Leggera
Leggera, pubblicato nel 1997, è un album della cantante italiana Mina. Distribuito anche su vinile.
| Leggera album in studio | |
|---|---|
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| Artista | Mina |
| Pubblicazione | 17 ottobre 1997 |
| Durata | 55 min : 47 s |
| Dischi | 1 |
| Tracce | 11 |
| Genere | Folk Pop |
| Etichetta | PDU |
| Mina - cronologia | |
Album precedente
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Il disco
«Proprio come nel titolo, Mina questa volta è "leggera", perfino frivola e ha riempito il suo nuovo disco di scherzi e sorprese di ogni genere»[1]. È «il tipico disco di Mina. Di un'artista, cioè, che si diverte ancora molto a cantare e, soprattutto, a cantare qualsiasi cosa»[2]. «Questa volta però, Mina, oltre ai soliti illustri Carneadi beneficiati da una sua illuminazione vocale, regala un attimo di gloria alla nuova scena italiana, quella vera, cresciuta nelle cantine e nei festival rock»[3]. Ecco quindi irrompere nel canzoniere della Tigre i Casino Royale e gli Afterhours: i primi con Suona ancora, brano inciso dagli stessi autori due anni prima e qui rieseguito con il solo apporto delle Voci Atroci, che hanno riprodotto gli strumenti con le loro voci («bell'esercizio di virtuosità moderna e sofisticata, palestra per sei voci eccezionali»[4]), i secondi con «il sound "depresso" all'inglese»[5] di Tre volte dentro me (originariamente incisa dagli autori con il titolo Dentro Marilyn), «un pezzo lungo, un'atmosfera strumentale inconsueta, con tanto di ukulele suonato con un bootleneck, una sorta di steel guitar che arriva a note irragiungibili per una sola chitarra e un canto da sballo»[3]. Con Someday in My Life, canzone scritta da [Mick Hucknall] appositamente per Mina (e con la quale Mick duetta), precipitiamo «negli anni '50 delle torch song e del jazz»[6], mentre con Johnny Mina si trasforma in «un Prince scuro e rockato»[3]. Ventata di "Phildelphia Sound" anni '70, invece, con il brano Con te sarà diverso, «elegante remake di un'epoca oggi di moda e ripercorsa con intensità e sentimento»[4] mentre «gioco e ironia [caratterizzano i] virtuosismi pirotecnici di Grigio, [in cui Mina vi incastona] dentro citazioni di Dante, Modugno e Zucchero»[7] (con la chiusura di un Celentano che chiede udienza per il progetto seguente). «Completano l'album altri pezzi più tradizionali»[1]: le romantiche Resta lì e Stai così, l'«anodina»[3] Non si può morire in eterno, la «semplicemente bella»[6] Noi soli insieme e «la buffa Clark Kent dedicata a tutt i nerds che sanno bene di non potersi trasformare in Superman ma che sono vendicati dai sospiri esitanti di [Mina] Mazzini»[3].
In breve «un buon disco, vario, divertente, credibile creato per dimostrare una volta di più le funamboliche possibilità di Mina, anche se probabilmente risulta un po' meno commerciale del precedente Cremona»[8].
Tracce
- Johnny - 4:53 - (Giulia Fasolino)
- Someday in My Life (con Mick Hucknall) - 4:02 - (Mick Hucknall)
- Suona ancora (con Le Voci Atroci) - 4:24 - (Fernando Masi-Alioscia Bisceglia-Giuliano Palma-Michele Pauli-Alessio Argenteri)
- Con te sarà diverso - 4:32 - (Fabrizio Berlincioni-Mauro Culotta)
- Resta lì - 4:45 - (Samuele Cerri-Mauro Santoro-Massimiliano Pani)
- Clark Kent - 4:38 - (Fratelli Margiotta)
- Non si può morire in eterno - 3:41 - (Adelio Cogliati-Franco Fasano)
- Noi soli insieme - 4:38 - (Mauro Culotta-Alberto Salerno)
- Tre volte dentro me (Dentro Marilyn) - 5:47 - (Manuel Agnelli)
- Stai così - 4:32 - (Filippo Trojani)
- Grigio - 4:32 - (Roberto Pacco)
Suona ancora (ghost track) - 2:41 - (versione solo Mina)
Curiosità
La traccia 9, Tre volte dentro me, è la cover del brano Dentro Marilyn degli Afterhours, brano proposto a Mina dalla figlia stessa dopo aver conosciuto Manuel Agnelli, cantante e chitarrista degli Afterhours, mentre Suona ancora è la cover del brano omonimo dei Casino Royale.
La durata effettiva della traccia 11 è di 9:13 in quanto contiene una traccia nascosta: una seconda versione di Suona ancora cantata stavolta solamente da Mina, il tutto si conclude con lei che dice: Hai visto? Hai visto che c'era un altro pezzo? Bravo che hai aspettato!
Alla fine del brano Grigio - e prima della traccia nascosta - Adriano Celentano apre una porta e dice "Permesso?". È un'anticipazione del progetto che seguirà a Leggera l'anno dopo, cioè Mina Celentano.
Per una banale svista, nei crediti di copertina, il disco risulta che sia stato registrato nel 1977 e non nel 1997, come in realtà accaduto.
Musicisti
Artista
- Mina - voce
Arrangiamenti
- Andrea Ceccon - traccia 3
- Giulia Fasolino - traccia 1
- Massimiliano Pani - traccia 4/11
- Mauro Santoro - traccia 5 (arr. tastiere)
- David Whitaker - traccia 2 (arr. archi)
Altri musicisti
- Danilo Rea - pianoforte, Fender Rhodes, organo Hammond
- John Adams - pianoforte
- Nicolò Fragile, Massimiliano Pani - tastiere
- Alfredo Golino - batteria
- Lorenzo Malacrida - percussioni
- Gabriele Comeglio - sax soprano
- Cesare Chiodo, Massimo Moriconi - basso elettrico
- Massimo Moriconi - basso fretless
- Giorgio Cocilovo, Umberto Fiorentino, Massimo Ghidelli, Paolo Gianolio, Mark Jaimes, Massimo Varini - chitarre (classica, elettrica, synth, wah wah, distorte)
- Giulia Fasolino - l'altra voce in "Johnny"
- Mick Hucknall - l'altra voce in "Someday in My Life"
- Le Voci Atroci (Andrea Ceccon, Sergio Limuti, Martino Roberts, Esmeralda Sciascia, Marco Fossati) - l'altra voce in "Suona ancora"
- Giulia Fasolino, Moreno Ferrara, Paola Folli, Mina Mazzini, Massimiliano Pani, Simonetta Robbiani - cori
Note
- ^ a b Gino Castaldo, "Mina, swing e humour con leggerezza", La Repubblica del 15 ottobre 1997
- ^ ??, "Tris di regine", l'Unità del 15 ottobre 1997
- ^ a b c d e Federico Vacalebre, "Mina-Vanoni, sfida tra primedonne", Il Mattino del 15 ottobre 1997
- ^ a b Marinella Venegoni, "Ardita Mina di confine", La Stampa del 15 ottobre 1997
- ^ Massimo Bernardini, "Ornella & Mina, c'è ancora un po' di libertà?", Avvenire del 15 ottobre 1997
- ^ a b Massimo Mangiarotti, "Mina-Vanoni: emozioni a confronto", Il Resto del Carlino del 15 ottobre 1997
- ^ Cesare G. Romana, "Mina ora si sente Leggera", Il Giornale del 15 ottobre 1997
- ^ Mario Luzzatto Fegiz, "Nella nuova Mina hard la parodia di Zucchero", Corriere della Sera del 15 ottobre 1997
