscimenti
Premi cinematografici
- 1971: Premio per la migliore opera prima - Per grazia ricevuta
- 1968: Targa d'oro
- 1969: miglior attore protagonista - Vedo nudo
- 1970: miglior attore protagonista - Nell'anno del Signore
- 1971: David speciale per l'esordio nella regia - Per grazia ricevuta
- 1974: miglior attore protagonista - Pane e cioccolata
- 1976: miglior sceneggiatura - Attenti al buffone
- 1978: miglior attore protagonista - In nome del Papa Re
- 1984: Targa speciale
- 1990: Premio Alitalia
- 1966: miglior attore protagonista - Questa volta parliamo di uomini
- 1970: miglior attore protagonista - Nell'anno del Signore
- 1970: miglior soggetto originale e migliore sceneggiatura - Per grazia ricevuta
- 1978: miglior attore protagonista - In nome del Papa Re
- 1980: miglior attore protagonista - Café Express
Onorificenze
Dediche
- L'osservatorio astronomico di Campo Catino, con una cerimonia svoltasi il 5 febbraio 2007 presso il salone dell'Amministrazione provinciale di Frosinone, ha ribattezzato l'asteroide 2002 NJ34 col suo nome, 73453 Ninomanfredi, in sua memoria.
- La città di Roma ha dedicato a Manfredi un viale nel Giardino degli Aranci.
- A Pastena, nel 2008, è stato istituito il Premio Manfredi per premiare personaggi del mondo dello spettacolo, dello sport e della cultura che si siano contraddistinti per le loro gesta ed etica professionale.[8]
- I Nastri d'argento, dal 2009, hanno un premio a lui intitolato.[9]
- Il MonteCarlo Film Festival gli ha intitolato il premio come artista più eclettico dell'anno.
- A Roma, nel quartiere Ostia, gli è stato intitolato un teatro.
- La città di Frosinone, nel 2011, ha lanciato il Festival del Cinema della Ciociaria "Nino Manfredi". Dedicato a Manfredi anche il premio principale della manifestazione, il "Nino D'Oro".[10]
- La città di Grosseto gli ha dedicato una via nel nuovo quartiere del Casalone.
Teatro
- La famiglia dell'antiquario di Carlo Goldoni, regia di Alfredo Zennaro, con Paolo Panelli, Maria Teresa Albani, Tino Buazzelli, Nino Manfredi, Franca Mariani, Giulia Bellini e Renato Lupi, Teatro Quirino di Roma, 17 aprile 1946.
- Woyzeck di George Büchner, regia di Ettore Gaipa, con Nino Manfredi e Anna D'Alessio, Teatro Eliseo di Roma, 4 luglio 1946.
- Il ventaglio di Carlo Goldoni, regia di Alfredo Zennaro, con Luciano Salce, Tino Buazzelli, Nino Manfredi, Giancarlo Sbragia e Gianni Bonagura, Teatro Quirino di Roma, 15 aprile 1947.
- Quelli di Stralsund di Fritz Stavenhagen, regia di Ettore Gaipa, con Tino Buazzelli, Nino Manfredi, Bice Valori e Franco Giacobini, Teatro Valle di Roma, 19 giugno 1947.
- L'uomo e il fucile di Sergio Sollima, regia di Luigi Squarzina, con Rossella Falk, Tino Buazzelli, Achille Millo, Vittoria Martello, Nino Manfredi, Luciano Salce, Arnoldo Foà e Alberto Bonucci, 1947.
- Riccardo II di William Shakespeare, regia di Giorgio Strehler, con Armando Anzelmo, Antonio Battistella, Lilla Brignone, Antonio Crast, Renata Donati, Carlo D'Angelo, Mario Feliciani, Ettore Gaipa, Nino Manfredi, Grazia Migneco, Marcello Moretti, Franco Parenti, Camillo Pilotto, Gianni Santuccio e Giancarlo Sbragia, Piccolo Teatro di Milano, 23 aprile 1948.
Rivista
- Tre per tre... Nava di Faele, Mario Ferretti, Carlo Silva e Italo Terzoli, regia di Marcello Marchesi, con le sorelle Nava, Gianni Bonagura, Pier Luigi Pelitti, Raffaele Pisu, Nino Manfredi e Paolo Ferrari, Teatro Sistina di Roma, 1953.
- Festival di Age, Scarpelli, Marcello Marchesi, Dino Verde e Orio Vergani, regia di Luchino Visconti, musiche di Armando Trovajoli, con Wanda Osiris, Marina Doge, Alberto Lionello, Nino Manfredi, Raffaele Pisu ed Elio Pandolfi, Teatro Nuovo di Milano, 14 ottobre 1954.
- Gli italiani sono fatti così di Vittorio Metz, Marcello Marchesi e Dino Verde, regia di Marcello Marchesi, musiche di Lelio Luttazzi, con Mario Riva, Riccardo Billi, Alba Arnova, Diana Dei, Isa Di Marzio, Paolo Ferrari, Nino Manfredi, Gianni Bonagura e Mariolina Bovo, Teatro Lirico di Milano, 6 marzo 1957.
Commedia musicale
- Un trapezio per Lisistrata di Garinei e Giovannini, musiche di Gorni Kramer, con Delia Scala, Nino Manfredi, Paolo Panelli, Mario Carotenuto, Eliana Silli, Ave Ninchi e Quartetto Cetra, Teatro Sistina di Roma, 24 ottobre 1958.
- Rugantino di Pietro Garinei, Sandro Giovannini, Pasquale Festa Campanile, Massimo Franciosa e Luigi Magni, musiche di Armando Trovajoli, con Nino Manfredi, Lea Massari, Aldo Fabrizi, Bice Valori, Marisa Belli, Toni Ucci, Fausto Tozzi, Carlo Delle Piane, Lando Fiorini e Luciano Bonanni, Teatro Sistina di Roma, 15 dicembre 1962.
Filmografia
Attore cinematografico
- Torna a Napoli, regia di Domenico Gambino (1949)
- Monastero di Santa Chiara, regia di Mario Sequi (1949)
- Anema e core, regia di Mario Mattoli (1951)
- Ho scelto l'amore, regia di Mario Zampi (1952)
- Viva il cinema!, regia di Giorgio Baldaccini ed Enzo Trapani (1952)
- La prigioniera della torre di fuoco, regia di Giorgio Walter Chili (1952)
- La domenica della buona gente, regia di Anton Giulio Majano (1953)
- Canzoni, canzoni, canzoni, regia di Domenico Paolella (1953)
- Gli innamorati, regia di Mauro Bolognini (1955)
- Lo scapolo, regia di Antonio Pietrangeli (1955)
- Prigionieri del male, regia di Mario Costa (1955)
- Tempo di villeggiatura, regia di Antonio Racioppi (1956)
- Guardia, guardia scelta, brigadiere e maresciallo, regia di Mauro Bolognini (1956)
- Totò, Peppino e... la malafemmina, regia di Camillo Mastrocinque (1956)
- Camping, regia di Franco Zeffirelli (anche soggetto e sceneggiatura) (1957)
- Susanna tutta panna, regia di Steno (1957)
- Adorabili e bugiarde, regia di Nunzio Malasomma (1958)
- Guardia, ladro e cameriera, regia di Steno (1958)
- Caporale di giornata, regia di Carlo Ludovico Bragaglia (1958)
- Carmela è una bambola, regia di Gianni Puccini (1958)
- Pezzo, capopezzo e capitano, regia di Wolfgang Staudte (1958)
- Il bacio del sole, regia di Siro Marcellini (1958)
- Venezia, la luna e tu, regia di Dino Risi (1958)
- I ragazzi dei Parioli, regia di Sergio Corbucci (1959)
- Femmine tre volte, regia di Steno (1959)
- L'impiegato, regia di Gianni Puccini (anche soggetto e sceneggiatura) (1959)
- Audace colpo dei soliti ignoti, regia di Nanni Loy (1959)
- Crimen, regia di Mario Camerini (1960)
- Il carabiniere a cavallo, regia di Carlo Lizzani (1961)
- Il giudizio universale, regia di Vittorio De Sica (1961)
- A cavallo della tigre, regia di Luigi Comencini (1961)
- Le pillole di Ercole, regia di Luciano Salce (1962)
- Anni ruggenti, regia di Luigi Zampa (1962)
- L'amore difficile, episodio L'avventura di un soldato, regia di Nino Manfredi (1962)
- I motorizzati, regia di Camillo Mastrocinque (1962)
- I cuori infranti, episodio ... E vissero felici, regia di Gianni Puccini (1963)
- La parmigiana, regia di Antonio Pietrangeli (1963)
- La ballata del boia (El Verdugo), regia di Luis García Berlanga (1963)
- Controsesso, episodio Cocaina di domenica, regia di Franco Rossi, ed episodio Una donna d'affari, regia di Renato Castellani (1964)
- Alta infedeltà, episodio Scandaloso, regia di Franco Rossi (1964)
- Le bambole, episodio La telefonata, regia di Dino Risi (1964)
- Thrilling, episodio Il vittimista, regia di Ettore Scola (1965)
- Questa volta parliamo di uomini, regia di Lina Wertmüller (1965)
- Il gaucho, regia di Dino Risi (1965)
- I complessi, episodio Una giornata decisiva, regia di Dino Risi (1965)
- Io la conoscevo bene, regia di Antonio Pietrangeli (1965)
- Made in Italy, regia di Nanni Loy (1965)
- Adulterio all'italiana, regia di Pasquale Festa Campanile (1966)
- Io, io, io... e gli altri, regia di Alessandro Blasetti (1966)
- Operazione San Gennaro, regia di Dino Risi (1966)
- Una rosa per tutti, regia di Franco Rossi (anche soggetto e sceneggiatura) (1967)
- Il padre di famiglia, regia di Nanni Loy (1967)
- Italian Secret Service, regia di Luigi Comencini (1967)
- Straziami, ma di baci saziami, regia di Dino Risi (1968)
- Riusciranno i nostri eroi a ritrovare l'amico misteriosamente scomparso in Africa?, regia di Ettore Scola (1968)
- Nell'anno del Signore, regia di Luigi Magni (1969)
- Vedo nudo, regia di Dino Risi (1969)
- Rosolino Paternò soldato, regia di Nanni Loy (1970)
- Contestazione generale, episodio Concerto a tre pifferi, regia di Luigi Zampa (1970)
- Per grazia ricevuta, regia di Nino Manfredi (1970)
- Trastevere, regia di Fausto Tozzi (1970)
- La Betìa ovvero in amore, per ogni gaudenza, ci vuole sofferenza, regia di Gianfranco De Bosio (anche sceneggiatura) (1971)
- Roma bene, regia di Carlo Lizzani (1971)
- Girolimoni, il mostro di Roma, regia di Damiano Damiani (1972)
- Lo chiameremo Andrea, regia di Vittorio De Sica (1972)
- Pane e cioccolata, regia di Franco Brusati (anche sceneggiatura) (1973)
- C'eravamo tanto amati, regia di Ettore Scola (1974)
- Attenti al buffone, regia di Alberto Bevilacqua (1976)
- Brutti, sporchi e cattivi, regia di Ettore Scola (1976)
- Signore e signori, buonanotte, episodio Il Santo Soglio, regia di Age, Leo Benvenuti, Luigi Comencini, Piero De Bernardi, Nanni Loy, Ruggero Maccari, Luigi Magni, Mario Monicelli, Ugo Pirro, Furio Scarpelli ed Ettore Scola (1976)
- Basta che non si sappia in giro, episodio Il superiore, regia di Luigi Magni, ed episodio L'equivoco, regia di Luigi Comencini (1976)
- Quelle strane occasioni, episodio Il cavalluccio svedese, regia di Luigi Magni (1976)
- In nome del Papa Re, regia di Luigi Magni (1977)
- La mazzetta, regia di Sergio Corbucci (1978)
- Il giocattolo, regia di Giuliano Montaldo (anche sceneggiatura) (1979)
- Cocco mio (Gros calin), regia di Jean-Pierre Rawson (1979)
- Café Express, regia di Nanni Loy (1980)
- Nudo di donna, regia di Nino Manfredi (1981)
- Testa o croce, regia di Nanni Loy (anche sceneggiatura) (1982)
- Spaghetti House, regia di Giulio Paradisi (1982)
- Questo e quello, regia di Sergio Corbucci (anche soggetto e sceneggiatura) (1983)
- Grandi magazzini, regia di Castellano e Pipolo (1986)
- Il tenente dei carabinieri, regia di Maurizio Ponzi (1986)
- Secondo Ponzio Pilato, regia di Luigi Magni (1987)
- I picari, regia di Mario Monicelli (1987)
- Napoli-Berlino, un taxi nella notte (Helsinki Napoli All Night Long), regia di Mika Kaurismäki (1988)
- In nome del popolo sovrano, regia di Luigi Magni (1990)
- In viaggio con Alberto (Alberto Express), regia di Arthur Joffé (1990)
- Mima, regia di Philomène Esposito (1991)
- L'olandese volante (De Vliegende Hollander), regia di Jos Stelling (1995)
- Colpo di luna, regia di Alberto Simone (1995)
- Grazie di tutto, regia di Luca Manfredi (1997)
- La carbonara, regia di Luigi Magni (1999)
- Una milanese a Roma, regia di Diego Febbraro (2001)
- Apri gli occhi e... sogna, regia di Rosario Errico (2002)
- La fine di un mistero (La luz prodigiosa), regia di Miguel Hermoso (2002)
Attore televisivo
- Il successo di Alfredo Testoni, con Nino Manfredi, Lola Braccini, Annabella Cerliani, Ermanno Roveri, Loris Gafforio, Laura Solari, Giulia Lazzarini, Guglielmo Barnabò, regia di Franco Enriquez, trasmesso in Rai il 21 maggio 1954.
- L'Alfiere, regia di Anton Giulio Majano (1956)
- Graditi ospiti, regia di Sergio Paolini e Stelio Silvestri (1958)
- Le avventure di Pinocchio, regia di Luigi Comencini (1971)
- Julianus barát, regia di Gábor Koltay (1991)
- Un commissario a Roma, regia di Luca Manfredi, Ignazio Agosta e Roberto Giannarelli 1993)
- Dio ci ha creato gratis, regia di Angelo Antonucci (1998)
- Meglio tardi che mai, regia di Luca Manfredi (1998)
- Linda e il brigadiere, regia di Gianfrancesco Lazotti e Alberto Simone (1997-2000)
- Una storia qualunque, regia di Alberto Simone (2000)
- Un difetto di famiglia, regia di Alberto Simone (2001)
- Chiaroscuro, regia di Tomaso Sherman (2001)
- Le ragioni del cuore, regia di Anna Di Francisca, Luca Manfredi e Alberto Simone (2002)
- La notte di Pasquino, regia di Luigi Magni (2002)
- Un posto tranquillo, regia di Luca Manfredi (2002)
Regista e sceneggiatore
- L'amore difficile, episodio L'avventura di un soldato (1962)
- Per grazia ricevuta (1970)
- Nudo di donna (1981)
Doppiatore cinematografico
- Robert Mitchum in Sette settimane di guai (Johnny Doesn't Live Here Anymore), regia di Joe May (1944)
- Marcello Mastroianni in Parigi è sempre Parigi, regia di Luciano Emmer (1951)
- Gérard Philipe in Fanfan la Tulipe (Fanfan la Tulipe), regia di Christian-Jaque (1952), e Le belle della notte (Les Belles de nuit), regia di René Clair (1952)
- Renato Salvatori ne La domenica della buona gente, regia di Anton Giulio Majano (1953)
- Franco Fabrizi ne I vitelloni, regia di Federico Fellini (1953)
- Antonio Cifariello ne La bella di Roma, regia di Luigi Comencini (1955)
- Sergio Raimondi in Piccola posta, regia di Steno (1955)
- Alberto De Amicis ne Il bidone, regia di Federico Fellini (1955)
- Earl Holliman ne Il pianeta proibito (Forbidden Planet), regia di Fred M. Wilcox (1956)
- Ennio Girolami ne Le notti di Cabiria, regia di Federico Fellini (1957)
- Voce narrante in Totò, Fabrizi e i giovani d'oggi, regia di Mario Mattoli (1960)
- Bobo ne L'apetta Giulia e la signora Vita, regia di Paolo Modugno (2003)
Prosa radiofonica Rai
- Angeli e colori di Carlo Linati, regia di Pietro Masserano Taricco, con Salvo Randone, Nino Manfredi, Giovanni Cimara, Nella Maria Bonora e Anna Maestri, trasmessa alle ore 21:15 di giovedì 15 maggio 1950.
Varietà radiofonici Rai
- Rosso e nero n° 2 di Faele, Antonio Amurri, Sergio Ricci e Carlo Romano, regia di Riccardo Mantoni, orchestra diretta da Riz Ortolani, presentano Nino Manfredi, Paolo Ferrari e Gianni Bonagura con Corrado, 1955-1956.
- Il labirinto di Mario Brancacci, Dino Verde, Bernardino Zapponi, regia di Nino Meloni, con Nino Manfredi e Isa Bellini, 1956-1957.
Varietà televisivi Rai
- Canzonissima di Garinei e Giovannini con la collaborazione di Dino Verde e Lina Wertmüller, regia di Antonello Falqui, orchestra diretta da Bruno Canfora, con Delia Scala, Nino Manfredi e Paolo Panelli, coreografie di Don Lurio, 1959-1960.
- Spettacolo di Varietà, regia di Antonello Falqui, orchestra diretta da Gorni Kramer, presenta Nino Manfredi dal Teatro Impero di Varese alle ore 22:05 di mercoledì 31 maggio 1961.
Ha condotto anche L'Attesa, lo speciale de La Banda dello Zecchino per la festività natalizia, andato in onda la notte del 24 dicembre 1998.
Opere letterarie
- Proverbi e altre cose romanesche, Musumeci Editore 1983
- Viva gli sposi! Appunti di vita coniugale, Biblioteca Universale Rizzoli 1984
- La vera Alimentazione Mediterranea, Musumeci Editore 1985
- Nudo d'attore, Arnoldo Mondadori Editore 1994
Discografia
45 giri
- 1963 - Roma nun fa' la stupida stasera (con Lea Massari)/Ballata di Rugantino (CAM, CA-2467)
- 1965 - Queste parole son mandorle amare/Tu non sei madame Curie (RCA Italiana, PM-3315)
- 1970 - Tanto pe' cantà/Affaccete Nunziata (It, ZT-7003)
- 1971 - Per grazia ricevuta/Me pizzica... me mozzica (It, ZT-7010)
- 1971 - W S.Eusebio (La processione)/Me pizzica... me mozzica (It, ZT-7014)
- 1971 - Trastevere/M'è nata all'improvviso una canzone (It, ZT-7026)
- 1971 - M'è nata all'improvviso una canzone/Storia di Pinocchio (It, ZT-7030)
- 1972 - Storia di Pinocchio/Andrea Pinocchio (canta Andrea Balestri) (It, ZT-7031)
- 1972 - Girolimoni/Fataltango (It, ZT-7039)
- 1973 - Cuore con la 'Q'/Almeno una volta all'anno (It, ZT-7042)
- Dialogo tra due elettori al disopra di ogni sospetto (con Gianni Bonagura)/Noi siamo (canta Anna Casalino) (disco propaganda PSI)
- 1978 - Tarzan lo fa/Tarzan lo fa (versione strumentale) (Fonit Cetra, SPB-55)
- 1979 - La panzanella/La panzanella (versione strumentale) (Pull, QSP-1027)
- 1980 - La pennichella/Lei non sa chi sono io! (Durium, LD AI-8080)
- 1982 - La frittata/La ballata di sedie e poltrone (CBS, CBS A 2032)
- 1983 - Canzone pulita/Canzone pulita (versione strumentale) (Best Sound, BS 101)
- 1983 - Che bello sta' con te/Per Daniela (Adagio) (It, ZBT 7349)
- 1991 - Viale del re/La ballata di Ciceruacchio (It, VINX 259)
Note
- ^ Per Gian Piero Brunetta i cinque attori sono i «[...] protagonisti assoluti e sempre più acclamati della scena [...]» e «i moschettieri, o "mostri" della commedia italiana [...]». (Gian Piero Brunetta, Storia del cinema italiano Vol. IV, Dal miracolo economico agli anni novanta, 1960-1993, Roma, Editori Riuniti, 1993, p. 139 e p. 141. ISBN 88-359-3788-4. Secondo Callisto Cosulich fu con Alberto Sordi, Ugo Tognazzi e Vittorio Gassman, uno dei "mattatori" della commedia all'italiana: «Gassman, Manfredi, Sordi, Tognazzi: eccoli in ordine alfabetico i quattro moschettieri». Callisto Cosulich, Storia di un mattatore, Cinecittà News, 4/6/2004, http://news.cinecitta.com/dossier/articolo.asp?id=1108
- ^ Gli introiti ricavati dalla vendita del disco furono devoluti alla ricerca sul cancro vivasanremo.com, su festival.vivasanremo.com. URL consultato il 22 marzo 2010.
- ^ Elezioni: Nino Manfredi candidato con Pannella
- ^ Manfredi: meglio i film che Pannella
- ^ «Mi sono interrogato sull'esistenza di Dio per tutta la vita, ma ora non credo più. Ho sempre rispettato i comandamenti, non ho rubato, non ho fatto male al prossimo. Per questo, sono tranquillo. Il giorno che incontrassi Dio, sempre che dovesse succedere, gli chiederei: "Dove eri mentre sei milioni di ebrei morivano nei forni di Auschwitz, in vacanza? Ce l'hai la tv, li leggi i giornali? Mi sa che leggi solo la pagina dello sport. E aggiungerei: "Chi ci deve andare all'inferno, io o tu?""Archivio storico del Corriere della Sera
- ^ Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.
- ^ Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.
- ^ A Pastena il premio «Nino Manfredi», su iltempo.it, Il Tempo, 25/09/2010. URL consultato il 2 ottobre 2011.
- ^ Premio Nino Manfredi ai Nastri d’Argento, su bestmovie.it, Best Movie, 23/04/2009. URL consultato il 2 ottobre 2011.
- ^ Carlotta De Leo, La Ciociaria è un Festival, su archiviostorico.corriere.it, Corriere Della Sera, 28 Settembre 20111. URL consultato il 2 ottobre 2011.
Bibliografia
- Il Radiocorriere, annate varie.
- Ciak, fascicoli vari.
- Gli Attori, Roma, Gremese, 2003.
- Luigi Granetto, Intervista per "Hit Parade International", in Nino Manfredi, Roma, Armando Curcio Editore, 1983.
- Aldo Bernardini, Nino Manfredi, Roma, Gremese, 1978.
- Aldo Bernardini, Nino Manfredi, Gremese, 1999.
- Fabio Francione e Lorenzo Pellizzari, Nino Manfredi regista (Viaggio in Italia), Edizioni Falsopiano, 2005.
Altri progetti
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Collegamenti esterni
- Sito ufficiale
- (EN) 0542063, su IMDb, IMDb.com.
- Nino Manfredi, su Il mondo dei doppiatori.