Biblioteca nazionale Sagarriga Visconti-Volpi

biblioteca di conservazione a Bari

La biblioteca venne creata nel 1875 e aperta al pubblico nel 1877, sul nucleo documentale donato il 5 aprile 1865 dal Senatore Girolamo Sagarriga Visconti-Volpi per essere la biblioteca civica del Comune di Bari[1]. Venne gestita da un consorzio formato da Comune di Bari e provincia di Terra di Bari dal 1884 al 1958, quando divenne di proprietà statale assumendo l'appellativo di Biblioteca Nazionale[2]. Dal 1992 la Biblioteca aderisce al Servizio bibliotecario nazionale[3].

Biblioteca Nazionale Sagarriga Visconti-Volpi
Ubicazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione  Puglia
Città Bari
IndirizzoVia Pietro Oreste, 45
Caratteristiche
TipoPubblica - Nazionale
ISILIT-BA0018
Numero operecirca 500.000
Apertura8.10 (lunedì-sabato)
Chiusura19.10 (lunedì-venerdì); 13.30 (sabato, agosto, 24 e 31 dicembre)
[Sito ufficiale Sito web]

La Biblioteca offre diversi servizi: consultazione dei documenti conservati; lettura in tre sale di studio fornite di enciclopedie, repertori, trattati generali delle varie discipline, cataloghi di biblioteche italiane e straniere; servizio informazioni; servizio distribuzione; prestito libri; possibilità di effettuare fotocopie; accesso a Internet; consultazione di cataloghi on-line, banche dati su cd-rom e in condivisione locale; lettura di fondi digitalizzati; la biblioteca è dotata di postazioni attrezzate per disabili; offre la possibilità di concedere spazi per convegni o conferenze; c'è la possibilità di effettuare visite guidate su prenotazione[4].

Storia delle raccolte librarie

Il primo nucleo documentale della Biblioteca era formato da circa 2000 volumi e venne creato nel 1865 dal Senatore barese Girolamo Sagarriga Visconti-Volpi, che donò al Comune di Bari la propria collezione di libri con lo scopo di creare una biblioteca pubblica. Girolamo Sagarriga Visconti-Volpi donò alla biblioteca anche una rendita annua, che le permettesse l'acquisto di altri scritti. A partire dal 1866, questo fondo iniziale si allargò rapidamente con l'apporto dei documenti provenienti delle congregazioni religiose soppresse in quell'anno dallo Stato Italiano e da donazioni di illustri famiglie della provincia di Terra di Bari[5]. Al momento dell'apertura al pubblico nel 1877, la biblioteca contava 8.500 opere racchiuse in 14.000 volumi[6]. Questa formazione eterogenea per provenienza e la distanza temporale dalla creazione del primo fondo all'apertura della biblioteca hanno reso difficoltosa, nei primi tempi, la definizione di un criterio per l'archiviazione del materiale documentale[7].

Per disposizione di legge, dal 1906 la Biblioteca riceve una copia di tutto ciò che viene stampato in provincia di Bari[8]. Per questo motivo, e a causa dell'istituzione dell'Università, a partire dagli anni '20 ebbe una rapida crescita, tanto da divenire al biblioteca più grande di Puglia[9].

Nel 1985 venne creato un fondo per la creazione dell'“Archivio Regionale del Libro”, finalizzato all'acquisizione dei libri editi in Puglia. Dal 2006 una nuova legge stabilì che dovesse essere dato alla Biblioteca un esemplare di qualunque stampato prodotto in Puglia[10].

Conserva un patrimonio librario di circa 500.000 unità: 300.000 volumi di monografie; 55 incunaboli; 2.300 cinquecentine; 50.000 volumi antichi a stampa del XVII, XVIII secolo e della prima parte dell'Ottocento; 5000 periodici di cui 450 correnti; 460 manoscritti in volume; 16.400 manoscritti a carte sciolte variamente raccolte; pergamene del XIII e XVIII secolo; manoscritti musicali del XIX secolo; 818 caricature originali di Frate Menotti; epistolari di vari personaggi illustri di Terra di Bari come Tommaso Fiore, Giovanni Modugno e Nicola Di Cagno Politi; numerose allegazioni giuridiche manoscritte e a stampa; oltre 700 carte geografiche; 200 fotografie; 3.172 titoli di periodici storici e correnti. I fondi donati alla biblioteca da Giuseppe D’Addosio e Giuseppe De Ninno conservano importanti documenti di storia locale[11][12].

La sede

La prima sede della Biblioteca fu nei pressi della Basilica di San Nicola, in via Palazzo di Città[13]. Nel 1895-96 la collezione documentale venne spostata nel Palazzo Ateneo, da poco costruito dall'architetto napoletano Giovanni Castelli con lo scopo di essere sede di un liceo e di altre scuole superiori e che dal 1925 è sede dell'Università degli Studi di Bari[14].

Nel luglio 2006 la Biblioteca Nazionale Sagarriga Visconti-Volpi ha la propria sede in via Pietro Oreste 45, nella “Cittadella della Cultura” di Bari[15].

Insieme all’Archivio di Stato, a spazi per esposizioni ed incontri e ad un Auditorium da 200 posti, la "Cittadella della Cultura" sorge nell’ex-Centro Annonario di Bari, nei locali dell'ex Macello, Mercato ittico e Frigorifero che sono stati oggetto di lavori di restauro e ristrutturazione[16].

Questo progetto ha origine nel 1990 quando il Comune di Bari individuò in quel vasto complesso industriale risalente agli anni '20, uno spazio è notevole un esempio di riqualificazione di una zona periferica della città.

Questi trasferimenti e gli eventi bellici del XX secolo hanno provocato alcune lacune nell'archivio storico della biblioteca, dove sono annotati le varie acquisizioni di documenti[17].

Iniziative culturali

La Biblioteca Nazionale è parte integrante della “Cittadella della cultura” di Bari, sede di convegni, mostre, concerti e incontri multidisciplinari[18].

Ad Aprile e Maggio 2012, in ricordo del centenario della morte di Giovanni Pascoli, si è tenuta nei locali della Biblioteca una mostra di alcune opere del celebre poeta marchigiano e di alcune opere di critica letteraria. Le opere esposte appartengono a quelle custodite nella Biblioteca Nazionale e si distinguono per pregio e rarità delle edizioni. La maggior parte di questi scritti provengono dal "fondo Vittorio Fiorini", appartenuti all'illustre uomo di cultura deceduto nel 1925 e donati alla Biblioteca dal Ministero della Pubblica Istruzione nel 1929[19].

Note

  1. ^ Ministero per i beni e le attività culturali, Archivi di biblioteche: per la storia delle biblioteche pubbliche statali, Roma, Ed. di Storia e Letteratura, 2002, p. 16.
  2. ^ legge n. 330 del 28 marzo 1958
  3. ^ Sito ufficiale della Biblioteca Nazionale
  4. ^ Sito ufficiale della Biblioteca Nazionale
  5. ^ Sito ufficiale della Biblioteca Nazionale
  6. ^ Ministero per i beni e le attività culturali, Archivi di biblioteche: per la storia delle biblioteche pubbliche statali, Roma, Ed. di Storia e Letteratura, 2002, p. 16.
  7. ^ Ministero per i beni e le attività culturali, Archivi di biblioteche: per la storia delle biblioteche pubbliche statali, Roma, Ed. di Storia e Letteratura, 2002, p. 17.
  8. ^ Sito ufficiale della Biblioteca Nazionale
  9. ^ Ministero per i beni e le attività culturali, Archivi di biblioteche: per la storia delle biblioteche pubbliche statali, Roma, Ed. di Storia e Letteratura, 2002, p. 16.
  10. ^ Sito ufficiale della Biblioteca Nazionale
  11. ^ Sito ufficiale della Biblioteca Nazionale
  12. ^ Ministero per i beni e le attività culturali, Archivi di biblioteche: per la storia delle biblioteche pubbliche statali, Roma, Ed. di Storia e Letteratura, 2002, pp. 15-20.
  13. ^ Sito ufficiale della Biblioteca Nazionale
  14. ^ Ministero per i beni e le attività culturali, Archivi di biblioteche: per la storia delle biblioteche pubbliche statali, Roma, Ed. di Storia e Letteratura, 2002, p. 16.
  15. ^ Sito ufficiale della Biblioteca Nazionale
  16. ^ S. Chieco, Cittadella della Cultura - Biblioteca Nazionale Sagarriga Visconti Volpi, in Urbanfile Italia - Sharing World Architectural Knowledge, Urbanfile.org, 7 febbraio 2010. URL consultato il 14 agosto 2012.
  17. ^ Ministero per i beni e le attività culturali, Archivi di biblioteche: per la storia delle biblioteche pubbliche statali, Roma, Ed. di Storia e Letteratura, 2002, p. 17.
  18. ^ S. Chieco, Cittadella della Cultura - Biblioteca Nazionale Sagarriga Visconti Volpi, in Urbanfile Italia - Sharing World Architectural Knowledge, Urbanfile.org, 7 febbraio 2010. URL consultato il 14 agosto 2012.
  19. ^ Giovanni Pascoli nei fondi della Biblioteca Nazionale di Bari, BariToday. URL consultato il 14 agosto 2012.

Bibliografia

  • Ministero per i beni e le attività culturali, Archivi di biblioteche: per la storia delle biblioteche pubbliche statali, Roma, Ed. di Storia e Letteratura, 2002, pp. 15-20.
  • S. Chieco, Cittadella della Cultura - Biblioteca Nazionale Sagarriga Visconti Volpi, in Urbanfile Italia - Sharing World Architectural Knowledge, Urbanfile.org, 7 febbraio 2010. URL consultato il 14 agosto 2012.

Collegamenti esterni