Trattazione matematica dell'origine dell'universo

Secondo la legge di Hubble la velocità di allontanamento delle galassie dell'universo è direttamente proporzionale alla loro distanza dove la costante di proporzionalità è detta costante di Hubble. Questa legge si deduce osservando le righe di assorbimento della luce delle galassie. Si nota in particolare che la riga  ,la prima riga della serie Balmer dell'idrogeno, delle galassie più lontane è spostata verso il rosso rispetto alla riga   dell'idrogeno in laboratorio sebbene l'idrogeno sia lo stesso in laboratorio e nella galassia. E siccome la luce rossa ha una frequenza minore e la lunghezza d'onda è inversamente proporzionale alla frequenza allora indicando con   e   rispettivamente la lunghezza d'onda della luce ricevuta e la lunghezza d'onda della luce emessa dalla galassia si ha :

 

Tale fenomeno fisico si spiega mediante l'effetto Doppler secondo cui se la sorgente di un'onda elettromagnetica e un osservatore si allontanano la frequenza dell'onda elettromagnetica diminuisce e conseguentemente aumenta la sua lunghezza d'onda per cui indicando con v la velocità di allontanamento della sorgente si ha :

 

essendo vT lo spazio percorso dalla sorgente nel periodo T dell'onda . Quindi essendo

 

la velocità di allontanamento v è proporzionale a  

ma dalle osservazioni si nota che più la galassia è lontana maggiore risulterà   quindi la distanza d è proporzionale a   e quindi si ottiene la legge di Hubble :

 

dove H è la costante di Hubble.

L'idea che sta alla base della cosmologia costruita sulla teoria della gravitazione di Einstein è che la distribuzione di materia fa incurvare lo spazio-tempo . Ad esempio si può verificare che lo spazio-tempo intorno al sole è curvo e la curvatura dipende dalla massa del sole. Se si suppone l'universo omogeneo ed isotropo in base al principio cosmologico e quindi la densità di materia dell'universo data dal rapporto tra la sua massa ed il suo volume è costante fissato un determinato istante di tempo allora, lo spazio tridimensionale si incurva e la curvatura per il principio cosmologico è costante ma in un istante di tempo successivo sia la densità che la curvatura saranno diverse, infatti la densità dipende dal volume e il volume dipende dal raggio di curvatura, per cui visto che per la legge di Hubble l'universo si espande anche il raggio di curvatura varierà nel tempo e quindi anche la densità e la curvatura. Ad esempio una 2-sfera che si può immaginare facilmente si può ottenere facendo incurvare uno spazio bidimensionale e introducendo una terza dimensione, analogamente una 3-sfera si può ottenere facendo incurvare uno spazio tridimensionale solo che risulta più difficile immaginarla, tra l'altro in tal caso introdurre una quarta dimensione spaziale non è assolutamente necessario. Einstein ha dimostrato che esistono 3 tipi di spazi tridimensionali a curvatura costante contraddistinti dal parametro k:

  1. lo spazio euclideo a curvatura nulla (k=0) a cui siamo abituati
  2. lo spazio sferico a curvatura positiva (k=1)
  3. lo spazio iperbolico a curvatura negativa (k=-1)

Nell'ipotesi che lo spazio tridimensionale sia sferico a curvatura positiva, per cui noi viviamo su questa sfera, se noi ci troviamo in un punto P della sfera, mentre la galassia che staimo osservando si trova in Q nella sfera, la distanza l tra P e Q sarà data dalla lunghezza della geodetica, cioè dell'arco di cerchio massimo, che collega P a Q.La geodetica forma un angolo   tra i 2 raggi di curvatura R per cui usando la relazione

 

si ottiene:

 

Durante l'espansione varia R ma non   .

Ma per la velocità di allontanamento di P da Q e per la legge di Hubble si ha :

 

e quindi :

 

Pertanto la costante di Hubble è il rapporto tra la velocità di espansione dell'universo e il raggio di curvatura dell'universo. Supponendo che la velocità di espansione sia costante si ottiene un moto uniforme e quindi in un tempo pari all'inverso della costante di Hubble (circa 15 miliardi di anni) il raggio dell'universo doveva essere nullo. In realtà l'espansione dell'universo è in accelerazione[1][2] per cui l'ipotesi di velocità costante è errata e quindi il risultato non è corretto ma da stime più precise risulta che l'universo esiste da 13,7 miliardi di anni.

Facendo un'opportuna semplificazione si può ipotizzare che l'universo sia una 2-sfera, cioè una sfera ottenuta incurvando lo spazio bidimensionale, di cui abbiamo una netta percezione e non una 3-sfera, cioè una sfera ottenuta incurvando lo spazio tridimensionale, che rappresenta una delle due possibili alternative di spazi a curvatura costante assieme alla spazio iperbolico. Considerata una galassia al bordo della 2-sfera, per il teorema di Gauss il flusso del campo gravitazionale attraverso la 2-sfera dipende soltanto dalla massa al suo interno pertanto la galassia è sottoposta alla forza gravitazionale di Newton:

 

con m massa della galassia, M massa complessiva dell'universo, G costante gravitazionale, r raggio di curvatura dell'universo (considerato che la galassia è al bordo della 2-sfera). Poiché l'universo è in espansione accellerata per quento visto allora la galassia sarà sottoposta alla forza

 

Nell'ipotesi che valgano le leggi di Keplero per cui la galassia si muove di moto circolare uniforme attorno alla massa M dell'universo (trascurando l'eccentricità dell'orbita) allora la risultante delle forze agenti sulla galassia deve essere uguale a 0, infatti siccome il moto della galassia è circolare uniforme allora non ci può essere nessuna forza come vettore tangente alla traiettoria circolare . Pertanto deve essere :

 

che si può scrivere nella forma :

 

e quindi :

 

con A costante arbitraria.

Si tratta di una equazione differenziale a variabili separabili per cui si ha :

 

Risolvendo il semplice integrale di una funzione razionale fratta si ha :

 

con B costante arbitraria.

Sviluppando in serie di Taylor il logaritmo si ottiene :

 

Trascurando la soluzione negativa si ottiene il raggio di curvatura dell'universo :

 

In particolare si nota :

 

quindi il raggio diverge a  .

 

quindi il raggio cresce sempre al crescere del tempo.

 

quindi la funzione R(t) è concava .

Si nota inoltre che incontra l'asse delle ascisse in un tempo   in cui il raggio è nullo . In particolare  :

 

Ma il fatto che è esistito un tempo in cui il raggio era nullo, essendo la densità dell'universo data dal rapporto tra massa e volume dell'universo,nell'ipotesi di una 2-sfera si ha:

 

Pertanto :

 

Ma una densità infinita non può esistere . Ciò comporta l'esistenza di una singolarità cosmologica in cui il raggio dell'universo era nullo. Sotto ipotesi molto più generali , utilizzando la relatività generale i fisici Hawking e Penrose hanno dimostrato che la singolarità R=0 esiste . Per lunghezze inferiori alla lunghezza di Planck bisogna tenere conto della meccanica quantistica, ma tuttora non esiste una teoria della gravità quantistica.